Joseph Mercola
theepochtimes.com
“Sebbene liberi di pensare e agire, siamo tenuti assieme, come le stelle nel firmamento, da legami inscindibili. Questi legami non possono essere visti, ma possiamo sentirli.” Tesla.
In poche parole
• Vandana Shiva, Ph.D., descrive in dettaglio come la cricca globale intenda “dividere e governare” per raggiungere i propri obiettivi di sfruttamento.
• L’1% più ricco del mondo – gli ultra-ricchi, e gli imperi moderni che controllano, Big Tech, Big Pharma e Big Ag [agricoltura] – sono responsabili della distruzione del pianeta e della maggior parte delle crisi finanziarie e sanitarie che colpiranno l’umanità.
• È un’illusione che le aziende tecnologiche stiano “creando” quei sistemi che, secondo loro, renderebbero il nostro pianeta un posto migliore: estraggono in gran parte informazioni dai nostri dati, compresi quelli della nostra mente.
• Il divide et impera è una necessità per consentire all’1% di mantenere il potere, mentre le proteste e i disordini aumentano.
• Prestate attenzione alle politiche economiche che vengono spinte mentre le persone vengono divise: è proprio questo il programma.
Lo 0,001% più ricco del mondo – gli ultra-ricchi, e gli imperi moderni che controllano – Big Tech, Big Pharma e Big Ag – non sono solo responsabili della distruzione del pianeta e delle crisi finanziarie e sanitarie che colpiranno la maggior parte dell’umanità, vogliono arrivare al controllo totale. Se e quando ciò accadrà, il 99% delle persone diventerà usa e getta.
Vandana Shiva, Ph.D., fondatrice della Navdanya Research Foundation for Science, Technology and Ecology in India, descrive nei dettagli come i globalisti stanno sfruttando le masse nel suo libro “Oneness Vs. the 1%: Shattering Illusions, Seeding Freedom.” Nel video qui sopra, realizzato da After Skool, spiega come lo 0,001% intenda “dividere e governare” per raggiungere i propri obiettivi di sfruttamento [1].
Una lezione dalla teoria quantistica
Vandana Shiva è una laureata in fisica che, inizialmente, aveva pianificato di specializzarsi in energia atomica. Ma, quando aveva compreso quale devastazione questa aveva causato in tutto il mondo, aveva rinunciato alla sua idea di diventare un fisico nucleare e si era invece specializzata nella ricerca del sapere, in tutto il suo insieme. Ha studiato da sola, giungendo ad elaborare una teoria quantistica [2] che ha costituito la base del lavoro di tutta la sua vita [3]:
“Il modo in cui vedi il mondo nella tua mente è il modo con cui ti relazioni ad esso. Quando lo intendi come materia morta, buona solo per essere sfruttata, lo sfrutterai. Quando lo intendi senza alcuna comprensione dei suoi limiti, violerai i limiti del pianeta.
Quando lo intendi con una profonda comprensione delle sue interconnessioni, approfondirai quelle relazioni. Ed è questo riconoscimento di base ciò che ho tratto dalle mie scoperte nella teoria quantistica: che la non località, la non separazione, l’interconnessione… è la natura della realtà.”
Tuttavia, spiega, all’interno del paradigma del pensiero che segue le leggi della meccanica, c’è un disegno che non si è evoluto. In quanto tale, il pensiero meccanicistico si basa sui seguenti presupposti [4]:
• Siamo separati dalla natura.
• La natura è costituita da particelle individuali separate l’una dall’altra, che possono relazionarsi solo attraverso la violenza, la forza e l’azione per contatto.
Ma, nel mondo quantistico, spiega Shiva, “Non c’è separabilità. La mia tesi era sulla non-località nella teoria dei quanti. Tutto è interconnesso. Non ci sono qualità essenziali fisse incorporate nel modo in cui le persone vengono osservate, è tutta la natura che viene osservata. Nel mondo quantistico, il potenziale è la qualità che definisce e, poiché si tratta di un potenziale, si tratta anche di incertezza” [5].
Shiva afferma che il mondo meccanicistico si basa su una falsa illusione di determinatezza, la caratteristica di essere altamente prevedibile. “Nel mondo quantistico, sappiamo che non possiamo liberarci dell’incertezza,” dice, citando il principio di indeterminazione, scoperto dal fisico tedesco Werner Heisenberg nel 1927.
Riferendosi agli atomi e alle particelle subatomiche, il principio di indeterminazione sostiene che la posizione e la velocità di un oggetto non possono essere misurate contemporaneamente. “Infatti, i concetti stessi di posizione esatta e di velocità esatta, presi insieme, non hanno alcun significato in natura,” osserva l’enciclopedia Britannica [6].
Inoltre, mentre nel mondo meccanicistico le cose sono o/o – “puoi essere un’onda o una particella,” dice Shiva – “nel mondo quantistico, c’è il potenziale per essere entrambe le cose e queste sono tra loro complementari.” Continua: “Quando ti rendi conto che il mondo è un tutto interconnesso, ti rendi anche conto che ciò che appare diverso è, in realtà, un’espressione diversa di una realtà interconnessa” [7].
La tecnologia dei miliardari è diventata la nuova “missione”
Siamo in un momento senza precedenti nella storia, in cui la “missione civilizzatrice per l’umanità” consiste nella tecnologia – una tecnologia di proprietà dell’1%. È un’illusione, tuttavia, che le aziende tecnologiche stiano “creando” o inventando quei sistemi che, presumibilmente, renderebbero il nostro mondo un posto migliore.
“Estraggono dati,” dice Shiva, “Non creano nulla… i programmatori di software creano le piattaforme che poi usano. Persino Bill Gates non aveva mai realmente scritto il suo primo programma. Erano stati due professori di matematica al Dartmouth College» [8].
[Shiva] usa l’Ag One [9] di Gates come esempio, che consiste fondamentalmente nell’idea di creare un tipo di agricoltura per il mondo intero, che sarà posseduto e controllato in modo verticistico da Gates. Ha sede a St. Louis, Missouri, dove si trova anche Monsanto, acquisita dalla Bayer nel 2018 [10].
[Il progetto di Gates] include l’agricoltura digitale, un’attività in cui i dati provenienti dai vari agricoltori vengono analizzati, elaborati e poi
rivenduti agli stessi agricoltori. Ci sono parallelismi in tutta la società. Shiva spiega [11]:
“Abbiamo guardato cosa sta succedendo in India e tratto le nostre conclusioni. In pratica si sta finanziando una enorme raccolta dati provenienti dagli agricoltori, dati che verranno poi impacchettati da Big Data, che poi li rivenderà agli stessi agricoltori.
Quindi, quando pensate, ‘Quali sono i tipi di leader che stiamo creando?’ è molto importante ricordare che questi 25 anni di liberalizzazione corporativa del commercio hanno sostanzialmente significato molti soldi in mano a pochissime persone.
E poi sono loro che investono in tutte le aziende. Le società non sono più società indipendenti. Sono fondamentalmente capitali di miliardari gestiti da fondi di investimento, come Blackrock e Vanguard.”
Il piano è divide et impera
Proteste e disordini stanno aumentando in tutto il mondo mentre le persone si stancano di essere controllate e oppresse dall’1%. Le richieste di cambiamenti sono in aumento, perciò l’1% ha lanciato un piano per superare il problema: divide et impera.
Secondo Shiva, nel 1857, la Compagnia delle Indie Orientali aveva stabilito un precedente storico. In quell’anno si era verificata una rivolta contro l’oppressiva politica della compagnia, che era stata poi rilevata dallo stato britannico. Fino a quel momento, in India, Indù e Musulmani si erano sempre alleati per difendere la propria terra, i mezzi di sussistenza e le loro libertà.
Si identificavano principalmente nelle loro occupazioni e nelle loro comunità; la religione di appartenenza era secondaria. Ma, dice Shiva: “quando la Corona aveva preso il sopravvento, [gli Inglesi] avevano attuato la politica del divide et impera… c’erano sono voluti più di 60 anni anni, dal 1857 al 1920, per dividere totalmente la popolazione, mettendo gli uni contro gli altri in base alla loro religione.” Come spiega [12]:
“Quella divisione è ancora in fase di attuazione. È un progetto incompleto. Quindi, il divide et impera diventa una necessità per consentire allo 0,001% di continuare a mantenere il potere. Quali sono le politiche economiche che vengono spinte mentre le persone sono divise? Perché questo è, in realtà, l’ordine del giorno.”
Il dovere della verità
Il rifiuto di cooperare con una legge ingiusta era stato definito da Gandhi un dovere verso la verità. Shiva parla poi dell’apartheid nel 1906, quando gli Inglesi avevano tentato di trasformare gli Indiani in Sud Africa in cittadini di seconda classe. Gli Indiani dovevano registrare la loro razza e portare con sé un documento d’identità. Gli agenti di polizia potevano entrare nelle loro case per chiedere i documenti e alle persone era vietato, in base alla loro razza, il commercio locale e alcune professioni. “La gente diceva che avrebbe preferito morire,” racconta Shiva.
Tra i tanti che si sono ispirati a Gandhi e al dovere della verità c’è Martin Luther King. “Ma… quando King aveva iniziato ad occuparsi di questioni di giustizia e uguaglianza economica, era stato allora che era stato assassinato,” dice Shiva, “perché… si può parlare in modi molto gradevoli delle libertà civili ma non si può toccare la giustizia economica e l’economia” [13].
La parola ‘economia’ deriva dal latino ‘oeconomia’, ovvero l’arte del vivere. Ma l’averla trasformata nell’arte di far soldi ha portato alla violenza. “Quando trasformi l’arte del vivere nell’arte di fare soldi, che Aristotele chiamava ‘crematistica’, allora devi praticare la violenza contro la Terra e contro le persone: distruggere i loro mezzi di sussistenza, distruggere le loro libertà, impadronirti delle loro risorse” [14].
Bisogna piantare i semi della democrazia della Terra
Con il convergere di Big Tech con l’intelligenza artificiale, Shiva teme che il lavoro così come lo conosciamo, dal radiologo all’avvocato, sarà ridondante e il 99% delle persone diventerà usa e getta. La soluzione consiste nell’attivare il nostro senso di unità o di interconnessione con tutti gli aspetti della vita e piantare i semi di ciò che Shiva chiama la democrazia della Terra [15]:
“Potrete condividere questo bellissimo pianeta con amore, abbondanza e sostenibilità, oppure dire che è tutto mio: ogni pezzetto di terra, ogni seme, ogni mente. Perché ciò che ci viene estratto ora è la nostra mente e, se non difendiamo le libertà di tutte le specie e le libertà di tutti gli esseri umani, potremmo accorgerci, entro 20 o 30 anni, che il livello di disponibilità del sistema diventerà tale che l’umanità non riuscirà più a farne parte.”
Attualmente, la democrazia è diventata quella “delle corporazioni, dalle corporazioni, per le corporazioni.” La democrazia dalla Terra richiede un ripristino della democrazia “del popolo, dal popolo, per il popolo,” non solo per gli esseri umani ma anche per la natura [16]. Secondo gli antichi Veda, l’universo è divino e ogni cosa in esso, anche l’erba più minuscola, è un’espressione del divino.
L’universo esiste per il benessere di tutti, ma i suoi doni devono essere goduti senza avidità. Prendere più della propria quota è un furto e si ritorcerà contro chi lo fa. La soluzione per una vera sostenibilità non sta nelle nuove tecnologie ma nell’affidarsi alla “tecnologia” naturale, che è quella dell’universo [17]. Shiva dice [18]:
“Questo è il momento di fare dell’unità e dell’interconnessione, come un’unica umanità su un unico pianeta, il progetto politico del nostro tempo. Dobbiamo ricordare che siamo un’unica umanità. Facciamo parte di un’unica Terra e qualunque cosa facciamo non permetteremo che questo riconoscimento di base ci divida, né dalla Terra né gli uni dagli altri… insieme siamo forti.”
Dr. Joseph Mercola
Riferimenti
20.01.2023
Link: https://www.theepochtimes.com/divide-and-rule-the-plan-to-make-you-disposable_4999060.html
Link al file PDF originale: divide-and-rule-pdf
Scelto e tradotto da Oldhunter per comedonchisciotte.org
Il Dr. Joseph Mercola è il fondatore di Mercola.com. Medico osteopata, autore di best-seller e pluripremiato nel campo della salute naturale, la sua visione principale è quella di cambiare il paradigma della salute moderna fornendo alle persone una risorsa preziosa per aiutarle a prendere il controllo della propria salute.