“Il giudice della Corte Suprema del Brasile, Alexandre de Moraes ha autorizzato la procura nazionale a mettere sotto inchiesta Bolsonaro come l’ispiratore dell’assalto contro le istituzioni brasiliane” (*) titola un noto sito web nostrano di politica internazionale. Da una settimana i maggiori media e governi da tutto il mondo parlano di “golpe contro Lula da Silva”, il presidente brasiliano attualmente in carica, dopo che alcune centinaia di seguaci del rivale sconfitto alle ultime elezioni, Jair Bolsonaro (che in quel momento si trovava negli Stati Uniti), hanno assaltato la sede del parlamento, della Corte suprema e dell’ufficio presidenziale nella capitale Brasilia per tentare un colpo di Stato per conto dell’ex presidente. Lula ha dichiarato emergenza nazionale e iniziato la repressione contro i sostenitori di Bolsonaro, che da mesi protestavano e chiedevano il riconteggio visto il risultato elettorale incerto fino all’ultimo e dove il voto elettronico sembrerebbe essere risultato decisivo per la vittoria finale dell’ex sindacalista, ormai politico navigato. Intanto l’ex ministro Torres è finito in manette al rientro dagli Usa.
Cosa è successo è cosa sta realmente accadendo in Brasile? Un colpo di Stato fallito contro Lula? Una Capitol Hill 2 alla brasiliana o cos’altro?
ComeDonChisciotte.org, da sempre, è uno spazio plurale di fatti, orientamenti e opinioni. Abbiamo tradotto e pubblicato nei giorni scorsi gli articoli del brasiliano Pepe Escobar e dell’americano Kurt Nimmo.
Vista la complessità della situazione carioca, abbiamo contattato e siamo alla ricerca di testimonianze e fonti in loco in modo da poter fornire ai nostri lettori una visione quanto più realistica e aggiornata degli accadimenti, che sono in continua evoluzione.
L’articolo che segue è un punto di vista diverso dai precedenti. Nei prossimi giorni pubblicheremo altri contributi dal Paese sudamericano, molto più vicino a noi di quanto si pensi. Chi potesse aiutarci con testimonianze dirette e/o cronache dal Brasile può contattarci: notizie, riscontri e opinioni di pubblico interesse sono l’ossigeno di CDC.
Buona lettura.
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Dopo Berlusconi e Trump, ora tocca a Bolsonaro!
Di Belisario per ComeDonChisciotte.org
I fatti accaduti a Brasilia sono sotto gli occhi di tutti. Migliaia di sostenitori dell’ex Presidente Jair Bolsonaro hanno fatto irruzione violenta nei palazzi del potere, in quella che è sembrata immediatamente una “Capitol Hill edizione brasiliana”. Sono già state effettuate diverse centinaia di arresti e detenzioni, e sono in corso approfondite indagini sui possibili finanziatori o agevolatori della violenta manifestazione.
La prima cosa da chiedersi inerisce alla formazione del consenso che ha portato a tale manifestazione violenta, e qual è la quota di tale consenso addebitabile ai cd “social fora”. Se cioè vi possa essere stata propaganda, dichiarata o occulta, da parte di circoli interni ed internazionali interessati ad uno sviluppo del genere. E’ attualmente impossibile rispondere a tale domanda.
Ma è invece assolutamente sicuro che un’ ampia quota della popolazione brasiliana ha forti dubbi sull’effettiva regolarità delle elezioni presidenziali, sia per la ridotta differenza nel voto finale (50,9% contro 49,1%) (1) sia soprattutto per l’impatto del voto elettronico.
Le ormai famose “DRE voting machines” (2), infatti, non lasciano traccia cartacea, rendendo impossibile il conteggio anche fisico dei voti. Da deputato, Bolsonaro era stato il proponente di una una legge che rendeva obbligatoria la modifica delle “DRE voting machines” per la stampa dei risultati, ma la Corte Suprema, sotto la guida di Alexandre De Moraes, nel giugno 2018 (3) sospese il provvedimento, sulla base del rischio di “violazioni della privacy”…
E così bisogna fidarsi delle “DRE voting machines”!!! Ma molti Brasiliani, invece, non si fidano per nulla: conoscono i loro polli, e sentono puzza di pesce marcio. Come dar loro torto?
Dico, il loro ex Presidente Lula, insieme alla ex Presidente Dilma Rousseff, e’ stato condannato ripetutamente per aver organizzato, insieme all’industriale brasiliano Norberto Odebrecht, lo scandalo di corruzione denominato “Lava Jato” (4), ormai ritenuto universalmente come il peggior scandalo di corruzione governativa dell’intera storia dell’ America Latina – scusate se è poco!
Decine di miliardi di dollari volati in commesse gonfiate in Brasile, Argentina, Messico e diversi altri Paesi dell’ America Latina. Durante le Presidenze peroniste di Nestor Kirchner e Christina Fernandez, Odebrecht in Argentina aveva ottenuto lavori per 9,6 miliardi di dollari (5). L’attuale Vice Presidente Christina Fernandez è stata più volte condannata per altri scandali assortiti di corruzione, ma resta sempre saldamente in sella – “contro il sistema”, ovviamente.
Un’ autentica Operazione Condor della corruzione, solo che invece della CIA l’ha organizzata la sinistra brasiliana, guidata da Lula. “Unicuique suum”!
Dopo ripetute condanne e ben 580 giorni di galera, Lula è stato rilasciato su un assortimento di cavilli “modello carnevale” dalla Corte Suprema, sempre sotto la guida del Presidente Alexandre De Moraes, figuro che continua ad invadere sistematicamente la sfera del potere esecutivo, come attestato dalla sua “rimozione” del Governatore di Brasilia per l’asserita, inadeguata prevenzione della manifestazione violenta, e come certificato dalle decine di iniziative legali apertamente intimidatorie nei confronti del partito di Bolsonaro.
E sabato 14 gennaio, il Ministro della Giustizia di Bolsonaro, Anderson Torres, e’ stato arrestato a Brasilia al suo rientro dalla Florida. Nella sua abitazione sarebbe stata trovata – mentre il citato era in Florida – una “bozza di decreto” dal contenuto asseritamente eversivo. Oltre alle centinaia di detenuti, si preannunciano approfondite indagini su possibili agevolatori e finanziatori della manifestazione violenta. E’ un processo molto preoccupante che ha già assunto le sembianze dell’aperta persecuzione politica.
E’ ormai chiaro come la luce che Bolsonaro riceverà lo stesso trattamento riservato dalla sinistra neoglobal prima a Berlusconi e dopo a Trump. Ed ugualmente, decine o centinaia – chi lo sa? – di esponenti governativi o politicamente attivi del suo partito. Chi e’ riuscito a governare da destra deve pagarla carissima alla fine del mandato, attraverso persecuzioni istituzionali (la dismissione dal Senato di Berlusconi, gli impeachments di Trump) o giudiziarie: questo è il messaggio che giunge, anche dal Brasile. Il famoso “colpiscine uno per educarne cento” funziona sempre!
Bolsonaro – come Berlusconi e Trump – dovrà dedicare mesi o anni e spendere decine di milioni per difendersi dagli assalti istituzionali e giudiziari, e nell’ipotesi negativa rischia la galera. E tutto questo senza avere nemmeno lontanamente la potenza economica e d’immagine dei suoi illustri predecessori, in un Paese in cui la sinistra politica e giudiziaria ha per anni presentato il terrorista Cesare Battisti come una sorta di guerrigliero ingiustamente perseguitato. Una sinistra politica e giudiziaria che apparentemente non riesce nemmeno a distinguere tra guerriglia contro una dittatura e terrorismo contro una democrazia.
C’è da sperare che Bolsonaro venga sostenuto ed assistito. Ma la stampa neoglobal Dem USA invece auspica il contrario, come evidente dal tenore aggressivo degli articoli che compaiono su CNN, Washington Post, New York Times, etc , nonchè in Gran Bretagna su BBC, The Economist, The Guardian, etc.
Il Trump brasiliano la deve pagare!
Povero Brasile! Anche secondo l’OECD di Parigi, il Paese è stato chiaramente risanato in tutti i maggiori indicatori economici e finanziari dal Presidente Bolsonaro (6)! Ora, c’è da scommettere che nel giro di massimo un biennio inizierà a fare una accesa concorrenza all’Argentina per inflazione, aumento della povertà e della delinquenza, e disperata emigrazione dei giovani all’estero. Ma sembra proprio che a Washington ciò vada benissimo.
Di Belisario per ComeDonChisciotte.org
15.01.2023
Belisario, epico generale romano bizantino che riuscì per alcuni decenni a sconfiggere i barbari stanziati in Italia nel 500 DC
NOTE
(1) https://en.wikipedia.org/wiki/2022_Brazilian_general_election
(2) https://en.wikipedia.org/wiki/DRE_voting_machine
(3) Reynaldo, Turollo. “Brazil’s Supreme Court Suspends Requirement of Paper Votes in This Year’s Elections“. Folha de S.Paulo. 6-7-2018., Brasile.
(4) https:// en.wikipedia.org/wiki/Operation_Car_Wash
(5) “A freer press online: Latin America’s new media are growing up“, The Economist 14 july 2018
(6) Brazil projection note, OECD Economic Outlook, 22 November 2022, OECD, Paris, France.