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La Redazione

 

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Una nuova sfida per Teflon Mark

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A cura di Markus
Il 14 Ottobre 2024
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Hans Vogel
arktosjournal.com

Hans Vogel sottolinea l’ascesa a nuovo segretario generale della NATO di Mark Rutte, l’ex primo ministro olandese, la poca considerazione che ha dell’opinione pubblica e il suo impegno nell’agenda letale della NATO, compreso il sostegno agli attacchi ucraini contro la Russia, mettendo così in dubbio i veri valori sostenuti dalla sinistra alleanza.

Pochi giorni fa, il 1° ottobre, Mark Rutte ha prestato giuramento come nuovo Segretario Generale della NATO. È il quarto olandese a ricoprire questa carica, dopo Dirk Stikker (1961-1964), Joseph Luns (1971-1984) e Jaap de Hoop Scheffer (2004-2009).

Ma chi è Mark Rutte? Innanzitutto, è il Primo Ministro dei Paesi Bassi più longevo nei 209 anni di storia del Regno, con oltre quattordici anni di mandato. Nel 2006, con una sorta di colpo di stato interno al partito, era stato catapultato alla presidenza del VVD, il partito liberale (che in realtà è conservatore). Prima di allora, dal 1988 al 1991, era stato leader del ramo giovanile del partito, in cui si era guadagnato la notorietà per aver sostenuto la legalizzazione sia del sesso con le dodicenni che della maternità surrogata a scopo di lucro.

Senza dubbio una delle ragioni principali della longevità di Rutte come Primo Ministro è la sua impressionante impermeabilità a qualsiasi forma di critica. Sembra che ogni tipo di critica, furore, indignazione e rabbia dei suoi oppositori gli scorra addosso come l’acqua sul dorso di un’anatra. È proprio questa qualità che gli è valsa il soprannome di “Teflon Mark“. Se un avversario gli chiede di ricordare qualcosa che aveva fatto o detto, è solito rispondere: “Su questo particolare argomento, non ho memoria attiva“. Davvero un’espressione che merita di essere iscritta accanto a quella di Margaret Thatcher, che aveva definito il mentire come “essere parsimoniosi con la verità“.

Sorprendentemente poco si sa dei primi anni e del background familiare di Rutte. La sua famiglia ha in parte radici indonesiane (risalenti all’epoca in cui l’Indonesia era una colonia olandese, fino al 1945). Ci sono anche indicazioni che sia in parte ebreo. Inoltre, il nonno materno avrebbe avuto rapporti poco chiari con i reali olandesi.

A 57 anni, il nuovo capo della NATO non è sposato e non ha una famiglia, ma non mancano le voci sulle sue relazioni affettive e sulle sue preferenze sessuali. Abbiamo solo i nomi di alcuni suoi amici intimi, uno dei quali è Jort Kelder, un giornalista e personaggio televisivo olandese conservatore. In Russia, Rutte viene chiamato Gomosec, un gioco di parole: Gensec, l’abbreviazione di Segretario Generale, risale all’epoca sovietica, mentre gomosec è un termine russo per “gay”, come molti ritengono sia Rutte.

Naturalmente, coloro che hanno nominato Rutte devono essere al corrente di tutti i dettagli della sua vita privata, mentre sembra che il miliardo circa di abitanti dei trentadue Stati membri della NATO rimarranno per sempre all’oscuro dell’affascinante e intrigante personalità di Rutte. Data la cortina di segretezza che circonda Rutte, si spera che ai più non importi nulla. Tuttavia, non vi sembra strano che il miliardo di abitanti del Natostan, che continueranno a pagare tutti i conti della NATO, compreso lo stipendio da 300.000 euro di Teflon Mark, non abbiano la minima idea di chi sia a ordinare tutte quelle uccisioni in loro nome?

Solo una persona, l’ex consigliere legale di Rutte, Karim Aachboun, aveva cercato di impedirgli di diventare Gensec. Lo aveva accusato di essere responsabile della scomparsa di migliaia di bambini durante lo “scandalo dei sussidi per l’infanzia“, ma l’accusatore si era visto bloccare la causa da un giudice belga, cosa che aveva dato a Rutte un momentaneo sollievo.

Con dettagli così sommari su Rutte, cosa sappiamo della NATO? Anzi, cos’è la NATO?

In primo luogo, si tratta di un’organizzazione creata nel 1949 dagli Stati Uniti, nelle parole del suo primo Gensec Lord Ismay, “per tenere gli americani dentro, i russi fuori e i tedeschi giù“. Apparentemente, un’alleanza difensiva contro un’aggressione sovietica (russa) nei confronti dell’Europa occidentale che, come veniva detto all’opinione pubblica, sarebbe potuta avvenire in qualsiasi momento, ma che non si è mai concretizzata. Tuttavia, la NATO non era stata sciolta quando l’Unione Sovietica era crollata nel 1991. Con il senno di poi, si era scoperto che i sovietici non avevano mai avuto intenzione di invadere l’Europa occidentale e che tutte le paure isteriche della Guerra Fredda erano solo sciocchezze. Tuttavia, la vecchia e collaudata giustificazione dell’esistenza della NATO era stata rispolverata e presentata al pubblico ancora una volta: i malvagi russi avrebbero potuto invadere in qualsiasi momento e noi avremmo dovuto essere preparati a questa eventualità.

La NATO era rimasta intatta ed era stata addirittura ampliata in modo sostanziale, raddoppiando alla fine i suoi membri. Senza più la cortina di ferro, con l’Unione Sovietica dissolta e la Russia che lottava per adattarsi a circostanze radicalmente mutate, la NATO poteva finalmente impegnarsi in qualche azione militare. E non vedeva l’ora! Nel 1995 (dopo essersi assicurata il sostegno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite), era intervenuta nella guerra civile jugoslava, assicurando l’indipendenza formale della Bosnia-Erzegovina come protettorato della NATO e degli Stati Uniti.

Nel 1999, la NATO aveva definitivamente gettato la maschera agendo da sola contro la Serbia, mostrando la sua vera natura sanguinaria nel massacro di civili e nella distruzione totale delle infrastrutture serbe. Inutile dire che tutto questo era stato fatto attraverso bombardamenti aerei. Nel 2001, la NATO aveva colto l’occasione per ritagliarsi un ruolo nell’impresa neocoloniale a guida statunitense in Afghanistan, massacrando entusiasticamente migliaia di civili (2001-2014). Nel frattempo, la NATO aveva anche distrutto la Libia, uccidendo almeno 60.000 civili. Dal colpo di Stato guidato dagli Stati Uniti in Ucraina nel 2014, la NATO è stata anche pesantemente coinvolta nella preparazione di quello sfortunato Paese al sacrificio sull’altare della russofobia anglosassone.

Cos’è dunque la NATO? La risposta sarebbe: un’organizzazione terroristica internazionale, specializzata nell’uccisione di massa di civili e nella distruzione di infrastrutture critiche, ma incapace di affrontare un avversario alla pari, come le forze armate russe. In effetti, uccidere e far uccidere è ciò che la NATO sa fare meglio. Includendo gli ucraini uccisi da quando la Russia ha iniziato la sua Operazione Militare Speciale nel 2022 (circa un milione), più le migliaia di jugoslavi, afghani e libici, nonché i 16.000 civili uccisi dagli ucraini agli ordini della NATO a Donetsk e Lugansk tra il 2014 e il 2022, il totale ammonta a circa 1,25 milioni. Davvero impressionante!

Con la NATO profondamente coinvolta in Ucraina, dove ha subito una serie di dolorose e piuttosto imbarazzanti perdite di personale a causa dei bombardamenti di precisione russi, Gensec Rutte ha il suo bel da fare. Finora sembra all’altezza del compito, visti i suoni propriamente bellicosi che emette. In realtà, aveva mostrato la sua bellicosità anche prima di diventare Gensec, quando era ancora Primo Ministro dei Paesi Bassi, probabilmente come una sorta di candidatura per l’incarico. La guerra dell’Ucraina contro la Russia, aveva detto, “è anche la nostra guerra“. Dal momento che non si era mai preoccupato di verificare la cosa in Parlamento, l’osservazione era puramente personale.

A quanto pare Rutte aveva e ha l’impressione che l’Ucraina stia difendendo i “nostri valori”, valori che sarebbero nell’interesse della “nostra democrazia”. Usando il pronome possessivo “nostra”, Rutte potrebbe aver indicato solo una piccola cricca di politici e figure d’élite, e non tanto la popolazione in generale, come molti sembrano pensare. Da questo punto di vista, Rutte potrebbe avere ragione!

Quali potrebbero essere i valori dell’Ucraina? A giudicare dalle azioni dei suoi leader (“governo”), questi valori non sono certo quelli che gli Stati Uniti, il Consiglio d’Europa, l’Unione Europea, e nemmeno la NATO, se è per questo, sottoscrivono ufficialmente. In effetti, i valori dei leader ucraini di oggi non sembrano differire molto da quelli abbracciati dai loro predecessori che avevano collaborato con i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. A giudicare dai precedenti della NATO, questi valori ucraini coincidono anche con i “valori” che la NATO sta difendendo, o meglio, diffondendo.

Detto in termini più neutrali, questi valori sono piuttosto distruttivi e letali: si tratta di uccidere le persone (sparare, bombardare, affamare, colpire, torturare) e distruggere il loro ambiente abitativo.

Naturalmente, Teflon Mark ha già dimostrato il suo pieno impegno nei confronti dei valori della NATO: il giorno stesso del suo insediamento, ha dichiarato che l’Ucraina è libera di usare le armi che riceve dalle nazioni della NATO per colpire obiettivi in profondità nella Russia. In altre parole, Rutte ha dato il via libera all’uccisione di massa dei civili russi. Spingendosi ancora più in basso verso l’abisso, Rutte ha dichiarato, ancora una volta, che l’Ucraina avrebbe dovuto aderire alla NATO il prima possibile. Con questa dichiarazione, Rutte ha nuovamente dimostrato il suo totale disprezzo per l’opinione pubblica olandese. Nel 2016, in un referendum nazionale, una chiara maggioranza degli olandesi aveva respinto qualsiasi rafforzamento dei legami con l’Ucraina attraverso l’UE (che è da considerarsi il dipartimento non militare della NATO). In altre parole, Rutte non rispetta i “nostri” valori, ma solo i “suoi” o i “loro”!

Nei prossimi anni, la NATO sosterrà questi alti valori sotto la direzione di Teflon Mark. Si badi bene, aveva acquisito esperienza in questo campo quando aveva capeggiato la strage dei suoi concittadini a colpi di vaccini mortali durante il Grande Spettacolo Covid. In effetti, sembra che nessuno sia in grado meglio di Teflon Mark Rutte di ordinare uccisioni di massa e mandare a morte certa gli ingenui soldati ucraini e della NATO.

Hans Vogel

Fonte: arktosjournal.com
Link: https://www.arktosjournal.com/p/a-new-challenge-for-teflon-mark
04.10.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

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