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La Redazione

 

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Quando Rumsfeld dichiarava che un ''missile'' ha colpito il Pentagono

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A cura di Truman
Il 18 Aprile 2005
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Traduzione di comedonchisciotte.net da Reseau Voltaire.net.

Un mese dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Donald H. Rumsfeld, si è lasciato andare a delle confessioni nel corso di un’intervista al Pentagono rilasciata a Lyric Wallwork Winik per “Parade Magazine”. Evocando l’impossibilità dei servizi informativi di contrastare tutti i tipi di attacchi terroristici possibili, aveva precisato che era stato fatto uso di un “missile per danneggiare questo edificio”.
“E’ evidente, aveva dichiarato Donald Rumsfeld, che un terrorista può attaccare in ogni momento, da ogni direzione, utilizzando una tecnica d’attacco specifica, e è fisicamente impossibile difendere in ogni momento tutti i luoghi, da ogni tipo di attacco immaginabile. Noi parliamo qui di coltelli in plastica e dell’utilizzazione di un volo dell’American Airlaines riempito di nostri cittadini, e di un missile per danneggiare questo edificio e di altre (incomprensibile) che hanno danneggiato il World Trade Center”.

Nell’ottobre 2001, se alcuni testimoni avevano descritto un missile che colpiva il Pentagono, tutti gli ufficiali avevano, al contrario, unanimemente evocato un Boeing 757. Il libro di Thierry Meyssan, “L’Incredibile Menzogna”, pubblicato in Francia l’11 marzo 2002, era stato il primo a smontare la versione ufficiale e a spiegare che l’attacco non era stato realizzato con un aereo di linea. E’ nel corso della sua conferenza al Centro Zayed, davanti agli ambasciatori della Lega araba, l’8 aprile 2002, che Thierry Meyssan aveva rivelato che l’attentato contro il Pentagono era stato perpetrato per mezzo di un missile CRUISE. Alcune informazioni complementari saranno poi sviluppate in una seconda opera, Il Pentagate, il 24 giugno 2002.

Per tre volte il Dipartimento alla Difesa aveva denunciato l’inchiesta di Thierry Meyssan. Una parte della stampa francese, che preferiva rallegrarsi con la parola d’ordine “siamo tutti americani”, aveva snobbato la ricerca della verità. Ma, col passare del tempo e con lo svilupparsi dei rapporti di forza internazionali, questa inchiesta ha beneficiato di un riconoscimento internazionale e la sua diffusione è stata sostenuta da una dozzina di Governi.

Il testo integrale dell’intervista è disponibile sul sito internet del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti:
www.defenselink.mil/news/Nov2001/t11182001_t1012pm.html
.

Per misura di precauzione, una copia è disponibile su reseauvoltaire.net in formato html:
www.reseauvoltaire.net/image/pages/rumsfeld.htm .

Una seconda copia è disponibile in formato pdf sul sito dell’Incredibile Menzogna e del Pentagate:
www.911investigations.net/IMG/pdf/doc-1073.pdf

Sullo stesso argomento, leggere l’articolo di reseauvoltaire: “L’US Army échoue à élaborer une simulation crédible de l’attentat du Pentagone”: www.reseauvoltaire.net/article8737.html.

ESTRATTO DELL’INTERVISTA

Domanda: C’è una domanda che si pongono numerosi americani, ma soprattutto le vedove dell’11 settembre. Come abbiamo potuto restare così assopiti di fronte a questa minaccia? Come una guerra che coinvolge dei civili è potuta arrivare sul nostro territorio nazionale senza avvertimenti apparenti?

Rumsfeld: Ci sono stati degli avvertimenti. L’informazione proveniente dai servizi informativi che noi otteniamo, provene ogni volta dall’analisi di centinaia di allarmi o di informazioni confidenziali ogni settimana. Se ci si vuole interessare agli affari internazionali, [si sappia che essi] consistono in migliaia di documenti. E il lavoro consiste nel recensire tutti questi documenti per vedere cosa si può tirarci fuori. E se si trovano degli elementi di informazione, le autorità incaricate di far rispettare la legge, che hanno la responsabilità di occuparsi di questo genere di cose – l’FBI a livello Federale, che è, come voi sapete, più un servizio di inchiesta che una vera forza di polizia federale. Ma le autorità incaricate di far rispettare la legge a livello federale e a livello locale sono incaricate di occuparsi di questo tipo di questioni.

Esse trovano molte cose e numerosi sforzi terroristi sono stati contrastati, dissuasi o arrestati grazie a una buona dose di informazioni dei servizi informativi e a un buon lavoro preventivo. E’ evidente che un terrorista può attaccare in ogni momento, da ogni luogo, utilizzando una tecnica d’attacco specifica, e è fisicamente impossibile difendere in ogni momento tutti i luoghi, da ogni tipo di attacco immaginabile. Noi parliamo qui di coltelli in plastica e dell’utilizzazione di un volo dell’American Airlines riempito di nostri cittadini, e di un missile per danneggiare questo edificio e di altre (incomprensibile) che hanno danneggiato il World Trade Center. La sola maniera di regolare questi problemi, è di portare una guerra ai terroristi, ovunque si trovino, e di occuparsi di essi.

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