DI MAX PARRY
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Il mese scorso [settembre 2019], in occasione dell’80° anniversario dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione con titolo“Sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”. Il documento adottato:
“… sottolinea che la Seconda Guerra Mondiale, la guerra più devastante nella storia dell’Europa, ha avuto inizio come risultato immediato del famigerato trattato nazista-sovietico sulla non aggressione del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop, e i suoi protocolli segreti, in base ai quali due regimi totalitari che condividevano l’obiettivo della conquista mondiale dividevano l’Europa in due zone di influenza; richiama [alla memoria] che il regime nazista e comunista hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni e nel 20° secolo hanno causato una perdita di vite umane e libertà su una scala mai vista nella storia umana e rievoca l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista; condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le violazioni di massa dei diritti umani perpetrate dai Nazisti, dai Comunisti e da altri regimi totalitari”.
Per 75 anni, ci è stato detto che la guerra ha avuto inizio il 1° settembre 1939 quando la Germania ha invaso la Polonia, anche se il teatro [di guerra] del Pacifico tra Giappone e Cina è stato avviato due anni prima. Ora dobbiamo comprendere che essa in realtà è iniziata otto giorni prima, quando il Ministro degli Esteri tedesco ha visitato Mosca. Non badate all’intrinseco linguaggio ambiguo nella premessa che una guerra potrebbe essere la conseguenza di un accordo di pace, che senza prova alcuna fornita si diceva contenesse “protocolli segreti”, non disposizioni. Capite,dissimile dagli altri patti firmati tra Paesi europei e la Germania nazista – come il tradimento di Monaco del 1938 con Francia e Gran Bretagna, a cui i Sovietici non sono stati invitati, nel mentre Austria e Cecoslovacchia sono state donate a Hitler per la cortesia dell’attacco a Mosca – [il patto] Molotov- Ribbentrop era in realtà un accordo confidenziale tra Hitler e Stalin per conquistare l’Europa e dividerla tra di loro.
Questa è pura mitologia. Il fatto è che né i Sovietici, né la Germania hanno tracciato la linea di demarcazione in Polonia nel 1939, perché si trattava di un ripristino del confine riconosciuto dalla Società delle Nazioni e dalla Polonia stessa, come proposto dagli Inglesi dopo la Prima Guerra Mondiale. Perfino Winston Churchill durante la sua prima trasmissione radiofonica in tempo di guerra, alla fine di quell’anno, ha ammesso:
“La Russia ha perseguito una fredda politica di interesse personale. Avremmo desiderato che le armate russe fossero schierate sulla loro linea attuale come amici e alleati della Polonia, anziché come invasori. Ma il fatto che le armate russe si trovassero su questa linea era chiaramente necessario, per la sicurezza della Russia, contro la minaccia nazista.”
Eppure, secondo l’UE, anche se Mosca è stato l’ultimo Paese a raggiungere un accordo di pace con Hitler, faceva tutto parte di un complotto occulto tra di loro. In tal caso, perché allora la Germania ha scelto di invadere l’URSS nel 1941? L’UE lascia questa domanda senza risposta. Dimenticatevi le sue politiche razziali di schiavizzazione degli Slavi o che Hitler ha dichiarato apertamente nel Mein Kampf che la Germania aveva bisogno di conquistare l’Oriente per assicurarsi il Lebensraum. Non importa che nella primavera del 1941, a meno di due mesi prima dell’Operazione Barbarossa, Stalin ha tenuto un discorso al Cremlino, in [occasione di] un banchetto di Stato per i neo-graduati dell’Accademia Militare di Frunze (n.d.t: nel 1991 la città ha preso il nome di Biškek, capitale del Kirghizistan), per avvisare di un imminente attacco:
“La guerra con la Germania è inevitabile. Se il compagno Molotov riuscirà a posticipare la guerra di due o tre mesi,per mezzo del Ministero degli Affari Esteri, questa sarà la nostra buona sorte, ma voi stessi dovrete partire e prendere iniziative per aumentare la prontezza al combattimento delle nostre forze.”
L’UE ha censurato che la ragione principale della firma del patto nazista-sovietico nell’agosto del 1939 era stata guadagnare tempo per la strategia della guerra di logoramento dell’Armata Rossa, [affinché la stessa potesse] preparare adeguatamente i suoi armamenti contro una futura invasione da parte della Wehrmacht. La leadership sovietica aveva compreso bene che alla fine la Germania avrebbe rinunciato all’accordo, considerando che nel 1936 aveva firmato il Patto Anti-Comintern con il Giappone e l’Italia, diretto contro l’Internazionale comunista. Per sei anni, l’URSS è stata contrastata nei suoi tentativi di creare una corrispettiva coalizione antifascista e di difendere collegialmente la Cecoslovacchia dagli Inglesi e dai Francesi, le cui classi dirigenti erano troppo impegnate a corteggiare e fare affari con la Germania. Erano stati solo i Sovietici a difendere la Repubblica Spagnola da Franco, nelle prove generali prima del conflitto mondiale e, solo quando erano finite tutte le altre risorse, hanno finalmente raggiunto un accordo con gli Hitleriani.
Appena una settimana prima della firma del trattato di neutralità, Stalin ha tenuto un discorso segreto al Politburo dove ha spiegato:
“La questione della guerra o della pace è entrata in una fase per noi critica. Se concludiamo un trattato di mutua assistenza con Francia e Gran Bretagna, la Germania si ritirerà dalla Polonia e cercherà un modus vivendi con le potenze occidentali. La guerra sarebbe quindi evitata, ma eventi futuri potrebbero prendere una svolta seria per l’Unione Sovietica. Se accettiamo la proposta della Germania di concludere con essa un patto di non aggressione, la Germania attaccherà quindi la Polonia e l’Europa si ritroverà in gravi atti di tumulti e disordini. In queste circostanze avremo molte più possibilità di rimanere fuori dal conflitto, al contempo poter sperare nel nostro tempestivo ingresso in guerra.”
Quest’ultima risoluzione fa parte di un modello di travisamento duraturo della Seconda Guerra Mondiale da parte dell’impero anglosassone, ma è forse la sua falsificazione più vergognosa che profana per davvero le tombe dei 27 milioni di cittadini sovietici che rappresentano l’80% del bilancio totale delle vittime degli Alleati. All’inizio di quest’anno, per la commemorazione del 75° anniversario degli sbarchi in Normandia, la Russia e il suo Capo di Stato sono stati esclusi dagli eventi di Portsmouth, in Inghilterra. Come se la continua assenza di leader dell’Europa occidentale alle cerimonie del Giorno della Vittoria del 9 maggio, tenute ogni anno in Russia, non fosse abbastanza irrispettosa; mentre è vero che il Fronte orientale non era coinvolto nell’operazione Overlord, il Presidente russo Vladimir Putin era già stato presente al 70° anniversario degli eventi del D-Day nel 2014. Senza dubbio l’aumento delle tensioni geopolitiche tra Occidente e Mosca negli anni successivi ha dato la licenza all’UE per eliminare il ruolo della Russia nella vittoria degli Alleati, con poca disapprovazione pubblica, anche se molte delle famiglie di coloro che si sono offerti volontari nelle Brigate Internazionali sono state proprio insultate da questa manomissione della storia ed hanno espresso la loro obiezione.
Il vero scopo della mozione dell’UE è costruire la storia della guerra, dando credito agli Stati Uniti per la liberazione dell’Europa, assolvendo al contempo le democrazie occidentali che hanno aperto le porte alla nascita del Fascismo e hanno cercato di usare la Germania per annientare l’URSS. La storia stessa dovrebbe sempre essere aperta al dibattito e soggetta a studio e revisione, ma gli Atlantisti hanno apportato questo cambiamento formale, senza prove per sostenerlo e interamente per scopi politici. Come la fondazione del progetto stesso dell’UE, l’obiettivo dichiarato della proposta è presumibilmente impedire che si verifichino future atrocità, anche se la superpotenza è stata progettata da ex nazisti come Walter Hallstein, il primo Presidente della Commissione Europea, che era un avvocato tedesco per diversi enti legali del Partito Nazista e ha combattuto per la Wehrmacht in Francia, fino alla sua cattura come prigioniero di guerra dopo l’invasione della Normandia.
Piuttosto che a prevenire futuri crimini, l’UE si è impegnata a modificare ingannevolmente la documentazione storica del Comunismo,perché sia sullo stesso piano di quella del Terzo Reich. Inoltre, [a far credere] che essi [Comunismo e Terzo Reich]erano due facce della stessa medaglia del “totalitarismo” e che, nonostante tutta la barbarie commessa durante la guerra, i Sovietici erano ugualmente colpevoli – giudicando a maggior ragione il numero di volte in cui il testo cita l’URSS contro la Germania. Non è chiaro se ora dobbiamo ignorare completamente le precedenti conclusioni, raggiunte dai tribunali militari tenuti dagli Alleati secondo il diritto internazionale a Norimberga, che tutti i 12 criminali di guerra condannati a morte nel 1946 erano Tedeschi, non Sovietici. Il documento non tenta nemmeno di nascondere la sua direzione politicizzata nei confronti dell’attuale governo di Mosca, affermando che:
“La Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno Stato democratico sarà impedito finché il governo, l’élite politica e la propaganda politica continueranno a occultare i crimini comunisti e a glorificare il regime totalitario sovietico”.
Quest’accusa non è all’altezza dell’osservazione critica, dal momento che la Russia da allora ha eretto monumenti ufficiali ai giustiziati e perseguitati politicamente durante il cosiddetto “Grande terrore”. Tuttavia, la netta differenza tra la risoluzione dell’UE e il Muro del Dolore a Mosca è che quest’ultimo si basa su prove provenienti dagli archivi sovietici. È diventata una credenza diffusa e ridicola in Occidente che Stalin abbia in qualche modo ucciso fino a cinque volte più persone di Hitler, un’assurdità non confermata negli archivi sovietici ora desegretati e un tempo altamente segreti, i quali dopo due decenni di esame dimostrano che per oltre un periodo di tre decenni, dai primi anni 1920 alla sua morte nel 1953[n.d.T. di Stalin], il numero totale registrato di cittadini sovietici giustiziati dallo Stato era leggermente inferiore a 800.000. Mentre questo è certamente un numero orribile, come si può iniziare un confronto con uno sterminio su scala industriale, basato sulla teoria della razza?
Come si può credere che Stalin abbia ucciso decine di milioni di persone, quando anche l’analisi più semplice di un grafico demografico della popolazione mostra che il tasso di popolazione sovietica aumentava costantemente ogni decennio, con l’unica riduzione a causa delle loro vittime che si è verificata durante la Seconda Guerra Mondiale? I Socialisti, che forse più di ogni altra tendenza politica sembrano soffrire di autofobia, dovrebbero difendere la propria storia da tale falsificazione. È solo quando si verificano errori sotto gli Stati comunisti che l’intero sistema politico ed economico deve essere denunciato apertamente, ma mai [per] il capitalismo che per cinque secoli ha colonizzato metà del mondo, schiavizzando e uccidendo intere nazioni.
La maggior parte delle enormemente esagerate cifre relative alle vittime, deriva da falsità scritte nel Libro nero del comunismo da un gruppo di accademici francesi di destra nel 1997, che non hanno celato la loro apologia per l’autoproclamato Esercito russo di liberazione (ROA) collaborazionista dei Nazisti, comandato dal Generale Andrej Vlasov disertore in Germania durante la guerra:
“Un destino singolare era riservato ai Vlasovtsy, i soldati sovietici che avevano combattuto sotto il generale sovietico Andrej Vlasov. Vlasov era il comandante della Seconda Armata che era stata fatta prigioniera dai Tedeschi nel luglio del 1942. Sulla base delle sue convinzioni anti-staliniste, il Generale Vlasov ha accettato di collaborare con i Nazisti per liberare il suo Paese dalla tirannia dei Bolscevichi.”
L’altra opera molto citata dall’Occidente per il suo ritratto sopravvalutato della repressione sovietica sono gli altrettanto inaffidabili volumi Arcipelago Gulag di Aleksandr Solzhenitsyn, che come anche storico Ludo Martens ha rilevato nel tentare di fornire una giustificazione al tradimento di Vlasov,nel suo best seller del 1973:
“È stato così che è perita la Seconda Armata d’Assalto di Vlasov, ricordando nel vero senso della parola il destino della Seconda Armata Russa di Samsonov nella Prima Guerra Mondiale, in quanto gettata follemente nell’accerchiamento. Ora, questo, naturalmente, era un tradimento per la Patria! Questo, ovviamente, era una cruda edegocentrica slealtà! Ma era di Stalin. Il tradimento non implica necessariamente lo svendersi per denaro. Può includere l’ignoranza e la disattenzione nei preparativi per la guerra, la confusione e la codardia al suo inizio, il sacrificio insignificante di eserciti e corpi esclusivamente per l’interesse di aver salva la propria uniforme da Maresciallo. In effetti, qual è il più amaro tradimento da parte di un Supremo Comandante in Capo?”
La verità si trova negli archivi sovietici, il che indica che il successore di Stalin, l’ucraino Nikita Krusciovera intento ad assolvere tutta la leadership sovietica, come sé stesso, da qualsiasi responsabilità nelle purghe degli anni ’30, in modo che la colpa per gli eccessi fosse addossata proprio sul suo predecessore. Successivamente, storici occidentali come il propagandista del Ministero degli Esteri britannico Robert Conquest hanno seguito il suo esempio e questo resoconto è divenuto rapidamente dottrina ufficiale. Con il senno di poi, il famigerato discorso segreto di Krusciov del 1956, “Sul culto della personalità e delle sue conseguenze“, è stato ciò che ha piantato i semi del dubbio nel sistema sovietico, che alla fine avrebbe portato alla sua rovina decenni dopo. Al contrario, ciò che mostrano i documenti storici è che la maggior parte di coloro che sono stati epurati in quel periodo non sono stati necessariamente percepiti come minacce politiche per lo stesso Stalin, ma sono stati presi di mira a causa di una complessiva paranoia sistemica, sostenuta da tutto il governo sovietico riguardo al sabotaggio interno e all’attività rivoluzionaria, da parte di una vera quinta colonna ispirata a un ex traditore bolscevico in esilio e a una potenziale invasione proveniente dall’estero.
Molti dimenticano che durante la Guerra Civile Russa si era verificato esattamente uno scenario simile, quando gli Alleati della Prima Guerra Mondiale, compresi gli Stati Uniti, sono intervenuti collettivamente dalla parte dei Bianchi, solo per essere cacciati dall’Armata Rossa, rendendo tali terribili impulsi non del tutto sconsiderati. Per non parlare della rapida industrializzazione dell’intera nazione in un solo decennio, mentre si preparava alla crescente minaccia della guerra con la Germania. Quando Hitler ha iniziato il suo piano generale per l’Oriente, le loro peggiori paure sono diventate realtà, quando decine di migliaia di voltagabbana di Bandera si sono arruolati nella 14a divisione Waffen Grenadier delle SS (1a galiziana) in Ucraina, per collaborare con gli occupanti tedeschi al massacro dei loro compagni concittadini e, dopo la fine della guerra, hanno continuato la loro scrupolosa lotta durante gli anni ’50 con l’assistenza della CIA. Quindi dice l’adagio, “solo perché sei paranoico non significa che non ti stiano addosso”.
Per quanto riguarda l’accusa di “insabbiamento”, è vero che recenti sondaggi indicano che il 70% dei Russi oggi ha una visione favorevole di Stalin – ma allo stesso modo molti sono nostalgici del Comunismo stesso e si rammaricano della disgregazione dell’URSS, sulla base del fatto che il sistema socialista “si è preso cura della gente comune“. Putin una volta ha proprio osservato che, nonostante l’eredità della repressione di Stalin, egli dubitava che lo statista nativo georgiano sarebbe stato disposto a lanciare due bombe atomiche sul Giappone come gli Stati Uniti, un’atrocità che ha ucciso 225.000 innocenti civili (la maggior parte di loro all’istante),[cifra] che è più di un quarto di quelli puniti in maniera eccellente durante l’intera era di Stalin.Ha sbagliato a dirlo? Un numero significativo di decessi è avvenuto anche nelle carestie sovietiche degli anni ’30, ma ci sono molte più prove che suggeriscono che gli Inglesi hanno ucciso deliberatamente 3 milioni di Bengalesi, quindi deve essere sostenuto l’imbroglio dell’Holodomor, escogitato dalla diaspora nazionalista ucraina. Se l’Occidente vuole parlare di morte per fame deliberata, dovrebbe dare un’occhiata a ciò che gli Stati Uniti hanno fatto con le loro sanzioni economiche negli anni ’90, uccidendo mezzo milione di bambini iracheni che l’ex Segretario di Stato Americano Madeleine Albright ha tratteggiato come “ne è valsa la pena”.
Questa non è la prima volta che l’Anglosfera ha storicamente omesso il ruolo sovietico nella vittoria degli Alleati o ha confuso l’URSS con il Terzo Reich. In precedenti occasioni il Parlamento Europeo ha emesso risoluzioni, dichiarando il 23 agosto “una giornata Europea del ricordo delle vittime dell’alleanza nazista-sovietica“. Si tratta solo di un tentativo degli Atlantisti di dipingere il Comunismo come in qualche modo peggiore del Fascismo, mentre scollega i Nazisti dal lignaggio del colonialismo dei coloni europei, il cui razzismo era la sua fonte di ispirazione. Perché ciò che è accaduto agli Ebrei non è stato considerato un’estensione di ciò che era già stato fatto alle tribù Herero-Nama, per le quali la Namibia ora fa causa alla Germania un secolo dopo?
L’establishment politico neoliberista in Europa e i suoi oppositori populisti anti-UE sono appassionati dell’apparire fermamente decisi l’uno contro gli altri, ma sembra che condividano le stesse credenze fiabesche sulla Seconda Guerra Mondiale, secondo cui i Nazisti e i Sovietici erano mali equivalenti, come inscritto in questo ultimo decreto. È sempre stato paradossale che il “filantropo” miliardario liberale e manipolatore valutario George Soros sia così deriso dai populisti di destra, quando sono state le sue ONG dell’Open Society Institutea progettare il crollo del Comunismo nell’Europa orientale. Soros potrebbe essere contrario all’etichetta “anti-immigrato” del nazionalismo di destra, attualmente in aumento nell’Europa occidentale, ma da fanatico russofobico è disposto a farsi strane compagnie con gli ultra-nazionalisti a Kiev, per minare la sfera di influenza di Mosca, e questo include rivedere la storia della Seconda Guerra Mondiale secondo una versione favorita dai sostenitori di Bandera che hanno preso il potere durante il colpo di Stato pro-UE nel 2014 in Ucraina.
Da allora il regime della giunta nazista a Kiev ha istituito leggi russo fobiche sulla “decomunistizzazione”, cancellando le tracce rimanenti del passato sovietico dell’Ucraina e sostituendole con monumenti commemorativi ai loro nemici in tempo di guerra. Un esempio recente è avvenuto nella città di Vinnitsa, dove è stata rinominata una strada che rendeva omaggio alla spia sovietica e all’eroe di guerra Richard Sorge, [onorando] in seguito Omelyan Hrabetsk, Comandante dell’Esercito insurrezionale ucraino che ha collaborato con la Germania durante la guerra e ucciso migliaia di Polacchi ed Ebrei. Sorge si è presentato come giornalista tedesco a Tokyo e, notoriamente,ha fornito a Mosca informazioni tempestive sul fatto che il Giappone non aveva intenzione di attaccare l’URSS, permettendo a Stalin di trasferire i rinforzi essenziali alla battaglia di Mosca, il che si è rivelato un importante punto di svolta nella guerra. È stato giustiziato dai Giapponesi nel 1944 e gli è stata conferita postuma [l’onorificenza] “Eroe dell’Unione Sovietica”.
Ora l’UE sta “decomunistizzando” la storia nella propria legislazione. Nel frattempo, l’influenza di Soros sull’UE non può essere sottovalutata, poiché il suo potere di pressione gli ha permesso di fornire consulenza diretta sul suo potere esecutivo, più di qualsiasi Capo di Stato ufficiale nell’unione politica ed economica. Il magnate degli hedge fund ha fatto fortuna come investitore, durante la privatizzazione di massa della Russia negli anni ’90, dopo aver arruolato Jeffrey Sachs e l’FMI per applicare la “terapia d’urto” alla sua economia, come è stato fatto in Polonia e nella sua nativa Ungheria. Sotto Putin, tuttavia, le ONG di Soros sono state escluse dalla Russia. Forse il motivo per cui può così cinicamente sostenere gli elementi fascisti in Ucraina, per insidiare Mosca, è che lo ha fatto personalmente nella sua educazione [come magnate] in Ungheria.
Nato Gyorgy Schwartz, durante la Seconda Guerra Mondiale era un adolescente di una ricca famiglia ebrea sopravvissuta all’occupazione dell’Asse, usando la propria ricchezza per corrompere un funzionario del governo collaborazionista delle “Croci Frecciate” che ha fornito i documenti falsi per i Soros, identificandoli come Cristiani, mentre l’adolescente per sua stessa ammissione consegnò avvisi di deportazione ad altri Ebrei. Poco tempo dopo, il giovane Soros impersonava il figlio Gentile adottato di un funzionario che inventariava oggetti di valore e beni rubati dalle proprietà ebraiche e lo accompagnava persino durante il suo lavoro. Si potrebbe pensare che un Ebreo sia stato tormentato da queste esperienze, ma Soros ha ripetutamente affermato di non avere rimpianti e addirittura ha paragonato ciò, in modo inquietante, al suo futuro lavoro di investitore.
INCONCEPIBILE: George Soros, principale sostenitore finanziario di Antifa(1), era lui stesso un collaboratore nazista e fino a tutt’oggi non ha rimpianti
Come Soros, l’UE non ha ideologia eccetto una sete inestinguibile di avidità ed è affezionata ai Nazisti, se sono del tipo che odiano la Russia. Per i propri interessi politici, è disposta a promuovere pericolosamente una versione della storia che un’estrema destra sotto un nuovo marchio ha inventato, in cui i Quisling che hanno collaborato con i poteri dell’Asse, si sottraggono alla colpevolezza e i Sovietici, che li hanno coraggiosamente sconfitti, vengono calunniati maliziosamente. Il Fascismo non è mai stato completamente sradicato, solo perché l’Occidente ha continuato ad alimentarlo durante la Guerra Fredda e, anche ora che il capitalismo è stato ripristinato in Eurasia, continua a farlo per minare Mosca che è in ripresa sulla scena mondiale.
Mentre il mondo appare sempre più prossimo alla Terza Guerra Mondiale, viene in mente l’espressione di Karl Marx,il quale ha notoriamente affermato che “la storia si ripete … prima come tragedia, poi come farsa” ne Il diciottesimo Brumaio di Luigi Napoleone, quando si confronta la presa del potere di Napoleone Bonaparte nella Rivoluzione Francese con il colpo di Stato di suo nipote,che mezzo secolo dopo ha posto fine alla Rivoluzione Francese. Altrettanto appropriata è la battuta umoristica del celebre scrittore e noto anti-imperialista Mark Twain,il quale, a quanto si dice, ha affermato – “la storia non si ripete, ma fa rima con sé stessa”. Entrambe sono applicabili all’indiscutibile tragedia della Seconda Guerra Mondiale e alla farsesca irrisione della sua storia da parte dell’UE, le cui politiche continuano a rendere un altro conflitto globale molto più probabile.
Max Parry è giornalista indipendente e analista geopolitico. Il suo lavoro è apparso su Counterpunch, Global Research, Dissident Voice, Greanville Post, OffGuardian, American Herald Tribune e molti altri. È possibile raggiungere Maxsu [email protected]
Fonte: https://www.unz.com/
Link: https://www.unz.com/article/the-eu-is-rewriting-wwii-history-to-demonize-russia/
22.10.2019
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88
Nota a cura del traduttore
- L’Antifaschistische Aktion, Antifascistische Aktie o Antifascistisk Aktion (rispettivamente in tedesco, olandese e svedese, “azione antifascista”; acronimo Antifa, e così comunemente noto in italiano, tedesco e olandese; AFA nelle lingue scandinave) è un collettivo antifascista internazionale di estrema sinistra e una rete spontanea e transpartitica di militanti solitamente extraparlamentari, attivisti e simpatizzanti indipendenti; è principalmente di ispirazione comunista, anarchica e socialista libertaria e il suo obiettivo è quello di opporsi ad ogni possibile nuova ascesa dell’estrema destra.
Antifa è presente a livello organizzato in Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Grecia e a livello informale in altri paesi, tra cui l’Italia, la Francia, gli Stati Uniti e Israele (dove assume spesso connotati antisionisti e pro-cooperazione arabo-israeliana, e fermamente contrari ad ogni forma di antisemitismo).
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Antifa