DI DIEGO FUSARO
ilfattoquotidiano.it
Il noto non è conosciuto. Così diceva Hegel. E non è conosciuto perché lo diamo per scontato o rinunciamo a ragionarvi serenamente, complice la distrazione di massa che regna a ogni latitudine. Lo sappiamo da anni. Anche da prima che ce lo ricordasse Thomas Piketty nel suo studio sul capitalismo nel ventunesimo secolo.
Il mondo post-1989 non è il mondo della libertà, come ripetono i suoi ditirambici cantori: a meno che per libertà non si intenda quella del capitale e dei suoi agenti. Per il 99% della popolazione mondiale il post-1989 è e resta un incubo: un incubo di disuguaglianza e miseria.
Ce l’ha ancora recentemente ricordato Forbes, la Bibbia dei sacerdoti del monoteismo del mercato deregolamentato. Otto super-miliardari – meticolosamente censiti da Forbes – detengono la stessa ricchezza che è riuscita ad accumulare la metà della popolazione più povera del pianeta: 3,6 miliardi di persone. L’1% ha accumulato nel 2016 l’equivalente di quanto sta nelle tasche del restante 99%.
Non vi è più il tradizionale conflitto tra la borghesia e il proletariato nel quadro dello Stato sovrano nazionale: il conflitto – meglio, il massacro a senso unico – è oggi tra la nuova massa precarizzata globale e la nuova “aristocrazia finanziaria” (Marx) cosmopolita e liberal-libertaria, nemica giurata dei diritti sociali e delle sovranità economiche e politiche.
La massa degli sconfitti della globalizzazione è composta dal vecchio proletariato e dalla vecchia borghesia: il vecchio proletariato è divenuto una massa senza coscienza di erogatori di forza lavoro sottopagata, supersfruttata e intermittente. La vecchia borghesia dei piccoli imprenditori è stata essa stessa pauperizzata dall’oligarchia finanziaria, mediante rapine finanziarie, truffe bancarie e competivitismo transnazionale. L’oligarchia sempre più ristretta governa il mondo secondo la logica esclusiva della crescita illimitata del proprio profitto individuale, a detrimento del restante 99% dell’umanità sofferente.
Diego Fusaro
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/16/otto-miliardari-ricchi-quanto-mezzo-pianeta-lincubo-del-capitalismo-e-realta/3318901/
16.01-2017
Rapporto Oxfam, otto uomini possiedono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone nel mondo

Un documento accompagnato da una petizione rivolta ai governi per chiedere una serie di interventi: dallo stop alla concorrenza fiscale al ribasso fino al sostegno di modelli di business non orientati solo a massimizzare il profitto, ma anche la promozione dello sviluppo non solo in base al Pil, ma anche ad indicatori relativi al benessere dei cittadini.
Il dossier analizza quanto la forbice tra ricchi e poveri si stia estremizzando sempre più. “Multinazionali e super ricchi continuano ad alimentare la disuguaglianza – spiega il rapporto – facendo ricorso a pratiche di elusione fiscale, massimizzando i profitti anche a costo di comprimere verso il basso i salari e usando il loro potere per influenzare la politica”. Secondo Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia “è osceno che così tanta ricchezza sia nelle mani di una manciata di uomini e che gli squilibri nella distribuzione dei redditi siano tanto pronunciati in un mondo in cui una persona su dieci sopravvive con meno di 2 dollari al giorno”. Poi appunto c’è il caso limite: la metà più povera della popolazione mondiale possiede le stesse risorse che sono a disposizione degli 8 miliardari più ricchi del pianeta. Per la rivista Forbes gli 8 Paperoni sono in ordine Bill Gates, Amancio Ortega, Warren Buffet, Carlos Slim, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Larry Ellison, Michael Bloomberg.
I DATI MONDIALI – Sono passati quattro anni da quando il Forum Economico Mondiale ha identificato nella crescente disuguaglianza economica la maggiore minaccia alla stabilità sociale. Eppure, da allora, nonostante i leader mondiali abbiano sottoscritto tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, anche quello di riduzione della disuguaglianza, il divario tra i ricchi e il resto dell’umanità si è allargato. Secondo le nuove stime, la metà più povera del pianeta, lo è ancora di più rispetto al passato. Così nel biennio 2015/2016 dieci tra le più grandi multinazionali hanno realizzato complessivamente profitti superiori a quanto raccolto dalle casse di 180 Paesi del pianeta. Il divario, però, ha radici più profonde. Sette persone su dieci vivono in luoghi dove la disuguaglianza è cresciuta negli ultimi 30 anni: tra il 1988 e il 2011 il reddito medio del 10% più povero è aumentato di 65 dollari, meno di 3 dollari l’anno, mentre quello dell’1% più ricco di 11.800 dollari, vale a dire 182 volte tanto. Oggi un amministratore delegato delle 100 società più capitalizzate dell’indice azionario Ftse “guadagna in un anno tanto quanto 10mila lavoratori delle fabbriche di abbigliamento in Bangladesh” spiega il rapporto Oxfam.
CAUSE E CONSEGUENZE – “Alla logica della massimizzazione dei profitti, si contrappone una realtà di salari stagnanti e inadeguati, mentre chi è al vertice viene gratificato con bonus miliardari” ha aggiunto Barbieri, sottolineando che “i servizi pubblici essenziali come sanità e istruzione subiscono tagli, ma a multinazionali e super ricchi è permesso di eludere impunemente il fisco”. Inoltre, è leggenda metropolitana che i miliardari si siano fatti tutti da sé: Oxfam ha calcolato che un terzo della ricchezza dei miliardari è dovuta ad eredità, mentre il 43% è dovuta a relazioni clientelari. “Poi c’è l’uso di denaro e relazioni da parte dei ricchissimi – spiega il rapporto – per influenzare le decisioni politiche a loro favore”. Un esempio viene dal Brasile dove i cittadini più facoltosi sono riusciti a ottenere dal governo cospicui tagli fiscali in una fase in cui il governo inaugurava un piano ventennale di congelamento della spesa pubblica in sanità e istruzione. Le conseguenze? Nei prossimi 20 anni, 500 persone trasmetteranno ai propri eredi 2.100 miliardi di dollari: è una somma superiore al Pil dell’India, Paese in cui vivono 1,3 miliardi di persone. “I mega Paperoni dei nostri giorni si arricchiscono a un ritmo così spaventosamente veloce che potremmo veder nascere il primo trillionaire (ovvero un individuo con risorse superiori ai mille miliardi di dollari) nei prossimi 25 anni”.
Luisiana Gaita
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/16/rapporto-oxfam-otto-uomini-possiedono-la-stessa-ricchezza-di-36-miliardi-di-persone-nel-mondo/3319323/
16.01.2017
Mi consola sapere che, quando il 99% della popolazione mondiale sarà crepato di fame, il restante 1% dovrà estrarre a sorte, di settimana in settimana, un membro dei suoi per farne bistecche.
Fusaro dice cose giuste ma ci sarebbe da aggiungere che se è vero che i ricchissimi pensano solo ad accumulare profitti spropositati a spese degli ultimi, dal canto loro gli ultimi non hanno alcun ideale da opporre al sistema e, come peraltro o stesso Fusaro afferma in un video, riescono a pensare il mondo solo nei termini di dominio e sfruttamento che gli impongono i padroni.
Hanno (abbiamo) tutte le giustificazioni del mondo perché naturalmente un subalterno preda della necessità si fa una colpa della sua condizione e si convince che esiste un solo sistema, quello dei suoi padroni che non può fare a meno di invidiare e ammirare, magari inconsciamente.
Però come se ne esce?
Se le idee sono monopolio assoluto dei dominanti che arrivano al punto di imporle in maniera così totalizzante ai sudditi, da dove può venire la presa di coscienza?
Se si ammette che un subalterno “può” ribellarsi almeno idealmente si deve spiegare perché questo non è ancora accaduto. Ma lo si spiega dicendo che sono oppressi anche sul piano simbolico…e allora però si nega quella possibilità della presa di coscienza.
Forse resta solo la speranza che il sistema crolli sulle proprie contraddizioni e che in quello spazio temporale di vuoto di potere nasca una nuova mentalità.
Fatto sta che quando si arriva a proporre qualcosa di nuovo e alternativo si riesce solamente a rifarsi a degli schemi del passato come un maggiore ruolo dello Stato, lo spirito nazionale, la sovranità del popolo, il sacro egoismo, che hanno dimostrato di non essere in grado di sostenere l’assalto di una élite determinata e organizzata.
Per adesso dal popolo non è ancora venuto nulla di realmente nuovo.
Il popolo siamo noi, il 99%. Anche tu sei il popolo e questo non è per niente consolante per te e per me. Attendere che il sistema crolli per le proprie contraddizioni equivale a mettere la testa dentro un sacchetto di plastica e attendere che finisca l’aria. In questa situazione non disprezzerei rivalutare e riaggiornare ” schemi del passato come un maggiore ruolo dello Stato” penso sia meglio, se non per il 99%, almeno per 80%. Dopo di che possiamo far tesoro degli errori del passato e cercare di non farci fregare di nuovo. Ma almeno questa è una possibilità che si già dimostrata percorribile.
Va bene ma ho detto un’altra cosa.
E che io sia popolo l’ho scritto dove leggi
“Hanno (abbiamo)”
Si ma se non dici niente sull’ipotesi “controcorrente” di invertire l’attuale senso di marcia e passare a più stato e meno mercato, quello che risulta dal tuo ragionamento è che adesso non si può fare niente, l’unica cosa è aspettare! “Dal popolo non è venuto nulla di realmente nuovo”. Come la vedo io mi sembra una posizione infarcita da “sconfittismo” cosmico. Quando ci accorge che si è sbagliata strada si può: perseverare fino ad andare a sbattere; fermarsi ed aspettare che qualcuno venga a toglierci dai guai; tornare indietro fino sl punto dove abbiamo preso la deviazione che si è dimostrata errata e riprendere il viaggio. La tua mi sembra la seconda che ho scritto. O no?
Scusa però questa è la “tua” interpretazione che sei liberissimo di dare ma che se permetti non corrisponde minimamente al mio pensiero.
Tra l’altro ho scritto anche in maniera abbastanza chiara quindi non capisco come si faccia a leggerla come fai tu.
Qui in home le discussioni possono avere solo vita breve quindi se ti interessa apri un thread nel forum e ne parliamo.
Ti ringrazio dell’invito ma essendo un po’ antiquato tecnologicamente rinuncio. Magari ci risentiamo sul forum in qualche altra occasione.
Forse non è solo una questione di avere o non avere “idee” da contrapporre agli 8 ..dell’Apocalisse. Penso che il “castello” e/o la stanza dei bottoni dove operano gli 8 non sia stata creata solo da un guizzo di creaività, da un’intuizione geniale o da ispirazione divina.
Ma se la vogliamo dire tutta, credo da una “sommatoria” di piccoli-grandi colpi bassi di regole aggiustate, di .. “monòpli” truccato a favore di alcuni giocatori. Ogni giorno si scopra qualche macroscopico marchingeggno finanziario che ingabbia l’immancabile pesce piccolo mentre i pesci grossi rimangono sempre fuori . E sempre più ricchi. Tutto regolare. Tutto legale o lgalizzato
Mi viene in mente come per esempio il “trading” ad alta frequenza che mi permette di arricchirmi “fregando” molti o tutti coloro che non si possono permettere un collegamento con un cavo ottico supervolece alle piazze d’affari che frega gli altri sul milionesimo di secondo.
Quando poi hai in mano i “soldi”, il malloppo, la sommatoria di infinite razzie coompiute a danno dei milioni di vessati a livello globalizzato è “facile ” comprarti tutti o qualsiasi i “governo” di marionette e continuare a razziare “legalmente”.
I razziati (cioè la maggioranza di noi… ) che possono fare contro una stanza dei bottoni che non permette oltre che l’accesso fisico, ma neppure – non dico la possibilità – ma neppure l’dea di un competitors con i fantastiglioni dei fantastglioni degli otto dell’Apocalisse.
Che possimao fare?. Davvero. Forse aspettare lungo il fiume che passi il loro .. cadavere.
AH già adesso arriva Trump .
Già ma Forbes (che io non ho letto) parla di Trump ?.
O vuoi vedere che anche Trump è pagato e strapagato dagli 8 simpaticoni per dividerci (divide et impera funziona semopre..) con l'”illusione” di essere “contro” al Sistema ?
Boh..
E’ proprio il concetto di Monopoli che va fermato. Lasciare il mercato libero presuppone sempre e solo che il pesce grosso mangi il piccolo. E questo è quello a cui assistiamo, e questo è il liberismo, quello che cioè che ci è stato inculcato da quaranta e più anni a questa parte come la più naturale delle circostanze…….Peccato che le nostre culture abbiano lottato, e molte generazioni siano morte e decimate per permettere agli umani vite dignitose grazie al lavoro e al diritto. Ora i pesci medi stile Trump cercano di ribellarsi al Monopoli non tanto perchè il gioco non piaccia, ma perchè adesso sta triturando pure loro. Anche il numero ha il suo valore..vedremo.
concordo che il monòpoli non è molto “simpatico” però, almeno il gioco, notoriamente inventato guardacaso proprio nel ’29, se giocato secondo le regole, ti permette di anche di vincere e diventare un paperon dei paperoni, ma anche di vivacchiare mediamente se non hai voglia di rischiare. E poi è un gioco. Il problema qui è che il Monòpoli è TRUCCATO dalle bande bassotti che tanto per dirne una si stampano da soldi-biglietti del Monòpoli, li prestano con gli interessi quando va bene, se non fuggono addirittura insieme alla “cassa” .. Insomma cose ormai risapute. Ma è così che ormai gira il mondo della Finanza “creativa” Quindi il liberismo che comunque non è simpatico neppure a me, ma fosse davvero solo liberismo. O almeno fosse solo quello . Qui invece è LADRISMO legalizzato di chi ogni giorno modifica le regole di uno, 10 100 mille Monòpoli . E purtroppo tutti noi – me compreso – glielo abbiamo lasciato fare quando abbiamo creduto nella.. “politica” , l’arte della mediazione. Dove si è conferito mandato ad un ” onorevole” sulla fiducia perchè uno che si definisce “onorevole” dovrebbe essere al disopra di ogni umano sospetto per definzione, essendo egli un “onoevole” E sempre molti di noi -in questo io no – a chi si erge e lotta contro la politica attuale diciamo che sono dei principianti e “non sanno fare politica” . Il M5s ha sicuramente dei difetti e probabilmnete anche delle ombre. Ma ne vedo davvero pochi – specialmente tra i giornalisti – di quelli che invece di fare a tutti il pelo ed il contropelo, gli vorrebbero dare una mano ad aiutarci a cambiare. Sia pure criticando. E allora spero di sbagliarmi ma davvero, “non ci resta che piangere”..
Qui non si tratta di questioni di principio, qui si tratta di proporzioni.
Quando la gente sente cifre come queste (1% 99%) dovrebbe dimenticare tutti gli altri problemi per porre rimedio a questo evidente FURTO.
Nel futuro potremmo anche studiare politiche fiscali e quant’altro, ma al punto in cui siamo esiste solo un provvedimento da prendere: stabilire un tetto alla ricchezza privata e confiscare l’eccedenza. Insomma chi è miliardario dovrà trovarsi improvvisamente nella misera condizione del milionario, e se ciò non lo incentiva più a intraprendere può anche riposarsi e lasciar fare ad altri.
Bisogna mettere in discussione il tabù della proprietà privata quando supera certi limiti, la proprietà privata è una utile convenzione tra gli uomini, ma se la consideriamo un valore assoluto cresce mostruosamente e diventa dannosa come qualunque altra cosa.
Totalmente d’accordo. Inoltre la stessa proprieta’ privata immancabilmente, quasi sempre, e’ stata creata, a parte furti, commistioni con politica e altro, partendo da prestiti, tante volte senza adeguate garanzie (vedi banche italiane e non), garantiti a privati, ergo tramite denaro di fatto ricavato dai nostri risparmi o da prestiti bancari derivati a loro volta da denaro concesso agli istituti dalle banche centrali dopo averlo, queste, creato dal nulla. Questi soldi purtroppo sono stati poi concessi, anche gratuitamente, a coloro i quali ora, una volta inseriti nelle lobbies di potere, finiscono con il ricattare lavoratori e Stati. Se non si arrivera’ ad una redistribuzione della ricchezza, si rischieranno infinite guerre civili ed anche la morte stessa del sistema capitalista per una vera e propria mancanza di consumatori: gente senza denaro non compra nulla!!!
I potenti di Davos si sono svegliati solo perche’ cominciano a capire che senza un’adeguata distribuzione della ricchezza anche i loro prodotti risulteranno invenduti, non certo per senso civico o altruismo!!!
Il capitalismo neoliberista neoclassico, è un modo diverso di definire il neofeudalesimo mercantile.
Evidentemente sei un thactheriano, non ci sono alternative. Magari c’è qualcuno che non la pensa così. Lascerei perdere Leopardi e mi concentrerei su come evitare che tra dieci anni ci sia lo 0,01% che possiede il 99,99% della ricchezza del pianeta. Se a te va bene che finisca così accomodati. Il sistema che ci sta stritolando è un meccanismo e come tutti i meccanismi si può prima manomettere e poi sostituire con qualche altro che magari non ripeta il disastro. Non voglio peccare di ottimismo ma neppure mettere la testa nel sacchetto di plastica e aspettare, magari con la soddisfazione di pensare che anche lo 0,01% fara la stessa fine. Sic!
La ricerca demente del profitto porterà questo pianeta alla completa distruzione. Già ora siamo nel bel mezzo della peggior crisi umanitaria e ambientale della storia umana.
Se i robber barons vinceranno alla fine l’unica cosa che governeranno sarà un deserto radioattivo.
capisco la semplificazione utile, non capisco la semplificazione inutile.
L’1% contro il 99% come slogan potrà andare bene, ma sostenerla appena appena fuori da un corteo di no global è una micidiale bestialità solo a pensarla.
Contro questa sociologia da bar sport i tanto sottovaluti dati elettorali sono diamanti dal punto di vista informativo.
Questi 8 qui sono “appena” il front-end, c’è “chi” gli fa da “Garante” (un indizio potrebbe essere il termine “feudalesimo” 🙂 )