Sottotitolo: I 52 più pericolosi dignitari americani.
Segnalato e tradotto da logos per comedonchisciotte.net
“Il gioco di carte che vi proponiamo è uno strumento ad un tempo pedagogico
e ludico per offrire un panorama dello staff al potere a Washington: il regime
Bush.”
da http://www.reseauvoltaire.net/jeudecartes.html
Noi non abbiamo, fuori degli Stati Uniti, una visione completa dell’amministrazione
Bush. Solo alcune delle sue figure più rappresentative sono conosciute
all’estero. Loro costituiscono un’equipe coesa che guida una “rivoluzione
neo-conservatrice” in totale rottura con la storia e i valori del loro paese.In meno di tre anni, George W. Bush si è impadronito del potere con
la complicità della Corte Suprema, a dispetto dei voti degli
elettori; le principali disposizioni della Dichiarazione dei Diritti sono
state sospese; un sistema di sorveglianza orwelliana di ogni cittadino è
stato messo in atto a vantaggio dell’USA Patriot Act; i militari sono stati
autorizzati ad intervenire nella vita della politica interna; è stato
costituito un apparato di propaganda nazionale; il paese ha abbandonato il
diritto di auto-determinazione dei popoli e si è lanciato in campagne
coloniali in Afghanistan e in Iraq; ricusando il protocollo di Kioto e la
Corte penale internazionale, inasprendo le barriere doganali e facendosi
beffe del Consiglio di sicurezza, ha rimesso in discussione tutti i sistemi
di regolamentazione internazionale. Non si tratta più di un semplice
mutamento di politica, ma di un nuovo regime.
Il gioco di carte che vi proponiamo è uno strumento ad un tempo pedagogico
e ludico per offrire un panorama dello staff al potere a Washington: il regime
Bush.
Chi avrebbe potuto immaginare, alla fine del mandato di Bill Clinton, che
gli Stati Uniti sarebbero andati rapidamente a tagliare i legami con le loro
tradizioni storiche di libertà nazionale e di lotta contro il colonialismo
all’estero? Ancora, senza attendere il risultato dello scrutinio, George
W. Bush fu designato presidente da una Corte suprema dominata dagli amici
di suo padre. In seguito, traumatizzato dagli attentati dell’11 settembre,
il paese accetterà la sospensione per quattro anni delle principali
disposizioni della Dichiarazione dei Diritti, finché fu allestito
un gigantesco apparato di controllo sociale e di propaganda nazionale. Infine,
l’amministrazione Bush inizia a rovesciare dei governi per mezzo delle armi
in Afghanistan, quindi in Iraq, senza il mandato dell’ONU.
Chi avrebbe potuto immaginare, nel giro di tre anni, che il corso degli Stati
Uniti avrebbe chiamato in causa il complesso delle relazioni internazionali?
Già oggi Washington tenta di sottrarre all’ONU tutto il potere politico
e di ordinare il mondo secondo la sua volontà. La Germania, il Belgio,
la Francia e il Lussemburgo danno forma all’abbozzo di una dissidenza dell’OTAN
e costruiscono un’Europa della difesa. La Russia e la Cina hanno ripreso
la corsa agli armamenti.
E’ venuto il momento di interrogarsi sulla natura della nuova amministrazione
statunitense. Prima di trarre qualsivoglia considerazione, noi abbiamo voluto
tracciare un quadro dei principali responsabili del regime Bush.
I 52 personaggi del regime Bush
Per scherno, abbiamo presentato 52 personaggi sul modello di un gioco di
carte paragonabile a quello utilizzato dal Comando centrale per stigmatizzare
i dirigenti del regime di Saddam Hussein. Noi abbiamo voluto usare come uno
specchio questo metodo della cui volgarità e cinismo siamo scandalizzati.
Riprendendo le teorie filosofiche di Leo Strauss, alan Bloom e Samuel Huntigton,
che servono da riferimento a questa amministrazione, noi abbiamo classificato
i personaggi in quattro categorie corrispondenti ai semi delle carte
Picche (« Organizzazione ») – una
casta di dirigenti che si appoggia su tre forme di potere:
Quadri (« Sfruttamento ») – il potere
economico,
Fiori (« Repressione ») – il potere
militare-di polizia
Cuori (« Comunicazione ») – la sovrastruttura
ideologica
La lettura delle note biografiche, per brevi quanto siano esse, svela la
vera natura di questo gruppo: a voi giudicare.
[In caso di difficoltà di collegamento, provare più tardi]