Come riconoscere la differenza tra vera educazione e propaganda

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Annie Holmquist
intellectualtakeout.org

L’altro giorno, mi è capitato di rileggere un passaggio da That Hideous Strenght [La Trilogia cosmica], un’opera incredibilmente valida anche ai giorni nostri. Romanzo distopico scritto da C.S. Lewis verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, That Hideous Strength narra di uno dei protagonisti, Mark Studdock, impiegato presso il N.I.C.E, un’organizzazione di controllo al vertice di una distopica società totalitaria.

Studdock riceve l’incarico di scrivere articoli di propaganda per il N.I.C.E, incarico che, quando gli viene assegnato dal suo supervisore, Miss Hardcastle, rifiuta fermamente. Studdock sostiene che [la propaganda] non funzionerà, perché i quotidiani “sono letti da persone istruite,” troppo intelligenti per cadere nella trappola della propaganda. La storia continua così:

“Questo dimostra che sei ancora nella culla, tesoro” affermò Miss Hardcastle. “Non ti sei ancora reso conto che è proprio il contrario?”

“Cosa intende?”

“Perché, idiota, è proprio il lettore colto che può essere imbrogliato. Tutti i nostri problemi derivano dagli altri. Quando mai hai incontrato un operaio che crede ai giornali? Lui dà per scontato che sono tutta propaganda e salta gli articoli principali. Acquista il giornale per i risultati delle partite e le notizie di cronaca di ragazze che cadono dalle finestre e di corpi ritrovati in appartamenti di Mayfair. È lui il nostro problema. È lui che dobbiamo convertire. Ma le persone istruite, quelle che leggono i settimanali intellettuali, non hanno bisogno di essere convertite. Sono già perfette così come sono. Crederanno a qualsiasi cosa.”

Leggendo questo passaggio, non ho potuto fare a meno di chiedermi quanto del pubblico americano oggi la pensi come Studdock. Siamo convinti che l’istruzione sia la panacea di tutti i mali e che, se le masse potessero semplicemente raggiungere un grado più elevato di istruzione, non avremmo cosi tanti problemi da risolvere.

Ma se fosse proprio l’istruzione, come suggerisce Miss Hardcastle nel passaggio citato, a mettere la benda sugli occhi del pubblico? O forse, dovremmo dire, quella che noi chiamiamo istruzione.

Vedete, c’è una differenza tra ciò che noi chiamiamo istruzione e ciò che, in realtà, costituisce la vera educazione. Quella che noi chiamiamo istruzione si ritrova spesso nella scuola istituzionale, in quei grandi luoghi di apprendimento pubblico (e talvolta privato) noti come elementari, medie e superiori, così come nella maggior parte delle osannate istituzioni dell’istruzione universitaria. Noi mandiamo sovente i nostri figli in questi istituti cercando di scegliere il meglio per loro, nella speranza che, una volta diventati adulti, ne usciranno più saggi e capaci di riconoscere la verità. Sfortunatamente, troppo spesso cadono invece preda della propaganda.

Richard Weaver ha descritto bene questa situazione nel suo saggio del 1955 dal titolo “Propaganda”. Egli scrive:

È di primaria importanza distinguere la propaganda dall’educazione. Questi due concetti sono spesso confusi nelle menti di molte persone perché entrambi riguardano la comunicazione. L’educazione fornisce informazioni e cerca anche di insegnare degli atteggiamenti. La propaganda spesso contiene informazioni ed è sempre volta ad influenzare gli atteggiamenti. Una parte consistente della moderna propaganda, inoltre, cerca di travestirsi da educazione. La differenza fondamentale emerge solo quando si considera l’oggetto di ciascuna delle due.

Come si evita, allora, questo tipo di propaganda pseudo-educativa? Weaver, di nuovo, fornisce una risposta:

Il vero educatore cerca di plasmare il suo pubblico per il bene del pubblico stesso (i suoi studenti) secondo le più recenti e complete informazioni in materia. Nel far questo, egli erige e si impegna a perseguire uno standard di verità oggettiva. Il propagandista, al contrario, cerca di influenzare il suo pubblico nell’interesse del propagandista stesso, interesse che può essere indifferentemente di tipo economico, politico, sociale o personale.

Nell’ultimo anno si è parlato molto del successo dell’istruzione a distanza. Molti dei bambini che studiano da casa attraverso la scuola virtuale, anche se sotto la supervisione dei genitori, ricevono ancora la loro istruzione dal sistema. Questo sistema include alcuni bravi insegnanti che vogliono davvero il meglio per i loro studenti, ma comprende anche pessimi docenti, che seguono la moda del sistema educativo e sono pronti a sostenere l’agenda “woke.”

Al contrario, pensate alla vera istruzione parentale, quella in cui i genitori si assumono la responsabilità dell’istruzione dei propri figli. Alcuni sostengono che questa sia la vera fonte dell’educazione propagandistica. Ma analizziamo il problema pensando a Weaver, quando parla della vera educazione come “del plasmare il pubblico per il bene del pubblico stesso.” Quale educatore è più verosimilmente interessato a ricercare il bene del bambino? Nella stragrande maggioranza delle situazioni, questi educatori saranno proprio i suoi genitori.

Noi viviamo sempre di più in un mondo in cui Big Tech, i politici, e i cosiddetti esperti ci dicono cosa dovremmo fare e perché, sia che si tratti di COVID, di vaccini, elezioni e di molte altre cose. La loro maggior preoccupazione, come per quelli del N.I.C.E, probabilmente non è quella di convincere gli “istruiti” tra di noi. Al contrario, sono molto più interessati a convincere i veri “educati,” quelli che loro etichettano come “classe operaia,” gente che probabilmente non ha impieghi di prestigio né ha frequentato scuole esclusive, ma che è stata educata da persone che veramente tenevano a loro e che volevano che conoscessero e perseguissero la verità.

È in quest’ultimo gruppo che dovremmo cercare di far rientrare i nostri figli. Non importa se avranno lavori prestigiosi o se faranno parte dell’elite. Ciò che importa è che i loro occhi siano capaci di accorgersi della propaganda travestita da istruzione.

Insegnate ai vostri bambini a conoscere e ad amare la verità. I vostri bambini vi ringrazieranno e lo stesso faranno i vostri connazionali.

Annie Holmquist

Fonte: intellectualtakeout.org
Link: https://www.intellectualtakeout.org/how-to-tell-the-difference-between-real-education-and-propaganda/
16.03.2021
Scelto e tradotto da Luna per comedonchisciotte.org

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