F. William Engdahl
journal-neo.org
Il grande clamore umanitario delle ultime settimane, con le richieste di forniture sicure di grano ucraino per alleviare la crisi della fame in Africa e altrove, è ingannevole a molti livelli. Non ultimo, su chi è veramente il proprietario della terra su cui viene coltivato il grano e se effettivamente si tratta di mais e di altri cereali illegalmente brevettati OGM. Il regime corrotto di Zelenskyy ha stretto accordi riservati con le principali aziende agroalimentari OGM dell’Occidente, che hanno preso furtivamente il controllo di alcuni dei terreni agricoli più produttivi del mondo, la cosiddetta “terra nera.”
Il colpo di stato della CIA del 2014
Nel febbraio 2014 un colpo di Stato sostenuto dal governo statunitense aveva costretto il presidente eletto dell’Ucraina a fuggire in Russia. Nel dicembre 2013 il presidente Viktor Yanukovych aveva annunciato, dopo mesi di dibattiti, che l’Ucraina avrebbe aderito all’Unione economica eurasiatica russa dietro la promessa di un acquisto da parte della Russia di 15 miliardi di dollari del debito statale ucraino e di una riduzione del 33% del costo del gas russo importato.
L’offerta concorrente era stata una misera “adesione associata” all’UE, legata all’accettazione da parte dell’Ucraina di un pacchetto di prestiti draconiani da parte del FMI e della Banca Mondiale, che avrebbero obbligato alla privatizzazione delle preziose terre agricole ucraine, consentito la semina di colture OGM e imposto gravi tagli alle pensioni e provocato austerità sociale. In cambio di un prestito del FMI di 17 miliardi di dollari, l’Ucraina avrebbe dovuto anche aumentare le tasse sul reddito personale fino al 66% e pagare il 50% in più per il gas naturale. I lavoratori avrebbero dovuto lavorare dieci anni in più per ottenere la pensione. L’obiettivo era quello di aprire l’Ucraina agli “investimenti stranieri.” Il solito stupro dell’economia da parte del FMI per conto degli interessi corporativi globalisti.
Una disposizione chiave delle richieste degli Stati Uniti e del FMI al governo post-golpe del primo ministro scelto dagli Stati Uniti, Arseniy Yatsenyuk, un leader delle proteste di Maiden sostenute dalla CIA contro Yanukovych, era stata quella di aprire finalmente le ricche terre agricole dell’Ucraina ai giganti stranieri dell’agrobusiness, soprattutto ai giganti degli OGM, tra cui Monsanto e DuPont. Tre dei membri del gabinetto Yatsenyuk, compresi i ministri chiave delle Finanze e dell’Economia, erano cittadini stranieri, imposti a Kiev da Victoria Nuland del Dipartimento di Stato americano e dall’allora vicepresidente Joe Biden. Le condizioni di prestito imposte da Washington al FMI richiedevano che l’Ucraina annullasse il divieto di colture geneticamente modificate e permettesse a società private come Monsanto di piantare i suoi semi OGM e irrorare i campi con il suo Roundup.
Da quando l’Ucraina aveva dichiarato l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991, il controllo della preziosa “terra nera” del Paese era sempre stato uno dei temi più scottanti della politica nazionale. Recenti sondaggi mostrano che il 79% degli Ucraini vuole mantenere il controllo della propria terra dall’appropriazione straniera. L’Ucraina, come la Russia meridionale, è ricca della preziosa terra nera o chernozem, un terreno scuro e ricco di humus che è molto produttivo e necessita di pochi fertilizzanti artificiali.
La moratoria del 2001
Una legge ucraina del 2001 aveva imposto una moratoria sulla vendita privata di terreni agricoli a grandi aziende o investitori stranieri. La moratoria doveva fermare l’acquisto da parte degli oligarchi ucraini corrotti e l’affitto dei ricchi terreni agricoli a imprese agroalimentari straniere. A quel punto, la Monsanto e altre aziende agroalimentari occidentali avevano già fatto notevoli incursioni in Ucraina.
Quando l’Ucraina aveva lasciato l’Unione Sovietica nel 1991, i contadini che avevano lavorato nelle fattorie collettive sovietiche avevano ricevuto piccoli appezzamenti di terra. Per impedire la vendita di questi appezzamenti all’affamata industria agroalimentare straniera, era stata votata la moratoria del 2001. Sette milioni di agricoltori ucraini possedevano piccoli appezzamenti per un totale di circa 79 milioni di acri. I restanti 25 milioni di acri erano di proprietà dello Stato. La coltivazione di colture OGM era rigorosamente illegale.
Nonostante la moratoria, Monsato, DuPont, Cargill e altri fornitori occidentali di OGM avevano iniziato a diffondere segretamente e illegalmente i loro semi OGM brevettati nella terra nera dell’Ucraina. I piccoli proprietari terrieri infatti affittavano i loro terreni ai grandi oligarchi ucraini, che, a loro volta, stipulavano accordi segreti con Monsanto ed altri per piantare mais e soia OGM. Alla fine del 2016, secondo un rapporto del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, ora cancellato, circa l’80% della soia ucraina e il 10% del mais erano coltivati illegalmente con sementi geneticamente modificate. La legge Zelenskyy 2021 aveva permesso di ampliare notevolmente l’ingresso degli OGM.
Entra in scena il comico
Nel maggio 2019 Volodymyr Zelenskyy, un comico televisivo ucraino, protetto dell’oligarca Igor Kolomoisky, notoriamente corrotto, era stato eletto presidente in una tragica rivolta popolare “contro la corruzione del governo.” Uno dei primi atti di Zelenskyy nel 2019 era stato quello di cercare di annullare la moratoria fondiaria del 2001. Agricoltori e cittadini avevano inscenato enormi proteste per tutto il 2020 per bloccare le modifiche proposte da Zelenskyy.
Infine, approfittando delle restrizioni Covid e dei divieti di protesta pubblica, nel maggio 2021 Zelenskyy aveva firmato il disegno di legge n. 2194, che deregolamenta i terreni, definendolo la “chiave” del “mercato dei terreni agricoli.” Aveva ragione. Con una mossa subdola per calmare l’opposizione degli agricoltori, Zelensky aveva affermato che, nei primi anni, la nuova legge avrebbe consentito solo ai cittadini ucraini di acquistare o vendere i preziosi terreni agricoli. Non aveva però menzionato l’enorme scappatoia che avrebbe permesso alle aziende di proprietà straniera, come Monsanto (oggi parte di Bayer AG) o DuPont (ora Corteva), o altre aziende che operavano in Ucraina da più di tre anni, di acquistare i terreni desiderati.
La legge del 2021 aveva anche concesso il diritto di proprietà alle amministrazioni comunali e dei villaggi, notoriamente corrotte, che avrebbero così potuto cambiare la destinazione d’uso dei terreni. Dal gennaio 2024, i cittadini ucraini e le società potranno acquistare fino a 10.000 ettari di terreno. Un emendamento dell’aprile 2021 alla legge sul mercato fondiario – “Sugli emendamenti al Codice fondiario dell’Ucraina e ad altri atti legislativi riguardanti il miglioramento del sistema di gestione e la deregolamentazione nel campo delle relazioni fondiarie” – aveva aperto un’altra enorme scappatoia per l’agrobusiness straniero, che ora può prendere il controllo della ricca terra nera ucraina.
L’emendamento aggira il divieto di vendita di terreni agli stranieri cambiando la destinazione d’uso del terreno, ad esempio da terreno coltivato a terreno commerciale. A quel punto può essere venduto a chiunque, anche agli stranieri, che possono a loro volta riconvertirlo in terreno agricolo. Zelenskyy aveva firmato il disegno di legge e si era rimangiato la promessa fatta in campagna elettorale di indire un referendum nazionale su qualsiasi cambiamento nella proprietà agricola.
Se ci fosse qualche dubbio sull’interesse del settore agroalimentare statunitense legato agli OGM ad accaparrarsi i terreni agricoli di prima scelta in Ucraina, è istruttivo dare un’occhiata all’attuale Consiglio di Amministrazione del Consiglio d’Affari USA-Ucraina. Include il più grande gigante privato del grano e dell’agrobusiness al mondo, Cargill. Include Monsanto/Bayer, che possiede semi OGM brevettati e il mortale pesticida Roundup. Include Corteva, l’enorme fusione di OGM di DuPont e Dow Chemicals. Include i giganti del cartello del grano Bunge e Louis Dreyfus. Include il grande produttore di attrezzature agricole John Deere.
Queste sono le potenti aziende agroalimentari che, secondo quanto riferito, hanno tradito la promessa elettorale di Zelenskyy. Con Bayer/Monsanto, Corteva e Cargill che controllano già 16,7 milioni di ettari di terreni agricoli di prima qualità in Ucraina e con una tangente de facto da parte del FMI e della Banca Mondiale, il governo di Zelenskyy ha ceduto e si è venduto. Il risultato sarà molto negativo per il futuro di quello che fino a poco tempo fa era il “granaio d’Europa.” Con l’Ucraina ora sotto il controllo delle aziende del cartello degli OGM, rimane solo la Russia, che aveva vietato le colture OGM nel 2016, come unico grande fornitore mondiale di cereali senza OGM. Secondo quanto riferito, l’UE starebbe lavorando ad una nuova legge che ribalterebbe il processo di approvazione delle colture OGM, da tempo in stallo, aprendo le porte all’acquisizione degli OGM.
F. William Engdahl
Fonte: journal-neo.org
Link: https://journal-neo.org/2022/08/18/whose-grain-is-being-shipped-from-ukraine/
18.08.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org