Essere funzionali

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DI TONGUESSY

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Come può la verità essere considerata una questione di secondaria importanza? Perchè in una discussione caratterizzata da “post-verità”, i fatti oggettivi – chiaramente accertati – sono meno influenti nel formare l’opinione pubblica rispetto ad appelli ad emozioni e convinzioni personali?
Com’è stato possibile il superamento della verità fino al punto di determinarne la perdita di importanza?[1]. L’Accademia della Crusca si è posta queste domande.
Le risposte stanno tutte all’interno dei meccanismi di sistema, ovvero di come l’establishment considera il proprio rapporto con la verità e come invece valuta le funzionalità. Verità verso funzionalità, questo è il quadrante da osservare.
Il Circolo di Vienna merita a questo punto un po’ di attenzione. Con il neopositivismo Schlick, Carnap, Neurath e soci avevano cercato di determinare cosa fosse la verità scientifica osservabile e verificabile da chiunque. Una forma di realismo ormai caduta in disuso. Il tentativo era di rendere visibile a tutti l’inconsistenza della metafisica attraverso la verifica del linguaggio in prima battuta. Insomma ancora si cercava la verità attraverso la scienza dove “non si dà “profondità” alcuna; ovunque è la superficie…. Tutto è accessibile all’uomo e l’uomo è la misura di tutte le cose. In ciò si riscontra un’affinità con i sofisti, non con i platonici; con gli epicurei, non con i pitagorici; con tutti i fautori del mondano o del terreno.”[2]
La verità esiste, ci dicono i viennesi, è umana e la possiamo verificare proprio perché è la cosa più importante per evitare di diventare prede di quelle frasi che edificano la metafisica e di quelle proposizioni senza senso che trascendono l’orizzonte dell’umanamente verificabile. Carnap in questo caso parla di “atteggiamento emotivo e volitivo verso l’ambiente, verso la società, verso i compiti cui egli è dedito”. Atteggiamento, non fatto verificabile. Fate attenzione alla differenza.
Ecco, quello che stigmatizza l’Accademia è questo: oggi viene messo in prima posizione l’atteggiamento e non la verifica, che non risulta più necessaria.
L’atteggiamento è sempre funzionale a qualcosa: l’ambiente, la società, i compiti. Se esistono dati controversi rispetto al riscaldamento globale, questi non contano, conta l’atteggiamento. Se esistono dati controversi relativamente al Covid-19 questi vengono tranquillamente ignorati per favorire l’atteggiamento emotivo, cioè la paura. La verità diventa il grande incomodo, complice anche il radicato relativismo che da qualche tempo condisce i minestroni semantici legati alle ontologie postmoderne, le cyberontologie. L’atteggiamento emotivo, complice decenni di PNL pubblicitaria, è oggi ciò che guida il sentire pubblico. Sono le vendite stellari della VW a dispetto della verità sulle emissioni diesel. Sono gli euro donati oggi al SSN a scapito della verità sui tagli (37 miliardi in 10 anni). Sono i Carabinieri che multano il sub, nonostante il contagio sott’acqua sia impossibile. L’elenco è mostruoso e conferma quanto abbondantemente l’emotività abbia superato la verità.

L’emotività telecomandata spiana la strada alla funzionalità. Se il fatto veritiero ormai non ha più valore, l’incubo di Carnap si realizza ed il linguaggio assume valori autoreferenti. La metafisica galoppa felice nelle praterie della non-verifica (complice il virtuale dell’iperrealtà), ed i fatti reali diventano episodi occasionali non meritevoli di attenzione alcuna. Il giudizio diventa così una funzione dell’emotività, e sappiamo bene dove quest’ultima possa portare. E’ il delitto d’onore nel delirante percorso della psicontologia postmoderna: il delitto è verificabile, l’onore no. Trascurato delitto per inconsistenza emotiva, attorno all’onore (Meine Ehre heißt Treue- motto delle SS) viene tessuta la fitta rete di narrazioni sistemiche con lo scopo di sostanziarne l’autoreferenzialità. Vanificare le verifiche per sostenere le funzioni emotive acquista oggi un significato di portata universale dato che l’establishment ha tutte le convenienze nel portare il sentimento popolare verso l’emotività, dato che ha imparato come manovrarla e organizzarla a proprio esclusivo vantaggio. Viceversa portare la verifica nel discorso comporta una democrazia che oggi, in piena era postdemocratica, viene ormai considerata prassi poco gratificante per nulla significativa.
Nell’epoca della supposta-efficienza il ready made e l’instant karma sono ciò che regola le relazioni, mentre le verità accertate richiedono sforzi titanici per essere sostenute. Il giornalismo si è quindi perfettamente adeguato alle esigenze del nuovo che avanza (la supposta-efficienza), e offre splendido esempio di come si possa informare senza dire nulla, ma sempre in un’ottica di massima performance sistemica. I giornalisti ormai sono solo dei portatori sani di domande rettoriche, dato che l’orifizio attraverso cui profferiscono cotanta sicumera è di difficile identificazione. Servirebbe un analizzatore di gas (nasocomio? Fognatria?) per comprendere se sia CO2 oppure metano ciò che fuoriesce assieme ai fonemi.

Verità vs funzionalità si diceva. Prendiamo un premio Nobel come Montagnier. Funzionale ai massimi sistemi come lo sono i vari Nobel con le onorificenze di valore mondiale destinate a chi abbia reso i maggiori servizi all’umanità. C’è un fondo di verità ma definitivamente oscurato dalla funzionalità, basti pensare al Nobel per la pace di Obama il guerrafondaio.
A Montagnier nel 2008 venne consegnata la massima onorificenza scientifica grazie ai suoi studi sull’HIV. Funzionale ad un sistema che cercava di venire a capo di un problema che aveva visto maturare truffe come l’AZT (un topicida) messo in vendita senza sperimentazione e approvato immediatamente dalla FDA americana come farmaco capace di debellare l’HIV stesso.[3]
Quindi, grazie alla priorità della funzionalità e alla svalutazione della verità, Montagnier viene definito oggi dalla stampa mainstream “un premio Nobel in confusione o forse ormai votato alle baggianate [perché parla] senza lesinare certezze in merito alla “dittatura dei vaccini””[4].
Se i vaccini esistono è grazie alla mancanza di verità e all’eccesso di funzionalità sistemica. Ecco come Montagnier passa in un attimo da genio a idiota. Decisione irrevocabile perché determinata dalle necessità del sistema di sopravvivere a sé stesso.
Né va meglio con Didier Raoult, il più citato microbiologo in Europa e sostenitore della cura contro il Covid-19 a base di clorochina che viene accusato di teorie complottiste quali la dannosità del 5G e del glifosato.[5] E’ forse perché oltre a guarire i malati con medicine di basso costo dice che il virus ormai ha le ore contate che i media si chiedono se sia genio o ciarlatano?[6]
Già, fino a ieri genio e oggi ciarlatano.
Vogliamo parlare di sanità pubblica magari? A fronte di tagli per 37 miliardi in 10 anni[7], solo nel 2019 ci sono stati sprechi per 21,5 miliardi.[8] Quindi fatemi capire: i lavoratori della sanità pubblica sono gli eroi dei TG oppure sono gli spreconi del 2019? Sono capaci di far funzionare comunque un sistema sottodimensionato causa tagli oppure sono solo dei fancazzisti spendaccioni? Vogliamo applaudirli per avere salvato zia Elenuccia oppure è doveroso accoglierli con gavettoni di letame per avere buttato al vento i nostri soldi? Sono domande cretine se viste dall’alto della logica funzionale. Ieri gavettoni oggi applausi. Tutto normale. Avanti Savoia!
Sappiate che può succedere anche con voi, qui, in questo agorà virtuale oppure con vicini e parenti. Succede dovunque, comunque e sempre per i soliti due motivi: primo per la mancanza di dati verificabili (ragionamenti di pancia telecomandati) e secondo per la mancanza di dati verificabili: ognuno si cura di portare dati in quantità esagerate a dimostrazione di tesi precostituite. Le statistiche servono benissimo alla bisogna.
Vi domandate ancora quale sia l’origine della post-verità? Davvero non riuscite a capirlo? Non riuscite a capire che stiamo vivendo un grandioso esperimento sociale dove ognuno può dire verità indimostrabili, le uniche ammesse, a patto di evitare qualunque prova fattuale?
Semplicemente è finita l’epoca delle verità e siamo entrati nell’era delle post-verità, dove i fatti verificabili non contano più nulla considerato quanto siano manipolabili a piacere (do you remember IPCC?) mentre tutto ruota attorno alla funzionalità. Cioè alla narrazione imperante.

Nella torre di Babele postdemocratica ognuno si senta quindi in diritto di raccontare la propria post-verità di cui a nessuno frega qualcosa e che a nessuno viene in mente di verificare (davvero quella foto su facebook è del vostro gatto?). Perchè la funzionalità ha altri orizzonti e finalità. Preve chiamava questo obbrobrio comunitarismo. Fusaro gli tiene il moccolo.
Quell’arbitro cornuto non doveva concedere quel rigore e quei carabinieri hanno fatto bene a multare il sub.
Però adesso non rompetemi più i coglioni con domande del tipo: ma come siamo arrivati fino a questo punto?

Traudl Junge [segretaria personale di Hitler] sostenne di non essere mai stata una nazista, non era iscritta al partito nazista, e di non aver avuto sentore del genocidio messo in atto da Hitler, il più grande criminale mai vissuto, ma portò fino alla morte il peso del rimorso per non essersene mai resa conto, autodefinendosi sprovveduta e infantile, soprattutto dopo aver scoperto dalla targa commemorativa nell’università di Monaco che Sophie Scholl era stata una sua coetanea e che inoltre venne assunta come segretaria di Hitler proprio il giorno dell’esecuzione della Scholl.[9]

 

Tonguessy

Fonte: www.comedonchisciotte.org

18.05.2020

 

[1]https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/viviamo-nellepoca-della-postverità/1192
[2]http://www.paolomalerba.it/epistemologia/Testi/Circolo.htm
[3]https://it.paperblog.com/cos-e-l-azt-un-farmaco-in-cerca-di-una-malattia-1945053/
[4]https://www.repubblica.it/salute/2017/11/08/news/luc_montagner_contro_i_vaccini-180598407/
[5]https://respectfulinsolence.com/2020/04/14/didier-raoult-bad-science-bully/
[6]https://www.ilfoglio.it/home/2020/03/23/news/genio-o-ciarlatano-chi-e-didier-raoult-il-medico-che-sa-come-guarire-il-coronavirus-306985/
[7]https://www.repubblica.it/salute/2020/03/05/news/coronavirus_lo_studio_in_10_anni_-37_miliardi_alla_sanita_italiana-250314358/
[8]https://www.sprechi.it/sanita-pubblica-sprechi-991
[9]https://it.wikipedia.org/wiki/Traudl_Junge

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