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La Redazione

 

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Mario Draghi sta tornando per passeggiare sulle macerie lasciate dalla caduta della globalizzazione

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Il 23 Giugno 2024
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di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

“Non dobbiamo sorprenderci che anche l’Europa abbia bisogno di crisi, di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti per l’Europa sono per definizione cessione di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario”

(cit. Mario Monti)

Appropriarsi della gestione di tutte quelle sovranità che appartengono agli Stati moderni è ormai il modus operandi con cui i poteri profondi – che operano in ogni paese  – cercano, spesso riuscendoci, di arrivare a gestire la cosa pubblica per esclusive finalità elitarie.

Quello che però dobbiamo tenere ben presente è che tali cessioni – pur presentate dalla politica come realtà consolidate dentro quella che è la totale inconsistenza dei trattati di fronte alla sovranità di uno Stato – sono da ritenersi del tutto abusive ed addirittura a carattere sovversivo.

Tali caratteristiche sono riconducibili direttamente all’aspetto giuridico e sostanziale della questione, in quanto, essendo in netto contrasto con i principi costituzionali, di fatto non dispongono della legittimità da parte del popolo sovrano.

Stando alla logica, nonché al diritto, è chiaro che di fronte ad un trasferimento di potere consacrato abusivo, è perfino fuorviante parlare in termini di “cessione”.

Compreso che non siamo di fronte ad una cessione vera e propria di sovranità,  ma bensì e’ la stessa sovranità che viene appaltata a terzi, ecco che i termini giusti in cui va ricondotta tutta la questione sono quelli del mancato esercizio della sovranità stessa da parte di chi invece è preposto per ruolo istituzionale ad esercitarla.

Parlando dell’Italia è sempre più chiaro ed evidente che i nostri politici e tutte quelle figure primarie chiamate a ricoprire i già menzionati ruoli istituzionali nel paese in rappresentanza del popolo, non stanno di fatto esercitando la sovranità che la nostra Costituzione attribuisce loro.

Tutto questo ragionamento per dire cosa?

Mentre il nostro deep state sta andando avanti spedito nel suo disegno per arrivare ad una cessione di sovranità di fatto definitiva a soggetti o istituzioni non rappresentativi del popolo sovrano, è fondamentale che tutti noi capiamo che tutto questo sta avvenendo proprio perché chi è dentro le nostre istituzioni non sta esercitando quella sovranità che ancora (forse per poco), è in mano a noi italiani.

Mario Draghi da mesi è stato incaricato (ufficialmente dalla Commissione europea, nei fatti non sappiamo da chi, visto che la stessa non è una istituzione sovrana), di produrre un “libro bianco” ormai terminato, dove si raccomandano cambiamenti politici sulla governance economica in Europa.

Tutti noi sappiamo bene, proprio perché provato sulla nostra pelle, il significato che ha la parola “raccomandazione” inserita nel pensiero di Draghi:

rappresenta quello che puntualmente diventa realtà nel giro di un batter di ciglia!

Tanto per essere ancora più chiari: Draghi, non certamente incaricato dal popolo italiano, sta letteralmente decidendo quella che dovrà essere l’Europa (e di conseguenza il futuro dell’Italia) che sta nascendo sulle macerie della globalizzazione, comprensiva del pensiero unico in tema di economia, debito degli Stati e moneta che l’ha guidata fino ad oggi.

Quella stessa globalizzazione che Draghi medesimo ed i suoi amici, hanno con forza sponsorizzato e fatto di tutto per rendere realtà nel trentennio passato, forti dei ruoli primari ricoperti dentro le istituzioni centrali.

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Dall’intervento tenuto il 16 Aprile 2024 da Mario Draghi a Bruxelles, alla conferenza di alto livello sul pilastro europeo dei diritti sociali. [1]

Questo sopra è un passaggio del discorso che Draghi ha tenuto recentemente a Bruxelles; sta cominciando ad esporre nei salotti buoni del Potere le risultanze del report a lui commissionato. E’ sufficiente leggere e comprendere queste poche righe sottolineate per vedere come Draghi stia smentendo se stesso e tutta la sua storia di uomo delle istituzioni, di colui che ha contribuito in modo determinante alle immani sofferenze dei popoli.

Riconoscere l’erroneità della messa in atto di una deliberata strategia volta alla deflazione salariale ed il perseguire politiche fiscali pro-cicliche con il preciso intento di distruggere la domanda interna, assomiglia molto più ad una confessione che ad una presa di coscienza. Dal momento che fu proprio Draghi a scrivere ed inviare al Governo italiano di allora, la famosa lettera Draghi-Trichet, con la quale i vertici entranti e uscenti della Banca Centrale Europea confezionarono l’arrivo di Monti a Palazzo Chigi per dare vita alle famose politiche lacrime e sangue che ora Draghi, dall’alto del suo nuovo incarico, sta letteralmente rinnegando.

Dove sta la credibilità di quest’uomo rispetto all’esercizio della sovranità popolare dentro le istituzioni?

E’ una domanda più che lecita che ognuno di noi dovrebbe porsi!

Draghi sta di fatto smentendo tutte le fandonie che girano da decenni sia sui mezzi di informazione che in parlamento, riguardo alla cosidetta austerità espansiva che ha guidato il pensiero di ogni economista mainstream. Ovvero che si può stare tutti bene e meglio, tagliando la spesa dello Stato e di conseguenza l’occupazione ed i servizi.

Come se il denaro, essenziale a farci lavorare e scambiarci la produzione, si moltiplicasse da solo, grazie ad una mano invisibile di natura divina che provvede alla sua creazione.

Poi nei fatti, tutto e di più è stato tagliato, anche in fatto di diritti per la gente, eccetto che la pressione fiscale nei confronti di famiglie ed imprese ed il flusso di denaro da fornire alla rendita!

Oggi l’Europa di ieri, come fu pensata da Draghi nel 92′ – una Europa che avrebbe vissuto di rendita sulle spalle dei popoli sfamati con i prodotti cinesi a basso costo, difesa dalla potenza militare USA attraverso la NATO e con l’energia fornita a buon mercato da Putin – non esiste più. I forti scossoni geopolitici (pandemia, guerre in corso, inflazione ed il mondo multipolare dei Brics), facenti parte o meno di un piano diabolico sovranazionale (poco importa), rappresentano per il Vero Potere, l’ennesima occasione dentro una crisi per ridisegnare il mondo a suo piacimento. E forse anche per completare l’opera del Grande Reset, che ricordo vede come punto di arrivo l’abbattimento completo degli stati democratici moderni, con il ritorno ad un uso esclusivo della moneta per il Signore, rendendola definitivamente scarsa e cristallizzata per i popoli. [2]

Il Potere e Draghi però sono pienamente coscienti che i popoli sono esausti e non più con l’anello al naso; per questo hanno fretta ed agiranno come sempre fuori dai confini della sovranità popolare, accettando persino di perdere quei paesi che invece decideranno di esercitarla.

Su questo concetto Draghi è più che esplicito:

“Ma data l’urgenza della sfida che ci troviamo ad affrontare, non possiamo permetterci il lusso di ritardare le risposte a tutte queste importanti domande fino alla prossima modifica del Trattato.
Per garantire la coerenza tra i diversi strumenti politici, dovremmo essere in grado di sviluppare ora un nuovo strumento strategico per il coordinamento delle politiche economiche. E se dovessimo scoprire che ciò non è fattibile, in casi specifici,
dovremmo essere pronti a considerare di procedere con un sottoinsieme di Stati membri[1-ibidem].

Non solo si continuerà ad agire fuori della sovranità popolare, come è stato fino ad oggi, ma persino fuori dei tanto decantati trattati che loro stessi hanno messo in essere. Draghi ci dice anche che addirittura saranno pronti a rinunciare al falso ideale di una Europa unita, che da sempre muove la loro narrativa, pur di perseguire i loro obbiettivi di colonizzazione di popoli e nazioni. Non sarà per niente un problema per loro dividere l’Europa in un “sottoinsieme di Stati membri”. Parole decise, quasi una minaccia per coloro che intenderanno ancora esercitare la propria sovranità dentro i confini nazionali, ma parole che di contro mostrano chiaramente, per chi ancora non lo avesse ben compreso, che esiste ancora uno spazio per esercitarla.

Siamo oltre l’onnipotenza!

Questo conferma però che i centri di potere nascono dentro le nazioni e poi si espandono nel mondo e non viceversa per perseguire il loro interesse.

Hanno tutti delle radici ben profonde, esattamente come gli alberi secolari che difficilmente possono essere trapiantate altrove.

Il nemico che può farci più male è sempre quello più vicino a noi, quindi è inutile guardare molto lontano se vogliamo evitare di essere abbattuti.

Molti, da sempre, indicano i Poteri europei diretti dai loro superiori di stanza a Washington; ad ascoltare Draghi e leggendo gli articoli provenienti dalla stampa d’oltreoceano, non si direbbe. [3]

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Anche il governo fantoccio di Biden non pare più seguire le idee neoliberal in fatto di politiche economiche, come la Fed pare essersi allontanata dalla sua posizione tenuta per anni in fotocopia con la Bce.

Si potrebbe obbiettare che l’Unione europea è solamente in ritardo rispetto agli Stati Uniti in quella che è l’applicazione puntuale del disegno globalista del Grande Reset.

Tutto e possibile ed ogni teoria complottista vale l’altra, ma quello di cui dobbiamo essere certi è che niente di buono è in programma per i popoli europei e soprattutto, per quanto interessa, per noi italiani.

Come ne usciamo?

Difficile, estremamente difficile dirlo, ma se escludiamo le piazze per nostra natura pacifica, non rimane che il popolo, forte della maggioranza, riprenda in mano l’esercizio di ogni sovranità che la Costituzione gli attribuisce, togliendola dalle mani del sistema dei partiti ed i loro paggi che occupano le nostre istituzioni.

Oltre la meta’ degli italiani non partecipa più al sistema dei partiti. Direi che è un ottimo inizio ed una concreta speranza che il popolo possa riprendersi la sovranità che gli spetta.

di Megas Alexandros

Fonte: Mario Draghi sta tornando per passeggiare sulle macerie lasciate dalla caduta della globalizzazione – Megas Alexandros

Note:

[1] INTERVENTO TENUTO IL 16 APRILE 2024 DA MARIO DRAGHI A BRUXELLES, ALLA CONFERENZA DI ALTO LIVELLO SUL PILASTRO EUROPEO DEI DIRITTI SOCIALI (ilcaso.it)

[2] “MONETA POSITIVA” – L’ULTIMO PASSO PRIMA DEL BARATRO – Come Don Chisciotte

[3] ‘Super Mario’ Returns: What Washington Expects from Draghi – POLITICO

 

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