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Continua la lotta per l’acqua pubblica, la Liguria laboratorio d’Italia: privatizzare costa caro

Intervista all'attivista Lucia Canepa del gruppo di cittadini "Resistere X Esistere" : "Tutta Italia si mobiliti per l'acqua pubblica"
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A cura di patrizia p
Il 22 Gennaio 2025
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Di Patrizia Pisino per ComeDonChisciotte.org

Continua la lotta per la difesa dell’acqua pubblica, contro la privatizzazione del servizio. Un fatto eclatante ha fatto esplodere la protesta dei cittadini liguri:  gli assurdi ed inammissibili aumenti tariffari.

L’attivista Lucia Canepa, col suo gruppo di cittadini consapevoli, sta combattendo coraggiosamente questi sopprusi inammissibili ed ingiustificati. Lucia è di nuovo con noi e ci informa  sulla situazione attuale.

  • Ciao Lucia, bentrovata. Qual  e’ la vostra lotta?

Rappresento il piccolo gruppo di cittadini riunitosi liberamente sotto il nome di “Resistere X Esistere”, nato tre anni fa.

Lottiamo per difendere i diritti dei cittadini nel territorio di Sanremo e non solo.

In particolare, da giugno dell’anno scorso, stiamo seguendo la problematica dell’acqua pubblica, tematica, dal mio punto di vista fondamentale. Insieme a Luca De Pasquale, a sua volta rappresentante di un gruppo di persone riunitosi liberamente sotto il nome di “ unitiperilbenecomune”, siamo andati a parlare con alcuni sindaci della zona (fra cui quello di Sanremo) di questo argomento. Abbiamo fatto un “flash-mob” davanti al comune di Sanremo. Siamo stati ricevuti dalla dirigente Angela Ferrari di Rivieracqua, per avere delucidazioni sulla tariffa unica che stava per entrare in vigore. Ho scritto due volte al difensore civico di Genova ma,  nonostante abbia protocollato le mie mail, non ha mai risposto.

  • Oltre a ComeDonChisciotte, che ha pubblicato due articoli su questo argomento scottante, altri media vi hanno dato attenzione? (1) (2)

R. Sono stata intervistata, con l’avvocato Giulio Gras, durante una puntata della trasmissione Telegram “Un ponte tra mondi” di Alice Lazzari che trattava questo argomento. Abbiamo bisogno di una rete, dei giornalisti che ci aiutino a diffondere queste notizie, una tv, un canale YouTube fuori dalle logiche del mainstream in grado di sensibilizzazione la popolazione italiana su questa tematica, solo apparentemente, di rilevanza locale..ma non ho ricevuto nessuna risposta.

  • Durante questi tre anni avete promosso varie iniziative, ce ne vuoi parlare?

Abbiamo promosso una petizione per chiedere che venga rispettata la volontà del popolo italiano, espressa con il referendum del 2011, di mantenere pubblica la società che gestisce i servizi idrici in provincia.

Abbiamo appoggiato e promosso la raccolta firme Confesercenti a sostegno del ricorso al TAR, da loro presentato, sull’illegittimità dell’applicazione retroattiva degli aumenti tariffari sui servizi idrici. Tra l’altro pare circoli un modulo di accettazione della rateizzazione delle nuove tariffe applicate retroattivamente che comporterebbe piena accettazione del debito (e quindi dell’applicazione retroattiva delle tariffe) precludendo ogni possibilità di ulteriori ricorsi. Nel frattempo il Tar ha bocciato il ricorso della Confesercenti sulla base del fatto che Arera (l’Autorita’ pubblica di Regolazione Energia Reti e Ambiente, ndr) doveva prima pronunciarsi in merito alla questione. Arera, a sua volta, ha fatto  scaricabarile e non si è assunta responsabilità. A giugno 2024 abbiamo fatto due presidi davanti al comune di Imperia e abbiamo partecipato al Consiglio comunale, ma siamo stati letteralmente cacciati. In un video si sente chiaramente il sindaco Scajola, che dice al presidente del consiglio, tal “Vassallo” –  un nome una garanzia – ,”buttateli fuori”.

  • Gli ostacoli da superare sono tanti e sono stati posti proprio da alcuni rappresentanti politici, cosa ne pensi?

Sui servizi idrici notiamo un accentramenento di poteri nella persona del sindaco di Imperia, che e’ anche presidente della provincia e commissario idrico con un evidente conflitto di interessi. Un consigliere di minoranza ha proposto di affrontare l’argomento nel prossimo consiglio comunale, che si terrà il 22 di questo mese, il Sindaco ha risposto che non è un argomento da trattare visto che “la legge è legge e le bollette vanno pagate” .

  • Il problema più grave sono le bollette che stanno arrivando da Rivieracqua con cifre esorbitanti, come vi state orientando per rivendicare i vostri diritti?

Oggi stanno arrivando queste bollette stratosferiche in tutta la provincia dove vengono richiesti gli arretrati per gli anni 2022 e 2023, nonostante l’articolo 11 delle preleggi stabilisca la non applicabilità della retroattività ribadita anche dalle sentenze del 2008, del 2013 (quest’ultima in della Cassazione).

Ci sono parecchie cose che sembrano non corrispondere alle leggi in vigore. Queste stabiliscono,tra l’altro che gli aumenti applicabili su questo bene primario non possano essere superiori il limite al del 5%, che non si possano effettuare guadagni, nè coprire i debiti societari con distribuzione dell’acqua.

Tutte cose che nella nostra provincia vengono bellamente ignorate.. Pensiamo che si dovrebbe indagare di piu’ sulle cause del dissesto di Rivieracqua. Si vocifera che già si sappia quali siano i soci privati che dovrebbero entrare con un bando che uscirà a giugno.Si parlava di IREN nel frattempo finita nel mezzo delle indagini collegate all’arresto di Toti. Ci sono molti articoli usciti in questi anni che fanno supporre che ci sia parecchio marcio dietro questa storia.
Una società fallimentare, praticamente da sempre, che ha richiesto consulenze per cifre stratosferiche. Corruzione e indagini che sembrano essere finite nel nulla. Normalmente una società con i debiti di questa entità ( dovrebbero essere arrivati intorno ai 110 milioni) viene dichiarata fallita in circa 3/6 mesi.. .

Questa protetta, oltre che dal su citato commissario idrico, da prefetto e magistrati continua imperterrita nel fare danni economici e creare disservizi che incidono anche sulla salute delle persone. Recentemente, ad Andora, un giudice di pace ha condannato Rivieracqua a risarcire i cittadini visto che per più di un anno dai rubinetti e’ uscita acqua salata. In molti comuni sono rimasti per più di 12 mesi con un servizio praticamente inesistente. Nella carta dei Servizi di Rivieracqua c’è scritto chiaramente che il cittadino che non riceve l’acqua per più giorni ha diritto ad un rimborso dai 30 ai 120  euro, somma che nessun cittadino ha mai ricevuto. A Ceriana, solo lo scavo di due pozzi, fatto fare a spese del comune, ha consentito di riavere l’acqua nelle case della parte alta del paese dopo più di un anno di disservizi mascherati con la scusa della siccità. Ci sono grossi problemi e denunce anche dai comuni di Cipressa e Costarainera per l’uso dell’acqua del consorzio mai pagata (più di 650000 euro il credito di questi comuni che vengono invece minacciati di venir estromessi dal loro consorzio)..

Sembra esserci  un piano a livello politico nazionale per per caricare i Sindaci (minacciati di commissariamento se non avessero firmato l’ingresso in questa società) di tutti gli oneri societari togliendo loro, di fatto, qualsiasi potere sulla gestione dell’acqua. L’acqua è un bene primario senza il quale la vita non è possibile e, preso il potere su quello, chi decide può far fare quello che desidera a chi a quel bene deve poter accedere con l’unica scelta di esser schiavi o morti..

  • Ci hai parlato di un bando per far entrare delle società private: a novembre del 2024 è stato assegnato a Acea Molise Srl, una società controllata al 51% da Roma Capitale, al 23,33% dalla francese Suez, e al 5,45% dall’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone,  diventerà socio di minoranza con il 48% delle quote di Rivieracqua. sono stati previsti dei contributi di 40 milioni di euro per risanare le finanze della società e ad avviare migliorie infrastrutturali. Cosa ne pensi potrà veramente portare dei vantaggi alla popolazione?

Un personaggio come Caltagirone non è certo una garanzia, visto i suoi trascorsi  con Scajola nelle “tresche” relative alla realizzazione del porto di Imperia. Molise Acea dovrà considerare il fatto che ha perso il ricorso  contro la decisione del Tar che aveva definito illegale la retroattività. Ma tutto procede come se niente fosse.  Come mai in questa provincia, in cui Scajola la fa da padrone, non valgono le stesse leggi che vengono applicate nel resto della penisola? Il sub commissario idrico Cecilia Bresciani, nominato, come suo vice da Scajola, non potrebbe ricoprire quel ruolo in quanto in quiescenza.

Nonostante la sentenza del Tar, per quanto riguarda la vicenda di Andora, ora Rivieracqua sta cercando di obbligare i cittadini a pagare comunque le bollette.
Stanno cercando di espropriare il consorzio idrico privato di Cipressa e Costarainera loro creditore di più di 650mila euro. Abbiamo partecipato con Nicola Morra al presidio di due mesi e mezzo fa (circa) davanti al consorzio di Cipressa e Costarainera, per il quale il commissario idrico, Scajola, aveva emesso un ordinanza per occuparne ed espropriarne i locali. A Bordighera, ma non solo, stanno arrivando bollette che potenzialmente possono portare al fallimento di molte attività e creare gravi difficoltà ai cittadini. I coltivatori diretti spesso con tariffa a forfait ricevono bollette esorbitanti. Abbiamo raccolto in un sito tutte le notizie ed articoli che abbiamo trovato in merito https://robertblinov.net/misc/acqua

  • State comunque procedendo per vie legali con l’appoggio di avvocati?

Si certo, abbiamo avuto un incontro giorni fa con un avvocato per orientare giuridicamente i cittadini organizzato da Luca De Pasquale.

Ci ha confermato  il fatto che le bollette inviate da Rivieracqua  a conguaglio sono illegali e non supportate da un controllo effettivo del consumo, questo ci ha fatto capire che le nostre proteste sono giustificate e ci ha anche chiarito che accettare la rateizzazione del pagamento delle utenze non preclude il successivo ricorso. Ma questo non ci consola: bisognerebbe che anche nel resto d’Italia si mobilizzassero contro la privatizzazione di un bene pubblico fondamentale, considerando il fatto che, mentre per l’erogazione della energia elettrica o per il gas il cittadino può scegliere tra i vari gestori, per l’acqua questo non è possibile con grave danno alla libertà di ognuno di noi.

Di Patrizia Pisino per ComeDonChisciotte.org

20.01.2025

NOTE

https://www.provincia.imperia.it/sites/default/files/allegati/provv-ato/decreto%20N.%2050%20del%2012-11-2024%20PROPOSTA%20AGGIUDICAZIONE%20GARA%20RA.pdf

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