Dal team di neuroingegneri della Rice University di Houston (1) diretti dal prof. Jacob Robinson, un altro passo nella ricerca per il controllo neuronale a distanza.
L’articolo in questione è stato pubblicato sulla rivista Nature Materials (2) ed i risultati mostrano come a seguito di modificazioni genetiche per includere un canale ionico unico nei neuroni delle mosche, attivabile col calore, ed iniettando negli insetti nanoparticelle che rispondano ad un campo magnetico, sia possibile attivare artificialmente i neuroni.
Alle mosche, geneticamente modificate, è stato iniettato del materiale magnetico; sono state poi messe in un luogo chiuso assieme ad un elettromagnete che, una volta attivato, ha riscaldato le nanoparticelle, che – a loro volta – hanno attivato i neuroni.
In meno di mezzo secondo la mosca ha aperto le ali.
Robinson ci vede del buono. È fiducioso che questa capacità di attivare con precisione le cellule, dopo i test sulla mosca, sarà utile nello studio del cervello umano, nello sviluppo della tecnologia di comunicazione cerebrale e nel trattamento dei disturbi correlati al cervello. Il team è concentrato sullo sviluppo di una tecnologia che aiuterà a ripristinare la vista nelle persone anche se i loro occhi non funzionano. Mira a raggiungere questo obiettivo stimolando parti del cervello associate a una visione per dare un senso della vista in assenza di occhi funzionali. Vero anche questo, anche se i test sono finanziati dalla DARPA (ossia la Defense Advanced Research Projects Agency, agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ndr) e i primi dispositivi di “telepatia elettronica” difficilmente non saranno appannaggio dei soldati. […]
Riuscire a controllare il comportamento di questi insetti potrebbe produrre un’arma formidabile, potenzialmente anche biologica. (3)
E cos’è il “Brain Project” (4) ? Lo spiegava Giulietto Chiesa nel 2013:
Quello che appare evidente, fin da subito, è che si tratta di un progetto pazzescamente realizzabile. [… Ultima avvertenza, speciale per i più ottimisti: stiamo parlando non di un futuro remoto. Il Brain ci dice che, tra dieci anni, più o meno, questo futuro sarà presente.
NOTE
(1) https://news.rice.edu/news/2022/wireless-activation-targeted-brain-circuits-less-one-second
(2) https://www.nature.com/articles/s41563-022-01281-7
(3) https://www.futuroprossimo.it/2022/07/cervello-mosca/
(4) https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/07/cose-brain-project-di-obama/678965/
Verdiana Siddi
28/07/2022