Minaccia esistenziale

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di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org

“O la borsa o la vita”. Questo è il messaggio breve ed estremo del rapinatore, una minaccia grave con l’alternativa della minaccia più grave di tutte in quel momento, la morte improvvisa. In questo modo il rapinatore intende obbligare la vittima ad accettare il male minore, consegnando i propri averi. Che sia o no un bluff, la minaccia esistenziale è reale.

Al di là di questo rapporto interpersonale violento, ciò che materialmente custodiamo portandocelo appresso non rappresenta certo tutti i nostri beni, e in certi casi limite perfino la nostra stessa morte può non rappresentare soggettivamente il peggior male in assoluto.

Ogni minaccia, qualunque ne sia la fonte e la gravità, è una minaccia ad un qualche elemento vitale della propria esistenza, per come viene vissuta al momento. E’ una minaccia esistenziale.

La salute, il lavoro, l’amore per il partner, gli affetti, le amicizie, la libertà, la ricchezza, la fede, i progetti, le aspettative, la casa, i divertimenti, la bellezza, la serenità, la verità, la Patria, le passioni, la gioia di vivere, l’amore per la natura e per il prossimo, ecc. ecc. sono tutti valori, per come soggettivamente vissuti e percepiti, che possono appartenerci e di conseguenza possiamo anche perderli, in ogni momento della nostra vita. Ogni angoscia di perdita di valori, cioè il pensiero opprimente di un male che sovrasta, è il vissuto di una minaccia esistenziale, come concreto pericolo di un male imminente contrapposto al bene di prima. A entrambi possiamo solitamente associare una responsabilità, come colpa e come merito, che può essere nostro o altrui. E tendiamo a farlo sempre, nel solco della tradizione cristiana di cui siamo eredi e portatori, volenti o nolenti. Una cultura di matrice religiosa che si fonda anche sul concetto di peccato, rispetto al quale siamo tutti responsabilizzati individualmente, ammesso che all’occorrenza lo riconosciamo umilmente in noi stessi, come condizione necessaria per meritare il perdono di Dio. Per chi non ci crede c’è comunque la coscienza e il perdono dei torti subiti, la cui grandezza e necessità non sfugge neppure ad un esame razionale dei rapporti umani, da quando non si accettano spirali conflittuali sempre più gravi e distruttive, che impedirebbero ogni forma di convivenza pacifica e civile.

Istintivamente si tende prevenire o scansare una minaccia esistenziale, con l’angoscia e il profondo malessere che comporta. Ma quando si cade comunque in questo stato, per fattori estranei alla nostra volontà, sui quali non abbiamo potere di controllo, si vorrebbe uscirne al più presto, cercando e sperando di rimuoverne in ogni modo le cause, possibilmente prima che la minaccia si concretizzi.

Ed è proprio in questa tensione al benessere ed alla pace dell’anima che possiamo ritrovare la forza interiore per affrontare positivamente l’eterna lotta per la vita, del bene contro il male.

Tutto il bene costruito e sedimentato nella storia umana, come in quella personale, nasce da qui, dal saper reagire per contrastare le minacce esistenziali, personali e collettive. E poiché l’esistenza autentica della persona umana è un viaggio verso l’essere, contrapposto al nulla, il carburante che alimenta lo spirito, il motore necessario ad affrontare questo avventuroso e tormentato viaggio, viene rinnovato grazie a continue, inevitabili, minacce esistenziali, che occorre imparare a gestire. E perché mai avremmo a disposizione un cervello tanto complesso e sofisticato, se non per svolgere questo ruolo che ci compete? Che non consiste in un banale esserci passivamente, o solo istintualmente, nel nostro piccolo mondo, ma in un esserci coscienziale ben più elevato, un’appartenenza riflessiva all’universo mondo che è il modo di presenza propria della persona umana pienamente sviluppata in anima e corpo.

E’ quasi ovvio pensare che esista una proporzionalità diretta tra la gravità della minaccia esistenziale vissuta e la forza spirituale che ne può scaturire per reazione, una volta compresa la vera natura della minaccia stessa da un punto di vista adeguato, scelto liberamente per coglierne il significato più autentico.

Questo naturalmente non vale per chi s’immedesima nella visione nichilista dell’esistenza. Non sono pochi, e costituiscono un problema sociologico rilevante, ma mai come i tanti che invece si sono lasciati ingabbiare in punti di vista fasulli, che distorcono la realtà, come quelli strumentalmente propagandati in questo frangente dai media di regime, o semplicemente dai mezzi di comunicazione di massa, per chi non volesse ancora riconoscere la degenerazione avvenuta in questi ultimi tempi del sistema in regime totalitario.

Ma torniamo a noi, i risvegliati che hanno superato la barriera del conformismo al sistema.

Noi che vediamo chiaramente tutto il male che ci sovrasta e ne siamo angosciati, tanto da tormentarci con la solita domanda: cosa possiamo fare in concreto per affrontare e sconfiggere tutto questo marciume?

Non intendo qui affrontare il tema delle risposte già date da più parti a questa domanda, giuste o meno giuste che siano. Mi basterebbe piuttosto riflettere sulla qualità e la potenza di questa forza spirituale, che nasce indubbiamente nelle profondità dell’animo umano, del nostro personale modo di esserci in questo mondo. Purtroppo non son degno di questo compito, ma posso testimoniare che esistono veri Maestri spirituali, sia scomparsi che viventi, con una preparazione molto più completa della mia. Personalità fuori dal comune, che hanno dedicato la loro vita ad approfondire le tematiche universali dello spirito, e penso che ognuno di voi ne conosca alcuni, ai quali è sempre possibile rivolgersi in qualche modo, con l’atteggiamento giusto, per riceverne illuminazione.

Aggiungo solo un’altra considerazione. La dimensione spirituale è indubbiamente un elemento fondamentale del tutto, non foss’altro che per quanto già detto, cioè come sorgente di forza interiore, che diventa anche forza operativa nella realtà concreta in base al principio di autodeterminazione, sempre per chi ci crede. Non mi stanco però di ricordare che anche questo è uno dei retaggi della nostra tradizione culturale cristiana, che investe comunque tutti noi, fedeli o infedeli che ci riteniamo.

Esistono però molti altri elementi, ognuno dei quali può essere considerato più o meno fondamentale a seconda del punto di vista. La dimensione politica, per esempio. L’importante è riuscire a compendiare alcune principali dimensioni del vivere, nello sforzo di comprendere la complessità sistemica di cui siamo parte integrante, e si spera anche parte attiva, con un proprio giudizio autonomo su ogni questione che il possibile tecnologico, continuamente in crescita imprevista, ci propone in misura sempre più incalzante, in forma spesso di un aut-aut inquadrabile nelle due categorie del bene e del male.

In conclusione ricordiamo l’escalation delle aggressioni subite principalmente dai diversi Popoli cosiddetti occidentali in questi ultimi anni. Vere e proprie minacce esistenziali indotte, come la paura di morire per un virus artificiale o per le “cure preventive” imposte con la scusa della “pandemia”, la minaccia di perdere il lavoro, i diritti e le libertà fondamentali, e poi una guerra artatamente provocata per aggravare ulteriormente i danni economici e compromettere la sicurezza degli europei. Una guerra aizzata contro ogni logica da loschi guerrafondai, criminali che seminano odio e menzogne tramite un sistema completamente corrotto e asservito a interessi tanto illegittimi quanto indicibili. Fino al limite estremo di un escalation militare verso l’esito di un conflitto nucleare globale, autodistruttivo dell’umanità. Mi è difficile immaginare una minaccia esistenziale più grave di questa, generatrice di un angoscia estrema, il pensiero del male assoluto che sovrasta i nostri orizzonti sempre più compressi e incupiti. E non fa alcuna differenza se l’abbiano fatto bleffando a scopo terroristico, piuttosto che l’abbiano reso inevitabile nella realtà; la minaccia è comunque reale.

Se ha un senso quel che ho scritto sopra, questo diventa anche il momento della massima reazione spirituale, sorgente dirompente di una forza salvifica montante, fino alla totale sconfitta di tutti gli spettri di morte che soffiano con inusitata violenza sui nostri territori fisici e animici, devastando culture millenarie e offendendo la dignità della persona umana, nel malvagio tentativo tecnologicizzato di trasformare un potenziale paradiso terrestre in un inferno senza speranza.

Lo spirito si coltiva anche coltivando la cultura, e viceversa. E’ un duro lavoro, e questo non è certo il momento di abbandonarsi all’ozio e alla rassegnazione, ne tantomeno al narcisismo di un ego ipertrofico. Patologia questa molto diffusa come ben sappiamo, essendo parte dello stesso scenario che alimenta le più stupide, ma anche più gravi, minacce esistenziali. Questo ci è toccato, un epoca buia, cioè anche un’occasione unica per un salto di qualità latente da 2.000 anni, che non possiamo permetterci di rinviare ulteriormente.

Non dimentichiamo infine che l’elite del potere abusivo, artefice di queste minacce esistenziali per i Popoli, è a sua volta colpita da una minaccia esistenziale reale, un giustificato terrore della loro inesorabile estinzione. Aiutiamo questi poveri diavoli plurimiliardari a por fine alla loro lunga e penosa agonia, con un’esplosione di Verità che li spazzerà via, scaraventandoli nell’inceneritore della storia. Dopodiché nuovi orizzonti luminosi ci attendono, e nuovi diavoli cresceranno per minacciarci e quindi svegliarci e farci crescere.

Questa è la vita, tanto dura quanto meravigliosa.

di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org

10/10/2022

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