DI MARCO GIANNINI
comedonchisciotte.org
Il caos provocato dalla scelta di Mattarella di impedire la formazione del Governo ha avuto un solo risultato: la speculazione del Partito di Davos (Soros e affini) sui nostri titoli di Stato. Nonostante la scellerata dis-informazione italiana drammatizzi, questo scenario era atteso poiché nella finanza il “mercato” si muove cercando di autointerpretarsi.
In altre parole nel momento in cui l’incertezza politica è stata cristallizzata da Mattarella proponendo un Cottarelli (che non dispone di un voto nel paese e soprattutto in Parlamento), tutti gli “operatori di borsa” hanno pensato che tutti gli altri “operatori di borsa” dessero il là alle vendite ed hanno perciò venduto a loro volta (per poi ricomprare quando il TdS rende di più).
Se domani si diffondesse la voce che l’Italia è riammessa a sorpresa ai mondiali di calcio (questione che di economico/finanziario, ipotizziamo, non abbia un bel niente) probabilmente tutti gli operatori penseranno che ciò comporti euforia tra i cittadini e che l’euforia venga interpretata con “adesso sul mercato tutti gli agenti compreranno”; gli operatori quindi reagiranno di conseguenza acquistando cioè realizzando lo scenario previsto (anche se non c’entra niente a livello pratico l’euforia cittadina con azioni, obbligazioni ecc). Questo per farvi capire in base a che meccanismo si muovano gli speculatori (una interpretazione del “Concorso di Bellezza” di Keynes).
I nostri eroi (i giornalisti e gli influencer su internet) non fanno altro che parlare di scenari greci, argentini, venezuelani e chi ne ha più ne metta quando basterebbe essere un po’ “del campo”, non avere agganci coi centri di potere economici-finanziari e coi baronati universitari (che isolano gli accademici onesti) per sapere che la Grecia aveva ed ha un debito verso i paesi esteri estremamente alto rispetto al PIL (e un import di gran lunga superiore all’export visto che vivono di agricoltura e turismo).
L’Italia invece ha una bilancia commerciale molto buona nonostante l’azione nefasta germanocentrica della UE-M e un debito verso paesi esteri inferiore a quello tedesco per non parlare del costante avanzo primario.
Inoltre siamo “too big to fail”.
Il nostro sistema bancario nazionale, che è in possesso di larga parte del nostro debito, ha infatti lanciato il segnale forte e chiaro (da pochi giorni) che “alle cattive” renderanno interna anche la sua parte estera acquistandola (ecco perché è bene rigettare chi vuole “esportare in Germania” il nostro sistema bancario). Una splendida novità.
Il Default quindi non può avvenire, chi lo dice mente.
Non siamo noi italiani ad avere una Deutschbank, pericolosamente esposta in derivati per un tot che vale 5 volte il PIL dell’Europa.
A questo punto il PdR Mattarella dovrebbe fare un passo forte nella direzione dei cittadini: incaricare Paolo Savona come Presidente del Consiglio con l’appoggio già dichiarato di Steve Bannon, uomo ancora oggi vicino a Donald Trump.
Sarebbe un forte segnale di pacificazione.
A tal proposito, proprio ieri, Heather Nauert (Dipartimento di Stato USA, nonché astro nascente della politica statunitense) ha garantito pieno sostegno all’Italia definita “nazione storicamente amica”.
Paolo Savona nel frattempo ha ricevuto la solidarietà di economisti del calibro di Krugman (Nobel), di Fitoussi (il più importante economista della sinistra francese) e di Wolfang Munchau (http://www.libreidee.org/2018/05/munchau-il-piano-di-mattarella-sara-sconfitto-dalla-storia); una volta Premier potrà nominare al Ministero dell’Economia un uomo di fiducia ed agire in modo ancora più incisivo per il nostro paese (il professor Alberto Bagnai ad esempio o il Professor Claudio Borghi).
Il Governo Cottarelli o balneare (che dir si voglia) sarebbe invece umiliante per gli italiani che non vogliono un secondo di più questa gente al potere; stesso dicasi per quanto riguarda un voto ad Ottobre se Matteo Salvini si alleasse di nuovo con Berlusconi: porterebbe indietro le lancette della storia e rimescolerebbe i blocchi sociali/elettorali impostandoli sul solito modello, quello tanto caro al Partito di Davos.
Marco Giannini
Fonte: www.comedonchisciotte.org
30.05.2018