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USA : Si allarga l’Epidemia dei poliziotti che sparano ai cani

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A cura di Bosque Primario
Il 31 Marzo 2019
674 Views

DI JOHN W. WHITEHEAD

Rutherford.org

“Sembra che per la polica di oggi, la sicurezza dei poliziotti sia diventata la massima priorità. Arriva prima dei diritti e della sicurezza dei sospettati. Va oltre i diritti e la sicurezza dei passanti. È tanto importante, in effetti, che basta il timore   di un poliziotto di essere morso da un cane per giustificare l’uso di una forza potenziamente letale, in questo caso a spese di una bambina di 4 anni. E questa non è la prima volta. A gennaio un poliziotto dell’Iowa ha sparato e ucciso una donna per errore mentre cercava di uccidere il suo cane. Altri poliziotti hanno sparato a bambini,  passanti,  fidanzate, supervisori   e  perfino a se stessi mentre cercavano di sparare a un cane. Una modo di pensare che, naturalmente, diventa ancor più problematico quando si tratta di usare la forza contro le persone “. – Il giornalista  Radley Balko

Continuano a salire di tono le assurde crudeltà dello stato di polizia in America.

Consideriamo che se qualcuno uccidesse un cane poliziotto, andrebbe incontro  a una pena detentiva più lunga di quella che se avresse ucciso una persona o abusato di un bambino , ma se un poliziotto uccide il nostro cane, tuttavia, ci sarebbero ben poche conseguenze per lui. Neanche uno scappellotto.

In questo, come in tanti casi di cattiva condotta da parte di agenti del governo, i tribunali hanno tacitamente concordato che i poliziotti godono di una immunità giustificata, di una normativa legale che li incentiva ad un comportamento che non teme la legge e che non teme le sue ripercussioni.

Questo è il tipo di sconfortante ingiustizia senza cuore e ipocrita che passa per legge e che oggi governa l’America.

Sembra che un agente di polizia spari a un cane “ogni 98 minuti”.

Il Dipartimento di giustizia stima che almeno 25 cani vengano uccisi ogni giorno dalla polizia.

Il database dei  cucciolicidi stima che il numero di cani uccisi dalla polizia sia più vicino a 500 cani ogni giorno (che significa 182.000 cani l’anno).

In 1 caso su 5, in cui è coinvolta la polizia che ha sparato a un animale domestico, un bambino era sulla linea di fuoco o nelle immediate vicinanze di una sparatoria. Per esempio, una bambina di 4 anni è stata colpita accidentalmente a una gamba, dopo che un poliziotto ha aperto il fuoco su un cane gli correva incontro, lo ha mancato ma ha  colpito la bambina.

In un’epoca in cui la polizia prima spara e poi fa domande, non ci vuole molto per provocare un poliziotto e a farlo sparare a una persona disarmata, colpevole di non aver fatto niente più che starsene in piedi in certo modo, o essersi spostata in certo modo, o di possedere qualcosa – qualsiasi cosa – che la polizia possa scambiare, anche per errore, per un’arma. Tutto quello che deve fare un cop è accennare a una “presunta paura” per la propria sicurezza.

Secondo la Corte d’Appello del  Sixth Circuit , si ritiene che un cane rappresenti una minaccia sufficiente per la polizia, da giustificare l’apertura del fuoco solo se si muove o abbaia. Anche in assenza di una minaccia reale, la percezione della minaccia è sufficiente per garantire l’immunità al cop e lasciarlo fuori dai guai per un comportamento che porterebbe chiunque altro direttamente in galera a vita. Come fa notare il giornalista Radley Balko: “In troppa parte della polica di oggi, la sicurezza dei poliziotti è diventata la prima priorità .  Arriva prima dei diritti e della sicurezza dei sospettati. Va oltre i diritti e la sicurezza dei passanti. È tanto importante, in effetti, che basta il timore di un poliziotto di essere morso da un cane per giustificare l’uso di una forza potenzialmente letale.

Oggi la sicurezza degli agenti è diventata la prima priorità . Supera i diritti e la sicurezza dei sospettati. Supera i diritti e la sicurezza dei cittadini. È così importante, in effetti, che la paura soggettiva di un di essere morso da un cane è sufficiente per giustificare l’uso di una forza potenzialmente letale. ” L’epidemia dei cops che sparano ai cani sta portandoci a questo comportamento vergognoso e ad un livello completamente nuovo. Non ci vuole molto per un poliziotto per sparare a un cane.

I cani uccisi con un colpo di pistola della polizia sono “colpevoli” di niente più minaccioso che aver scodinzolato, abbaiato per salutare, o semplicemente di trovarsi nel cortile dove è entrato un poliziotto. Per esempio, Spike, un pit bull di 35 kg è stato ucciso dalla NYPD  mentre si trovava in un condominio nel Bronx. Il video della sorveglianza mostra il cane, che scodinzolava, proprio prima che un agente gli sparasse in testa a un palmo di distanza.

Arzy, una cagnetta di 14 mesi -metà Newfoundland, Labrador e metà golden retriever , è stata colpita in mezzo agli occhi da un agente di polizia della Louisiana. La cagnetta era legata con un guinzaglio a croce quando le hanno sparato. Un testimone indipendente ha detto che il cane non ha mai dato motivo o provocato una reazione da farsi sparare dall’agente.

Seven, un San Bernardo, è stato colpito da parecchi colpi dalla polizia del  Connecticut, in presenza del padroncino di 12 anni. La polizia è andata a cercare nel posto sbagliato  ed è entrata in una proprietà – senza un mandato – dove il cane e il suo padroncino stavano giocando, nel cortile dietro casa, facendosi inseguire dal cane.

Dutchess,un cane da salvataggio di 2 anni, è stato colpito da tre colpi sparati in tesata dalla Florida police   mentre correva fuori dalla porta di casa e un agente si era avvicinato per informare i residenti che la porta della loro auto era rimasta aperta, il cane era uscito per fargli le feste.

Yanna, un boxer di 10-anni, è stato colpito con tre colpi dalla polizia della Georgia dopo che i poliziotti sono entrati nella casa sbagliata, hanno ammazzato il cane, sparato al proprietario di casa ferendolo a una gamba e ferendo anche uno degli agenti incaricati delle indagini.

Payton un Labrador retriever  nero di 4 anni e Chase, un altro labrador nero, sono stati uccisi dopo che una squadra  delle SWAT ha fatto incursione per sbaglio in casa del sindaco:  cercava la droga. La polizia ha sparato a Payton quattro volte. Chase  è stato colpito due volte, una volta da dietro mentre scappava via. “Il mio governo ha violato la porta di casa mia e ucciso i miei cani. Pensavano che fossimo spacciatori e come tali siamo stati trattati. Non penso che abbiano mai considerato che noi non eravamo quelli che cercavano” ricorda il sindaco Cheye Calvo, parlando dell’interrogatorio, quando ammanettato e con indosso solo calzini e mutande rispondeva alle domande in mezzo alle carcasse dei suoi cani  tra pozze di sangue per terra.

In un altro caso, una squadra SWAT del Missouri ha fatto irruzione in una casa, uccidendo KYIA un pit bull di 4 anni. Che ci crediate o no, il raid dei SWAT questa volta non era per cercare droga e non era nel posto sbagliato, ma aveva il solo scopo “di controllare se la casa aveva i servizi di luce e gas.”

Un cane non deve nemmeno essere di una razza particolarmente aggressiva per essere ucciso da un poliziotto. Balko ha documentato innumerevoli  sparatorie contro i cani in cui un agente di polizia ha detto di essersi sentito ‘minacciato  e di non aver avuto altra scelta che usare forza letale, tra cui sparare a  un Dalmata (più di una volta), a un Lab Giallo , a  uno springer spaniel, a un Lab cioccolato , a un  boxer, a un Pastore australiano, a un Wheaten terrier, a un Akita… a  un Jack Russell terrier… a un bastardino di 6 chili … [e ] a un chihuahua di 2 chili  e mezzo

Il Chihuahua, una delle razze di cani più piccola (conosciuta come “cane da borsetta”), sembra veramente aver spinto i cops oltre ogni limite.  In Arkansas, per esempio, un vice sceriffo ha sparato ad un “aggressivo chihuahua” che gli abbaiava troppo. Il cane, Reese, aveva bisogno di un intervento chirurgico a una mascella rotta e di un sondino per mangiare. Stessa cosa è successa in Texas, Trixie -che era dall’altra parte del bancone dell’agente – non è sopravvissuto ai colpi di arma da fuoco.

Ma è meglio mettere in fila tutti gli elementi, giusto?

Ci chiedono di credere che un agente di polizia, armato, addestrato per combattere e preparato per affrontare il peggiore degli scenari, quando si tratta di violenza, si sente tanto minacciato da un cane da borsetta, che pesa meno 5 chili, che non trova altra soluzione che sparare al cane? Se questo è il modo di reagire degli agenti della polizia cresciuti  dallo stato di polizia, dovremmo essere tutti preoccupati. Chiaramente, i nostri amici a quattro zampe stanno soffrendo per mano di uno stato di polizia disumano in cui la polizia ha tutti i diritti, mentre i cittadini ne hanno ben pochi diritti, ed i nostri animali domestici, che per i tribunali sono come proprietà privata come una macchina o una casa , ma molto meno preziosi, non hanno nessun diritto.

Quindi che cosa si deve fare?

Sostanzialmente, si tratta di formazione e di responsabilità. Si tratta della differenza tra agenti di polizia che considerano la loro sicurezza personale al di sopra di quella di tutti gli altri e agenti di polizia che capiscono che il loro lavoro è servire e proteggere. Si tratta della differenza tra polizia addestrata a sparare per uccidere e polizia addestrata per risolvere le situazioni pacificamente . Soprattutto si tratta della differenza tra una polizia che ritiene che la legge sia dalla sua parte e una polizia che sa di dover rispettare, con il proprio comportamento, la stessa legge che devono rispettare tutti gli altri. Purtroppo, sempre più  agenti di polizia vengono addestrati a vedersi come persone distinte dalla cittadinanza, a vedere che la loro autorità è superiore alla cittadinanza, e a considerare le loro vite più preziose di quelle dei cittadini che sono la loro controparte. Invece di essere addestrati a considerarsi mediatori e operatori per la pace, che devono usare le armi solo come ultima risorsa, vengono martellati per  comportarsi come GUNMEN con un istinto da killer che sparano per uccidere e non per mettere semplicemente fuori combattimento. 

Questi uomini che ammazzano i cani sono, come  riconosce Balko, “un effetto collaterale del nuovo SWAT, un focus paramilitare in molti dipartimenti di polizia che ha soppiantato l’idea di essere un agente di pace.”  COSÌ, sia che parliamo di polizia che spara ai cani o ai cittadini, la  mentalità è la stessa: corsa alla violenza, abuso di potere, paura per la sicurezza del poliziotto, scarsa formazione su come disinnescare una situazione, e la disattenzione generale.

È tempo di tenere a bada questo abuso di potere.

Un buon punto di partenza è chiedere che la polizia si sottoponga ad aggiornamenti annuali su come risolvere pacificamente e come disinnescare situazioni con la cittadinanza e già che ci sono, dovrebbero essere costretti a demilitarizzarsi. Nessuno che non sia in guerra e che sia al di fuori di un campo di battaglia – salvo un’invasione dall’estero, il territorio degli Stati Uniti non dovrebbe mai essere considerati campo di battaglia  – dovrebbe disporre di armi e di equipaggiamenti come quelli che indossano e usano oggi le forze di polizia locali. Se i politici si comportassero seriamente e volessero istituire delle misure di controllo, a lungo termine, sulle armi, dovrebbero cominciare a parlare delle pistole e delle squadre dei SWAT che non devono essere una dotazione degli agenti civili che non hanno niente a che fare con la difesa militare che (invece) dispone di armi da fuoco letali. In definitiva, tutto si riduce a un migliore e costante  addestramento in una tattica non-violenta e sulle conseguenze che deve prevedere chi abusa nell’uso della forza e su un capovolgimento del modo in cui le forze di polizia e i tribunali si comportano con quelli che trasgrediscono.

A difesa dei nostri amici a quattro zampe, molti dicono che saranno adottate leggi per rendere obbligatorio l’addestramento-canino per gli agenti di polizia. Come ha fatto notare Brian Kilcommons, consulente per  il comportamento del cane, l’inclinazione degli agenti a “prendere il comando e il controllo” può causare un inutile loro antagonismo con i cani. Gli agenti  “devono rendersi conto che sono sul posto solo per neutralizzare, non per controllare … Se si trovano i soldi per militarizzare la polizia con gli Humvee, se ne possono  trovare anche per insegnare a non uccidere i membri di una famiglia. E gli animali domestici sono parte della famiglia. ”

Dopo tutto, come fa notare il Washington Post,  “i postini si espongono regolarmente a incontri con cani pericolosi e con cani innocui nei loro giri quotidiani … e i postini non ammazzano i cani, anche se sono morsi ogni anno a migliaia. Però, il servizio postale offre un addestramento ai suoi dipendenti per evitare di essere morsi. ” Il giornalista Dale Chappell aggiunge,” Gli insegnanti usano i cani veri e i loro accompagnatori per simulare con i lavoratori delle poste dei vari scenari dove si spiega come capire il comportamento del padrone e del suo cane e come calmare un cane, o come difendersi, se necessario. Anche i lettori di contatori vengono addestrati allo stesso modo e gli episodi di morsi dei cane  sono drasticamente diminuiti”.

The Rutherford Institute sta lavorando ad un programma finalizzato alla formazione della polizia per migliorare la sua interazione con i cani, senza ricorrere alle armi e offrire ai proprietari di animali domestici le risorse legali per meglio proteggere i membri a quattro zampe della loro famiglia.

Altro punto nel mio libro Battlefield America: The War on the American People, non ci sarà mai fine allo spargimento di sangue, di americani disarmati o dei loro animali domestici, fino a quando la polizia non smetterà di considerarsi superiore a quelli che  dovrebbe servire e non comincerà a comportarsi come agenti di pace, come ci si aspetta da loro.

 

John W.Whitehead

Fonte : https://www.rutherford.org

Link   : https://www.rutherford.org/publications_resources/john_whiteheads_commentary/dont_shoot_the_dogs_the_growing_epidemic_of_cops_shooting_family_dogs  

19 marzo 2019

Il testo di questo  articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte  comedonchisciotte.org  e l’autore della traduzione Bosque Primario

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