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La Redazione

 

La disonestà intellettuale con cui tutti i politici trattano il controverso tema del “reddito di cittadinanza”

E' di questi giorni l'ennesimo scontro politico, fra i promotori ed i contrari, della misura del "reddito di cittadinanza". Matteo Renzi, Giuseppe Conte e Giorgia Meloni, pur con opinioni diametralmente opposte, non si fanno vergogna di continuare ad ingannare i più bisognosi, per esclusivo scopo elettorale
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Il 26 Maggio 2022
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La disonestà intellettuale con cui tutti i politici trattano il controverso tema del "reddito di cittadinanza"

Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani) per ComeDonChisciotte.org

Se c’è una argomento che possa smascherare in modo inequivocabile la disonestà intellettuale dei nostri politici, in ugual misura tra loro – sia chi recita nella parte dei governanti, che chi in quella degli oppositori – questo è senz’altro il tema del “reddito di cittadinanza”.

Mentre Giuseppe Conte leader del M5S lo difende a spada tratta per averlo introdotto, dall’altra parte Renzi, la Meloni e Co., invece uniscono le loro forze, per raccogliere le firme necessarie ad abolirlo.

Nel bel mezzo di questa diatriba, ci sono sempre più italiani che senza un lavoro e privi di dignità, sono costretti a vivere, sempre più, in condizioni di estrema povertà.

Quello che veramente dovrebbe far vergognare i nostri politici è che tutti – e sottolineo tutti – si stanno dando battaglia sulla pelle dei più deboli. Questo, con la coscienza sporca di chi lo propone, che il reddito di cittadinanza è una misura altamente insufficiente a risolvere il problema e con l’arroganza di non proporre nessuna valida alternativa, da parte di chi invece lo vorrebbe abolire.

In un paese come il nostro, dove la metà delle nostre famiglie non arriva a fine mese, la misura del “reddito di cittadinanza” coinvolge soltanto 1,2 milioni di famiglie per un totale di circa 3 milioni persone. [1]

Stiamo parlando di persone con un ISEE inferiore a 9.360 euro. L’ISEE, ricordo, è un indicatore che accerta lo stato economico di una famiglia: comprende non solo il reddito complessivo annuo, ma anche rendite e beni di proprietà.

Da aprile 2019 a luglio 2021, in poco più di due anni, sono stati investiti 15,2 miliardi di euro per garantire il sostegno economico alle persone senza lavoro e in difficoltà economiche.

Stiamo parlando quindi in riferimento all’impatto sulla spesa del nostro governo e di conseguenza sulla nostra economia, in termini di zero virgola, se parametrato al PIL annuale.

Una cifra esigua ed una vergogna, se pensiamo soprattutto a come, poco più di un mese fa, tutti uniti i nostri parlamentari senza batter ciglio, hanno votato per aumentare le spese per armamenti dagli attuali 26 miliardi a 38 miliardi di euro circa all’anno. In pratica la stessa somma occorrente per finanziare due anni di reddito di cittadinanza.

Una spesa aggiuntiva che in buona parte, come sappiamo, è finalizzata a sostenere la folle guerra per procura che il nostro premier sta conducendo in territorio ucraino.

Dunque il dibattito sul tema “reddito di cittadinanza” ha tutti i requisiti dell’ennesima frode nei confronti del popolo italiano.

Come abbiamo visto dai numeri è del tutto insufficiente a risolvere il problema della povertà in cui vivono famiglie indigenti e disoccupati.

Non è sufficiente a normalizzare le condizioni di vita di chi lo riceve e nemmeno a soddisfare le necessità in termini di bisogno numerico in riferimento all’intero paese.

Oltre a questo è una misura completamente diseducativa e penalizzante a livello psicologico e di dignità morale per chi lo riceve.

Benché tanti possano pensare il contrario, chi riceve un’elemosina senza lavorare si sente inutile ed escluso dalla società.

Ma anche se i politici oppositori non la propongono, una soluzione esiste e per di più è anche quella giusta a livello di scienza economica:

Sono i Piani di Lavoro Garantito (PLG), che Warren Mosler e la Modern Monetary Theory, propongono ormai da decenni

Per chi ne volesse sapere di più (sui PLG), consiglio questa breve spiegazione (cliccate qui)

Che Matteo Renzi non ne faccia menzione è più che normale visto che invidia il costo del lavoro ed i diritti dei lavoratori dell’Arabia Saudita. [2]

Ma che non ne facciano menzione Giuseppe Conte e Giorgia Meloni, deve farci riflettere, su come oggi la nostra rappresentanza politica sia tutta allineata, all’interno di una fratellanza trasversale, ai voleri ed agli interessi dello medesimo “Potere”.

Giuseppe Conte, credetemi,  quando era premier aveva tutta la possibilità di introdurre i PLG al posto del reddito di cittadinanza, vista la presenza nelle sue stanze di soggetti che conoscono benissimo tale misura.

Mentre per quanto riguarda Fratelli d’Italia, ho avuto la possibilità io stesso insieme a Warren Mosler, di spiegarne la bontà ed il funzionamento al Senatore Andrea de Bertoldi, durante un incontro svoltosi a Roma nel settembre. [3]

Credo non debba aggiungere altro.

Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani) per ComeDonChisciotte.org

NOTE

[1] I numeri del reddito di cittadinanza – Il Post

[2] Renzi magnifica l’Arabia Saudita: “Qui le condizioni di un neo-rinascimento. Sono invidioso del vostro costo del lavoro” – Il Fatto Quotidiano

[3] Crediti fiscali. Fratelli d’Italia incontra economista americano Warren Mosler (lavocedelpatriota.it)

 

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