Di Fabio Bonciani alias Megas Alexandros, ComeDonChisciotte.org
Dopo la piena confessione di Palamara nel suo libro, arriva quella di Renzi, che poche sere fa a “Quarta Repubblica”, pronuncia parole che non lasciano alibi alle interpretazioni. La giustizia è comandata e gestita da un “Sistema” ben oliato, che vede politici (anche quelli indagati e rinviati a giudizio), insieme a magistrati consenzienti, decidere nomine e di conseguenza i processi.
Luca Palamara, il “Buscetta” dei magistrati appartenenti al “Sistema”, pareva essere l’unico reo-confesso, quando all’improvviso, prima nel suo libro fresco di stampa (“Controcorrente”) e poi in prima serata in viva voce da Porro a “Quarta Repubblica”, si è aggiunto il Senatore leader di Italia Viva Matteo Renzi, con parole che in una qualsiasi democrazia occidentale, avrebbero fatto venir giù tutti gli organi e le istituzioni che sono a fondamento di uno Stato di diritto, democratico.
“Oh, io lo so che quelle cene, sono state l’unico elemento per cui Davide Ermini è stato nominato vice-Presidente del CSM” (1)
Ricordando Pier Paolo Pasolini ed una lettrice che magistralmente lo ha evidenziato nei commenti del mio articolo precedente sulla giustizia, Vi invito ad indignarvi e scandalizzarvi (avendone tutti i diritti), dopo aver ascoltato le parole di Matteo Renzi, direttamente dal link del video riportato in fondo all’articolo.
Ora dopo averle ascoltate, riprendiamoci, asciughiamoci la fronte gelata dai brividi e proviamo a prendere coscienza del paese in cui viviamo. Noi, popolo italiano, viviamo in un paese, dove la nomina della seconda e più importante carica operativa della magistratura (visto che il Presidente della Repubblica non se ne occupa direttamente), ovvero il vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, è stata decisa in una delle famose cene tra Palamara, Lotti, Ferri ed i loro commensali. Decisa non in base al curriculum del candidato o in base alle sue competenze, alla sua storia, alla sua moralità, ai risultati ottenuti in magistratura, ma decisa esclusivamente per un “gioco di potere”, fatto di appartenenza, fratellanza, amicizia con il politico di turno (Renzi in questo caso), contiguità, garanzia di asservimento e chissà quant’altro.
Ora, cari amici lettori, parliamoci chiaro il non rinunciabile ed a tutti noi noto principio della separazione dei poteri, su cui si fondano tutte le costituzioni delle democrazie che vogliono ritenersi tali, fu introdotto proprio per fare in modo che situazioni come il “Sistema Palamara” non diventassero realtà.
E’ estremamente chiaro, senza ricorrere al narcisismo del “fare il professore“, che una concentrazione dei tre poteri dello stato (legislativo – esecutivo – giudiziario), nelle mani di alcuni soggetti che formano un “Sistema”, fanno saltare la barricata ponendo un paese al di fuori della “democrazia” e spingendolo velocemente verso l’infinito, dove la “tirannia” potrebbe essere il punto terminale e tragico di approdo.
Renzi ci conferma pure, che non solo l’ultimo Vice-Presidente del CSM è opera sua, ma anche il penultimo; ovvero il già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri del governo Letta dal 2013 al 2014 e Sottosegretario di Stato del Ministero dell’economia e delle finanze nel governo Renzi nel 2014, Giovanni Legnini. Lo confessa davanti agli italiani, con lo stesso atteggiamento di normalità che lo ha caratterizzato nel compiere tali atti, addirittura quasi per rendersi più umano, apparentemente se ne duole, della sua scelta. La ritiene sciagurata e sbagliata. Poi, la domanda che tutti noi dovremmo porci, cioè se il suo ripensamento è dettato dal fatto che Ermini non abbia fatto un buon servizio agli italiani oppure a lui stesso medesimo, questo ai più, rimane circoscritto nella sfera del “dettaglio” e solo lui ed il “Sistema” a cui appartiene hanno la risposta
Addirittura, stante il “modus operandi” del “Sistema”, falso, doppiogiochista e sprezzante del destino dell’uomo…. verrebbe facile anche pensare, che il prendere le distanze da Ermini, che non scordiamocelo è ancora in carica, potrebbe (ed uso il condizionale) benissimo, essere una semplice strategia per coprirsi le spalle e la faccia davanti agli italiani onesti, per le malefatte presenti e future.
Dice Renzi: “Davide è un ragazzo che era stato bocciato alle elezioni regionali del 2004, io ero il candidato presidente alla Provincia, lo recuperai facendo una giunta per lui. Poi l’ho candidato nel 2009 alla presidenza del Consiglio Provinciale, nel 2013 in Parlamento, nel 2018 è stato salvato proprio da Luca Lotti”. E poi, aggiungo io dopo una vita a ruota di Renzi, che gli procura incarichi e stipendi, Renzi lo piazza sul trono più alto, dove da lì può gestire tutto il mondo della magistratura. E siccome il compito dei magistrati è di indagare e fare i processi e che i politici effettivamente qualche problemino con la giustizia via via ce l’hanno…… insomma a pensar male, spesso ci si azzecca diceva un famoso Onorevole, tanto per rimanere in tema.
La domanda che ci facciamo e che dovrebbe farsi anche un PM, ma ancor di più il Presidente della Repubblica Mattarella: come si può tollerare, che dopo le sopra riportate affermazioni di Renzi in relazione alle modalità in cui è avvenuta la nomina dell’appartenente al “Giglio Magico” Davide Ermini (amico stesso di Renzi), il quale confessa ed aggiunge con una deposizione fiume, di fronte ad un indignato Porro ed un Piero Sansonetti che stranamente in questa occasione, perde la parola: “l’attuale Vice-Presidente del CSM è stato selezionato in una di quelle cene” – dico, come si può tollerare che Davide Ermini sia ancora seduto su quella poltrona.
La risposta a questa domanda, non può che trovarsi nel “Sistema” stesso e nella sua capacità di resistere nel rimanere in piedi e ben saldo al comando. Si ritrova nella regia, che dietro le quinte dirige le scene e gli attori interpreti dei vari ruoli. I ruoli dei “de-potenziatori minacciosi” interpretati da Palamara e Renzi, quelli del “lo facevano tutti” e del “se non mi salvate racconto ancora di più”, hanno il compito di rendere plausibile alla gente, tutto l’inimmaginabile possibile; oltre a mettere in guarda chi li ha pilotati e se ne è servito, sul fatto che loro sanno molto di più e potrebbero parlare.
Quindi il Renzi di turno, che nei panni di Tancredi, il nipote del principe di Salina, ne “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pronuncia la frase: “Bisogna cambiare tutto” con l’intento di non cambiare nulla, sta solo recitando di fronte al popolo italiano per salvare il “Sistema” e poterne rimanere dentro, beneficiandone ancora, come ha confessato di averne già beneficiato in passato.
La procura di Napoli considera un reato l’azione di lobbying “diretta a interferire sulle funzioni di organi costituzionali, amministrazioni pubbliche, enti pubblici” (1a).
L’avvocato Valter Biscotti, noto penalista, definisce le intercettazioni di Luca Palamara, ex membro del Consiglio superiore della magistratura: «Un fatto gravissimo», anzi di più: «un attentato agli organi costituzionali». L’avvocato non usa mezzi termini: «In altri casi, per molto meno, si sono aperte inchieste straordinarie di grande rilevanza mediatica. Ricordo solo quando in quelle due parole di molti anni fa Pacini Battaglia disse: Quei due mi hanno sbancato. Solo da quella frase sono nate decine di migliaia di pagine. Poi si è accertato che diceva sbiancato. Anche da poche parole si possono intravedere principi di condotte illecite. In questo caso le parole sono gravissime. (…) Se esiste un concerto di più persone volto a impedire l’esercizio sulle funzioni di organi costituzionali è un reato gravissimo punito con la legge Anselmi che è contro le associazioni segrete, nata sull’onda dello scandalo della P2 – tiene a dire Biscotti – Non è una notizia di poco conto, ma un’emersione di un fatto gravissimo di un attentato alla funzione degli organi costituzionali» (2).
Ciò che ha ispirato cotante frasi al penalista Biscotti, sono le confessioni di Palamara (riportate nel suo libro) sull’attacco della magistratura a Salvini per il caso delle navi che trasportavano migranti. Ma le stesse valutazioni a livello penale potrebbero essere fatte anche per le frasi pronunciate da Renzi, le quali come minimo, e tanto per cominciare dovrebbero portare all’apertura di un fascicolo ed a sentire il senatore fiorentino come persona informata dei fatti.
Insomma, a niente vale fare una distinzione, sia che da un lato ci sia la volontà di una parte della magistratura di fare politica attraverso le inchieste giudiziarie, che dall’altro ci sia il politico che tenta, con ogni mezzo, di intrufolarsi nella magistratura per conquistarsi l’impunità, beh, in entrambi i casi siamo di fronte ai reati gravissimi che l’avvocato Biscotti ci evidenzia con forza.
Luigi De Magistris, ex magistrato ed oggi primo cittadino di Napoli, è saltato sulla sedia, dopo aver letto il libro intervista di Palamara scritto da Alessandro Sallusti, su tutta la vicenda che ha portato alla radiazione dall’albo dei magistrati l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. «Confermo tutto, – spiega De Magistris al Giornale – le correnti unite contro di me, riunite dall’allora Guardasigilli Clemente Mastella, il ruolo di Cascini… Un indagine in cui è indagato il premier e in cui il suo ministro della Giustizia è consapevole che ci sono intercettazioni che lo riguardano che chiede il trasferimento del pm che lo indaga… Un Csm che mi trasferisce pur sapendo dai pm di Salerno la verità, io che me ne vado e i colleghi accusati che restano al loro posto. Una cosa mai vista…».
«Il vero elemento inquietante – prosegue De Magistris al Giornale – è il coinvolgimento pieno, di cui non ho mai dubitato, e l’ho detto pubblicamente, del Quirinale ai massimi livelli. Ancora più indegno perché da presidente era, sia garante della Costituzione che presidente del Csm. È stato decisivo e credo che si debba andare fino in fondo, non basta il dibattito». (3)
Nel video riportato sotto (3), in un intervento nella trasmissione “Non è l’arena” di Massimo Giletti, in merito alla questione sopra esposta, il Dott. De Magistris, senza mezzi termini afferma che l’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano andava messo in Stato d’accusa. (4)
Il reo-confesso Palamara, che preso dalla spasmodica difesa della sua persona le tenta tutte, su una cosa però ha ragione: “non era solo”; del resto è una offesa all’intelligenza del popolo sovrano far credere che Palamara da solo fosse stato in grado di fare e disfare a piacimento il “letto padronale” dove si corica la magistratura. Faremmo un torto enorme alla giustizia se tutto questo si risolvesse con un unico colpevole e molti rimanessero al loro posto. Però non è nemmeno accettabile che coloro che hanno ridotto le istituzioni al ruolo di “prostitute” al loro servizio, oggi si arroghino il diritto di riformarle sponsorizzando “improcedibilità” e “tagliole” varie, con le quali triturare i diritti in processo, delle parti lese a vantaggio di chi le istituzioni le ha violentate.
Insomma, la situazione della giustizia in Italia, nonostante gli scandali e nonostante i tanti magistrati che operano con onestà e rettezza morale nel loro lavoro, è ancora ben salda nelle mani del “Sistema”. Sono proprio i magistrati ed i cittadini onesti, oltre naturalmente a chi cerca giustizia, le vere vittime del “Sistema” stesso e non è più sufficiente, come diceva il padre costituente e mio concittadino Piero Calamandrei, essere fedeli alla giustizia, contando sul fatto che quest’ultima da divinità si manifesti solo a chi ci crede.
Perché oggi, nel nostro paese, di fronte ad un magistrato o ad un giudice appartenente al “Sistema”, è la divinità della giustizia che ha bisogno letteralmente di andare a farsi benedire.
Di Fabio Bonciani alias Megas Alexandros, ComeDonChisciotte.org
22.07.2021
NOTE
(1) Matteo Renz)i attacca il sistema della magistratura (msn.com)
(1a) https://www.ferpi.it/news/interferire-e-reato
(2) “Attentato agli organi costituzionali” – ilGiornale.it
(4) Watch | Facebook
—
Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org