DI ANTONIO CARACCIOLO
Club Tiberino
Solo due parole in attesa di un più ampio intervento nel contesto del mio articolo sull’Olocausto, (Parte prima e Parte seconda) che ha già messo in allarme qualche Alto Papavero del Partito che non c’è. Sono ancora impegnato nell’apprendere la programmazione html e nell’aggiornare i miei quattordici blogs tematici. Oltre al lavoro universitario diventa difficile mantenere il ritmo nel commentare le notizie del giorno, attività per me puramente hobbistica. E quali dunque le ultime del giorno? Ho sentito l’altro ieri dalla per me consueta rassegna stampa di Radio radicale l’incredibile trovata del ministro Mastella, che vuole mandare in galera chi per avventura si azzardasse a sostenere tesi storiografiche non autorizzate, “non corrette”. Proprio ieri in consiglio di Facoltà mi sono messo a celiare uno storico mio vecchio amico. E facevo questo ragionamento:Caro Mario, sei sempre vissuto fra i libri. Mai ti sei voluto intricare con la politica. Hai sempre condotto vita riservata ed umbratile. Non hai mai fatto del male ad una mosca, che io sappia. Sei però studioso assolutamente onesto nel tuo lavoro. Mastella non lo sa, ma il lavoro di ricerca significa che non si devono ripetere cose da altri dette, ma se mai si deve poter verificare se corrisponde al vero ciò che altri hanno detto su un determinato tema oppure arare campi del tutto nuovi, dove è più facile farsi un nome. Diversamente noi non possiamo fare il nostro mestiere ed è perfettamente inutile che i nostri politici ignorante e truffaldini parlino di ricerca se di ricerca non se ne può fare ovvero se sono gli altri (il papa, Mastella, ecc.) a dirci che cosa dobbiamo ricercare e che cosa dobbiamo scoprire… a quali conclusioni è lecito arrivare. Normalmente, un ricercatore che sia tale non parte prevenuto e non conosce già quello che si deve scoprire con un faticoso lavoro di cui non vi è certezza. Adesso l’unica certezza è la galera!
Arrivo a capire ed ammettere che se deliberatamente getto un vaso su qualcuno che passa sotto la mia finesta, io di ciò debba rispondere penalmente. Ma se mi decido a scrivere un libro su un argomento insolito, se mi va male mi potrà capitare che altri dicano che ho scritto delle sciocchezze o anche delle falsità che sono contraddette da documenti e controdocumenti. Ci avrò rimesso la reputazione, che nel nostro caso è un bene sommo. Non mi inviteranno a conferenze e convegni. Avrò citazioni negative da parte della comunità scientifica. Non farò carriera. Non pubblicheranno più i miei libri ed articoli. Il mio discredito sarà totale. Ma dover rischiare anche la galera (da tre a dodici anni) è cosa di inaudita barbarie! Trasecolo! Non ho parole. Di Mastella non sono mai riuscito ad avere la benché minima stima. Ogni volta che lo vedo e lo sento in televisione ne penso tutto il male possibile. Così era fino a ieri e mi chiedevo le ragioni di questa mia antipatia viscerale per il personaggio. Ma adesso quello che l’ineffabile ministro ha appena combinato mi dimostra che devo avere più fiducia nelle mie intuizioni e nei miei istinti quando si tratta di valutare e giudicare gli uomini. Non so come la cosa andrà a finire, ma lungi dall’esserne io intimorito sarà per me una ragione in più per non lasciare la politica in mano a simili individui. Per troppo tempo hanno avuto libero il campo ed è dovere di ogni onesto cittadino non lasciare che i peggiori spadroneggino la cosa pubblica attravero quelle organizzazioni paramalavitose che sono gli attuali partiti politici. Il dilemma è semplice: o guerra civile come negli anni di piombo o militanza democratica e non violenta all’interno dei partiti menzionati dalla costituzione. Mi rivolgo pubblicamente all’On. Palmieri, ministro della propaganda del mio partito, con il quale ho avuto un recente sconcerto epistolare. Pertanto non risparmierò le mie energie e la mia verve polemica per contrastare tutti gli avventurieri (di destra, di centro e di sinistra) che si sono impadroniti dello Stato e che ci stanno portando alla rovina pubblica e privata.
L’altro commento che avevo sentito per radio era di Giorgio Bocca, il grande eroe della resistenza, sempre voglioso di continuare la gloriosa resistenza che ci ha ridato la Libertà. Mi è parso di capire che lo “storico” Bocca si preoccupasse non di questioni di verità o falsità in merito alla faccenda dell’Olocausto, ma delle implicazioni politiche connesse ad una revisione critica delle vicende finali della Guerra dei Trent’Anni (1914-1944) che ha dilaniato l’Europa nel corpo e nello spirito. Credo di capire quali sono le sue preoccupazioni. A lui interessano gli equilibri politici che sono sorti per effetto della disfatta bellica. Di questi nuovi equilibri politici postbellici che hanno visto al potere un nuovo ceto politico il mito dell’Olocausto è parte integrante. Ridiscutere o visitare criticamente l’Olocausto significa toccare le egemonie instauratesi nel dopoguerra. Chiamo ciò profonda disonestà intellettuale. Per quanto mi riguarda non mi definisco né negazionista né asserzionista. Ritengo che la materia debba essere lasciata alla competenza degli storici, che devono fare il loro onesto lavoro in assoluta libertà di coscienza e di pensiero senza timori di alcun genere. Ma è in facoltà di ogni cittadino poter dare tutte le valutazioni politiche che crede di poter fare. Altrimenti parole come libertà e democrazia rivelano tutta la loro ideologica e strumentale falsità: tanto più si parla di libertà e democrazia quanto meno ne esiste concretamente. Ed è esattamente questa la nostra realtà politica di regime. Un regime nuovo ha soppiantato quello vecchio, superandolo di gran lunga nell’arte della manipolazione e della menzogna. La mia tesi, per nulla originale, è dell’Olocausto sia stata fatta e continui ad essere fatta una grande strumentalizzazione, alla quale da cittadino mi oppongo nella misura in cui sono capace di formulare ed articolare le mie opinioni.
Ora però cambiano i termini del problema. Qui si attenta ai fondamenti della nostra libertà di poter pensare. Domani al Consiglio dei Ministri verrà discusso il progetto Mastella di mandare in galera innocui scrittori di libri, dopo aver svuotato le galere di ogni specie di delinquenti. Ecco la ratio dell’indulto. Nessuno di noi sarà più libero di poter liberamente pensare su temi sensibili dichiarati off limits dalla Chiesa o dal Regime. Il ministro Mastella doveva svuotare le carceri per farci entrare i docenti universitari e quanti sono così vanitosi da voler scrivere un libro su materie proibite o sono così imprudenti da esprimere pubblicamente un’opinione, pensando di avere il diritto di farlo. Per anni ci hanno detto che siamo liberi e democratici perché possiamo parlare. Adesso neppure questo è più vero ed il Regime smentisce se stesso. E che dire se dopo l’Olocausto verrà fatta una legge per la quale non si possa fare la satira del papa o magari dello stesso ministro Mastella? Passato il principio dei reati di pensiero non potremo stare neppure tranquilli nelle nostre camere da letto o nei cessi pubblici e privati. È già stato un grave errore politico istituire per legge il Giorno della Memoria. A quell’errore segue quest’altro. Ritorneremo ai roghi nelle pubbiche piazze d’Italia. Difficile immaginare che si potesse arrivare a tanta barbarie!
Poiché si avvicina il “giorno della memoria” anche io voglio ricordare e non dimenticare fino al resto dei miei giorni quanti hanno con me una così antitetica concezione della libertà da non poter in essi riconoscere dei concittadini, ma solo dei “nemici” della mia Libertà, da cui doversi difendere e guardare con ogni mezzo lecito:
1) Giovanna Melandri:
– Stupidaggini al governo del paese. Sono parole così superficiali e irresponsabili che disarmano e scoraggiano dal poter fare qualsiasi commento. Con sua grande bontà e lungimiranza Giovanna Melandri,
ministro della Gioventù, per nostra inettitudine al governo del paese, pensa che chi fa di mestiere lo storico possa sentirsi tranquillo. Il conformismo andrà ad irrobustire l’ipocrisia che secoli di cattolicesimo hanno radicato in questo disgraziato paese. Dalla soggezione risorgimentale agli Austriaci l’Italia è passata alla soggezione resistenziale agli Americani. La libertà è da noi solo chiacchiera priva di serio contenuto. Quanto agli Ebrei devono loro ben valutare se conviene loro queste leggi liberticide suscitino un nuovo e più profondo antisemitismo, che questa volta non sarà più ingiustamente discriminatorio e persecutorio verso di loro ma nascerà nell’animo di ognuno come reazione ad un intollerabile restringemento della libertà di ognuno in nome di un “mito” sempre più lontano nel tempo e dalla memoria dei viventi.
Antonio Caracciolo
Fonte: http://clubtiberino.blogspot.com/
Link: http://clubtiberino.blogspot.com/2007/01/lineffabile-mastella-e-il-sinistro.html
25.01.07