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La Redazione

 

“RIVOLUZIONE” – Il film documentario

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L’UE spinge per ulteriori sanzioni che si ritorceranno contro di lei

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A cura di CptHook
Il 9 Ottobre 2022
12308 Views

 

Moon of Alabama – 5 ottobre 2022

 

Il 22 febbraio, due giorni prima che le truppe russe entrassero in Ucraina, gli Stati Uniti e l’Unione Europea avevano imposto alla Russia una serie di sanzioni e confiscato circa 300 miliardi di dollari di riserve russe investite in “Occidente”. Le sanzioni erano state negoziate tra l’UE e gli Stati Uniti e preparate per diversi mesi.

L’idea era quella di mandare in bancarotta la Russia nel giro di poche settimane. Gli illusi che stavano dietro a quelle sanzioni non avevano idea di quanto fosse grande e a prova di sanzioni l’economia russa. Queste, infatti, non sono riuscite ad influenzare in alcun modo la Russia, ma le loro conseguenze hanno portato a una carenza di energia in Europa ed aumentato i tassi di inflazione già elevati. In Russia l’inflazione sta invece calando e i numeri economici generali sono buoni. I prezzi dell’energia, ora più alti, generano entrate aggiuntive sufficienti a finanziare completamente gli sforzi bellici.

Un attore sano di mente concluderebbe che le sanzioni sono state un errore e che la loro revoca aiuterebbe l’Europa più di quanto aiuterebbe la Russia. Ma no, le pseudo-élite statunitensi ed europee non sono più in grado di agire in modo mentalmente sano. Anzi, stanno raddoppiando il piano di sanzioni più folle che si sia mai visto:

L’Unione europea ha portato avanti mercoledì un piano ambizioso ma non testato per limitare le entrate petrolifere della Russia.

Se il prezzo globale del petrolio dovesse rimanere alto, si complicherebbe lo sforzo dell’Unione Europea di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo, che dovrebbe ottenere l’approvazione finale giovedì dopo che i negoziatori dell’Unione Europea avranno raggiunto un accordo sulla misura come parte di un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca.

Secondo il piano un comitato, composto da rappresentanti dell’Unione Europea, dei paesi del G7 e di altri che accettano il tetto massimo di prezzo, si riunirà regolarmente per decidere il prezzo di vendita del petrolio russo, che cambierà in base al prezzo di mercato.

Diversi diplomatici coinvolti nei colloqui con l’Unione Europea hanno dichiarato che Grecia, Malta e Cipro – le nazioni marittime che sarebbero più colpite dal limite di prezzo – avevano ricevuto garanzie che i loro interessi commerciali sarebbero stati tutelati.

I Paesi avevano bloccato quello che sarebbe stato l’ottavo pacchetto di sanzioni adottato dall’Unione Europea dopo l’invasione russa dell’Ucraina, a causa del timore che un tetto ai prezzi del petrolio russo esportato al di fuori del blocco avrebbe avuto ripercussioni sui loro trasporti marittimi, sulle assicurazioni e su altre industrie.

Con i prezzi del petrolio ai massimi, la Russia sta rastrellando miliardi di dollari di entrate, anche se vende quantità minori. Il tetto – che fa parte di un ampio piano promosso dall’amministrazione Biden e approvato dal G7 il mese scorso – è destinato a fissare il prezzo del petrolio russo a un livello inferiore rispetto a quello attuale, ma comunque superiore al costo. Il Tesoro americano calcola che il tetto massimo priverebbe il Cremlino di decine di miliardi di dollari all’anno.

Come si può a far sì che un grande produttore di un bene raro venda quel bene al di sotto del prezzo di mercato generale? A meno che non si disponga di un cartello di acquirenti molto forte, in grado di acquistare quel prodotto anche da altre parti, non è possibile farlo con successo. È un’impossibilità economica.

Per rendere efficace la misura e ridurre le entrate russe, gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati dovrebbero convincere l’India e la Cina, che acquistano notevoli quantità di petrolio russo, ad acquistarlo solo al prezzo concordato. Secondo gli esperti, anche con partner disposti a collaborare, il tetto massimo potrebbe essere difficile da attuare.

La Russia ha dichiarato che non venderà petrolio a chi sostiene il regime di fissazione dei prezzi del G7. Ecco perché né la Cina, né l’India, né altri Paesi oltre all’UE e agli Stati Uniti accetteranno di aderire a questo regime.

L’intera idea è folle e troppo complicata per ottenere qualcosa:

Secondo le nuove regole, le compagnie coinvolte nel trasporto del petrolio russo – compresi gli armatori, gli assicuratori e i sottoscrittori – sarebbero tenute a garantire che il petrolio che stanno collaborando a trasportare sia venduto a un prezzo pari o inferiore al tetto massimo. Se venissero sorpresi ad aiutare la Russia a vendere a un prezzo più alto, potrebbero subire azioni legali nei loro Paesi d’origine per aver violato le sanzioni.

Il greggio russo sarà sottoposto a embargo nella maggior parte dell’Unione Europea il 5 dicembre, e i prodotti petroliferi seguiranno a febbraio. Il tetto ai prezzi delle spedizioni verso i Paesi non appartenenti all’Unione Europea è stato sostenuto dal Segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen come un necessario complemento all’embargo petrolifero europeo.

In base all’accordo con l’Unione Europea, Grecia, Malta e Cipro potranno continuare a spedire il petrolio russo. Se non avessero accettato di porre le loro compagnie in prima linea nell’applicazione del limite di prezzo, sarebbe stato loro vietato di spedire o assicurare i carichi di petrolio russo al di fuori dell’Unione Europea, con un enorme danno per le principali industrie.

Più della metà delle petroliere che trasportano il petrolio russo è di proprietà greca. E i servizi finanziari che sono alla base di questo commercio – tra cui assicurazioni, riassicurazioni e lettere di credito – sono in gran parte basati in Unione Europea e in Gran Bretagna.

Questo è ovviamente un invito aperto ad altri Paesi ad entrare nel settore del trasporto petrolifero e dei servizi finanziari correlati a scapito delle aziende europee.

Cina e India lo faranno per aumentare le loro quote di mercato in questi settori. Le loro navi trasporteranno il petrolio russo a chiunque voglia acquistarlo al prezzo di mercato meno il sempre negoziabile sconto russo. Le navi greche resteranno ferme o saranno vendute, mentre le petroliere indiane, cinesi e di altri Paesi asiatici saranno molto, molto occupate. Le grandi compagnie assicurative cinesi saranno felici di unirsi a questo nuovo business di servizi globali.

Il fatto che i burocrati europei abbiano accettato la sua stupida idea statunitense, che danneggerà soprattutto le imprese europee, è un altro segno che Bruxelles ha rinunciato ad avere una pur minima voce in capitolo.

Oggi i Paesi OPEC+, il cartello dei venditori di petrolio, hanno reagito alla folle idea delle sanzioni e all’imminente depressione globale concordando di diminuire la produzione giornaliera di 2 milioni di barili. Questo non è stato fatto per solidarietà saudita con la Russia. L’Arabia Saudita ha bisogno di petrolio a più di 80 dollari al barile per finanziare il proprio bilancio.

Il Brent, che il 26 settembre era sceso a 83 dollari al barile, da allora è salito a 93 dollari al barile.

La domanda globale di petrolio è di circa 100 milioni di barili al giorno. Se la domanda dovesse rimanere alta, la riduzione del 2% della produzione dell’OPEC+ avrà effetti significativi sui prezzi e si raggiungeranno facilmente 100 dollari al barile.

Ma l’OPEC+ si impegna a mantenere i prezzi stabili, non a farli aumentare in modo significativo. Durante la sessione OPEC+ di oggi il principe saudita Abdulazis ha mostrato questa tabella:

 

confronto_prezzi_petrolio

 

Dall’inizio dell’anno i prezzi di tutte le forme di energia a base di carbonio, ad eccezione del petrolio greggio, sono aumentati considerevolmente. Abdulazis ha sostenuto che il grafico mostra che l’OPEC+ sta gestendo i prezzi del petrolio in modo responsabile. L’UE non sta certo facendo altrettanto.

Nel frattempo, l’amministrazione Biden ha quasi dimezzato il contenuto della Riserva strategica di petrolio degli Stati Uniti. Questo per mantenere bassi i prezzi alla pompa negli Stati Uniti e i Democratici al potere.

 

usa_oil_reserve

 

Né l’uno né l’altro sono passi responsabili.

 

Link: https://www.moonofalabama.org/2022/10/crazy-sanctions.html#more

 

Scelto da Marcus – Tradotto (IMC) da CptHook

 

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