di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)
La Sovranità appartiene al popolo, recita il primo articolo della nostra Carta Costituzionale. E se il dubbio, che mai il popolo italiano nella storia della Repubblica possa essere mai stato sovrano, tale dubbio diventa certezza se guardiamo alla realtà odierna.
E’ bene prenderne tutti piena coscienza e gridarlo forte: il popolo italiano non è sovrano nella maniera più assoluta.
Ormai da lunghi anni, nel nostro paese, i fatti dimostrano in maniera più che concreta, che la sovranità popolare è passata nelle mani di un “sistema” masso-mafioso che la esercita nell’esclusivo interesse dei suoi affiliati.
Il “Sistema” si è fattualmente impossessato e controlla ogni istituzione rappresentativa del nostra Stato; dalle cariche più alte fino agli uffici locali, la cupola controlla ogni atto ed orienta qualsiasi decisione per il proprio ed esclusivo tornaconto.
All’interno di questa realtà, che rappresenta un vero e proprio colpo di Stato permanente, abbiamo una sola ed unica vittima identificata, rappresentata dal popolo italiano e dalle vite spezzate di tutti coloro che si trovano a dover subire la violenta tirannia messa in atto quotidianamente da chi tira le fila del “Sistema” appena descritto e dai suoi affiliati.
La domanda che sempre più spesso si fanno gli italiani che non “appartengono” e che ritroviamo con sovente frequenza anche in chi commenta su questo portale, è la seguente:
Cosa possiamo fare per tornare ad essere sovrani?
La risposta, come potete ben comprendere, non può essere né facile né risolutiva. Anche confidando, nonché sperando, sul fatto che coloro che non appartengono al sistema possano essere la maggioranza, stiamo pur sempre parlando di intraprendere una battaglia, tra i soggetti indicati e coloro che controllando ogni nostra istituzione, hanno tutto il potere ed i mezzi possibili per fermarci in qualsiasi momento.
Quando parlo di battaglia, certamente non intendo quella militare ma quella politica, anche perché, negli anni i tempi e la gestione da parte del “Potere”, della vita delle persone, sono arrivati ad un punto tale, da consentire una tale agiatezza nella gente, che qualsiasi idea o pensiero di rivoluzione armata è stata completamente anestetizzata anche nelle menti dei più facinorosi.
E consentitemi di dire per fortuna, perché il sangue per le strade sarebbe ancora peggiore dell’attuale sottomissione e quasi certamente non ci condurrebbe a liberarcene.
Fronteggiare un potere che ci sta sottomettendo con la frode e con l’inganno – facendoci credere di vivere nella finzione di uno Stato democratico moderno, mentre come dimostrato, democrazia e stato di diritto, oggi nel nostro paese sono delle vere e proprie chimere – può essere fatto solo ed esclusivamente con le loro stesse armi. Ovvero attraverso una rivoluzione culturale e politica che possa veder mettere in atto dal popolo, iniziative serie e concrete da poter posizionare in uno stato di difficoltà estrema i poteri elitari che si sono appropriati delle nostre vite e del futuro dei nostri figli.
Non vi è dubbio che il motore su cui gira il “Sistema” sono i soldi e l’arricchimento personale che poi nelle menti più malate e diaboliche serve a raggiungere il livello più alto, rappresentato dal sadico controllo della persona e delle vite altrui.
Compreso questo, viene naturale affermare che il recupero della sovranità monetaria è fondamentale e prioritario per poi procedere a riappropriarsi di tutti i nostri diritti.
Riappropriarsi della nostra moneta, apparentemente come scalare l’Everest, diverrebbe come bersi una birra gelata nel caldo torrido di agosto, se solo tutti noi italiani (e sottolineo tutti), da domani procedessimo a non versare più, neanche un centesimo di tasse nelle casse dello Stato.
Mi spiego meglio!
I soldi li crea lo Stato ed arrivano a noi cittadini tramite la spesa pubblica per poi fare il percorso inverso attraverso la tassazione. Questo è il ciclo che fa il denaro!
Se noi, tutti insieme, smettessimo di pagare le tasse, il ciclo sarebbe interrotto e quindi lo Stato avrebbe solo due alternative: o procede a crearne ancora per finanziare la spesa pubblica, oppure si dichiara insolvente!
Quando dico, di non versare nemmeno un centesimo e rimarco ancora l’importanza di farlo tutti insieme, intendo qualsiasi tipo di tassa, dall’Irpef, all’IMU, all’INPS, all’Iva, alle accise sui carburanti e chi più ne ha più ne metta.
Con una operazione del genere messa in atto da tutto il popolo italiano, i cittadini non assumerebbero nella maniera più assoluta la qualifica di evasori, stiamo solo di fatto creandoci da soli quello che è il deficit statale che per 30 anni, governi corrotti nelle mani dei suddetti poteri, ci hanno negato in modo del tutto delinquenziale.
E vale la pena ripeterlo ancora – a certificazione della qualifica delinquenziale delle misure di politiche fiscali intraprese da chi ci ha governato – che i deficit negati al popolo in tutti questi anni, sono stati invece poi concessi ad una ristretta élite. Sto parlando degli oltre 2000 miliardi di interessi che lo Stato italiano ha distribuito negli anni al mondo finanziario ed ai “rentier” di casa nostra. Una misura fiscale che di fatto ha rappresentato il più massiccio trasferimento di ricchezza finanziaria dalle tasche della maggioranza in quelle di pochi eletti, mai registrato nella storia del nostro paese.
Immaginiamoci per un attimo lo scenario di cosa potrebbe succedere se da domani gli italiani seguissero alla lettera questa proposta di sciopero fiscale totale.
Lo Stato non avrebbe più nessun centesimo in cassa per far fronte alle proprie spese, a partire da stipendi pubblici e pensioni. Proprio quelle due categorie per le quali i nostri governanti sono ricorsi prontamente al deficit durante la pandemia, per poterle remunerare ed evitare il conseguente dramma sociale.
Avremmo da una parte magistrati, dottori, insegnanti, politici, pensionati di ogni genere, ecc. tutti senza stipendio e dall’altra i dipendenti privati che si troverebbero sui loro conti mensilmente il loro stipendio più che raddoppiato (stante il fatto che il datore di lavoro verserebbe a loro, anziché all’INPS, la parte relativa ai contributi).
Certo, se consideriamo la proposta a livello macro-economico, la situazione non cambierebbe molto, eccetto forse per una redistribuzione a favore dei livelli di stipendio più bassi; di contro a livello politico vi assicuro sarebbe una bella palla da gestire per chi ha compiti e responsabilità di governo.
Un magistrato, un medico, per non parlare di un politico senza stipendio, certamente farebbero molto più rumore che un disoccupato… non convenite con chi vi scrive?!
Se poi guardiamo alle piccole e medie imprese, tenersi per loro tutto il “cash” che mensilmente sono costrette a versare al fisco, è manna che scende dal cielo.
Le grandi imprese del nostro paese e le multinazionali, quelle invece non verrebbero neanche sfiorate da tale iniziativa. Loro, come ben sappiamo, già da tempo hanno messo in atto la misura che vi sto proponendo. Non versando più neanche un centesimo di tasse allo Stato italiano, ma nelle casse dei paesi dove hanno trasferito le loro sedi, già godono degli ingenti surplus che un fisco super agevolato consente loro di tenersi nelle loro mani.
Questa iniziativa, qualora il popolo unito avesse la forza mentale di metterla in atto, sono certo che porterebbe ad un risultato concreto. Quanto meno, qualora lo Stato si impuntasse (ne dubito fortemente!), nel non procedere immediatamente a creare la moneta necessaria, avremmo la soddisfazione di veder scendere in piazza politici, magistrati, medici, banchieri e colletti bianchi di ogni genere, ovvero quella stessa borghesia massonica che da 30 anni comanda il nostro paese e ci costringe ad inutili sofferenze e rinunce quotidiane.
Una mossa da scacco matto….. cosa ne pensate!?
di Megas Alexandros
Fonte: Smettere di pagare le tasse….. per tornare ad essere sovrani! – Megas Alexandros