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DI MOHAMMED DAUD MIRAKI, PhD

Vediamo se la vostra coscienza è ancora anestetizzata

(A sinistra) UN PICCOLO TERRORISTA: GIOISCI DEL PRODOTTO USA.

Attenzione: foto molto impressionanti

Ho fatto questa foto l’ultimo giorno del mio viaggio: uno di tre gemelli.
L’Afghanistan è diventato un disastro che le parole non possono descrivere, così ho deciso di illustrarlo attraverso queste foto di bambini nati deformi. In varie occasioni, ho fatto presente che abbiamo bisogno di fondi per costruire un istituto di ricerca e le relative stazioni di controllo. Sfortunatamente la maggior parte di voi, di questa richiesta, se ne è lavato le mani. Mi chiedo se queste foto potrebbero elevare la vostra umanità, soffocata da una vita confortevole e da desideri materiali.
Ripeto, sta a voi fare ciò che ritenete umano; non dovrebbe essere troppo difficile. I fondi per l’istituto di ricerca sono una piccola cosa da pagare, dopo che i dollari delle vostre tasse hanno creato questo disastro. Che vi piaccia, che lo ammettiate o lo neghiate, non vi assolve dalla complicità indiretta in questi crimini di guerra. Se ogni persona che visita questo sito versasse ciò che spende in bibite nel giro di un mese, avremmo i fondi necessari a costruire le strutture di ricerca.

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LA DEMOCRAZIA AMERICANA IN AZIONE – “LA LIBERTÀ È IN MOVIMENTO” GIUSTO?
IL VOSTRO GOVERNO E’ CRIMINALE MA VOI SIETE UGUALMENTE RESPONSABILI.

POTRESTE DIRE, “QUESTA È LA VITA, COSA POSSO FARCI”: DARE DEI SOLDI PER LE STRUTTURE DI RICERCA – UN COSTO TOTALE DI CINQUE MILIONI DI DOLLARI – UNA MISERIA DI FRONTE A QUESTO DOLORE.

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SPERO CHE RIUSCIATE A MANGIARE STASERA E GUARDARE I VOSTRI FIGLI E DIRE CHE VA BENE RIMANERE INDIFFERENTI. NON MI SORPRENDEREBBE DOPOTUTTO CHE SIA COSI` – NON POTEVATE FARCI NULLA, VERO? E INVECE C’ENTRATE ECCOME, I DOLLARI DELLE VOSTRE TASSE HANNO FINANZIATO QUESTA MISERIA!!!

COME VI SENTIRESTE SE I VOSTRI FIGLI FOSSERO NATI COSI`?

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DAL REGALO CHE GLI AMERICANI (MUNIZIONI ALL’URANIO) CONTINUANO A RILASCIARE

ORRORI SENZA LIMITE: MADE IN USA
I GENITORI DI QUESTO BIMBO SE NE FREGANO DELLA TUA LIBERTA’ O DI ALTRE SCIOCCHEZZE.

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I NOSTRI FIGLI NASCERANNO PER SEMPRE COSI` GRAZIE ALLE MUNIZIONI ALL’URANIO UTILIZZATE DALLE VOSTRE FORZE ARMATE PAGATE DALLE VOSTRE TASSE. OH, UN PO’ DI DETTAGLI RIGUARDO ALLA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN

MUNIZIONI ALL’URANIO

Per l’intenso uso di munizioni all’uranio da parte delle forze statunitensi nei bombardamenti iniziali e successivi, in Afghanistan si registrano innumerevoli casi di deformità congenite. Le percentuali di molti tipi di cancro sono incrementate significativamente. Leucemia e tumore dell’esofago sono molto frequenti tra i bambini.

Secondo i dottori degli ospedali infantili di Kabul i casi di varie deformità congenite sono decisamente aumentati dall’inizio dell’invasione degli USA. Difatti, la magnitudo degli isotopi prodotti dall’uomo è stata calcolata da studiosi dell’Uranium Medical Research Center, durante i loro viaggi in Afghanistan, attraverso l’esame dei campioni urinari e del suolo. Ed hanno stabilito che la quantità di materiale radioattivo artificiale era incrementata fino a 2000 volte in alcuni soggetti vicino alle aree bombardate.Poiché l’uranio usato nelle armi ha un tempo di dimezzamento di 4,5 miliardi di anni, le forze armate USA hanno assicurato che generazioni di afgani soffrano di cancro e deformità. Questo di certo non è sviluppo. Infatti, è il più grosso crimine commesso da chiunque nella storia dell’umanità.

RICOSTRUZIONE

Si è parlato tantissimo di ricostruire, ma questo problema può essere capito solamente se si compara la sostanza con la retorica e il vasto ammontare di denaro elargito per la cosiddetta ricostruzione. Di tutto il clamore fatto per la ricostruzione, gli Stati Uniti e il regime da essi supportato hanno inaugurato solamente una superstrada per traffico pesante tra Kabul e Kandahar. Questa realizzazione di cui gli USA si vantano tanto fu completata per il 40 percento durante il governo dei Talebani. Il percorso è stato inaugurato, ma ha ancora bisogno di ulteriori lavori per rimanere intatto. L’inaugurazione della superstrada è stato uno stratagemma politico mirato a convincere i critici che la ricostruzione si è svolta in modo liscio. Ma non è così.

Quando raggiunsi l’Afghanistan dal Pakistan era evidente la mediocrità dei progressi raggiunti. Per gli ultimi tre anni vi sono stati tentativi di costruzione per pavimentare la strada che va da Torkham, l’entrata dal Pakistan nell’Afghanistan, alla città di Jalalabad nell’Afghanistan orientale. Sfortunatamente i lavoratori pakistani si sono dimostrati molto più interessati alle loro pause per il tea che ad ogni lavoro di ricostruzione. Ho fatto presente questo problema alle autorità di Kabul, ma senza risultato.

Dopo aver raggiunto Jalalabad, fui ancora più sorpreso nel vedere le strade nella città piene di buche, parti di esse senza pavimentazione e quindi, come risultato, un’enorme quantità di polvere portata dal vento in ogni direzione. La ragione per cui non c’è lavoro a Jalalabad, come quasi ovunque in Afghanistan, è dovuta a funzionari corrotti, più intenti a fare soldi che a preoccuparsi del benessere delle persone.

Se ad un paese o ad una città viene assegnato un sindaco, questi deve pagare una tangente di 40.000 dollari, dato che ne potrà incassare più di 400.000 vendendo terreni del governo al miglior offerente.

Il fenomeno della corruzione non si limita alla provincia, anzi, numerosi funzionari del governo centrale di Kabul sono ugualmente complici di una corruzione e di un’inefficienza di gigantesche proporzioni di cui parlerò brevemente. Poiché la strada principale per Kabul è in costruzione da tre anni, abbiamo dovuto prendere un passo montano chiamato Lataband, un terreno molto scosceso, con enormi rocce e buche per parecchie miglia. Una volta raggiunta Kabul, mi sono fermato per lamentarmi per la strada percorsa – per altro Lataband è un passo montano – ma Kabul, la capitale, mancava anch’essa di strade pavimentate, con la sola eccezione di alcune zone. Il governo di Kabul non ha fatto alcunché per quanto riguarda le infrastrutture, le abitazioni, la sanità o l’acqua potabile. Questi sono elementi fondamentali per la sopravvivenza di ogni città. Vi sono numerose ragioni per la mancanza di progresso. Alcune sono semplicemente degli errori mentre altre sono ostacoli burocratici e corruzione.

Durante la prima metà del XX° secolo, il governo afgano chiese un prestito agli Stati Uniti per costruire semplici infrastrutture come strade pavimentate a Kabul; il governo e le banche rifiutarono, motivando che non sarebbe stato un investimento fruttuoso. Il governo di Kabul di quel periodo replicò che per il successo di ogni impresa commerciale c’è bisogno di infrastrutture di base.

Ma oggi pochi sono i fondi vi vengono destinati. È da notare che parte della colpa è attribuibile agli aiuti internazionali in quanto vengono ripartiti in modo che solo una parte vada al governo di Kabul, mentre il resto è delle innumerevoli ONG. Poiché il primo problema, cioè l’investimento con il profitto in mente, non si materializza nella costruzione di strade, lo sforzo che viene fatto per risolverlo è appaltarle ai privati. In questo modo, appaltare la costruzione delle strade al settore privato significa denaro per gli appaltatori, che compensano così la mancanza di redditività per l’asfaltatura delle strade. Questo ha però creato un altro problema. Una volta avuto l’appalto, la ditta che lo ha in carico ingaggia una tattica di ritardi associata a studi di fattibilità e problemi correlati per aumentare il proprio ritorno economico. Questo atteggiamento non serve ai bisogni delle persone e le strade rimangono non terminate. Per esempio, la strada dall’aeroporto al palazzo presidenziale fu data in appalto tre anni fa e ancora non è stata completata. Questa pratica degli appalti si aggiunge alla disoccupazione. Se il governo avesse adottato un metodo differente, forse assumendo personale tra i locali e usando macchinari, la disoccupazione cronica si sarebbe ridotta, in modo da permettere alla gente di avere un po’ di cibo nel piatto.

Tre settimane fa Karzai annunciò che la strada nell’area del Dasht-e-Barchi era stata riparata e costruita. I fondi spesi ammontavano a $10.000.000, dieci milioni di dollari. Questo è un oltraggio. Dieci milioni di dollari avrebbero permesso di riparare tutte le strade della capitale se questa attività fosse stata svolta direttamente dal ministero dei lavori pubblici.

L’INSENSATEZZA DEL LIBERO MERCATO

Per compiacere l’amministrazione USA, il regime di Kabul ha iniziato ad usare il termine ‘libero mercato’ come se questo fosse la panacea per l’economia nazionale. Al contrario, uno schema analogo era stato adottato negli anni ’30 del secolo scorso e risultò in un infruttuoso consumismo di beni importati, che altrimenti si sarebbero potuti produrre entro i propri confini. Inoltre, fu data priorità all’acquisto di beni di lusso piuttosto che all’investimento in settori produttivi dell’economia. Un pugno di finanzieri e investitori divenne ricco mentre il resto del paese rimase povero.

Oggi, nell’Afghanistan post-talebano, viene data più rilevanza all’acquisto di beni quali televisioni e impianti satellitari che all’acqua pulita e a una scolarizzazione degna di tale nome. In fin dei conti, dal momento che il capitalismo ha portato la cultura della corruzione e dell’intrattenimento, le altre necessità sono diventate secondarie. Nel frattempo, chi ha denaro importa questi beni, si intasca i profitti e se ne và. Il desiderio del regime insediatosi di incamerare le tasse doganali contribuisce alla perpetuazione del sottosviluppo.

Anche la corruzione gioca un ruolo significativo nella continuazione della politica delle importazioni piuttosto che nell’investimento in infrastrutture. Per esempio, sono state importate più di 100.000 tonnellate di cemento negli ultimi tre anni mentre i piani di costruzione di quattro cementifici stanno ancora impolverandosi. La ragione ufficiale è che il paese non ha una legge sulle miniere. Solo quest’anno sono 380.000 le tonnellate di cemento importate. La domanda che nasce è quanto ci voglia a formulare una legge riguardo alle miniere; sono trascorsi tre anni.

Il margine dei profitti degli affaristi è andato alle stelle, mentre le prospettive di uno sviluppo a lungo termine diminuiscono ad ogni sacco di cemento importato.

CRIMINI AMERICANI E CRIMINI ORGANIZZATI

Col collasso dei talebani, un settore dell’economia, molto fruttuoso, seppure sporco, è salito a nuove quote. Il crimine organizzato è un’estensione di ciò che una volta erano i signori della guerra e le loro armate di banditi. Ora con i signori della guerra e altri funzionari dell’Alleanza del Nord che occupano posizioni ufficiali, i loro soldati semplici sono equipaggiati con nuove armi e camion Toyota, Landcruiser, con il solo scopo di rapire persone di altre zone per grosse somme di denaro. Una volta che i soldi sono stati raccolti, i funzionari governativi, i quali a loro volta comandano i banditi, trattengono l’80 percento per sé e danno il 20 percento ai loro uomini.

La volontaria italiana che fu rapita a Kabul in piena luce del giorno fu vittima di questi banditi organizzati. Dopo che fu liberata, il governo millantò di aver ottenuto il rilascio attraverso la negoziazione, ma la verità è diversa. I rapitori ricevettero 5 milioni di dollari. Le povere anime che non possono permettersi di pagare il riscatto muoiono.

Altri gruppi di criminali rapiscono bambini per denaro così come per i loro organi. Questa è un’epidemia per la quale il popolo aveva chiesto l’assistenza dei Talebani già negli anni 90, tuttavia, sembra che questo non sia più un problema per la forza occupante USA e per i suoi pupazzi, in fondo perché aggiungere ai crimini quelli che potrebbero essere considerati peggiori dell’uso delle Armi di Distruzione di Massa contro popolazioni civili. Le forze degli Stati Uniti hanno usato armi all’uranio, e continuano a commettere crimini che offuscano ciò che la criminalità organizzata sta facendo.

I seguenti sono alcuni esempi della brutalità delle forze USA in Afghanistan:

Stupri e Omicidi delle forze USA A Bagrami, una zona di Kabul, i militari americani assaltarono un piccolo gruppo di nomadi. I militari stavano sorvolando il gruppo e videro alcune donne nomadi vicino alle tende, atterrarono con l’elicottero e le rapirono sotto la minaccia delle armi. Le portarono da qualche parte e le violentarono in gruppo. Dopo che furono morte, i soldati le riportarono alla comunità da cui le avevano rapite. Solo che stavolta l’elicottero non atterrò: i corpi delle donne vennero gettati dall’elicottero. Questo non è un crimine nuovo per le forze USA, dato che ne commisero di simili in Vietnam. Gli americani erano troppo codardi per atterrare perché sapevano che per vendetta gli avrebbero sparato.

Un altro incidente avvenne quando un elicottero volando vide un pastore con i suoi animali al pascolo. Il pastore aveva 70 anni ma non sembrava dare una grossa importanza alle forze USA. L’elicottero atterrò e chi ne uscì usò violenza al vecchio uomo. I suoi parenti mi hanno detto che, da un lato, si sentono infuriati del crimine commesso da quelle bestie, e, dall’altro, sono stupiti di “che genere di persone spregevoli sono gli americani”.

In un altro incidente, un camionista stava guidando a nord di Kabul quando una pattuglia USA lo fermò. Nel posto del passeggero sedeva un ragazzo a cui il camionista voleva insegnare a guidare, ma tragicamente per lui gli americani lo notarono e gli chiesero di uscire. Dopo i soldati lo portarono via e lo violentarono in gruppo. Quando il ragazzo tornò al camion piangeva ed era furioso; più tardi, quello stesso giorno, si suicidò. Questo è un altro regalo della democrazia degli Stati Uniti.

Nella base americana di Bagram, a nord di Kabul, 15 traduttori che lavoravano per le forze armate americane furono violentati dalle stesse persone per le quali stavano lavorando. Malgrado non abbia alcuna simpatia per coloro che lavorano per i militari USA, credo che nessuno dovrebbe subire una tale crudeltà. Uno dei traduttori disse:
“Intorno a 25-30 soldati americani entrarono nell’area in cui dormivamo e iniziarono ad usare violenza. Rimasi cosciente fino a quando il terzo soldato iniziò a violentarmi, poi persi conoscenza.” (Hamid, traduttore per i militari americani, Giugno 2005)

Nella provincia del Badakhshan, i soldati americani avevano preso quaranta (40) donne cui estrassero i denti per fare sesso orale. Un membro del parlamento, uno stretto collaboratore di Karzai, disse:
“Il problema di donne trattate in una maniera così miserabile stava per avere un po’ di pubblicità, tuttavia, gli ufficiali USA fecero in modo che ciò non accadesse.” (Membro del parlamento – Non posso rivelare il nome)

In un altro incidente, le forze USA stavano setacciando le case tra Jalalabad e Kabul, quando, in una di queste, trovarono una donna molto bella, che i soldati decisero di portare con loro alla base USA. Il marito non era in casa, ma quando tornò da Peshawar, andò a prendere la moglie le disse “Per me adesso sei come una madre e una sorella, non posso più toccarti, ma dimmi, se hanno violato la tua dignità?” “Mi hanno violentato con la forza, sono rimasta cosciente con i primi tre uomini, poi ho perso conoscenza.” (Il marito, di cui non posso rivelare l’identità, si è in seguito unito ai Talebani e non posso biasimarlo).

Un giovane si suicidò nel Laic-e-Marian, nella zona di KairKhana, dopo che gli americani di una ONG avevano violentato sua sorella.

Questi sono solo pochi esempi dei tanti crimini commessi dalle forze USA in Afghanistan, ma sfortunatamente i codardi funzionari del regime fantoccio lo chiamano ricostruzione.

Per aggiungere insulti al danno, due militari americani, che avevano assassinato due detenuti nella base aerea di Bagram, ricevettero solo 2 e 3 mesi di carcere per gli omicidi, come stabilito dai medici legali militari. I due carcerati erano stati colpiti alle gambe mentre erano appesi al soffitto, finché queste non si “polverizzarono”. Questo termine fu usato proprio dalla commissione medica per definire la consistenza delle ferite fatali e il metodo inumano di uccidere. Quando una delle vittime chiese un po’ di acqua, i soldati gliene versarono un po’ sul viso; poi il pover’uomo morì. Questa è la ricostruzione americana dell’Afghanistan.

LA VITA PER LE PERSONE COMUNI

Non c’è assolutamente speranza per l’Afghanistan. I miliardi di dollari di aiuto per lo sviluppo non hanno portato alcun beneficio ai normali afgani. La povertà più assoluta è la regola del giorno. Orfani e vedove vagano per le strade per sopravvivere. Le ONG e i consulenti stranieri godono la vita al massimo. Vengono pagati centinaia di migliaia di dollari e hanno veicoli e case di lusso mentre gli afgani ordinari muoiono senza una casa, per fame e malattie.

Alla luce della conferenza dei donatori di Londra, che ammonta a niente se si considera il lascito per la cosiddetta ricostruzione in Afghanistan, è prudente definire alcune cose. È una tragedia di proporzioni immense che nessuno ancora ha il coraggio di parlare di quell’abominio che è chiamato vita con la sua inesorabile fine in ogni angolo, come risultato dell’enorme quantità di munizioni all’uranio usate dalle forze americane e dai loro alleati. I nostri surrogati di cosiddetti afgani che si sono auto-venduti sono più che felici di saltare sul carrozzone per esprimere la loro gratitudine per il pegno gettato al nostro popolo quando in realtà la sua intera esistenza è messa a rischio dall’uso di armi di distruzione di massa. Raccontate il progresso dell’accordo di Bonn ai bambini di Tora Bora e Shah-e-Kot, sofferenti di leucemia e cancro all’esofago, o al numero immenso di aborti spontanei che capitano a donne e animali di queste aree.

Un altro lascito è la corruzione fatta di tangenti e di dilagante ruberia da parte dei funzionari di questo regime marionetta, felici di fare dollari. Purtroppo non accettano ancora moneta afgana ma solo dollari. Secondo una commissione afgana, l’ammontare di mazzette pagate nel paese va da 20 Afgani a 15 milioni di dollari. In una nazione in cui un esperto di tecnologia medica guadagna 40 dollari al mese, i milioni di dollari pagati per le tangenti descrivono la portata di profitti che individui e compagnie si aspettavano di godere. Ovunque è povertà assoluta e non ci sono speranze di rinascita. I miliardi di dollari donati sono andati nelle tasche delle ONG e dei potenti funzionari del governo, mentre il povero resta povero.

Un altro problema è l’americanizzazione del sistema, ovvero il licenziamento all’ingrosso di professionisti con decenni di esperienza col pretesto di rendere gli ospedali e gli uffici più efficienti. La verità è che gli USA vogliono implementare il capitalismo in Afghanistan e portare il mercato aperto quando in realtà non c’è cibo da mangiare o denaro da spendere per la propria salute. La carenza di medici e tecnici sanitari è ignorata in nome di questa immondizia che è il libero mercato. Non ci sono compagnie private che assumano questi professionisti pieni di esperienza. Sarebbe stato bello se fossero esistite delle opportunità, ma non ce ne sono. Oggi in Afghanistan c’è un piccolo gruppo di ricchi e il resto è in piena povertà grazie agli Stati Uniti d’America.

RESISTENZA AFGHANA E PERDITE USA

La resistenza afgana consiste interamente di Pashtun. L’Est, il Sud-Est, il Sud e il Sud-Ovest, l’Ovest e parte del centro dell’Afghanistan sono le aree più volatili. Le forze americane vi hanno perso numerosi soldati. Infatti la gente comune in Afghanistan si meraviglia tanto delle perdite USA da aver iniziato a credere al mito che i soldati uccisi in Afghanistan dovevano venire dagli orfanotrofi degli Stati Uniti, e che quindi là nessuno ne avrebbe sentito la mancanza. Per gli Afgani non ha alcun senso che così tanti soldati muoiano senza che si levi alcuno sdegno da parte dei familiari di questi soldati. Gli Afgani, quindi, credono in questo mito, non trovando altra spiegazione razionale plausibile.

Prima di andare in Afghanistan, numerose fonti fecero circolare la voce che gli americani morti venivano tenuti refrigerati su portaerei nel Mare d’Arabia e in basi USA del Medio Oriente. Quando andai in Afghanistan, parecchie persone del Ministero della Difesa mi raccontarono storie analoghe. Un traduttore che lavorava per le forze militari occupanti mi disse di aver visto dei container pieni di soldati congelati.

I due incidenti che seguono dovrebbero dare un’idea delle perdite USA e delle loro bugie riguardo ad esse.

Intorno al 12 giugno 2005, un combattente per la resistenza afgana fece scoppiare un veicolo imbottito di esplosivi nel convoglio americano di Kandahar. Il risultato furono pesanti perdite di militari americani. Inizialmente i media riportarono che cinque soldati erano rimasti uccisi, poi la cifra fu abbandonata e rimpiazzata con la notizia di quattro feriti. Tuttavia, la verità era completamente differente. Un testimone oculare, Haji Habib, ci ha raccontato un resoconto delle perdite totalmente diverso:
“Un kamikaze entrò di forza col suo veicolo nel convoglio. La macchina era certamente piena di un potente esplosivo, dato che la detonazione fu forte e distruttiva. Dopo che la polvere e il fumo si furono diradati, contai i corpi ustionati, ce n’erano 39. Una squadra americana di ripulitori venne con delle gru e raccolse i veicoli distrutti e i corpi senza vita prima che qualcuno potesse fare delle foto.” (Haji Habib: 14 Giugno 2005-il mio primo viaggio)

In un altro incidente, intorno al 22 maggio 2005, le forze USA persero 75 soldati, tre carri armati e tre veicoli corazzati nella provincia dell’Helmand, Sud-Ovest dell’Afghanistan. Questo avvenne quando un’unità USA entrò nella provincia e arrestò un uomo che era stato un comandante dei Mujahideen. Il testimone, un traduttore, contò i corpi morti nell’aeroporto di Kandahar e descrisse l’operazione come segue:
“Gli americani andarono ad Hemland per arrestare un ex comandante. Quando lo ebbero fatto, le persone del villaggio e gli ex-Mujahideen bloccarono la ritirata delle forze americane. Queste risposero con il fuoco uccidendo sei persone. Intanto il resto dei combattenti si era già posizionato e gli Americani vennero bombardati con lancia granate RPG-7 e artiglieria pesante. Nel conflitto a fuoco il comandante fu martirizzato ma 75 soldati americani vennero uccisi, tre carri armati e tre dei loro veicoli corazzati vennero distrutti. Quando i rinforzi USA arrivarono , tutti i Mujahideen erano andati via da tempo. Invece, gli elicotteri presero a bombardare aree civili.” (Abdul Ali – testimone oculare della battaglia)

Alla fine del febbraio 2006, nella provincia dell’Uruzgan, un convoglio americano subì un’imboscata e 29 dei suoi soldati furono uccisi; ufficialmente ammisero solo quattro perdite. Queste sono solo alcune delle molte perdite non riportate dei soldati USA in Afghanistan.

NOTA CONCLUSIVA

Per quelli di voi che argomentano che siamo stati attaccati da Bin Laden e che i Talebani rifiutarono di estradarlo, malgrado abbiamo rifiutato di dimostrare il suo coinvolgimento, qui c’è parte di un’informazione rivelata dal Vice Presidente Cheney. La sua è la risposta data al Tony Snow Show al telefono, e il link qui sotto è della Casa Bianca:

D: Vorrei essere chiaro perché gliel’ho sentito dire e pare lo dica anche il Presidente, ma vorrei che lo dicesse ai miei ascoltatori: che la Casa Bianca non ha mai sostenuto che Saddam fosse direttamente coinvolto nei fatti dell’11-9, corretto?

VICE PRESIDENTE: È corretto. Avevamo avuto un rapporto da un altro servizio di intelligence che suggeriva che il capo dei dirottatori, Mohamed Atta, si era incontrato con ufficiali dei servizi segreti dell’Iraq a Praga, nella Cecoslovacchia. Ma quel rapporto ha oscillato nel suo grado di credibilità fino all’attuale livello di quasi nullità, adesso, a questo livello si pensa che quell’incontro non ebbe mai luogo. Così non abbiamo mai fatto un’accusa o argomentato un’accusa che Osama Bin Laden [sic] fosse direttamente coinvolto nell’11 settembre. Quella evidenza non si sarebbe mai materializzata. E invece –questa è una questione separata riguardo a quella se ci sia o meno stata una qualche relazione tra il governo dell’Iraq, il suo servizio di intelligence e al Qaeda

Così gli Stati Uniti hanno bombardato l’Afghanistan e ucciso decine di migliaia di persone, riducendo il paese in un’ infernale pozza di uranio, per una supposizione?
Ovviamente è così, e questo è perché non sono mai riusciti a produrre un’oncia di prova della sua complicità negli attacchi.

VEDI SE RIESCI A SPIEGARLO AI SUOI GENITORI

SE VOLETE DONARE ANDATE SU: http://www.afghandufund.org/ o http://www.ihcenter.org/groups/afghandufund.html

Mohammed Daud Miraki (Direttore di Afghan DU & Recovery Fund)

Fonte: http://www.rense.com/
Link: http://www.rense.com/general70/deathmde.htm
29.04.06

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DAVIDE GLIOZZI

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