Di Patrizia Pisino per ComeDonChisciotte.org
“Ricostruiremo l’Ucraina. Dobbiamo farlo e lo faremo. Auspichiamo che la ricostruzione, che verrà realizzata dall’Ucraina, avvenga nello spirito del nuovo Bauhaus europeo. Vi partecipano con il massimo impegno urbanisti, architetti e ingegneri, che si ispireranno al concetto del nuovo Bauhaus europeo. La nostra visione prevede di trasformare la distruzione bellica in opportunità per costruire un futuro bello e salubre per l’Ucraina.”
Con questo comunicato stampa dello scorso 16/03/2023 la presidente Ursula von der Leyen ha lanciato orgogliosamente il programma di sviluppo delle capacità per la ricostruzione dell’Ucraina nel quadro del nuovo Bauhaus europeo. La nuova missione dell’UE, paladina e faro per il mondo intero per la sua capacità di condizionare e difendere il clima e la democrazia, è quindi quella di aiutare l’Ucraina a ricostruire le sue città secondo i principi del Nuovo Bauhaus europeo (NEB).
Per procedere in tal senso nel marzo scorso, la NEB insieme ai partner ucraini (Covenant of Mayors East, Ro3kvit, ReThink) hanno avviato un programma di rafforzamento delle capacità per i Comuni ucraini al fine di predisporre la futura ricostruzione. Obiettivo ancora più ambito sarà poi la messa in rete delle città ucraine con quelle dell’UE che la pensano allo stesso modo per scambiare esperienze sulla strada verso la neutralità climatica e una maggiore efficienza energetica. L’Ue utilizzerà i finanziamenti della missione Orizzonte Europa per le città climaticamente neutre e intelligenti e del programma LIFE, con un impegno finanziario immediato di 7 milioni di euro per le sole fasi preparatorie.
Forse per la Von der Leyen è già scontato che la guerra sarà vinta dall’Europa e dall’Ucraina! Sempre che ci sarà un territorio da ricostruire e delle comunità da aiutare.
Tutto ciò mi risulta alquanto strano, l’Ucraina non è un paese dell’UE ma vengono utilizzati i fondi che ogni nazione aderente versa: sono i nostri soldi!! Intanto in Italia ancora non abbiamo ricostruito le città distrutte dal terremoto. Dimenticavo: sono città italiane senza importanza strategica per gli USA, ormai le basi NATO le abbiamo qui da quasi 80 anni.
.Ma cos’è il nuovo Bauhaus europeo (NBE)? E’ un progetto partorito dalla presidente Von der Leyen nel 2020 (ricordo che eravamo in piena crisi “pandemica”), forse per emulare i nobili principi della Fondazione di Bill & Melinda Gates. Uno degli scopi principali dei Gates è “cercare di porre fine alle malattie infettive e a tutte le patologie che rendono il mondo iniquo, attraverso l’eradicazione di queste o la riduzione a livelli molto bassi”, (citazione da Bill Gates) con l’utilizzo dell’inoculazione del vaccino per tutti, mentre il nuovo Bauhaus europeo è un progetto ambientale, ed economico, che pone l’accento sulla creazione di comunità e sugli approcci apparentemente dal basso verso l’alto per attuare il Green Deal europeo promuovendo luoghi, prodotti e bei servizi, sostenibili e inclusivi.
Principi che nascondono sempre altro: la sottomissione della libertà di scelta. Questa nuova istituzione non ha posto nessun veto alla guerra, ma anzi ha sempre considerato l’Ucraina il paese aggredito dalla Russia che deve essere sostenuto sia nell’emergenza che a lungo termine (prima con le armi, poi con gli aiuti finanziari, prima si distrugge poi si costruisce). Forse la presidente vuole in tal modo mascherare il suo fallimento per aver accettato la via della guerra e non quella della mediazione – pacifica. La presidente in nome dell’EU è brava a sottoscrivere impegni di spesa per la ricostruzione, ma non è in grado di diventare l’artefice diplomatica per la risoluzione di un conflitto che non doveva nemmeno nascere, continuando ad alimentarlo con il continuo invio di armi con una spesa investita attualmente di oltre 1 miliardo di euro, ma destinata ad aumentare secondo le richieste del governo ucraino ( sono stati infatti previsti per l’aiuto militare 12 miliardi di euro di cui 3,6 miliardi di euro verranno prelevati dal fondo europeo per la pace, questo investimento fa parte di quello ancora più sostanzioso di 50 miliardi di euro).
Come sempre si coniano nuove parole o le si cambia di significato per nascondere la realtà dei fatti: così il Nuovo Bauhaus europeo ha la pretesa di guidare la trasformazione delle nostre società attraverso tre valori inseparabili:
•Sostenibilità, dagli obiettivi climatici alla circolarità, all’inquinamento zero e alla biodiversità
•Estetica, qualità dell’esperienza e dello stile oltre la funzionalità
•Inclusione, dalla valorizzazione della diversità alla garanzia dell’accessibilità e dell’accessibilità economica
Questa nuova iniziativa attinge ai finanziamenti e rientra nel programma di ricerca e innovazione Orizzonte Europa, ed è diventato uno degli obiettivi principali delle missioni dell’UE come il Green Deal europeo, l’ Europa adatta all’era digitale e la lotta contro il cancro.
Tutte le missioni dell’UE mirano alla trasformazione dell’Europa in un continente più verde, più sano, inclusivo e resiliente, con la prospettiva di portare benefici tangibili alle persone e a coinvolgere i cittadini nella loro progettazione, attuazione e monitoraggio. Parole magiche che ancora una volta sono solo fumo negli occhi. Come cittadina/architetto non mi sento coinvolta nelle loro decisioni in quanto le scelte sono effettuate a monte e non partano certo dal basso, partecipare ai vari bandi pubblicati (l’ultimo è scaduto il 30 gennaio 2023) non garantisce che vengano scelti i progetti migliori e che poi vengano effettivamente realizzati, senza considerare la farraginosa macchina burocratica.
Questa nuova istituzione voluta dalla presidentessa è l’ennesimo enorme carrozzone burocratico con dentro tanti professionisti con competenze diverse come la scienza, la tecnologia, l’arte e la cultura, che non rispecchia certo il Bauhaus originario.
Ma cos’era il Bauhaus? Una scuola fondata nel 1919 a Weimar, Germania. Il suo scopo era educare i giovani a conciliare l’arte e l’artigianato ad un nuovo linguaggio legato alla produzione industriale attraverso canoni estetici innovativi per l’architettura e il design, con il fine di riunire “una nuova comunità di artefici, senza le distinzioni di classe che provocano un’arrogante barriera tra artigiano e artista”, così scriveva Walter Gropius, primo direttore della scuola. Le vicissitudini di questa istituzione educativa sono state tante e quando subentrò alla Repubblica di Weimar un ordinamento politico particolarmente ostile al Bauhaus e a tutto ciò che essa rappresentava, venne trasferita a Dessau. Nel 1932 la scuola venne fatta definitivamente chiudere quando il nazionalsocialismo di Adolf Hitler divenne il partito di stato.
Nonostante l’ostruzionismo del sistema politico, la Bauhaus ha lasciato un segno importante in vari campi tra cui il design e la grafica. Ma soprattutto architettura: Walter Gropius diede inizio alla corrente del razionalismo che ha caratterizzato lo sviluppo urbano dal ‘900 in poi. Le idee del maestro hanno rivoluzionato la filosofia della costruzione, la cui estetica diventa secondaria all’uso per cui viene realizzata, per tale motivo l’architetto doveva analizzare con attenzione le funzioni a cui l’edificio era preposto e queste dovevano condizionarne la forma. Un altro importante merito della scuola è stato quello di rivoluzionare la grafica progettando i font come ‘Futura‘, l’ ‘Helvetica‘ e i sans serif .
Se la scuola storica del Bauhaus ha condizionato e lasciato un segno incisivo nella nostra cultura artistica, riuscirà il nuovo Bauhaus europeo a far accettare i principi ispiratori che cambiano completamente – a livello architettonico – sia la visione estetica che funzionale di ogni comunità?
Ci vogliono costringere a cambiare le nostre abitudini per un ipotetico nuovo stile di vita dove tutto sembra splendente e roseo, basta “essere resilienti”.
Dobbiamo assecondare l’ambizione dell’EU di diventare l’esempio di buona pratica da seguire nonostante la guerra in corso e il grande impegno economico che graverà sulle generazioni future. Stiamo lentamente e faticosamente superando il periodo pandemico, ora siamo in “piena emergenza climatica”, ma nonostante tutto finanziamo una guerra di una nazione non appartenente all’UE e poi la sua probabile ricostruzione, sempre con soldi che provengono dalle nostre tasche, sempre più esigue. Tutto ciò senza aver mai consultato i cittadini dell’Unione, alla faccia delle decisioni condivise!
I nostri governanti dovrebbero rispondere al sempre crescente numero di europei che sta manifestando contro una guerra che porta solo povertà, a causa di sanzioni che si ritorcono contro la popolazione.
Dobbiamo veramente accettare di subire decisioni così importanti? Quando tutto ci viene calato dall’alto, dobbiamo essere resilienti e contenti. Questo Nuovo Bauhaus europeo considerato dalla stampa ufficiale la nostra più grande occasione per vivere in un ambiente bello, sostenibile e inclusivo, non parla in realtà di autodeterminazione, libertà, sicurezza e pace.
Se all’UE sta veramente a cuore l’ambiente, perché non cessa la guerra causa primaria dei veri disastri ecologici? Certo la pace che va bene passa solo dalla vittoria e dalla conquista, dalla sottomissione dei popoli non allineati alla Nato/USA.
Di Patrizia Pisino per ComeDonChisciotte.org
29.04.2023
Patrizia Pisino. Architetto, insegnante e scrittrice.
FONTI
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/ov/SPEECH_20_1655
https://new-european-bauhaus.europa.eu/press-media_it?etrans=it
https://new-european-bauhaus.europa.eu/index_it?etrans=it
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_23_461
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_23_1649