IRAQ:ELEZIONI E SQUADRE DELLA MORTE

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I misteriosi omicidi di esponenti dell’Associazione degli Studenti Musulmani

DI RON JACOBS

È una coincidenza che Allawi, il pupazzo degli USA, stia chiedendo la pena di morte per gli esponenti dell’Associazione degli Studenti Musulmani (AMS), religiosi Sunniti che si oppongono alle elezioni, mentre nel frattempo due di questi religiosi sono stati assassinati da forze armate sconosciute?
Questa coincidenza sembra essere più premeditata che accidentale. Infatti, non sarei per niente sorpreso se risultasse che questi due uomini fossero stati uccisi dagli squadroni della morte usati dagli Stati Uniti e dal suo governo fantoccio di Baghdad. John Negroponte, l’attuale ambasciatore americano in Iraq, fu colui che organizzò gli squadroni della morte mentre era ambasciatore in Honduras durante i conflitti tra Usa e America Centrale, e ottenne un buon successo. Non ci vuole molta immaginazione per presumere che egli e il suo datore di lavoro stiano facendo lo stesso in Iraq.Nello stesso modo in cui Israele spera di soffocare la resistenza Palestinese uccidendo i suoi leaders con omicidi extra-giudiziari, gli Usa potrebbero sperare di raggiungere simili risultati in Iraq.
Se tali obiettivi avranno successo dipenderà, tra le altre cose, dalla profondità della resistenza irachena.

Se, tra quelli che attaccano gli USA ed i collaborazionisti iracheni, il livello di impegno per mandar via gli occupanti è così profondo tra così com’è tra le leadership (religiosi e laici), allora ci vorrà ben più dell’omicidio di qualche leader per distruggere la resistenza. Altrimenti, qualche altro assassinio di religiosi onesti e altri leaders vari potrebbe davvero costringere la resistenza ad una netta resa nel prossimo futuro. Ma se la resistenza è profonda quanto sembra essere, allora il solo modo che gli Stati Uniti avranno per imporre la loro volontà sarà intensificare il massacro che stanno compiendo in tutto l’Iraq.

Alcuni canali di informazione stanno insinuando che sono le forze Sciite ad assassinare, sebbene le stesse fonti di informazione non forniscano prove di tali congetture. Altri suggeriscono (sotto l’influenza dell’Intelligence statunitense, si suppone) che sia forse responsabile la misteriosa creatura nota come al-Zarqawi. Sebbene sia possibile che sia davvero così, dovremmo chiederci quale vantaggio avrebbero tali forze dall’uccisione di esponenti religiosi.

Per la maggioranza degli Sciiti questi omicidi hanno, tutto sommato, il solo effetto di allontanare ulteriormente i seguaci degli ecclesiastici dal processo politico che leaders Sciiti come al-Sistani sperano inizierà dopo che avranno luogo le elezioni sponsorizzate dagli Usa. Senza la partecipazione della maggioranza degli iracheni e senza un parlamento rappresentativo, la probabilità che questo metodo abbia successo è fortemente ridotta.
Così, sembrerebbe che la maggior parte dei leader che non sono totalmente in debito con gli Usa (insomma quelli che non si chiamano Allawi) si opporrebbe agli atti che hanno ulteriormente destabilizzato i gruppi Sunniti nell’opposizione.

Se si accetta la possibilità che al-Zarqawi o i suoi seguaci siano responsabili, questo presume che al-Zarqawi esista veramente e che non sia uno strumento o una creazione delle operazioni criminali degli Stati Uniti, e se questo è vero, sarebbe a suo vantaggio uccidere religiosi che sono d’accordo per una fine dell’occupazione e un boicottaggio delle elezioni create dagli Usa – deduzione che appare insensata.

Solo gli Stati Uniti e Allawi traggono un vero beneficio dalle uccisioni di esponenti religiosi che si opponevano ai piani Usa di continua interferenza negli affari Iracheni. Dopo tutto, solo se Allawi e i suoi collaboratori potranno mantenere una posizione dominante nel governo irakeno “eletto”, Washington riuscirà a raggiungere i propri scopi in Irak. Eliminare la maggior parte degli oppositori degli gli Usa e delle sue marionette irachene è un passo avanti nel processo. Questo è ciò che vogliono ottenere gli attacchi delle forze Usa su Fallujah, Mosul, Samarra.

Se gli Usa stanno dietro alle uccisioni dei religiosi, è anche lo scopo di questi omicidi.

Quasi ogni giorno Washington si lamenta sui media che la resistenza fa uso di tattiche di intimidazione contro la popolazione irachena per mantenerne il controllo. Sebbene ciò in certi casi sia vero, ciò che dicono gli USA assomiglia alla pentola che critica il bollitore (kettle) perché è nero. Dopo tutto sono stati gli Usa ad invadere il paese, a bombardare e sparare su villaggi e città sulla loro strada per Baghdad, uccidendo donne e bambini senza nessuna ragione, facendo esplodere ospedali e mercati senza curarsi se c’era qualcuno dentro.

Senza dubbio, sono gli Usa che continuano ad intimidire il popolo iracheno seminando omicidi, feriti, e massacri; tutto in nome di qualcosa che chiamano Democrazia. Se sono le loro forze speciali che stanno uccidendo questi religiosi che si oppongono all’occupazione, allora questo, in sé, è una delle tante forme di intimidazione. Naturalmente, potremmo non scoprire mai la verità, perché anche la popolazione statunitense è intimidita dai suoi leaders.

Che dire di queste elezioni in Iraq a cui ultimamente è interessato tutto il mondo? Bene, se queste elezioni sono del genere di quelle che Negroponte e i suoi capi di Washington DC organizzarono per El Salvador, Honduras o Nicaragua durante gli anni ottanta, allora il popolo iracheno ha molto da aspettarsi. La presentazione della verità non ne fa parte. In tutta onestà, il migliore esempio di ciò che il futuro riserva al popolo iracheno è la presa in giro di elezioni fittizie come in Vietnam del Sud durante la breve vita di quel paese. C’erano elezioni ogni due anni circa, con candidati scelti tra i militari e altri elementi della società vietnamita del sud che doveva la sua esistenza alla presenza delle truppe Usa ed all’Intelligence che operava nel paese, ma la guerra non cessò quando gli elettori andarono alle urne. I candidati che contrastavano i piani USA nell’area geopolitica nota come Sud-est asiatico di solito perdevano, grazie ad un modo creativo di contare i voti. Comunque, se vincevano, essi venivano ignorati, neutralizzati politicamente, o annientati con estrema intolleranza (per usare un’espressione parafrasata).

Questo scenario potrebbe funzionare in modo analogo in Iraq. Questo lo scenario: le elezioni si svolgono come previsto, con oltre il cinquanta per cento degli iracheni che votano. Tutti i 275 delegati vengono eletti e rappresentano i vari partiti politici approvati dall’ambasciata Usa e dal suo regime protetto a Baghdad, con alcuni dei delegati che si oppongono fortemente all’occupazione statunitense del loro paese. L’Assemblea si riunisce e a) elegge Allawi o un altro candidato Usa per guidare il paese oppure b), scelgono qualcuno un po’ più radicale che è noto per aver promesso che egli chiederà un ritiro immediato e incondizionato dell’Iraq di tutte le forze armate occupanti.
Se si verifica l’ipotesi a), allora la guerra continuerà mentre la resistenza aumenterà di numero e di intensità.
Se si verifica l’ipotesi b), allora la guerra continuerà ed il primo ministro anti-occupazione verrà “convinto” a modificare il suo atteggiamento sul ritiro Usa o sarà eliminato e la resistenza aumenterà di numero e di intensità.

Stranamente, il New York Times del 25 Novembre 2004 riporta che alcuni elementi del regime clientelare di Baghdad potrebbero incontrarsi con alcuni membri della resistenza. Questo potrebbe essere o un trucco per tacitare una parte della resistenza e instaurare un così detto terzo approccio, molto simile a ciò che gli Stati Uniti tentarono di fare in Vietnam (come accade in modo letterario nel romanzo Un americano tranquillo di Graham Greene), oppure potrebbe essere un tentativo degli esponenti del governo Allawi di esercitare qualche forma di indipendenza. In tutti e due i casi, è improbabile che il piano abbia successo senza l’approvazione di Washington. Ma data la sua storia passata, è ugualmente improbabile che Washington faccia una cosa simile. Nel frattempo, Washington continuerà a spedire ulteriori truppe per pacificare il paese nel vero senso Orwelliano del termine.

Fonte: Elections and Death Squads
http://www.counterpunch.org/jacobs11272004.html

Traduzione di Manrico Toschi per Comedonchisciotte
27.11.04

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