Quando penso a Jacob Collier penso alla musica nella sua forma più pura, non semplice ma pura. Lui non è un accademico come gli altri, ma oggi è considerato uno dei più grandi conoscitori della musica e del suono. A soli 27 anni può vantare milioni di visualizzazioni, conferenze in prestigiose università e conservatori, persino un Ted Talk nel 2018.
Originario di Londra nel Regno Unito, polistrumentista e cantante, batterista e percussionista, compositore e direttore d’orchestra, non c’è un’area della musica che lui non conosca. L’innata naturalezza che dimostra di avere con tutti gli strumenti nonostante la giovanissima età (classe 1994) è quasi inspiegabile. Sembra che lui abbia studiato tutti questi strumenti in un’altra vita, anzi altre vite visto il grandissimo numero. I suoi concerti non sono concerti normali, la sua musica è uno spettacolo del suono prima di tutto. Ritmi sincopati, contrattempi, pause improvvise, schemi composti, lascia tutto senza fiato e stupisce che abbia senso.
Si è anche prestato anche ad una bellissima pubblicità di un pianoforte Yamaha semi automatizzato, utilizzando la celeberrima cover di Michael Jackson – Don’t stop ‘til you get enough. Da qui si deduce anche il talento pianistico del prodigio allora solo 23enne:
Don’t you worry about a thing
Questo è il primo pezzo che ho sentito anni fa rifatto da lui, e mi ha lasciato a bocca aperta. Una canzone geniale di Stevie Wonder anche molto difficile da fare “a cappella”. Jacob a mio parere non ha una voce “bella” ma estremamente plastica e malleabile per le scale e sonorità uniche che lui crea, che maneggia con estrema maestrìa e disinvoltura. In questo pezzo si vede il grande talento vocale di Jacob, unito, alla fine del video, ad uno dei suoi talenti polistrumentistici, con la ricreazione di una piccola orchestra caraibica con contrabbasso, congas, pianoforte e tanto altro.
Moon River
Chi non ricorda la bellissima Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”?! Il grande Peppard che alla finestra ascolta la bellissima Audrey cantare questo capolavoro di Henri Mancini degli anni ‘60 del secolo scorso. Lui l’ha fatta… più grande, molto più grande. Nel primo minuto e mezzo del pezzo, si sente soltanto la parola “moon” detta da decine di artisti di tutto il mondo, un bellissimo e folle progetto, che lui avrebbe poi inserito e schierato a seconda del timbro… è una cosa pazzesca a pensarci, ma anche magnifica e bellissima. Il risultato lo lascio a voi.
Per curiosità… guardate la lista dei partecipanti al primo “moon”, ho marcato un paio di nomi molto noti:
Suzie Collier, Sophie Collier, Ella Collier, Ben Bloomberg, Herbie Hancock, Quincy Jones, Eric Whitacre, Hans Zimmer, Steve Vai, Ty Dolla $ign, Chris Martin, Charlie Puth, Lianne La Havas, Tori Kelly, David Crosby, Chris Thile, Daniel Caesar, Kimbra, Laura Mvula, MARO, Cory Henry, dodie, Becca Stevens, Jack Conte, Nataly Dawn, Oumou Sangare, Jules Buckley, Jamie Cullum, Tank, Beardyman, Genevieve Artadi, Sam Wilkes, Greg Phillinganes, Michael League, Hamid El Kasri, Avery Wilson, Jojo, Jonah Nilsson, Tom Misch, Darwin Deez, June Lee, Kathryn Tickell, Merrill Garbus, Nikki Yanofsky, Sam Amidon, Alvin Chea, Claude McKnight, Mark Kibble, Khristian Dentley, David Thomas, Joel Kibble, Andrea Haines, El Cockerham, Blake Morgan, Barney Smith, Chris Wardle, Jonathan Pacey, Rob Clark, Sam Dressel, Barak Schmool, Pedro Martins, Jake Sherman, Jonathan Dove, Brian Mayton, Fred Harris, Nicola Hadley, Steve Mulligan, Clyde Lawrence, Gracie Lawrence, Sumner Becker, Jordan Cohen, Thomas Gould, Gareth Lockrane, Gwilym Simcock, Jason Rebello, James Maddren, Nick Smart, Pete Churchill, Tom Cawley, Umar Hossain, Mischa Stevens, Jose Ortega, Claudio Somigli, Alessandro Melchior, Christian Euman, Rob Mullarkey, Adam Fell, Michael LaTorre, Michael Peha, James Wright, Noah Simon, Matthew Celia, Rocky Borders, Josh Helfferich, Robert Watts, Ewa Zbyszynska, Arend Liefkes, Jasper van Rosmalen, Murk Jiskoot, Ruben Margarita, Aleigha Durand, Allayna O’Quinn, André Smith, Asya Bookal, Briana Marshall, Catherina Lagredelle, Celine Sylvester, Chad Lupoe, Chesroleeysia B, Cleavon Davis, Cole Henry, Danielle Cornwall, Haley Flemons, Holland Sampson, Jason Max Ferdinand, Jourdan Bardo, JP Scavella, Kashaé Whyte, Keviez Wilson, Kobe Brown, Kristin Hall, Leonard Brown, Lincoln Liburd, Louis Cleare, Maia Foster, Malik George, Malik McHayle, Marissa Wright, Matthew Cordner, Mykel Inez, Naomi Parchment, Natrickie Louissaint, Patricia Williams, Roddley Point-du-Jour, Samella Carryl, Terell Francis-Clarke, Zaren Bennett, Leo Janssen
Hideaway
Lasciamo la sezione “cover” per addentrarci nelle sue composizioni. Hideaway è un’esperienza musicale (non la definisco una semplice canzone) assolutamente senza eguali. Commuove e perplime per la complessità di certe sezioni della musica, specialmente i vocalizzi centrali che spiazzano e lasciano esterefatti. Il tema principale è di una dolcezza disarmante. Vi lascio cullare da lui ed il suo viaggio
Ha anche fatto un concerto all’Massachussets Institute of Technology (MIT) con una grande orchestra, questo è un frammento entusiasmante:
C’è tantissimo da fare vedere di Jacob, l’ultimo link che vi allego è uno stupendo e sensuale pezzo duetto con la bellissima e bravissima Tory Kelly, buon ascolto.
Spero vi sia piaciuto, vi lascio il link al suo canale YouTube ed al suo sito per approfondimenti.
https://www.youtube.com/channel/UCtmY49Zn4l0RMJnTWfV7Wsg
Articolo scritto e pubblicato da Giulio Bona per ComeDonChisciotte.org