LA DEMOCRAZIA PALLIDA

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blank(IL FANTASMA DELLA DEMOCRAZIA)

DI TRUMAN BURBANK
ComeDonChisciotte.org

Perdita delle ali
Alcuni amano affermare che “non ci sono più le mezze stagioni”, ma nel campo della politica italiana oggi appare vero il contrario. Da lungo tempo ormai, quasi tutti i partiti tendono a buttarsi in un centro amorfo e nauseabondo, politicamente corretto, dove tutte le ideologie evaporano.

Contrariamente al teorema (mai dimostrato) degli anni di piombo, secondo il quale la democrazia dovrebbe risiedere al centro, è proprio la varietà d’interessi al potere che caratterizza la democrazia. La posizione mediana è semplicemente una posizione di mezzo, ma essa non è particolarmente rappresentativa dei vari interessi democratici. (Il baricentro non è un centro politico e la geometria non risolve le questioni politiche).Il realismo impossibile
“Siate realisti: chiedete l’impossibile” era uno dei motti del ’77, quando ancora si sapeva che l’estremismo, il sogno, l’utopia, erano indispensabili per raggiungere risultati concreti.

Adesso c’è invece una destra che promette l’impossibile (ad esempio l’abolizione dell’ICI o dell’IRPEF) ed una sinistra grigia, amorfa e refrattaria che difende la moderazione, il compromesso, il male minore. E perde perchè non riesce più ad essere propositiva (oppure non vuole esserlo). Sa solo presentare una variante sbiadita di ciò che dice la destra.

Ma probabilmente la questione più grande è che la sinistra ha perso la capacità di interpretare la realtà. Ciò si porta dietro la perdita della rappresentatività dei delegati (gli eletti) nelle varie istituzioni pubbliche. Sembrano essere spariti i leader di una volta, i Togliatti, i Berlinguer, ma anche i De Gasperi o La Malfa.

Chi fa la storia
Cantava Edoardo Bennato che gli educatori ci tengono ad inculcare che “i saggi e gli onesti fanno la storia” (in Burattino senza fili) mettendo in dubbio con la sua canzone tale affermazione. In realtà, di solito sono i “folli”, i visionari, quelli che riescono a cambiare il mondo. In tono meno scherzoso, Carl Mannheim afferma qualcosa di analogo in Ideologia e utopia.

Il moderatismo, morbo senile della politica italiana
Parafrasando Lenin (con qualche libertà), si potrebbe sostenere che la democrazia italiana è gravemente ammalata di moderatismo, morbo senile delle democrazie.

I veri anticorpi delle democrazie sono le ali, gli estremi, che vanno tenuti allenati e con i denti aguzzi. Quelli che in Italia sono emarginati. La pallida democrazia italiana è presa da questo morbo di Alzheimer della politica: essa non riesce più a funzionare perchè ha paura delle idee decise, nette. In particolare la sinistra sembra una variante ancora più pallida della democrazia pallida.

Ed ecco che quando sembra non ci sia più spazio per la politica come passione, arriva la deriva autoritaria populista. Perchè in realtà solo la sinistra è moderata, mentre nella destra ci sono frange estremiste di tipo eversivo.

Rottamare i politici
Bisognerebbe rottamare i politici altamente inquinanti che abbiamo, sia quelli Euro 0 (Berlusconi ed alleati) che quelli Euro 1 (Prodi ed alleati).

Manicheismo contro politeismo
“Tra tutte le illusioni, la più pericolosa è credere che esista una sola realtà”, dice Paul Watzlawick.

Mentre la tendenza culturale va verso il politeismo, con la molteplicità dei punti di vista stimolata dall’approccio visivo / massmediale, la politica va verso il manicheismo (recitato, simulato, teatralizzato) rinforzato dai meccanismi elettorali maggioritari. In realtà il maggioritario fa prevalere il centro amorfo sulla molteplicità delle ali, causando uno scollamento progressivo tra i partiti e la base, perché in effetti la perdita delle ali riguarda la rappresentanza, non la base.

In altre parole, il fondamentalismo è aiutato dal testo scritto e dalla cultura alfabetica, ma la cultura odierna sta ritornando verso forme di intelligenza animistica, politeista.

Si crea così una contrapposizione tra il fondamentalismo della politica (l’Occidente come unico simbolo) identificato da due partitoni moderati spesso indistinguibili, ed il politeismo della popolazione.

Un pensiero laterale
Per difendersi da una destra ed una sinistra spesso oggettivamente alleate contro la popolazione bisogna muoversi in massa in modo non lineare. Bisogna fare in modo che i manovratori non possano fare affidamento sui grandi numeri per controllare i cittadini.

Diceva De Bono che solo attraverso un temporaneo paradosso si può a volte superare un ostacolo che appariva insuperabile. Per le masse la salvezza sta nella follia. Proprio quello che le elite considerano un problema può essere la via d’uscita.

Qualcosa del genere è stato fatto dai No-TAV e si può ripetere a Vicenza.

Truman Burbank
http://www.comedonchisciotte.org
febbraio 2007

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