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La Redazione

 

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In difesa della CO2: Astro-Climatologia, Climategate e senso comune rivisitato

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A cura di Markus
Il 16 Agosto 2021
7207 Views

Matthew Ehret
canadianpatriot.org

Secondo i moderni esperti del clima come Bill Gates, Greta Thunberg, Michael Bloomberg, Mark Carney, Al Gore, Alexandria Ocasio Cortez, il principe Carlo e Klaus Schwab, l’anidride carbonica deve essere fermata ad ogni costo. Immagini di città sommerse, di orsi polari che affogano e di deserti infuocati che distruggono la civiltà passano in continuazione davanti ai nostri occhi nelle scuole, nei media mainstream e nei film.

Gli accordi sul clima di Parigi impongono che tutte le nazioni riducano le loro emissioni ai livelli pre-industriali e il prossimo vertice COP27 nel Regno Unito richiederà certamente che queste riduzioni siano rese legalmente vincolanti e applicabili da nuovi meccanismi di governance globale.

Ma la CO2 è davvero la minaccia esistenziale che vorrebbero farci credere?

Vorrei spendere qualche parola per prendere in considerazione un’ipotesi, quella che forse stanno per farci bere un intruglio velenoso, come in un moderno culto di Jonestown, e che siamo a pochi minuti da un cordiale “cin cin.”

Mentre alcune delle domande e dei fatti che state per leggere in certi ambienti sono considerati eresie, penso che la storia abbia ormai dimostrato che è solo permettendo alla ragione di mettere in discussione le vacche sacre, anche a rischio di essere denunciati come “eretici,” che è possibile fare un qualsiasi progresso creativo. Con questo pensiero come guida, azzardo il rischio e vi chiedo solo di accompagnarmi con una mente aperta in questo esperimento intellettuale.

Due parole sul Climategate

Il 17 novembre 2009 era scoppiato un grande scandalo quando erano stati resi pubblici i 61 Mb di e-mail interne tra i direttori e i ricercatori della Climate Research Unit (CRU) dell’Università dell’East Anglia. Fino ad oggi, non è stato ancora accertato se lo scandalo fosse avvenuto per una fuga interna di notizie o tramite hackeraggio, ma ciò che era stato possibile capire dalle centinaia di e-mail tra il direttore Phil Jones e i team di climatologi del CRU era che si stavano verificando frodi su vasta scala.

Jones stesso era stato colto con le mani nel sacco [1] mentre chiedeva che certi dati fossero ignorati e altri inoltrati, allo scopo di giustificare i modelli climatici utilizzati per vendere l’idea che fosse la CO2 la causa dei sorprendenti tassi di riscaldamento [osservati].

Il CRU di East Anglia è il principale nodo mondiale di centralizzazione dati e di generazione dei modelli climatici che arrivano direttamente al Comitato indipendente delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) che, a sua volta, li gira a tutte le maggiori ONG, alle scuole, alle società e ai governi. L’altro punto di controllo centrale nella selezione dei dati e nella generazione dei modelli (sia per il cambiamento climatico che per la Covid-19) è un’agenzia con sede ad Oxford chiamata “Our World In Data,” finanziata in larga misura dal governo britannico e da Bill Gates [2].

Il Climategate non avrebbe potuto arrivare in un momento peggiore, dato che il vertice sul clima COP15 era previsto per dicembre 2009 e ci si aspettava che i primi trattati legalmente vincolanti per la riduzione dei tassi di CO2 segnassero l’inizio della fine per gli stati nazionali sovrani. La terribile pubblicità del climategate aveva praticamente reso l’evento un buco nell’acqua, poiché i delegati cinesi e indiani si erano rifiutati di stare al gioco e avevano fatto in modo che venisserro rimossi tutti i limiti vincolanti alle emissioni di carbonio [3].

Nel dicembre 2009, l’ex consigliere economico capo di Putin, il dottor Andrei Illarionov aveva dichiarato che la Russia aveva inviato al CRU dell’East Anglia i dati di 476 stazioni meteorologiche che coprivano oltre il 20% della superficie del globo, con osservazioni che andavano dal 1865 al 2005. Illarionov aveva poi spiegato [4] di essere rimasto costernato nel vedere che Phil Jones e il CRU avevano completamente ignorato i dati di tutte le stazioni, tranne 121, e che, delle stazioni che avevano preso in considerazione, avevano selezionato solamente una parte dei dati, in modo da far credere che le temperature tra il 1860-1965 fossero 0,67 gradi più basse delle misurazioni storiche, mentre le temperature dal 1965-2005 erano state rese artificialmente più elevate.

Dopo averlo sospeso per alcuni mesi, una commissione di revisione britannica aveva assolto Jones dalle accuse e lo aveva reintegrato al CRU nella sua vecchia posizione di guardiano dei dati sul carbonio.

Il progresso rende più verde la Terra

Molte persone erano state colte di sorpresa dai risultati pubblicati da un team di scienziati che aveva analizzato i dati forniti dai Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) in orbita sui satelliti Terra e Aqua della NASA. Il sito web della NASA [5] ha descritto i risultati (pubblicati l’11 febbraio 2019 [6]) nel modo seguente: “Il team di ricerca ha scoperto che l’area fogliare verde globale è aumentata del 5% dai primi anni 2000, una superficie equivalente a tutte le foreste pluviali dell’Amazzonia. Almeno il 25% di tale guadagno si è verificato in Cina.”

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Fino alla pubblicazione di questo studio, gli scienziati non erano certi del ruolo giocato dall’attività economica umana in questo anomalo inverdimento della Terra.

Lo studio della NASA ha dimostrato che questo drammatico tasso di inverdimento tra il 2000-2017 è stato guidato in gran parte dagli sforzi combinati di Cina e India per sradicare la povertà, sforzi che comprendono la riforestazione, le opere di inverdimento del deserto (vedi il megaprogetto cinese Move South Water North [7]), le innovazioni agricole e anche le politiche generali di crescita industriale. Queste ultime politiche rappresentano sforzi genuini da parte delle nazioni asiatiche per spazzare via la povertà con investimenti in infrastrutture su larga scala… una pratica usata un tempo anche in Occidente, prima che l’epoca del “post-industrialismo” portasse alla follia collettiva del consumismo dei primi anni ’70.

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Un lettore perplesso ora potrebbe chiedersi: ma come può la crescita industriale avere qualcosa a che fare con l’inverdimento del pianeta?

Una risposta semplice è: l’anidride carbonica.

CO2: una vittima innocente accusata di genocidio

Da bambini, ci viene insegnato che la CO2 è parte integrante del nostro ecosistema e che le piante la amano.

I processi di fotosintesi, che si sono evoluti per lunghi periodi di tempo dall’apparizione della molecola della clorofilla, eoni fa, richiedono un afflusso costante di anidride carbonica, che viene poi scomposta insieme all’H2O [per sintetizzare la cellulosa], rilasciando nuovo ossigeno nella biosfera. Nel corso del tempo, l’ossigeno libero ha lentamente formato lo strato di ozono terrestre e ha permesso la comparsa di forme di vita sempre più elevate che si basano per la loro esistenza su questi “rifiuti vegetali.”

Oggi, grandi quantità di anidride carbonica sono regolarmente generate dall’attività biotica e abiotica degli esseri viventi, dalla biomassa in decomposizione e dai vulcani che emettono costantemente CO2 e altri gas serra. Una parte sorprendentemente piccola di questa CO2 naturale è causata dall’attività economica umana.

Considerando l’intera composizione dei gas serra, il vapore acqueo costituisce il 95% della massa, l’anidride carbonica il 3,6%, il protossido di azoto lo 0,9%, il metano lo 0,3% e gli aerosol circa lo 0,07%.

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Sul totale del 3,6% di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera, circa lo 0,9% è causato dall’attività umana. Per dirlo in modo diverso, la CO2 umana costituisce meno dell’1% del 3,6% del totale dei gas serra che influenzano il nostro clima.

Durante la metà del 20° secolo, tra alcuni scienziati climatici di secondo piano aveva iniziato a farsi strada la convinzione che una media di 400 parti per milione (PPM) di anidride carbonica nell’atmosfera fosse la “quantità naturale e ideale,” con il corollario che qualsiasi allontanamento da questa media matematica avrebbe portato alla distruzione della biodiversità. Quegli stessi matematici presumevano anche che la biosfera potesse essere definita come un sistema chiuso, in cui le regole dell’entropia erano i principi elementi organizzativi naturali, ignorando il fatto ovvio che gli ecosistemi sono APERTI, collegati ad oceani di radiazioni cosmiche provenienti da stelle, galassie, supernove ed altro ancora, mediate da campi elettromagnetici a “nested array.”

Come il regista Adam Curtis aveva dimostrato nel suo All Watched Over By Machines of Love and Grace (2011) [8], questa convinzione si era lentamente spostata dalla periferia al pensiero mainstream, nonostante fosse intrinsecamente sbagliata.

Oltre ai fatti già presentati sopra, un’altra prova persuasiva può essere trovata nei generatori di anidride carbonica che sono comunemente usati da chiunque gestisca una serra [9]. Questi generatori, ampiamente utilizzati, aumentano la CO2 fino a quantità di 1.500 PPM. Qual è l’effetto di tali aumenti? Piante e verdure più sane, più felici e più verdi.

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Temperatura e CO2: chi conduce questa danza?

In mezzo ai frenetici allarmi che suonano ogni giorno sull’imminente emergenza climatica che minaccia il mondo, spesso dimentichiamo di chiederci se qualcuno ha mai verificato effettivamente l’affermazione secondo cui sarebbe la CO2 a determinare il clima .

Per rispondere a questa domanda, cominciamo con un grafico che mostra l’aumento della CO2 industriale umana dal 1751-2015 suddiviso per le diverse aree globali. Quello che possiamo vedere è una crescita costante dalla metà del 19° secolo fino al 1950, dove si nota un secco aumento del tasso di emissione. Questo aumento è dovuto ovviamente alla crescita della popolazione mondiale e alla correlata produzione agro-industriale.

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Poi, guardiamo ai cambiamenti della temperatura media globale dal 1880 ad oggi.

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Qui, diverse anomalie colpiscono la mente critica.

Per cominciare, nessun riscaldamento globale è associato al periodo di intensa crescita industriale del 1940-1977. Infatti, durante questo periodo, molti scienziati del clima stavano suonando l’allarme per un’imminente era glaciale![10].

Un’altra anomalia: poiché le emissioni di anidride carbonica sono aumentate continuamente negli ultimi 20 anni, ci si aspetterebbe di vedere un picco correlato nella tendenza al riscaldamento. Tuttavia, questa correlazione attesa è completamente assente tra l’anno 1998 e il 2012, quando il riscaldamento si ferma quasi del tutto, in quella che, a volte, è chiamata “la pausa del riscaldamento globale” del 1998-2012 [11]. Questo è un imbarazzo per molti teorici che hanno visto andare in pezzi le loro previsioni allarmistiche, al punto che possono solo fingere che questa pausa non esista. Ancora una volta bisogna porsi la domanda: perché dovrebbe esserci una tale anomalia se è la CO2 a determinare la temperatura?

Prendiamo in considerazione un’altra anomalia dalle nostre registrazioni di temperatura, prima di arrivare alla conclusione che la CO2 non causa cambiamenti di temperatura: il periodo di riscaldamento medievale [vedi grafico].

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Anche se alcuni comprovati truffatori, come Michael Mann [12], hanno tentato di cancellare questo periodo di riscaldamento con trucchi come il famoso modello a “mazza da hockey,” creato con l’aiuto di Phil Jones dell’East Anglia, rimane il fatto che dal 1000 al 1350 d.C. le temperature medie globali erano state significativamente più alte di quelle che stiamo vivendo attualmente. I Vichinghi in Groenlandia non avevano impianti a carbone o SUV, eppure le temperature medie erano molto superiori a quelle di oggi. Perché?

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Forse dare uno sguardo più ampio alla correlazione CO2-clima potrebbe fornirci un’idea migliore su ciò che sta effettivamente accadendo.

Qui sotto possiamo vedere un grafico che prende in considerazione 600.000 anni di dati. È indubbio che CO2 e temperatura, a questa scala temporale, siano correlate… ma correlazione non significa causalità e, come l’autore di How to Lie with Statistics [13] aveva notoriamente affermato “una statistica ben confezionata è meglio della Grande Bugia di Hitler, trae in inganno, ma non te ne possono dare la colpa.”

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Quando si analizza un campione temporale su base 70.000 anni, osservando i picchi e le depressioni della temperatura e della CO2 vediamo che questa sincronizzazione non esiste più. Se la CO2 fosse veramente la forza motrice, come proclamano i Grandi Resettatori dei nostri giorni, allora i picchi e le depressioni di CO2 avverrebbero prima di quelli della temperatura, ma l’evidenza ci mostra l’inverso. Guardiamo un altro esempio, un ritardo di 800 anni tra CO2-temperatura, circa 130.000 anni fa…

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Andando ancora più indietro nelle registrazioni climatiche, si è scoperto che in molte delle passate ere glaciali, l’anidride carbonica era aumentata fino all’800% in più rispetto ai nostri livelli attuali, nonostante il fatto che l’attività umana non avesse avuto alcun ruolo [14].

Un breve sguardo al tempo spaziale

Tecnicamente, potrei terminare l’articolo qui ed essere certo che qualsiasi giuria onesta concluderebbe che la CO2 è stata falsamente incastrata per omicidio. Ma vorrei introdurre un’altra importante prova che ci riporta sulla strada della vera scienza del cambiamento climatico e della gestione degli ecosistemi: l’astroclimatologia.

Il fatto che la Terra non è che uno di una moltitudine di corpi sferici nello spazio che ruotano intorno ad un sole incredibilmente attivo nella periferia di una galassia all’interno di un più ampio ammasso di galassie è spesso ignorato da molti statistici di modellazione informatica per una ragione molto semplice. Chiunque sia stato condizionato a guardare l’universo attraverso un filtro di modelli informatici lineari è ossessionato dal controllo ed è incredibilmente a disagio di fronte all’ignoto. La quantità di fattori reali che modellano il tempo, le ere glaciali e il vulcanismo sono così complessi, vasti, e per lo più sconosciuti, che i modellatori informatici preferiscono semplicemente far finta che non esistano… o, se riconoscono che tali fenomeni celesti hanno una qualche influenza sul cambiamento climatico, questa viene spesso liquidata come “trascurabile.”

Nonostante questa cultura della pigrizia e della disonestà, vale la pena porre la domanda: PERCHE’ ci sono prove di cambiamenti climatici in così tanti altri pianeti e lune del nostro sistema solare? Le calotte di ghiaccio su Marte si sciolgono periodicamente [15] e, negli ultimi anni, si sono sciolte a ritmi più rapidi. Perché sta accadendo questo? Le espulsioni di massa coronale del sole, il vento solare o il campo elettromagnetico potrebbero influenzare il cambiamento climatico all’interno del sistema solare agendo come processo unificante?

Il pianeta Venere, con la sua atmosfera al 96,5% di CO2, è spesso usato come esempio per mostrare a noi Terrestri che terribile tipo di forno creeremmo producendo più CO2. Dopo tutto è molto caldo, con temperature medie di 467 gradi Celsius (872 gradi Fahrenheit). Tuttavia, se la CO2 fosse veramente da biasimare per il riscaldamento, allora perché Marte è così freddo, con temperature medie di -125 gradi Celsius (-195 gradi Fahrenheit), nonostante il fatto che la sua atmosfera sia costituita per il 95% da CO2?

Allo stesso modo, che ruolo gioca la radiazione cosmica nel guidare il cambiamento climatico? Sulla base delle recenti scoperte di Heinrich Svensmark e del suo team in Danimarca, sono state trovate forti correlazioni tra la formazione delle nuvole, il clima e il flusso di radiazioni cosmiche in funzione del tempo. Il flusso di radiazioni cosmiche sulla Terra è un processo continuo mediato dal campo magnetico terrestre e dal campo magnetico oscillante del sole e che interessa l’intero sistema solare, mentre ruotiamo intorno al centro galattico della Via Lattea ogni 225-250 milioni di anni. La scoperta di Svensmark è stata illustrata splendidamente nel documentario del 2011 The Cloud Mystery [16].

Un ritorno alla vera scienza del clima

Il punto da ribadire è che il clima è, ed è sempre stato, un processo complesso, modellato da forze galattiche che hanno dato vita ad un miracoloso ecosistema terrestre attivo da centinaia di milioni di anni.

Durante questo tempo, pari a circa due rivoluzioni intorno al centro galattico, la materia vivente si è trasformata a partire da organismi unicellulari relativamente poco evoluti (alta entropia), con un processo continuo di aumento della complessità e del potere di auto-direzione (bassa entropia).

Fino ad ora, non c’è alcuna prova effettiva che questo processo sia un sistema chiuso e, come tale, che uno stato fisso di assenza di cambiamento/morte termica controlli il suo comportamento. Mentre alcuni potrebbero negare questa affermazione, citando il redshift delle galassie come prova che l’universo sta di fatto morendo (o, al contrario, che ha avuto un punto di partenza “nel tempo” 13,6 miliardi di anni fa, mentre prima c’era il nulla), vi rimando al lavoro di Halton Arp [17].

Questo processo evolutivo è stato caratterizzato da discontinuità non lineari di materia vivente emersa dove prima esisteva solo materia non vivente, seguita più tardi dalla comparsa di vita cosciente dove prima si trovava solo vita non cosciente e, più recentemente, dalla comparsa sulla scena di vita autocosciente dotata di ragione creativa. Mentre questo processo è stato punteggiato da cicli di estinzione di massa a volte violenti, la direzione generale della vita non è stata modellata dalla casualità, dal caso o dal caos, ma piuttosto dal miglioramento, dalla perfettibilità e dall’armonia.

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Quando era apparsa sulla scena l’umanità, era iniziato un nuovo fenomeno, che il grande accademico russo Vladimir Vernadsky (1863-1945) aveva descritto come la noosfera (in opposizione alla litosfera e alla biosfera). Vernadsky aveva capito che questa nuova forza geologica era guidata dalla ragione creativa umana e aveva dedicato la vita ad insegnare al mondo che la legge dell’umanità deve accordarsi con la legge della natura affermando:

“La noosfera è un nuovo fenomeno geologico sul nostro pianeta. In essa, per la prima volta, l’uomo diventa una forza geologica su larga scala. Egli può, e deve, ricostruire la provincia della sua vita con il suo lavoro e il suo pensiero, ricostruirla radicalmente rispetto al passato. Davanti a lui si aprono possibilità creative sempre più ampie. Può darsi che la generazione dei nostri nipoti si avvicini alla sua fioritura” [18].

Nella mente di Vernadsky, né la noosfera, né la biosfera obbedivano ad una legge di equilibrio matematico o statica, ma erano invece governate da un’armonia asimmetrica e da un progresso da stati inferiori a stati superiori di organizzazione. Solo dopo aver compreso i principi della natura l’umanità era diventata moralmente ed intellettualmente adatta a migliorare la natura, rendendo verdi i deserti, sfruttando la potenza dell’atomo o applicando il progresso scientifico alla salute e all’agricoltura. Alcune delle sue intuizioni più importanti sono state pubblicate nei suoi testi Il pensiero scientifico come fenomeno planetario (1938), Evoluzione delle specie e della materia vivente (1928) Alcune parole sulla noosfera (1943) e La transizione dalla biosfera alla noosfera (1938) [19].

Nonostante i contributi duraturi di Vernadsky alla conoscenza umana, eccoci qui, 76 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, a tollerare una politica non scientifica di decarbonizzazione di massa che minaccia di minare radicalmente la civiltà per innumerevoli generazioni.

Questo cambiamento viene forse imposto all’umanità? A differenza delle forze del fascismo e dell’imperialismo del passato, la terribile autoimplosione della civiltà di oggi si sta verificando attraverso il consenso di coloro che sono destinati a perire sotto un Grande Reset, e questo sfruttando il senso di colpa collettivo per il crimine di essere semplicemente umani. È diventato la norma per la maggioranza dei bambini di oggi considerarsi come appartenenti non ad una specie meravigliosa fatta ad immagine e somiglianza di un Creatore, ma piuttosto ad una razza parassitaria, colpevole per il crimine di peccare contro la Natura.

Quindi, cogliamo questa opportunità per reintrodurre la verità nella scienza del clima e lasciamo che gli ingegneri sociali che sbavano per un Grande Reset gridino e piagnucolino, mentre le nazioni scelgono un nuovo paradigma basato su un sistema aperto di vita e di anti-entropia, piuttosto che un mondo a sistema chiuso di decadimento e morte termica. Questo nuovo paradigma positivo di cooperazione, progresso scientifico-tecnologico e ottimismo culturale si sta rafforzando di giorno in giorno, guidato da Russia, Cina e dalle altre nazioni che si uniscono alla Nuova Via della Seta internazionale. Soprattutto, assolviamo finalmente la CO2 dai suoi cosiddetti peccati e celebriamo questa meravigliosa, piccola molecola come nostra amica e alleata.

Matthew Ehret

Riferimenti:

[1] The Evidence of Climate Fraud, By Marc Sheppard, American Thinker Nov. 21, 2009

[2] https://ourworldindata.org/funding

[3] How do I know China wrecked the Copenhagen deal? I was in the room by Mark Lynas, London Guardian, Dec. 22, 2009

[4] ClimateGate Fallout: Russian Think Tank Says Temperature Data was ‘Cherry-Picked’, Media Research Center, December 2009

[5] China and India Lead the Way in Greening, NASA Earth Observatory, Feb. 12, 2019

[6] China and India lead in greening of the world through land-use management, Nature Sustainability, Feb. 11, 2019

[7] China’s South-to-North Water Diversion Project benefits 120 million people, CGTN, Dec. 13, 2020

[8] Watch full documentary here: https://watchdocumentaries.com/all-watched-over-by-machines-of-loving-grace/

[9] To examine one of many models of CO2 generators, visit: https://johnsonco2.com/co2-generators/

[10] The 1970s Ice Age Scare, by Steve Goddard, May 12, 2013

[11] https://wattsupwiththat.com/2020/09/28/study-global-warming-hiatus-aka-the-pause-was-real/

[12]  Dr. Tim Ball Defeats Michael ‘Hockey Stick’ Mann’s Climate Lawsuit, Aug. 24, 2019, Climate Change Dispatch

[13] How to Lie with Statistics, by Darrell Huff, 1954 https://archive.org/details/how-to-lie-with-statistics-darrell-huff/page/23/mode/2up

[14] Ice age occurred when CO2 levels were 800 percent higher than now, IceAgeNow.info, July 23, 2016

[15] Mars is Melting, Science.nasa.gov, Aug 7, 2003

[16] To watch the full documentary, visit: https://youtu.be/ANMTPF1blpQ

[17] A Look Into Halton Arp’s “Peculiar Galaxies” and its Implications for the World We Live In, by Matthew Ehret, Rising Tide Foundation https://risingtidefoundation.net/2020/10/13/a-look-into-arps-peculiar-galaxies/

[18] Some Words About the Noosphere by V.I. Vernadsky, 1943, republished in 21st Century Science and Technology, Spring 2005 TS5467.SP05 (21sci-tech.com)

[19] To access all of these referenced works by Vernadsky, visit: https://risingtidefoundation.net/vladimir-vernadsky/

 

Fonte: canadianpatriot.org
Link: https://canadianpatriot.org/2021/08/11/in-defense-of-co2-astro-climatology-climategate-and-common-sense-revisited/
11.08.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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