FEDERICO PIERACCINI
strategic-culture.org
Gli sforzi volti a prevenire la proliferazione nucleare sono uno dei pochi temi su cui le grandi potenze concordano, l’intenzione è quella di continuare a limitare la diffusione delle armi atomiche ed impedire l’ingresso di nuovi membri nell’esclusivo club nucleare.
L’ex inviato ucraino presso la NATO, il Maggiore-Generale Petro Garashchuk, ha dichiarato di recente in un’intervista a Obozrevatel TV:
“Lo dirò ancora una volta. Abbiamo la capacità di sviluppare e produrre le nostre armi atomiche, [come quelle] attualmente disponibili nel mondo, come quelle che erano state costruite nell’ex Unione Sovietica, nella città di Dnipro (ex Dnipropetrovsk), che ora si trova nell’Ucraina indipendente e che può produrre questo tipo di missili balistici intercontinentali. Né gli Stati Uniti, né la Russia, né la Cina hanno prodotto un missile denominato ‘Satana’ … Allo stesso tempo, l’Ucraina, mentre produrrà queste armi nucleari, non dovrà preoccuparsi delle sanzioni internazionali “.
Il problema delle armi nucleari ha sempre unito le grandi potenze, specialmente dopo la firma del Trattato di Non Proliferazione (NPT). La decisione di ridurre il numero di armi nucleari, raggiunta verso la fine della Guerra Fredda, era andata di pari passo con la necessità di prevenire la diffusione in altri paesi di tali armi di distruzione di massa, questo nel migliore interesse dell’umanità. Durante le fasi finali della Guerra Fredda, la comunità scientifica si era impegnata in grandi sforzi per sensibilizzare la leadership americana e sovietica sul fatto che uno scambio nucleare [anche] limitato avrebbe spazzato via l’umanità. Mosca e Washington avevano quindi dato l’avvio ai negoziati START (Trattato sulla Riduzione delle Armi Strategiche) per ridurre il rischio di un inverno nucleare. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il Memorandum di Budapest sulle Garanzie di Sicurezza aveva convinto l’Ucraina a rinunciare alle sue armi nucleari e ad aderire all’NPT in cambio di garanzie di sicurezza da parte dei suoi firmatari.
Negli ultimi anni, l’Ucraina ha iniziato a prendere in considerazione la possibilità di ritornare ad occuparsi del nucleare, soprattutto alla luce delle recenti azioni della Corea del Nord. La lezione di Kim Jong-un sembra indicare che un deterrente nucleare rimane l’unico modo per garantirsi la protezione completa da un egemone regionale. La situazione in Ucraina, tuttavia, differisce da quella della Corea del Nord, anche in termini di alleanze e di giochi di forze. Il governo di Kiev è arrivato al potere dopo un colpo di stato compiuto da elementi nazionalisti estremisti che si ispirano al collaborazionista del regime nazista Stepan Bandera. Il lungo braccio della NATO è sempre stato coinvolto in modo pesante nelle oscure macchinazioni che hanno visto Poroshenko arrivare alla presidenza dell’Ucraina. Da un punto di vista geopolitico, l’operazione della NATO in Ucraina (scatenare una guerra civile sulla scia di un colpo di stato) aveva seguito le orme di quello che era successo in Georgia. La NATO tende ad operare in paesi dove esistono già sentimenti anti-russi, per incanalare la loro russofobia verso azioni concrete che indeboliscano Mosca. La guerra nel Donbass ne è l’esempio principale.
In ogni caso, l’Ucraina non è stata in grado di sottomettere i ribelli nella regione del Donbass, il conflitto si è bloccato in una situazione di stallo e la popolarità del governo di Kiev è diminuita, mentre il livello di vita della popolazione ha subito un calo repentino. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea non hanno mantenuto le loro promesse, lasciando Poroshenko disperato e con la tentazione di ricorrere a provocazioni, come il recente incidente dello stretto di Kerch ed altri che, pare, siano già in cantiere, come hanno riferito di recente le autorità della DPR.
Al momento, l’idea che l’Ucraina possa riprendere la produzione di armi nucleari viene portata avanti da figure di secondo piano, ma [il progetto] potrebbe diventare più autorevole nei prossimi mesi, soprattutto se il conflitto [nel Donbass] continuasse a rimanere congelato e Kiev si ritrovasse [ancor più] frustrata e disperata. L’ala neoconservatrice dell’élite dirigente americana, completamente dedita alla distruzione della Federazione Russa, potrebbe incoraggiare Kiev in questa direzione, nonostante i rischi incalcolabili che un’azione del genere comporterebbe. L’UE, d’altro canto, sarebbe probabilmente terrorizzata da una simile prospettiva, che la metterebbe fra l’incudine e il martello. Kiev, da un lato, sarebbe in grado di costringere l’UE a fornire la tanto necessaria assistenza economica in cambio della rinuncia al nucleare, mentre, dall’altro, i Neoconservatori [americani] aizzerebbero gli Ucraini in modo irresponsabile.
Mosca, se dovesse trovarsi di fronte ad una tale possibilità, non si limiterebbe a guardare. Nonostante la Russia abbia buoni rapporti con la Corea del Nord, non sembra troppo eccitata all’idea di avere un vicino armato di armi atomiche. Con l’Ucraina, la risposta sarebbe molto più severa. Un’Ucraina dotata di armi nucleari sarebbe una linea rossa per Mosca, proprio come lo erano state la Crimea e Sebastopoli. Vale la pena ricordare le parole del presidente russo, quando aveva parlato della possibilità di un’invasione NATO della Crimea, durante il colpo di stato del 2014:
“Eravamo pronti a farlo [a mettere in allerta l’arsenale nucleare della Russia.] I russi vivono lì, sono in pericolo, non possiamo lasciarli. Non eravamo stati noi ad aver istigato il colpo di stato, erano stati i nazionalisti e gli estremisti. Non penso che, in realtà, questo sia il desiderio di qualcuno, trasformarlo in un conflitto globale”.
Mentre Kiev si trova sull’orlo del precipizio, sarà bene per i neoconservatori, i neoliberisti e i loro lacchè europei considerare le conseguenze sul consigliare a Kiev di saltare o no il fosso. Dare il via libera nucleare ad una leadership ucraina così instabile e distaccata dalla realtà potrebbe essere proprio la scintilla che scatena l’Armageddon.
Roberto Pieraccini
Fonte: strategic-culture.org
Link: https://www.strategic-culture.org/news/2018/12/13/ukraine-wants-nuclear-weapons-will-west-bow-regime-kiev.html
12.12.2018
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org