La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

LE MORTI IRREALI DEI GIORNALI

blank
A cura di Truman
Il 5 Marzo 2006
311 Views
311 Views

Astrazioni superficiali
blank

DI NORMAN SALOMON

La morte è sempre presente nelle notizie. Dagli incidenti d’auto sotto casa fino alle catastrofi in luoghi remoti, gli eventi mortali sono raccolti dalla macina dei media televisivi. La copertura è continua – ed è quasi sempre superficiale.

Sarebbe scorretto incolpare i giornalisti di non riuscire a rispettare gli standards che gli artisti eludono comunemente. Per secoli, innumerevoli poeti hanno tentato di trascrivere in parole l’ineffabile sulla morte. E’ facile solo quando è fatto male.

E’ inoltre difficile pensare ad un qualsiasi altro argomento così frequentemente e terribilmente divulgato dai notiziari. I notiziari di morte sono solitamente così piatti che possono essere scambiati per risultati di partite o previsioni meteo.

In particolare è consuetudine degli organi di informazione USA il riportare la morte in termini banali quando è in corso una guerra e i morti sono causati dal governo americano.

Quando una notizia dell’ultimo minuto irrompe tra i cliché evocando la crudezza del massacro, il risultato può essere memorabile. Nel seguito è riportato il passaggio di un articolo dell’aprile 1999 di Robert Fisk, reporter di un quotidiano indipendente londinese a proposito degli USA – Il bombardamento condotto dalla NATO su un obiettivo in Yugoslavia:

“All’interno del profondo groviglio di cemento, plastica e ferro, nel quale una volta c’era il camerino per il make-up vicino allo studio della televisione serba, c’era tutto quello che restava di una giovane donna, bruciata viva quando il missile della NATO era esploso nella sala radiofonica di controllo. Meno di sei ore dopo, la Segretaria di Stato per lo sviluppo internazionale [di nazionalità inglese], Clare Short, dichiarava che il luogo era un ‘obiettivo legittimo’.
Non è stato un argomento meritevole di discussione con i feriti – tra cui un giovane tecnico che era stato estratto da centinaia di tonnellate di cemento, nel quale era incastrato, solo tramite l’amputazione delle gambe…. Dal tramonto di ieri sera, 10 corpi intrappolati – due dei quali donne — sono stati tirati fuori da sotto il cemento, un altro uomo è morto in ospedale e altri 15 tra tecnici e segretarie giacciono ancora sepolti.”

Confrontate questo resoconto con il facile entusiasmo per la guerra aerea della NATO dell’editorialista del New York Times, che aveva scritto il giorno prima:

“Sarebbe ora di spegnere le luci a Belgrado: ogni centrale elettrica, tubatura dell’acqua, ponte, strada ed impianto industriale militare è stato colpito.”

O considerate il contrasto tra l’orribile articolo di Fisk ed il gergo televisivo che nella stessa settimana il Time ha portato alla luce in prima pagina:

“Oggi la NATO ha iniziato il suo secondo mese di bombardamenti contro la Yugoslavia, con nuovi colpi contro gli obiettivi militari, che hanno interrotto i rifornimenti di acqua ed energia elettrica ai civili…”

Tale contrasto tra il giornalismo facile e l’esperienza umana della morte fa parte anche dell’ambiente televisivo standard relativo agli avvenimenti nazionali.
Giorni fa, nello stato della California era tutto pronto per l’esecuzione di Michael A. Morales nella camera della morte di San Quentin.
Ma i notiziari hanno parlato di ritardi dopo che due anestesisti hanno rifiutato di praticare l’iniezione letale.

Il consenso pubblico alle uccisioni prospera sulle astrazioni. E d’altro canto, queste astrazioni (come la frase “iniezione letale”, che ho appena usato) sono agevolate dai media.

Il reportage sulla pena di morte è di solito distante anni luce da ciò che accade realmente. Siamo abituati a questo genere di distanze. Dalla nostra nascita, abbiamo visto migliaia di programmi televisivi — dagli show di intrattenimento ai notiziari — che hanno l’intento di rappresentare la morte, ma in realtà non fanno niente del genere. Non è difficile capire perché agli spettatori televisivi venga nascosto così tanto sulla morte.

Per quelli che sono bravi a parlare di politiche di morte come soluzione, sia che la morte venga gestita dal “Dipartimento della Difesa” o dal “Dipartimento di Correzione”, gli eufemismi sono vitali. L’annebbiamento evita di percepire ciò che non resisterebbe alla luce del sole.

“I funzionari di governo non vogliono che il pubblico americano veda la pena di morte come un atto letale, distruttivo e violento che non è realmente necessario,” dice Bryan Stevenson, direttore esecutivo della Equal Justice Initiative dell’ Alabama. “Perciò noi rendiamo più accettabile ed oscuro l’atto di uccidere una persona, che non è più una minaccia per nessuno, tramite protocolli e procedure che puntano a confortare il pubblico. Il problema è che l’uccisione intenzionale di un altro essere umano è sempre dolorosa e scioccante. Come i medici, le guardie carcerarie e chiunque sia vicino alla pena capitale scoprono velocemente, non esiste un modo facile per uccidere un essere umano che non deve morire.”

Ma i media televisivi hanno molti comodi metodi con cui raccontare l’uccisione di esseri umani.

Norman Solomon

Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/solomon02232006.html

23.02.06

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FULVIO

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
1 Commento
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

1 / 146 Pagine


blank