di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)
Che il tradimento politico sul tema sovranità monetaria da parte di Giorgia Meloni ed il suo partito fosse compiuto, ve l’ho già documentato con un articolo di pochi giorni fa [Così Fratelli d’Italia ha deciso di rinunciare alla sovranità monetaria] – ma come ben sappiamo, i politici, oltre a non farsi specie dei continui voltafaccia che da sempre mettono in atto, di fronte al “vil denaro”, non si curano minimante neanche della loro faccia.
E’ il caso del Senatore Andrea de Bertoldi per anni promotore, dai banchi dell’opposizione, della cd “moneta fiscale” ed oggi relatore in Commissione alla Camera del disegno di legge di conversione del dl 11 del 16 febbraio, “misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.
Sto parlando dell’ormai famoso decreto “anti-Superbonus” partorito poche settimane fa da questo governo sulla scia del lavoro già iniziato dal precedente esecutivo presieduto da Mario Draghi. Un provvedimento che come sappiamo, ha decretato la fine dello sconto in fattura per i bonus edilizi e della trasferibilità dei crediti fiscali, portando in piazza a manifestare migliaia di imprenditori, professionisti, lavoratori e cittadini danneggiati (per non dire rovinati).
Come sempre accade, nelle difficoltà del prossimo gli avvoltoi ci sguazzano, e sul tema in questione, a fronte di cittadini che tremano c’è però qualcuno che sui bonus edilizi anche nelle scorse settimane ha continuato a realizzare buoni affari. E’ il caso degli intermediari che hanno acquistato i crediti fiscali con forti sconti per poi cederli allo Stato a prezzo pieno.
Tutto nella norma, se non che – come ci informa dalle sue colonne il Fatto Quotidiano [1] – tra questi avvoltoi, non spiccasse appunto il nome del Senatore Andrea de Bertoldi, che attraverso una società costituita a Roma in tutta fretta nel Novembre scorso (della quale addirittura ne ricopre la carica di amministratore), parrebbe operare nella direzione di ottenere ingenti profitti da questo dramma sociale provocato proprio dalla decisione del governo guidato dal suo partito.
Proprio leggendo l’articolo de il Fatto Quotidiano, si evince come la testata diretta dal giornalista Marco Travaglio, sia entrata in possesso della copia di una lettera di incarico professionale datata marzo 2023 con la quale LdB Tax &Advisory, “nella persona di Christian Lamonaca e Andrea De Bertoldi”, proponeva ad un cliente di ricevere l’incarico per assistenza fiscale sulla “cessione e monetizzazione dei crediti di imposta relativi agli ecobonus ex art.119 e 121 Dl 34/2020 convertito con modificazioni con la legge n. 77/2020 – decreto Rilancio”.
Per questa pratica gli onorari indicati “per la prestazione professionale di consulenza tributaria” erano indicati “pari al 6% del credito d’imposta ceduto alla banca. Il compenso per la prestazione professionale sarà liquidato al momento dell’avvenuto incasso, da parte del cliente dei crediti ceduti alla banca. I compensi pattuiti si intendono sempre oltre Iva, Cassa previdenziale Cnpadc e spese generali di studio pari al 12,5% dell’onorario stabilito”.
La camaleontica trasformazione del Senatore de Bertoldi – con la quale da paladino dello strumento dei tax-credit utili a salvare l’intero nostro sistema economico, è passato a vestire i panni del classico politico servo ed approfittatore, da prima allineandosi alla decisione del governo sulla distruzione dello strumento stesso e poi addirittura lesto come un cobra nel trarre profitto personale dalla situazione creatasi – fa veramente correre brividi gelati sulle nostre schiene e ci deve far riflettere, su quanto questa classe politica sia ormai così talmente corrotta nell’animo al di là di ogni possibile reato che si possa o meno concretizzare nella loro azione.
Per non dimenticarlo, vi riporto qui sotto per l’ennesima volta il comunicato che de Bertoldi stesso fece uscire appena un anno e mezzo fa, dopo un incontro (in cui ero presente di persona) con l’economista americano Warren Mosler, nel quale affermava senza mezzi termini ed in linea con i disegni di legge già presentati, la sua precisa volontà, una volta al governo, di voler far uso dello strumento dei crediti fiscali trasferibili per ogni tipo di misura di spesa del governo, necessaria a far riprendere la nostra economia. A partire dal finanziamento di piani di lavoro garantiti, indispensabili per risolvere il drammatico problema occupazionale che affligge da anni il nostro paese:
Rileggendo questo comunicato alla luce della situazione odierna appena descritta, Giorgia Meloni in qualità di premier di fronte agli italiani ed il suo partito nei confronti dei propri elettori, non solo devono assumersi la responsabilità di un voltafaccia così clamoroso, ma la questione che la leader di questo governo debba immediatamente affrontare a livello politico, è lo spaventoso conflitto di interessi che pende sulla testa di un membro parlamentare del suo partito, il quale di tutta evidenza, pare non farsi nessuna remora a sfruttare il vantaggio del suo ruolo pubblico preposto al trattamento legislativo della materia dei crediti fiscali per ottenere profitto a livello di attività propria privata.
Il Senatore de Bertoldi dovrebbe essere rimosso immediatamente dagli incarichi pubblici che ricopre ed aprire una indagine parlamentare su quanto accaduto, al fine di rilevare ogni profilo di conflittualità fra la sua carica pubblica e quello che svolge nel suo privato.
Tornando al provvedimento preso dal governo – relativo appunto allo stop della trasferibilità dei crediti fiscali – quanto messo in atto da de Bertoldi con la sua società, è l’ennesima prova che conferma come tale provvedimento sia privo totalmente dei geni della democraticità a tutto vantaggio di una ristretta élite che nei fatti risulta l’unica categoria di persone a beneficiarne.
E’ di tutta evidenza che bloccare la trasferibilità dei tax-credit e consentirne soltanto l’abbattimento dalle tasse al suo possessore, porta a concretizzare un vantaggio economico-finanziario esclusivamente per coloro che hanno redditi ingenti e quindi capienza fiscale sufficiente per poter appunto scontare i crediti stessi.
Mentre per il resto, ovverosia la maggioranza, il credito è perduto per sempre! a meno che (e qui entra in ballo quello che potremmo ormai chiamare il sistema-de Bertoldi), non trovino l’avvoltoio di turno che, facendosi pagare profumatamente, glielo acquisti.
E’ chiaro che l’attività in questione (profittevole ed a rischio zero), messa in atto dai soggetti come il senatore de Bertoldi, può esistere solo e soltanto in conseguenza del provvedimento preso dall’attuale governo, al quale, a questo punto, è lecito pensare, sia stato ben lieto di dare il suo contributo in commissione anche il senatore trevigiano stesso.
Se io posso trasferire liberamente il mio tax-credit (che ricordo essere moneta) a chiunque, non ho certo l’estremo bisogno di correre a farmi prendere per il collo da professionisti o enti finanziari vari!
In poche parole, il provvedimento preso dal governo, equivale a come se vi dicessero che da domani non potrete più trasferire ad altri le banconote che avete in tasca o i numeri elettronici che rappresentano sui conti i vostri risparmi, ma solo pagarci le tasse.
A quel punto sarete tutti costretti a recarvi da chi ha una capienza fiscale tale da poter acquistare i vostri crediti, il quale naturalmente in chiara posizione di vantaggio rispetto a voi, deciderà il prezzo al quale ve li acquisterà.
Insomma, parliamoci chiaro, la questione è brutta, anzi bruttissima e sarebbe anche l’ora che gli italiani smettessero di ingoiare ogni nefandezza che la politica ed i suoi attori quotidianamente costringono loro ad ingoiare.
Un senatore che per essere votato si presenta da sempre come il paladino protettore di imprese e famiglie, che alla prima occasione si getta a tuffo per depredare le stesse, vittime di un provvedimento del suo partito (qualificato come uno dei più grandi voltafaccia e tradimenti della storia del nostro paese, mai messo in atto da una parte politica nei confronti dei propri elettori), è un qualcosa che non può essere accettato.
Se vogliamo veramente ricostruire questo paese, moralmente prima ed economicamente poi, gli italiani devono smettere di voltarsi dall’altra parte di fronte queste oscenità ed il presidente del Consiglio in carica, pena la perdita totale della già precaria credibilità del suo governo, deve assolutamente intervenire sulla questione senza il minimo indugio.
E come se non bastasse, oltre ad acconsentire al voltafaccia del suo partito ed alla perdita della sua stessa faccia speculando su famiglie ed imprese, il Senatore Andrea de Bertoldi, ha persino la faccia tosta, di tentare l’inganno intellettuale, presentando il suo recente operato migliorativo rispetto al precedente e pure benefico per il popolo italiano.
“abbiamo fatto molto per risolvere i grandi problemi di una buona misura”
……questa frase, per chi conosce la materia (e Lei Senatore la conosce molto bene, visto che ha presentato disegni di legge sullo strumento dei tax-credit), mostra la Sua più totale delinquenza intellettuale e di pensiero.
Mi spiego, meglio: sostenere di aver migliorato la misura di spesa (il Superbonus), attraverso la distruzione dello strumento che finanzia la misura stessa (bloccando la trasferibilità dei tax-credit), vuol dire prendere in giro i molti che a differenza Sua e del sottoscritto, non sanno che cosa è realmente un tax-credit.
SI VERGOGNI!!!
di Megas Alexandros
Fonte: Come ti “strozzo” con il Superbonus! – Megas Alexandros
Note: