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La Redazione

 

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L’Italia sequestra le armi di un gruppo neonazista… un istante dopo i media occidentali inventano una connessione con la Russia

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A cura di Markus
Il 25 Luglio 2019
2179 Views

DANIELLE RYAN
rt.com

Questa settimana, i media occidentali hanno continuato nella loro tradizionale riabilitazione dell’estremismo di estrema destra in Ucraina, riferendo che la polizia italiana aveva arrestato una banda neonazista “legata” alla Russia, anche se questo presunto collegamento era stato creato dal nulla.

Lunedì scorso, la polizia italiana aveva dichiarato di aver sequestrato un deposito di armi e cimeli nazisti appartenenti ad un gruppo neonazista operante nel nord Italia. Il sequestro faceva parte di un’indagine protrattasi per oltre un anno sugli estremisti che avevano combattuto “contro i separatisti” nella regione del Donbass, in Ucraina.

Chi aveva letto la notizia sui principali organi di informazione, come BBC, CNN, The Guardian, Politico, ABC News, Sky News, CBS e Reuters era però venuto a conoscenza di una versione degli eventi completamente diversa.

Invece di combattere “contro” i ribelli nelle regioni separatiste dell’Ucraina orientale, come chiarito dalla dichiarazione della polizia, gli estremisti in questione avrebbero, al contrario, combattuto “a fianco” dei separatisti filo-russi. Dei neonazisti che avevano combattuto per Kiev nell’Ucraina orientale si erano magicamente trasformati in militanti filo-russi che si erano battuti per la causa separatista.

Aggiungendo alla storia un’ulteriore elemento di mistero, la polizia italiana aveva anche modificato la propria dichiarazione originale sul sequestro delle armi, cancellando la frase sulla banda che aveva combattuto “contro” i separatisti e sostituendola con una dichiarazione generica in cui si affermava che gli estremisti erano stati tenuti sotto controllo “perché avevano preso parte al conflitto armato nella regione del Donbass.

La dichiarazione ufficiale della polizia italiana afferma che i nazisti con i missili avevano combattuto “contro i separatisti [filo-russi]“. Ma la BBC afferma che i nazisti italiani avevano combattuto * per * separatisti sostenuti dalla Russia.
Qualcuno sta disinformando https://t.co/jByo12vtjTpic.twitter.com/1XLF32YgIj
– Mark Ames (@MarkAmesExiled) 15 luglio 2019

Perché esattamente la polizia abbia cambiato la propria dichiarazione originale rimane poco chiaro, ma aveva dato alla BBC la perfetta opportunità di modificare tranquillamente la propria falsa storia, scaricando il collegamento con la Russia per sostituirlo con la più vaga affermazione secondo cui gli estremisti avevano semplicemente “preso parte al conflitto nell’est dell’Ucraina,” facendo in questo modo riferimento alla dichiarazione modificata della polizia.

Un aggiornamento di Reuters al suo articolo originale, secondo cui il gruppo stava combattendo “a fianco” dei separatisti, ora afferma che la polizia italiana “si è rifiutata di dire” per chi avessero combattuto.

Anche quando era stata contattata da RT, la polizia italiana aveva affermato che c’era stato un “errore” nel comunicato stampa iniziale e aveva ribadito che la polizia non aveva detto nulla a riguardo “dello schieramento” a cui avevano appartenuto i combattenti. Solo che nella dichiarazione originale lo avevano chiaramente specificato.

Questo è stato nuovamente confermato da Roberto Vivaldelli, giornalista del quotidiano Il Giornale, che ha riferito come durante la conferenza stampa sul sequestro, il capo del Servizio Antiterrorismo di Torino, Luigi Spina, avesse affermato che i neonazisti italiani “avevano aiutato i gruppi nazionalisti ucraini nella lotta contro le formazioni filo-russe del Donbass.

Qui non sembra esserci alcuna ambiguità, per cui la scusa che nella prima versione della dichiarazione fosse stato commesso qualche genere di errore sembra abbastanza poco plausibile. Quello che sembra più plausibile è che la polizia potrebbe aver modificato la dichiarazione alla stampa per, diciamo, ragioni diplomatiche.

Molti organi di informazione non hanno ancora corretto le loro storie, sostenendo un immaginario collegamento con la Russia, nonostante nessuna delle due dichiarazioni della polizia abbia mai sostenuto una cosa del genere. La storia si è  diffusa anche sui social media, con influenti giornalisti occidentali dei media mainstream che hanno ritwittato la notizia, con il solito mix di falso stupore e sgomento.

Questo è il tipo di palese disinformazione che i media occidentali propinano quotidianamente e su cui si impegnano senza pensarci due volte, ogni volta che fa loro comodo.

È certamente possibile che la narrazione occidentale sul sequestro delle armi italiane non sia stata volutamente riportata in modo erroneo (fatta eccezione per alcuni giornalisti abituati ad una certa narrativa che erano andati a verificare le fonti originali perché i fatti, raccontati così, non avevano alcun senso per loro) e il resto ha seguito l’esempio: la Russia è cattiva e va collegata a tutto ciò che è male. Perché mai si dovrebbero persino controllare i fatti o scavare più a fondo?

Ma non bisogna essere così gentili e comprensivi. I media occidentali avevano attivamente e consapevolmente coperto le attività dei neonazisti ucraini dopo i moti di piazza di Euromaidan del 2013, attività che erano state sfruttate dalle potenze occidentali pianificatrici del colpo di stato che avrebbe portato Petro Poroshenko alla presidenza.

Da quel momento in poi, l’unica narrativa accettabile era stata che chiunque fosse dalla parte del governo ucraino filo-occidentale era un eroico combattente per la libertà, mentre chi lottava al fianco dei separatisti un terribile piantagrane amante della Russia. Questo nonostante le numerosissime prove che il governo installato dagli Stati Uniti faceva affidamento sui battaglioni neonazisti per combattere i separatisti nell’est e incoraggiava in tutti i modi pericolosi livelli di nazionalismo e di sentimenti anti-russi nei confronti dei Russi etnici residenti nelle regioni separatiste.

Anche quando, nel 2017, l’Ucraina aveva ospitato una imponente manifestazione neonazista, i media occidentali l’avevano ignorata. L’incoraggiamento di Kiev, insieme alla mancanza di interesse da parte delle potenze occidentali aveva incoraggiato questi gruppi. Ma, ben presto, le loro attività non avevano potuto più essere ignorate e gli organi di informazione avevano iniziato a riconoscere la vera portata del neofascismo in Ucraina, un problema su cui avevano bellamente chiuso entrambi gli occhi per anni, perché, semplicemente, non potevano ammettere di essere dalla stessa parte dei neonazisti.

Con la loro recente e istintiva decisione di collegare i neo-nazisti italiani ai separatisti filo-russi, invece che ai nazionalisti ucraini, sembra che abbiano, ancora una volta, convenientemente confuso i fatti successi in Ucraina.

Danielle Ryan
Fonte: rt.com
Link: https://www.rt.com/op-ed/464314-italy-neo-nazis-media-ukraine/
16.07.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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