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La Redazione

 

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Ultimatum di Putin all’Europa. La chiusura dei rubinetti del gas è sempre più vicina?

Il portavoce del Cremlino è stato più che chiaro: "non siamo in condizioni di fare beneficienza, quindi non continueremo a fornire il gas gratuitamente"
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Il 29 Marzo 2022
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Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChiscitte.org

Se vi ricordate, nel precedente articolo (Putin: “Pagherete il gas in rubli”. E Draghi & co sbandano), ci eravamo lasciati con Putin che di fronte al blocco delle riserve presso la FED e la BCE, aveva richiesto il pagamento delle forniture di gas in rubli da parte dei paesi ostili.

Tale legittima richiesta si basa sul fatto che la Russia non può disporre dei mezzi finanziari (i soldi) con cui incassa il gas; la logica conseguenza è che lo sta fornendo gratis. Di fronte a tutto ciò, ed al serio rischio di mettere l’intero paese a legna e candele, i fenomeni di casa nostra – il “duo” Draghi-Giavazzi – non hanno saputo fare niente di meglio che opporre una violazione delle clausole contrattuali.

La domanda retorica con la quale concludevo l’articolo, ovvero, quale sarebbe stata la prossima decisione da parte del governo russo, non è tardata ad arrivare.

La risposta, che avevo previsto, ce l’ha data direttamente il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov:

 

“Russia will Not Supply Free Gas to Europe”[1]

 

La Russia non fornirà gas gratis all’Europa.

Sinceramente sono abbastanza disorientato: com’è possibile essere arrivati a inventarsi certe sanzioni?

Che l’Europa e soprattutto l’Italia siano dipendenti dal gas russo per oltre il 40% del fabbisogno, non è certo un mistero. E che si potesse solo immaginare che Putin, a fronte delle sanzioni e degli insulti a turno inveiti da Di Maio e Biden, fosse così benefattore da continuare ad omaggiarci del suo gas… beh, scusatemi, ma questa è pura e semplice follia!

“La Russia sicuramente non fornirà gas gratuitamente”, ha affermato addetto stampa del Presidente della Federazione Russa. Secondo lui, citato da RIA Novosti, tali azioni sono considerate beneficenza inappropriata. Nella nostra situazione, è quasi impossibile e non conveniente impegnarsi in beneficenza paneuropea”.

 

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Vi riporto sotto la traduzione della notizia così come l’ha confezionata l’Agenzia di stampa russa TASS:

Mosca sta gestendo i dettagli dei suoi piani di consegna del gas a paesi ostili per il pagamento in rubli, ma non si impegnerà in beneficenza se l’Europa si rifiuta di pagare in valuta russa, ha detto lunedì ai giornalisti il ​​portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

In precedenza, il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto di riferire sulla questione entro il 31 marzo. “Il processo di fornitura è molto complicato”, ha detto Peskov, aggiungendo che include “sia le forniture, il pagamento, sia l’adeguamento dei saldi”. “Attualmente tutte le modalità sono in fase di sviluppo da parte dei dipartimenti, con Gazprom, dopo di che verrà definito un calendario chiaro”, ha affermato quando gli è stato chiesto cosa in particolare dovrebbe essere implementato in questo periodo.

Il portavoce del Cremlino è rimasto senza risposta su quali misure potrebbe prendere la Russia se l’Europa si fosse rifiutata di pagare il gas in rubli, osservando che questi “problemi dovrebbero essere risolti man mano che si sviluppano”. “Ma sicuramente non forniremo gas gratuitamente, questo è certo. È quasi impossibile e ragionevole impegnarsi in beneficenza nella nostra situazione”, ha sottolineato.

In precedenza, Putin ha chiesto di spostare in rubli i pagamenti per le forniture di gas a paesi ostili, dicendo che Mosca avrebbe rifiutato di accettare pagamenti su tali contratti in valute screditate, inclusi dollari ed euro.

Parliamoci chiaro, senza tanti giri di parole, se Draghi e Giavazzi continueranno a rifiutarsi di pagare in rubli e la Russia (come affermato), non fornirà il gas gratuitamente, anche se il portavoce del Cremlino, al momento si è astenuto dall’annunciarla – la chiusura dei rubinetti del gas dal primo Aprile prossimo potrebbe essere cosa più che probabile.

Qui non siamo più di fronte a schermaglie o minacce, ma ad un ordine del Presidente Putin.

Per dare manforte alle più che volatili argomentazioni urlate, pochi giorni fa, a gran voce e petto in fuori, dal ragionier Fantozzi ed il geometra Filini (alias Giavazzi e Draghi), si è aggiunto da poche ore il renziano-doc, amministratore delegato di ENI Claudio Descalzi, con una frase che è tutta un programma:

 

«Noi abbiamo solo euro»[2]

 

………. e vai a cambiarli in banca gli risponderebbe Vladimir Putin, come del resto gli direbbe qualsiasi altro suo fornitore.

L’Eni – ha tagliato corto l’ad del colosso petrolifero italiano – non ha rubli. I contratti  prevedono il pagamento del carburante in euro”.

Insomma anche Descalzi non mi sembra abbia chissà quali argomentazioni per convincere Putin. Anzi, affermando e sottolineando che “l’Europa dovrebbe guardare all’Africa per più forniture di gas” e “L’Europa è una scatola vuota quando si tratta di energia” – contribuisce a certificare la drammaticità della situazione che il nostro paese dovrà affrontare, qualora i russi arriveranno a chiudere i rubinetti.

Altre dichiarazioni senza senso arrivano dal G7 di Berlino e precisamente dal presidente di turno, il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck: il pagamento in rubli per il gas russo è “inaccettabile” e mostra che il presidente russo Vladimir Putin ha “le spalle al muro”. [3]

Ora, che di fronte al più che probabile stop da parte della Russia delle forniture di gas, si arrivi a dire che quello con le “spalle al muro”, sarebbe Vladimir Putin, ci fa veramente capire che non siamo i soli in Europa ad essere dotati di politici che vivono e parlano fuori dalla realtà.

“Tutti i ministri del G7 hanno convenuto che si tratta di una chiara violazione unilaterale dei contratti esistenti, il che significa che un pagamento in rubli non è accettabile”, ha detto ancora Habeck a fine della riunione virtuale con i suoi omologhi del G7.

Se usciamo dalla testa dei nostri politici e dei loro fidati consulenti, sinceramente, pare molto difficile, che in questa di fase di conflitto, si possa far leva sull’interpretazione giuridica dei contratti. Soprattutto, alla luce del fatto che i primi a violare norme e diritti, sono stati proprio i paesi occidentali, con l’imposizione di sanzioni arbitrarie, che come detto, non permettono alla Russia ed ai russi, di poter disporre dei loro risparmi in valuta.

E non dimentichiamoci che Putin, quando ha parlato, ha usato il termine “rubate”, in riferimento alle riserve bloccate presso le banche centrali. Quindi, per lui la cosa è ancora molto più grave rispetto ad una violazione contrattuale, stiamo parlando di appropriazione indebita, un reato che se consumato, porterebbe il tutto in campo penale.

Oltre alle follie non mancano le contraddizioni in questa Europa caratterizzata da una moneta unica ma con più governi e diverse politiche fiscali: mentre ogni giorno che passa versiamo a Mosca circa un miliardo di euro per gas, petrolio e carbone contribuendo, quindi, indirettamente a finanziare la guerra – dall’altra parte inviamo all’Ucraina armi per continuare a combattere questa guerra e raddoppiamo le spese militari, incuranti che imprese e famiglie non riescono più a sopravvivere per il caro prezzi dell’energia.

Ma dove vogliamo arrivare e soprattutto, dove mai vorrà condurci il nostro premier privo del mandato democratico popolare… credo che sia giunta l’ora di chiederglielo con forza e di pretendere da lui, una risposta.

Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChiscitte.org

NOTE

[1] Peskov: Russia will Not Supply Free Gas to Europe – Oreanda-News

[2] Gas russo, Putin non torna indietro: «Dal 1° aprile i Paesi ostili pagheranno in rubli». L’Eni dice “no” – Secolo d’Italia (secoloditalia.it)

[3] “Putin ha ordinato il pagamento del gas in rubli entro fine mese”. G7: “Inaccettabile”. Descalzi: “Eni non lo farà” – Il Fatto Quotidiano

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