Di Giacomo Ferri per ComeDonChisciotte.org
Premessa dovuta: ciò che leggerete nell’articolo non è un invito a fregarsene del nostro pianeta o un “via libera” per andare ad inquinare senza riguardi, ma una serie di constatazioni e di punti di vista personali sul tema.
Sono almeno 30 anni che assistiamo ad una battaglia mediatica che sottolinea come il clima stia cambiando e ci dicono che le stagioni sono alterate e, a causa di ciò, gli inverni sono molto rigidi e le estati molto calde; assistiamo a nubifragi improvvisi e inusuali e a grandinate sovradimensionate, o all’assenza totale di pioggia per mesi con conseguenti siccità; notiamo, altresì, come ci venga detto che i ghiacciai si sciolgano oltremodo e che le zone desertiche si espandano “mangiando” territori fino a poco prima verdi.
Non c’è e non c’è stata soltanto Greta Thunberg (e i suoi gretini NdA) a spingere verso l’ecologia e quella che i politici chiamano “green economy” e la conseguente transizione ecologica, ma se andiamo indietro nel tempo fino al 1992 (1992?! Vi ricorda qualcosa?) troviamo un’altra attivista adolescente, Severn Cullis Suzuki [1], che arrivò, come la sua succeditrice, a parlare ai potenti del mondo, in una conferenza dell’ONU, evidenziando gli allora problemi ecologici che avrebbero portato ad una situazione da cui, di lì a poco, non saremmo potuti tornare indietro. Ma è davvero così “apocalittica” la realtà della Terra?
Siamo davvero arrivati ad un punto di non ritorno o, più semplicemente, la nostra memoria è troppo breve per valutare eventi che si ripetono ogni “x” migliaia di anni da milioni di anni a questa parte?
Partendo dal presupposto che la Terra giri su sé stessa e che al giorno segua la notte e all’inverno la primavera, è facilmente intuibile che tutto segua una ciclicità (ripetibilità) più o meno breve o più o meno lunga, tanto da poter agevolmente prevedere quando sarà buio o quando seminare certi ortaggi.
Facciamo adesso un lungo salto temporale nel passato ed andiamo ad analizzare l’astronomia dei popoli antichi, in particolare degli egizi, che hanno costruito alcune delle loro “immortali” strutture proprio basandosi sulla posizione delle stelle di specifiche costellazioni (Orione) e che, sempre seguendo la loro storia astronomica, notiamo che tale posizione sia cambiata durante il loro lungo regno e come, altresì, tale posizione risulti diversa dall’osservazione odierna. Cosa possiamo asserire da questo presupposto?
Sappiamo che la Terra esegue una rotazione antioraria su sé stessa e che lo fa attorno al suo asse inclinato e che mentre gira esegue una rivoluzione attorno al sole, ma è quindi probabile che mentre ruota l’asse di inclinazione si sposti? La risposta è sì.
Intuizione a parte, vi sono degli studi [2] che evidenziano come la terra arrivi a ribaltarsi, ovvero che l’attuale polo nord diventi polo sud e viceversa, tutto questo, spiegano gli esperti, avviene in milioni di anni, o almeno è ciò che ipotizzano.
Ricordiamo, inoltre, che la Terra oltre a ruotare, eseguire una rivoluzione e cambiare inclinazione, oscilla e tale oscillazione dà origine alla precessione degli equinozi e che un intero ciclo precessionale, detto Anno Platonico, dura 25.772 anni, che viene suddiviso in 12 parti da circa 2.150 anni ciascuna ed ognuna di esse è associata alle costellazioni del nostro oroscopo, ma in ordine inverso.
Grazie a tutti questi movimenti e spostamenti che compie la Terra, la visione delle stelle, di cui parlavamo poc’anzi, ovvero la posizione delle costellazioni, andrà, nel corso delle ere, a risultare sempre più differente.
I popoli antichi (sempre lì torno) seguivano con attenzione anche le ere precessionali e davano loro una certa importanza: e se questa importanza fosse dovuta proprio (e non solo) ai cambiamenti climatici, più o meno importanti, che si susseguono all’interno di un’era?
Ecco, a proposito, vorrei parlare delle glaciazioni che il nostro pianeta ha subito e che molti studiosi riportano a partire da oltre 800 milioni di anni fa, dove viene ipotizzato che la Terra fosse completamente coperta dai ghiacci, tanto da risultare letteralmente come una palla di neve.
Ma tralasciamo tutto ciò che riguarda la storia delle centinaia di milioni di anni e cerchiamo di guardare più al “breve tempo”, ovvero cosa gli studiosi dicono sia avvenuto nei precedenti Anni Platonici.
In Europa la glaciazione più recente (Würm) ha avuto inizio 110.000 anni fa [3] terminando attorno al 12.000 a.C, la fase finale, definita “Periodo tardo-glaciale” si individua tra il 19.000 e l’8.000 a.C, al cui interno sono state studiate ben sette fasi tra innalzamenti ed abbassamenti della temperatura; il suo picco (Massimo glaciale), inteso come massima presenza di ghiaccio e minima di acqua, viene individuato tra il 19.000 ed il 16.000 a.C., mentre il suo termine (3° Dryas o Dryas recente), caratterizzato dalla comparsa e sviluppo di foreste e di animali termofili, tra l’8.800 e l’8.200 a.C..
Tutto ciò che è avvenuto dopo, fino ai giorni nostri, viene definito “Periodo post-glaciale” ed esso viene suddiviso, dagli studiosi, in cinque fasi tra le quali troviamo ciò che viene definito “Optimum climatico” tra il 5.500 ed il 2.000 a.C (Fase Atlantica), un periodo caratterizzato da un clima mite ed umido in inverno e in estate, invece, molto caldo e la cui conseguenza fu l’ulteriore scioglimento dei ghiacciai, inondazioni e diluvi e, come conseguenza ultima, l’innalzamento (tra i 140 e i 200 metri, a seconda delle zone) del livello dei mari. [4]
Quello che si capisce leggendo gli eventi del passato, specialmente in quello più recente, può aiutarci a capire cosa potrebbe succedere in futuro, vale a dire delle fasi di innalzamento ed abbassamento delle temperature che porteranno alla chiusura del periodo post-glaciale, fino a quando si verificherà l’inizio della prossima glaciazione.
Sì, lo so cosa qualcuno starà pensando e non voglio certamente dire “tutto ciò che è accaduto, accade o accadrà, segue esclusivamente una ciclicità”, vi sono eventi indiscutibilmente fuori dallo schema ciclico, come la caduta di meteoriti e sappiamo benissimo come la Terra sia stata bersagliata, in passato, da meteoriti più o meno grandi che hanno lasciato decine e decine di tracce sulla crosta terrestre, tuttora ben visibili (vedesi l’enorme cratere di Chicxulub nello Yucatan o, di più piccole dimensioni, il Pigualuit in Quebec). Con questo, però, non possiamo escludere la ciclicità dei cambiamenti climatici: dalle temperature più fredde a quelle più calde, che il nostro pianeta subisce da sempre.
Accantonando l’ultimo argomento, mi sono tornati alla mente un episodio storico e le conseguenti domande che mi posi all’epoca, pertanto vi riporto indietro fino agli avvenimenti del 26 dicembre 2004, ovvero lo tsunami in Thailandia, ma che ovviamente non riguardò soltanto la Thailandia ma tutto il sud-est asiatico.
Lo tsunami del 2004 fu causato da una scossa di terremoto di magnitudo 9,1 ed aveva il suo epicentro nell’Oceano Indiano a 30 km di profondità, ad una distanza di 160 km da Sumatra.
Ciò che fu detto nei giorni successivi mi lasciò basito: il terremoto aveva causato lo spostamento dell’asse terrestre di oltre 6 cm! [5]
Pertanto un evento così importante, come un terremoto molto potente, può causare lo spostamento dell’asse terrestre? La notizia si è fissata indelebilmente nella mia mente e con essa le mie domande e le mie perplessità.
Poco più di cinque anni dopo quell’evento disastroso, fu la volta del terremoto del Cile, avvenuto il 27 febbraio 2010, con il conseguente spostamento dell’asse terrestre, stavolta, di 8 cm. [6]
L’11 marzo 2011 è la data del famoso incidente di Fukushima, avvenuto a causa di un terremoto e del successivo tsunami; tale evento ha portato, come i precedenti, allo spostamento dell’asse di ben 10 cm e qualcuno dice addirittura 17! [7][8]
La domanda che mi faccio dal 2005 e che mi rifaccio ogni volta che accadono eventi simili e a cui, fortunatamente, non abbiamo più assistito da qualche anno a questa parte, è la seguente: ma sono i terremoti che causano lo spostamento dell’asse terrestre, così come i media tengono a sottolineare, oppure è proprio lo spostamento dell’asse terrestre a causare certi eventi imprevedibili?
Segue, per deduzione, un’altra domanda legata ad uno dei punti della mia lunga prefazione: siamo sicuri che lo spostamento dell’asse terrestre, tanto da arrivare al suo ribaltamento polare, avvenga in milioni di anni o, essendo i dati a nostra disposizione assai giovani e scarsi, tale spostamento avvenga, in realtà, in migliaia di anni?
Non ho risposte a queste domande e le lascio volentieri aperte, perché credo che ognuno debba farsi le stesse (ed altre) domande ed arrivi personalmente alle risposte, col supporto degli scienziati e non della Scienza, che in questi ultimi anni abbiamo capito essere fortemente mistificata e/o manipolata per seguire interessi “superiori”.
In merito a questo c’è da notare come ultimamente, a seguito degli eventi climatici del nostro Paese, come acquazzoni improvvisi o assenza totale di pioggia per settimane, i media stiano indirizzando il cittadino verso quello che ipotizzavamo dopo la “quarantena 2020”, ovvero i possibili lockdown (odio questo termine) climatici coadiuvati dalla tabella colorata, anch’essa sperimentata durante il 2° governo Conte. Proprio in questi giorni ascoltavo, mio malgrado, qualche giornale radio ed ho notato di come le allerte fossero state colorate di giallo, arancione e rosso e di come, immantinente, Regioni e Comuni ricorrano al firmare lo stato d’emergenza, della serie “noi ve lo abbiamo detto, se non ascoltate e succede qualcosa, è colpa vostra”; il rischio è che tale sistema venga, in un futuro, abbinato alle assicurazioni auto (e non solo) e che, in caso di incidente durante una qualche emergenza colorata, la compagnia applichi la rivalsa nei confronti del disobbediente.
È curioso come, durante le ricerche per la realizzazione di questo articolo, mi sia imbattuto in un breve articolo del 2013 [9] che riportava uno studio scientifico ed il cui titolo, che mi ha fatto molto ridere, è
Il cambiamento climatico sta portando ad uno spostamento dell’asse terrestre
mi è suonato un po’ come se qualcuno avesse detto “quest’anno la ghiacciata delle colture ha causato l’arrivo dell’inverno”.
Ma andiamo oltre, che il rischio di sentirsi dare del complottista, o più correttamente del “teorico di una cospirazione”, è assai facile anche se, come abbiamo visto e vissuto, a certi avvertimenti è seguito l’avverarsi non di una profezia, bensì di un esito scontato… scontato, certo, ma per i pochi che lo hanno saputo vedere!
Tornando all’argomento dettato dal titolo, voglio concludere e mi scuso con i più per il mio saltare da un argomento all’altro, ma spero siano state chiare le motivazioni che hanno portato alla composizione del mio ragionamento e che, non sempre, è così semplice da imprimere sulla carta, in questo caso sullo schermo.
Sintetizzo il mio pensiero, magari ripetendomi, tutto ciò che sta accadendo, con questa corsa forsennata dei governi, che vogliono raggiungere i vari traguardi posti dall’ormai nota “Agenda 2030” e che vedono, tra i vari punti, proprio l’attuazione di piani ecologici, ma che di ecologico hanno realmente ben poco, come le auto elettriche ed il fatto che gran parte di esse non sia smaltibile o per il fatto che l’energia “verde” a cui si attaccano per la ricarica provenga, sempre e comunque, dall’utilizzo di petrolio e carbone; dall’abbandono del denaro contante per dar spazio alla “moneta virtuale” (ma non alle criptovalute); e a tutta quella serie di passi che vorrebbero portare ad una “transizione ecologica”, come il nome del Ministero creato ad hoc da Mario Draghi per il suo neo-ministro Roberto Cingolani.
Cingolani, avete presente quello che in una conferenza disse, lo riporto alla lettera, “Tutto il pianeta è sovrappopolato, il numero di abitanti aumenta ed è evidente che c’è un problema di sostenibilità di un ecosistema, che è quello del pianeta, progettato per 3 miliardi di persone e dell’essere umano che è, biologicamente, un parassita perché consuma energia senza produrre nulla.”? [10]
Se l’ecologia è affidata a personaggi così, non possiamo fingere che tutto andrà per il meglio, o almeno, quelli per cui, certamente, non andrà meglio sono “certi parassiti”!
Il mio dubbio è che vengano attribuite colpe, a prescindere, all’essere umano, quasi per il solo fatto di esistere e di perseguire quel circolo vizioso che il sistema vuole che noi perseguiamo, ovvero: mangiare, dormire, studiare/lavorare, riprodursi e, successivamente, venire incolpati che lo stiamo facendo.
Siamo passati dall’essere colpevoli di aver utilizzato la lacca spray dai primi anni ‘50 ed aver causato, poco più di vent’anni dopo, un enorme buco nell’ozono grande quasi come l’Antartide; per poi scoprire che, forse, le cause erano altre (non ufficialmente) e che, comunque, il buco non si è mai richiuso, ma non è più di moda parlarne.
Ciò che non amo è questa visione antropocentrica, nel bene (?), che vede l’uomo al centro dell’universo, del “suo” pianeta, al di sopra delle altre creature della terra e nel male, capace di sconvolgere l’intero pianeta in pochi anni, tanto da variare il clima, eliminare le stagioni, ecc..
Certo l’uomo, l’essere umano, ha inquinato buona parte del pianeta; ha partecipato all’estinzione di centinaia di specie di animali, consciamente e inconsciamente; alcuni uomini sono in grado di far piovere [11] e, conseguentemente, non far piovere; ma niente può fare contro il normale movimento della Terra, come non può alterare, se non in piccolissima parte, la ciclicità degli eventi climatici.
Bisogna prestare la dovuta attenzione, per evitare si venga diretti laddove i “potenti” vogliano che noi ci dirigiamo: cavalcando il malumore generale, la paura o il comune pensiero, abbandonando, di conseguenza, la proprie conoscenze, la logica, il senso critico, il dubbio e rimettendo tutto ciò a terzi; i suddetti hanno visto che possono togliere i nostri diritti trovando il giusto metodo e che i cittadini sono pronti a cederli in cambio di sicurezza, o presunta tale.
Viviamo, da oltre due anni e mezzo, in quello che Giorgio Agamben ha definito, fin da subito, uno “stato d’eccezione” [12][13] e, concludo il mio pensiero proprio con Agamben, riportando ciò che scrisse nel 2003 a tal proposito:
Non appena Hitler prese il potere […] egli proclamò il 28 febbraio il Decreto per la protezione del popolo e dello Stato, che sospendeva gli articoli della Costituzione di Weimar concernenti le libertà personali. Il decreto non fu mai revocato, in modo che tutto il Terzo Reich può essere considerato, dal punto di vista giuridico, come uno stato di eccezione durato per dodici anni.
e continua
[…] Da allora, la creazione volontaria di uno stato di emergenza permanente (anche se eventualmente non dichiarato in senso tecnico) è divenuta una delle pratiche essenziali degli Stati contemporanei, anche di quelli cosiddetti democratici [14].
Di Giacomo Ferri per ComeDonChisciotte.org
NOTE
[1] https://www.manuelmarangoni.it/onemind/2227/severn-suzuki-discorso-di-una-ragazzina-che-mette-in-imbarazzo-il-mondo-degli-adulti/
[2] https://www.focus.it/scienza/scienze/asse-Terra-oscilla-inclina
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Glaciazione_W%C3%BCrm
[4] La storia mai narrata dei continenti sommersi – Massimo Guzzinati – 2014 – Anguana Edizioni
[5] https://www.bolina.it/news/tsunami-le-conseguenze-sul-clima-del-pianeta
[6] https://www.corriere.it/scienze/10_marzo_02/terremoto-asse-terra_2e8b046e-261d-11df-9cde-00144f02aabe.shtml
[7] https://www.corriere.it/esteri/11_marzo_11/sisma-spostamento-asse-terrestre_5ff04ca0-4bea-11e0-b2c2-62530996aa7c.shtml
[8] https://nextme.it/scienza/natura-e-ambiente/1820-terremoto-giappone-asse-terrestre
[9] https://ius.forumfree.it/?t=67731745
[10] https://www.italiador.com/cingolani-il-pianeta-e-progettato-per-3-miliardi-di-persone/
[11] https://www.youtube.com/watch?v=_0eTXG39i4o
[12] https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-l-invenzione-di-un-epidemia
[13] A che punto siamo? L’epidemia come politica – Giorgio Agamben – 2021 – Quodlibet
[14] Lo stato di eccezione. Homo sacer. VoL. II/1 – Giorgio Agamben – 2003 – Bollati Boringhieri