Robert Bridge
strategic-culture.org
Per molti decenni, il termine “Nuovo Ordine Mondiale” è stato discusso ossessivamente negli Stati Uniti, ma pochi hanno idea di come abbia avuto origine il concetto e dove gli individui che promuovono questa grande visione desiderano guidare l’umanità. Ma una cosa è certa, la Russia non ne prenderà parte.
Questa settimana, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha osservato che uno degli obiettivi dell’operazione militare di Mosca in Ucraina è quello di porre fine all’ordine mondiale dominato dagli Stati Uniti, che è categoricamente in contrasto con la Russia e con il desiderio dei suoi alleati di un sistema globale multipolare.
“La nostra operazione militare speciale ha lo scopo di porre fine alla sfacciata espansione [delle forze NATO] e alla… spinta verso il pieno dominio degli Stati Uniti e dei loro sudditi occidentali sulla scena mondiale”, ha detto Lavrov al canale di notizie Rossiya 24.
“Questa dominazione si basa su gravi violazioni del diritto internazionale e su normative che vengono enormemente pubblicizzate e inventate caso per caso”, ha aggiunto il più importante diplomatico russo.
A parte la domanda se la NATO guidata dagli Stati Uniti darà ascolto agli avvertimenti di Mosca e fermerà l’avanzata militare al confine con la Russia, ne esiste un’altra altrettanto critica:
“Cos’è esattamente il Nuovo Ordine Mondiale, e perché il termine suscita così tanta paura e disgusto?”
Un invito al controllo globale
In una lettera del 15 agosto 1871, il generale confederato Albert Pike, che tra l’altro era anche un bravo scrittore, aveva inviato al politico e agitatore rivoluzionario italiano Giuseppe Mazzini una lettera in cui suggeriva la creazione di un “ordine mondiale unico,” in cui tutte le nazioni avrebbero dovuto sottostare ai dettami di un’unica autorità. Da allora, vari presidenti degli Stati Uniti hanno fatto gli interessi di questa sovrastruttura globale, ancora da realizzare, che dovrebbe essere guidata dagli Stati Uniti.
“L’ordine mondiale che cerchiamo”, aveva detto Franklin D. Roosevelt nel suo discorso del 1941 sullo stato dell’Unione [1], “è la cooperazione di Paesi liberi, che lavorino insieme in una società civile e amichevole.”
Più tardi, anche il presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, responsabile di aver sganciato non una ma due bombe atomiche su un Giappone quasi sconfitto nelle ultime ore della Seconda Guerra Mondiale, aveva espresso la sua ammirazione per “l’ordine mondiale”.
Friend: “Oh Mike, New World Order is a conspiracy theory.”
Me: “Why did Biden literally say New World Order in his presser a few weeks ago.”
Friend: “He didn’t mean to say it.”
The lunacy of the left …
— Michael Lucy🇺🇸💯 (@michaellucy1971) April 9, 2022
Amico: “Oh Mike, il Nuovo Ordine Mondiale è una teoria del complotto.”
Io: “Perché Biden ha letteralmente detto Nuovo Ordine Mondiale nella sua dichiarazione qualche settimana fa?”
Amico: “Non voleva dirlo.”
La follia della sinistra…
— Michael Lucy🇺🇸💯 [2]
“Oggi, la grande ricerca dell’umanità è per un ordine mondiale in grado di mantenere la pace nel mondo”, aveva detto Truman [3] durante un’udienza dell’Antico Ordine Arabo dei Nobili del Santuario Mistico, di cui Truman era un membro orgoglioso [4]. “Il tipo di organizzazione mondiale per la quale questa nazione e altre nazioni democratiche si battono è un’organizzazione mondiale basata sull’accordo volontario di stati indipendenti”, aveva aggiunto.
In questi tempi quasi democratici, si può solo immaginare che tipo di coercizione sarebbe necessaria per convincere le nazioni a sottoporre il loro “accordo volontario” ad un tale potere unipolare.
Fino ad ora, la maggior parte dei leader statunitensi ha evitato di usare il termine vero e proprio, “Nuovo Ordine Mondiale”, il che sembra piuttosto strano considerando che “Novus Ordo Seclorum” (“Nuovo Ordine delle Ere”) era stato inciso [5] sul retro del Gran Sigillo degli Stati Uniti già nel 1782, quando Charles Thomson, uno dei Padri Fondatori, aveva presentato il suo progetto al Congresso Continentale.
MDCCLXXVI is 1776 in Roman Numerals
The Babylonian numbering system is base 60 Mystery Babylon is the Biblical name for the Devil
The triangle is the mathematical representation of Diabalon
By applying the Delta to MDCCLXXVI gives us the numerical arrangement of 666 pic.twitter.com/Prp7yHk18u— Kungfu Kelly (@Kelfalala) April 22, 2020
MDCCLXXVI è 1776 in numeri romani
Il sistema di numerazione babilonese è su base sessagesimale Mistero di Babilonia è il nome biblico del diavolo
Il triangolo è la rappresentazione matematica di Diabalon
Applicando il Delta a MDCCLXXVI si ottiene la disposizione numerica di 666 [6]
Questo sigillo [7] ha attirato non poche febbrili speculazioni da parte dei “teorici della cospirazione”, che vedono il sigillo – completo di una piramide egizia sormontata da un occhio onniveggente – come prova che gli Stati Uniti sono governati da una cabala segreta determinata ad ottenere il dominio globale.
Infatti, si dice che il termine “Novus Ordo Seclorum” sia stato preso in prestito dal poeta latino Virgilio, che nella sua quarta Egloga aveva scritto [8]:
“Il grande ordine dei secoli è nato di nuovo… ora la giustizia e il ritorno del regno di Saturno.” Tutto sommato, sembra strano che una nazione cristiana abbia decorato la sua moneta più visibile con motivi egizi e riferimenti ad un antico culto pagano.
Non è necessario, tuttavia, avventurarsi troppo in profondità nella tana del coniglio per diffidare di qualsiasi politico o governo che promuova l’idea di un sistema di governo “unico mondiale”. Dopotutto, questa era la morale dietro la Torre di Babele, dove Dio, irritato dagli sforzi umani per costruire una città e una torre abbastanza alta da raggiungere il cielo, aveva fatto in modo che gli artefici parlassero lingue diverse, mentre li esiliava ai quattro angoli della Terra.
Le allegorie bibliche, tuttavia, raramente hanno indotto gli uomini ambiziosi a riconsiderare i loro piani sbagliati.
Così, l’11 settembre 1990, George H.W. Bush, entusiasta della guerra americana nel Golfo Persico, aveva ripetuto la temuta frase non una, ma due volte.
“Da questi tempi difficili”, aveva detto in una sessione congiunta del Congresso [9] riferendosi ad un paradiso appena oltre l’orizzonte, “potrà emergere un nuovo ordine mondiale… Un’era in cui le nazioni del mondo, est e ovest, nord e sud, potranno prosperare e vivere in armonia.”
Sembra molto allettante, vero? Tutto ciò che serve per godere della pace nel mondo, a quanto pare, è che le nazioni sottomettano la loro libertà e sovranità ad un unico sovrano.
E più avanti nel suo discorso: “Ancora una volta, gli Americani… saranno al fianco di Arabi, Europei, Asiatici e Africani in difesa dei principi e del sogno di un nuovo ordine mondiale.” Immagino che anche i leoni giaceranno con gli agnelli in questo paradiso politico.
La parte critica del passaggio di Bush era stata la sua osservazione: “Da questi tempi difficili”. La chiave per creare il “Nuovo Ordine Mondiale,” che queste persone bramano così disperatamente, è semplicemente il caos. Il sogno distorto di unire tutte le nazioni sotto un unico tetto può realizzarsi solo come risultato di un evento catastrofico, di una tragedia così grande che i Paesi si sottometteranno con entusiasmo all’egemonia. Questa, ovviamente, è semplicemente dialettica hegeliana, dove le crisi si formano, le persone reagiscono e lo Stato onnipotente entra in scena per fornire una soluzione, che, guarda caso, finisce sempre con il provocare qualche grossa perdita di libertà.
Più di recente, [anche] il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha menzionato il famigerato slogan, che, per inciso, potrebbe essere stato ciò che ha spinto Lavrov a ribadire la sua condanna del “Nuovo Ordine Mondiale”.
“Ora è un momento in cui le cose stanno cambiando”, ha detto Biden il mese scorso in una riunione dell’organizzazione lobbistica Business Roundtable. “Ci sarà un nuovo ordine mondiale e dovremo guidarlo”. Alla faccia del lavoro di gruppo. Biden ha rivelato ciò che è dato per scontato dall’élite di Washington: ci sarà un nuovo ordine mondiale e gli Stati Uniti “lo guideranno”.
È necessario ribadire che la crisi è ciò di cui questi individui impazziti dal potere hanno bisogno per vedere realizzati i loro piani. Questo è stato evidente all’inizio della pandemia di Covid-19, quando Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum e autore di “The Great Reset”, aveva affermato che “la pandemia rappresenta una rara ma ristretta finestra di opportunità per riflettere, reimmaginare e ripristinare il nostro mondo”. Ogni volta che un individuo potente e altamente influente, in particolare uno che opera al di fuori dei vincoli di un giusto processo democratico, inizia a blaterare di crisi come “opportunità”, allora è il momento in cui i campanelli d’allarme dovrebbero iniziare a suonare a tutto volume.
Tenete presente che era stato lo stesso capo del WEF ad organizzare [9], in collaborazione con la Johns Hopkins University e la Bill and Melinda Gates Foundation, il cosiddetto Event 201, che aveva predetto, quasi nei minimi dettagli, come si sarebbe sviluppata la vera pandemia solo un paio di mesi dopo. Questo non vuol dire che Schwab sapesse cos’era in arrivo, probabilmente lui e i suoi colleghi si stavano preparando ad un momento del genere per realizzare il “Grande Reset”.
Prima c’era stato il “Project for a New American Century” (PNAC), un think tank neoconservatore, ormai defunto, fondato nel 1997 da William Kristol e Robert Kagan che aveva svolto un ruolo importante nel sostenere l’invasione dell’Iraq del 2003. In una delle sue più autorevoli pubblicazioni intitolate “Rebuilding America’s Defenses” (2000) [10], gli autori, molti dei quali ricoprivano posizioni politiche chiave nell’amministrazione Bush, avevano lamentato il fatto che “il processo di trasformazione, anche se porta un cambiamento rivoluzionario, è probabile sia lungo, in mancanza di un qualche evento catastrofico e catalizzatore, come una nuova Pearl Harbor”.
E così, quasi esattamente un anno dopo, l’11 settembre 2001, il PNAC aveva avuto il suo “evento catastrofico e catalizzatore” con gli attacchi terroristici a Manhattan. Quell’evento aveva inaugurato una “Guerra al terrore” decennale che avrebbe visto gli Stati Uniti lottare per recuperare il ritardo con Russia e Cina, che stavano sviluppando silenziosamente le loro capacità offensive e difensive mentre l’esercito americano si dissanguava in conflitti inutili e dispendiosi all’estero.
A quale genere di crisi in grado di inaugurare questo “Nuovo Ordine Mondiale” dovrebbe prepararsi l’umanità? Qualsiasi cosa, un collasso economico o un’invasione degli alieni o una pandemia virale sarebbe sufficiente allo scopo. Ma la domanda più importante è: che tipo di “Nuovo Ordine Mondiale” imporrebbero gli Stati Uniti al mondo intero se ne avessero anche solo una mezza possibilità?
Uno sguardo superficiale alla traiettoria sociale, culturale e politica degli Stati Uniti, con la loro strana sperimentazione progressista (per esempio, l’insegnamento dell’ideologia transgender, della teoria critica della razza e degli stili di vita sessuali alternativi a livello di scuola elementare da parte di estremisti della cultura della cancellazione) dovrebbe farci riflettere seriamente. La logica e il comportamento dignitoso sono stati capovolti e questo fa capire ai Paesi conservatori, come la Russia, che questo non è il tipo di “Nuovo Ordine Mondiale” a cui vorrebbero partecipare, anche se, teoricamente, sarebbero stati disposti a collaborare con un progetto così grandioso.
Pertanto, la guerra in Ucraina non serve solo a proteggere i confini fisici della Russia dall’aggressione della NATO. La guerra in Ucraina serve a salvare la Russia dalla morte spirituale, il risultato finale di qualsiasi “Nuovo Ordine Mondiale” imposto loro da un Occidente moralmente in bancarotta. A questo proposito, la Russia sta combattendo una battaglia esistenziale per la propria stessa anima.
[1] https://www.presidency.ucsb.edu/documents/annual-message-congress-the-state-the-union
[2] https://twitter.com/michaellucy1971/status/1512766354176233478?ref_src=twsrc%5Etfw
[3] https://www.presidency.ucsb.edu/documents/address-chicago-before-the-imperial-council-session-the-shrine-north-america
[4] https://sayyidamiruddin.com/2011/08/26/shriner/
[5] http://www.greatseal.com/mottoes/seclorum.html
[6] https://twitter.com/Kelfalala/status/1252797733620142080?ref_src=twsrc%5Etfw
[7] http://www.greatseal.com/mottoes/seclorum.html
[8] https://en.wikipedia.org/wiki/Eclogues
[9] https://www.washingtonpost.com/archive/politics/1990/09/12/bush-out-of-these-troubled-times-a-new-world-order/b93b5cf1-e389-4e6a-84b0-85f71bf4c946/
[10] https://www.centerforhealthsecurity.org/event201/scenario.html
[11] https://web.archive.org/web/20130817122719/http:/www.newamericancentury.org/RebuildingAmericasDefenses.pdf
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Robert Bridge
Fonte: strategic-culture.org
13.04.2022
Traduzione di Costantino Ceoldo per comedonchisciotte.org