di Jim Donahue
Mi piacerebbe vedere l’inferno nei prossimi anni.
Voglio che una borsa piena di tossine esploda di fronte al New York Stock Exchange.
Voglio vedere omicidi politici in tutta l’America, tanti omicidi, dal vivo in televisione.
Voglio che l’interruzione di corrente corra attraverso il paese, da Boston a D.C. a Miami a Dallas a Los Angeles a San Francisco a Seattle e di nuovo indietro. Voglio che l’economia collassi in una pila di ceneri verdi.
Voglio che le dodici branche della Federal Reserve Bank vadano in fiamme.
Voglio nuove leggi, più leggi, più pesanti leggi.
Voglio leggi che proibiscano di fumare in pubblico, in privato, sugli oceani, e sulla luna.
Voglio leggi sulla droga che permettano di mandare alla sedia elettrica uno studente che fuma uno spinello.
Voglio un grosso, grasso, portentoso aumento di tasse che impoverisca la maggior parte della nazione (politici e amici non saranno esonerati dal pagare le tasse ma riceveranno un cospicuo aumento di paga).
Voglio vedere campi di concentramento predisposti per ognuno.
Voglio che tutte le manifestazioni siano proibite a meno che non sostengano il governo, e voglio che tutti i dimostranti anti-governativi siano trattati il più duramente possibile.
Voglio un altro Kent State, un’altra Chicago, un altro Vietnam.
Voglio la guerra tutti i giorni, con morti che tornano a casa a migliaia. Voglio reclute militari in ogni scuola e in ogni college, da costa a costa.
Voglio che l’habeas corpus venga abolito, così come i diritti e i doveri, e che tutti gli scritti sui diritti civili e umani vengano bruciati. Voglio essere punito per aver scritto quest’articolo.
Voglio che il congresso si dissolva, il sistema giuridico sia abolito, e la legge marziale ristabilita.
Voglio che l’America sia guidata in segreto, da uomini i cui nomi e la cui sede siano sconosciuti al pubblico.
Voglio il fascismo, il totalitarismo, la tirannia.
Voglio un sistema di terrore, paura e morte.
Voglio omicidi mirati dei sovversivi.
Voglio che vengano avvelenate le acque destinante a dissetare.
Voglio l’inferno per ognuno, per tutti, subito, senza alcun linguaggio dolce.
Perché forse allora il gregge americano si sveglierà e vedrà quello che gli sta accadendo. Allora realizzerà che tutto quello che è successo non è per il suo bene. Essi potrebbero probabilmente ergersi su e combattere il complesso industria-governo che ne ha abusato e che li ha oppressi, passo dopo passo, per la maggior parte del 20° secolo (e per tutto il 21°).
Il popolo americano è stato condizionato da parecchi decenni ad accettare sempre, sebbene qualche volta in modo riluttante, piccole infrazioni ai suoi diritti, abusi di potere, bugie di politici, guerre non necessarie, e tutti i generi di soprusi, dalle malversazioni alle frodi corporative. Solo imbrogli e corruzione su vasta scala sono riusciti a catturarne l’attenzione e a chiamarli all’azione.
E tutte le volte in realtà hanno cambiato per il peggio.
Ora possono essere commessi atti importanti contro il popolo, dato che la ragione è impaurita e la fraseologia è orwelliana.
Così, mi piacerebbe vedere esplodere l’America, immediatamente, senza preavviso, in un liquame di abusi e violenze governative. Più velocemente raggiungeremo la profondità dell’inferno, più saremo capaci di tornarcene a casa. Dopo tutto, se è l’inferno dove siamo diretti, una breve visita sarà meglio dell’eternità.
Traduzione comedonchisciotte.net
(Jim Donahue è uno studente di giornalismo alla Università di Long Island a
Brooklyn).
Articolo originale qui