L’ultima previsione del fisico Stephen Hawking prima di morire, sette mesi fa, fu che la razza umana si sarebbe divisa : esseri “superumani” ricchi e geneticamente modificati che dominavano esseri “non migliorati”.
Hawking, che è morto a marzo, ha lasciato una raccolta di saggi e di articoli su quelle che chiamava “le grandi domande“, che servivano per preparare un libro che verrà pubblicato martedì prossimo. Con delle Brevi Risposte alle grandi domande, H. immagina che le persone benestanti presto avranno la possibilità di scegliere se modificare il proprio e il DNA o quello dei loro figli per creare degli esseri super-umani con una memoria maggiorata, con una maggior resistenza alle malattie, con più intelligenza e longevità. –The Times
“Sono certo che nel corso di questo secolo si scoprirà come modificare sia l’intelligenza che gli istinti come l’aggressività”, ha scritto Hawking. “Probabilmente ci saranno leggi contro l’ingegneria genetica per gli esseri umani, ma qualcuno non riuscirà a resistere alla tentazione di migliorare le proprie caratteristiche, come la memoria, la resistenza alle malattie e la durata della vita.”
“Una volta che questi super-umani appariranno”, ha aggiunto Hawking, “ci saranno grossi problemi politici con gli esseri umani non migliorati, perché non saranno più in grado di competere e, forse, moriranno o diventeranno ininfluenti. Invece, nascerà una razza-che-si-auto-progetterà e che continuerà a migliorarsi a un ritmo sempre crescente.
Hawking faceva riferimento a certe tecniche di manipolazione del DNA come il Crispr, una tecnologia nota già da sei anni che consente agli scienziati di manipolare i geni scartando quelli dannosi o aggiungendone altri nuovi.
La tecnologia Crispr è già in uso, ad esempio al Great Ormond Street Hospital for Children di Londra si utilizzano tecniche di editing genico per trattare una forma di leucemia che altrimenti sarebbe incurabile.
Molti scienziati adorano questa idea
“Probabilmente gli umani sono arrivati ad un momento critico”, ha detto Chris Rapley, professore di Scienze del clima dell’University College di Londra. “Siamo andati oltre, influenzando il pianeta a livello di paesaggio, interferendo con il suo stesso metabolismo su scala globale e tutte le indicazioni dicono che le possibilità del cervello umano, sia individuale che collettivo, non ci permettono di continuare ad affrontare questa sfida. Su questa base il futuro sembra disperatamente cupo. ”
Forse gli scienziati ingegnerizzano geneticamente un sistema circolatorio che ci permetterà di sopravvivere in un ambiente con poco ossigeno come sarà quello della terra quando il fitoplancton si sarà estinto?