Alan MacLeod
mintpressnews.com
Si stima che 1,6 miliardi di persone si affidino alle VPN per svolgere le attività più delicate online, dalla visione di video illegali al coinvolgimento in attività sessuali o politiche. Ma pochi sanno che una fetta considerevole di questo mercato – tra cui tre delle sei VPN più popolari – è gestita in sordina da un’azienda di proprietà israeliana con stretti legami con lo stato di sicurezza nazionale del Paese, tra cui le unità d’élite Unit 8200 e Duvdevan delle Forze di Difesa Israeliane (IDF).
Precedenti inchieste di MintPress News sul crescente controllo di Israele sull’industria tecnologica avevano illustrato come queste unità siano state coinvolte in molti dei più scandalosi programmi di hacking, sorveglianza e assassinio di Israele, agendo come spie e squadroni della morte. L’Unità 8200, ad esempio, è stata la fonte di gran parte dei software di spionaggio più famosi al mondo, tra cui Cellebrite e Pegasus, il programma utilizzato per spiare decine di migliaia di politici e giornalisti di alto livello, anche dall’Arabia Saudita, che lo aveva usato per rintracciare e uccidere l’editorialista del Washington Post Jamal Khashoggi.
In questo contesto, è giustificato il timore che il controllo su un vasto impero di VPN possa accrescere l’influenza di Israele sul mondo dell’informazione e della sicurezza online, vista la possibilità per l’intelligence israeliana di creare backdoor e condurre operazioni di kompromat sugli utenti di tutto il mondo.
Questa indagine fa parte di una serie che mette in luce e descrive in dettaglio il potere della crescente industria tecnologica israeliana di carpire e controllare i dati personali della gente.
UN’AZIENDA COME NESSUN’ALTRA
Kape Technologies è uno dei principali attori nel mondo della privacy online, uno dei tre colossi che, collettivamente, controllano il mercato. Possiede molte delle migliori VPN al mondo, tra cui ExpressVPN, CyberGhost, Private Internet Access, ZenMate, Intego Antivirus e una serie di siti web tecnologici che promuovono i suoi prodotti. I marchi Kape vengono sponsorizzati da una vasta gamma di personaggi pubblici, come Tucker Carlson, Angry Video Game Nerd, Drew Gooden, Lex Fridman, Cody Ko, Uncle Roger e Ben Shapiro.
“Stiamo vivendo in un’era di tirannia“, afferma Shapiro in un video di sostegno all’azienda, aggiungendo:
“Internet è la frontiera di una battaglia per il controllo. Quando i potenti interessi vogliono portare avanti la loro agenda, fanno in modo che il governo e le grandi aziende tecnologiche mettano a tacere qualsiasi voce che non si adatta alla loro visione. Gli americani sono costretti a rinunciare a ciò che li rende grandi: la libertà di parola. Beh, a me non piace che la mia voce venga censurata, ma non mi piace nemmeno essere monitorato da Big Tech e dal governo, ecco perché uso ExpressVPN [e] voi dovreste fare altrettanto“.
VPN è l’acronimo di Virtual Private Network (rete privata virtuale) ed è un servizio che pretende di proteggere l’anonimato online. Invece di fornire le proprie informazioni ad un provider di servizi Internet, le si fornisce alla società VPN, che le cripta, consentendo agli utenti di aggirare la censura governativa e di svolgere online attività come l’acquisto di prodotti vietati, la partecipazione a determinate attività e la comunicazione con altre persone senza dover utilizzare il proprio indirizzo IP. Per questo motivo, le persone si affidano alle VPN per nascondere le loro attività più sensibili.
Sebbene abbia sede a Londra e impieghi più di 1.000 persone in tutto il mondo, Kape Technologies mantiene un sapore decisamente israeliano. A cominciare dal suo proprietario, Teddy Sagi. Nato a Tel Aviv, il magnate, che in passato era stato in prigione per reati finanziari, ha un valore stimato di 6,4 miliardi di dollari, che lo rende uno dei dieci israeliani più ricchi.
Sagi ha una lunga storia di collaborazione con l’IDF e sembra sia molto vicino all’intelligence israeliana. Nel 2019 aveva donato 3 milioni di dollari per finanziare centinaia di borse di studio accademiche per i soldati israeliani in congedo. “È un debito d’onore per noi e per me personalmente esprimere la gratitudine e l’apprezzamento che tutti i cittadini israeliani devono a voi“, aveva detto Sagi al Gala degli Amici dell’IDF. Si era anche impegnato a trovare posti di lavoro per gli ex soldati dell’IDF nelle sue aziende.
Inoltre, all’apice della campagna contro Gaza, il miliardario aveva pubblicamente donato più di un quarto di milione di dollari a un ente di beneficenza dell’IDF per il trasporto dei soldati da e verso il fronte.
Mentre si trovava a Cipro nel 2021, era stato oggetto di un attentato che, per Israele, era stato opera dell’Iran, alimentando ulteriori speculazioni sulla sua vicinanza allo Stato di sicurezza nazionale (l’Iran, da parte sua, aveva respinto le accuse).
I legami di Kape Technology con i servizi di sicurezza israeliani non finiscono qui. Il cofondatore dell’azienda e amministratore delegato di lunga data Koby Menachemi aveva iniziato la sua carriera tecnologica come sviluppatore dell’Unità 8200, mentre Liron Peer, l’attuale responsabile della contabilità dell’azienda, aveva prestato servizio per tre anni nella stessa controversa unità militare. Nel frattempo, il successore di Menachemi come amministratore delegato di Kape, Ido Erlichman, è un veterano dell’Unità 217, l’Unità Duvdevan, un gruppo di commando d’élite che svolge operazioni di intelligence e assassinii contro la popolazione araba locale.
BRACCONIERI CHE DIVENTANO GUARDIACACCIA ONLINE?
Prima del 2018, Kape Technologies era conosciuta con il nome di Crossrider e veniva considerata una società di malware. Crossrider era una piattaforma che permetteva ai suoi clienti di monetizzare il loro software forzando annunci pubblicitari sugli schermi degli utenti. Nei computer degli utenti, sia PC che Mac, venivano hackerati i browser e la pagina iniziale dei loro motori di ricerca veniva sostituita all’insaputa degli utilizzatori, in mopdo che generasse entrate pubblicitarie per l’azienda. Sebbene Crossrider non producesse malware o virus, la sua piattaforma era nota per aver permesso a terzi di distribuire malware in tutto il mondo.
Per questo motivo, poche persone nella comunità tecnologica si erano meravigliate quando l’azienda aveva cambiato nome in Kape Technologies e si era orientata verso la privacy online e la protezione del pubblico da attori senza scrupoli. Erlichman aveva dichiarato a un’emittente locale israeliana che il cambio di nome e il rebranding erano stati necessari a causa della “forte associazione con le attività passate dell’azienda“. In altre parole, il gruppo si era costruito una reputazione talmente negativa da rendere necessario un lifting completo.
Nel 2017 Crossrider/Kape aveva acquistato la sua prima VPN, CyberGhost, per 10 milioni di dollari. In seguito si era data allo shopping sfrenato, acquisendo diverse aziende famose, tra cui ZenMate nel 2018 per 5,5 milioni di dollari, Private Internet Access nel 2019 per 126 milioni di dollari ed ExpressVPN nel 2021 per la cifra dichiarata di 936 milioni di dollari, di gran lunga l’acquisizione VPN più costosa al mondo fino ad oggi.
L’azienda aveva anche acquistato una serie di siti di recensioni di VPN, come vpnMentor e Wizcase, piattaforme che pretendono di fornire ai lettori informazioni di esperti su quale sia la VPN migliore. vpnMentor insiste sul fatto che questo notevole conflitto di interessi non influisce sulle sue valutazioni. “Tutto ciò che facciamo a vpnMentor è incentrato sulla fornitura di valore attraverso l’onestà, la trasparenza e la dedizione“, scrivono. È una straordinaria coincidenza che il loro premio per le tre migliori VPN in assoluto sia andato a ExpressVPN, CyberGhost e Private Internet Access, tutti prodotti di Kape Technologies. Infatti, ExpressVPN, CyberGhost e Private Internet hanno conquistato le prime posizioni in ogni categoria: miglior VPN per torrent, per Windows, per Android, per Mac, per iOS e per gli utenti americani. Anche le 3 migliori VPN consigliate da Wizcase per il 2024 sono andate a ExpressVPN, CyberGhost e Private Internet Access. In effetti, visitando sul sito la pagina delle classifiche, gli utenti si trovano di fronte a un gigantesco popup pubblicitario con un’offerta speciale ad un abbonamento a ExpressVPN.
Il DIRIGENTE DI EXPRESS VPN, UNA EX SPIA
Quando utilizzano un servizio VPN, gli utenti ripongono una grande fiducia nella società VPN stessa. Gli utenti devono fidarsi del fatto che l’azienda stia effettivamente criptando il loro traffico, proteggendo i loro dati e l’infrastruttura di rete del server e che non stia utilizzando per altri scopi la grande quantità di informazioni sensibili di cui entra in possesso. Come già osservato in precedenza, individui e organizzazioni utilizzano le VPN per svolgere online ogni sorta di attività altamente compromettente.
Purtroppo, Daniel Gericke, Chief Technology Officer (CTO) di ExpressVPN dal 2019 al 2023, era profondamente coinvolto in queste pratiche discutibili. Una serie di indagini della Reuters aveva rivelato che Gericke era un membro chiave di un team di spie responsabile di aver violato i dispositivi di attivisti per i diritti umani, giornalisti e funzionari governativi, rubando i loro dati e trasmettendoli al governo degli Emirati Arabi Uniti. Secondo l’inchiesta, gli Emirati Arabi Uniti avevano utilizzato questi dati per rintracciare i dissidenti e torturarli.
Dopo la denuncia della Reuters, ExpressVPN aveva assunto Gericke (un ex manager dell’azienda di armi Lockheed Martin) e aveva continuato a sostenerlo, anche dopo che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti lo aveva multato per 335.000 dollari per il suo ruolo nell’operazione clandestina. “La nostra fiducia in Daniel rimane forte“, aveva dichiarato l’azienda in un comunicato. Gericke aveva lasciato ExpressVPN la scorsa estate dopo quasi quattro anni di collaborazione con l’azienda.
Sia l’assunzione di Gericke che la vendita dell’azienda a una società anglo-israeliana dal passato più che discutibile avevano provocato l’esodo del personale di ExpressVPN e sollevato molti interrogativi su cosa avesse fatto esattamente questo cyber-mercenario, indagato dal governo statunitense per aver sottratto dati sensibili a decine di milioni di persone e, in qualità di dirigente di ExpressVPN, per averli trasmessi a un governo straniero. “Se siete clienti di ExpressVPN, non dovreste esserlo“, aveva dichiarato il whistleblower Edward Snowden.
UN’UNITÀ COME NESSUN’ALTRA
Con il suo passato di ex spia, Gericke probabilmente va d’accordo con molti altri leader di Kape Technologies. Ido Erlichman, amministratore delegato di Kape tra il 2016 e il 2023, è un veterano del Duvdevan, un’unità di commando israeliana d’élite. Descritta dall’agenzia di stampa mediorientale Electronic Intifada come lo “squadrone della morte” di Israele, i suoi membri ricevono un addestramento speciale per travestirsi da palestinesi e infiltrarsi nei gruppi nemici per eseguire uccisioni extragiudiziali. Sia il processo di selezione che l’addestramento sono eccezionalmente rigorosi e gli agenti Duvdevan spesso trascorrono mesi o addirittura anni sotto copertura prima che venga assegnata loro una missione.
La vita e il lavoro degli agenti Duvdevan sono stati esplorati e glorificati nella serie Fauda di Netflix.
Sponsors of The Daily Wire also fund Israeli soldiers
Ben Shapiro’s Daily Wire project is sponsored by Express VPN. The sole owner of Express VPN is the Israeli company Kape Technologies, which is in turn the sole property of Teddy Sagi. The CEO of Kape Technologies is Ido… pic.twitter.com/kxSCiUkWDr
— MintPress News (@MintPressNews) March 25, 2024
L’Unità 8200 non è meno prestigiosa. Viene descritta come l’Harvard israeliana, infatti i genitori spendono fortune in corsi extra per i loro figli, perchè sanno che la selezione nell’unità aprirà una serie di porte nella fiorente industria hi-tech israeliana.
Ma l’Unità 8200 è anche il fulcro dell’apparato statale repressivo del Paese. L’Unità 8200 ha creato una gigantesca rete digitale utilizzata per monitorare, sorvegliare e molestare costantemente la popolazione palestinese, le cui telefonate, e-mail e spostamenti sono registrati dal gruppo.
L’Unità 8200 utilizza questi dati per compilare giganteschi dossier di informazioni sui palestinesi sotto il suo controllo, tra cui il curriculum sanitario, la vita sessuale e la cronologia delle ricerche, in modo da poterli poi utilizzare a scopo di ricatto. Se un individuo ha bisogno di attraversare i checkpoint per cure mediche importanti, il permesso può essere sospeso finché la persona non soddisfa le richieste israeliane di informazioni sui suoi conoscenti. Anche informazioni personali, come il tradimento del coniuge o l’omosessualità, vengono usate come esca per il ricatto. Un ex soldato dell’Unità 8200 ha raccontato che, come parte del suo addestramento, aveva dovuto memorizzare le diverse parole arabe per “gay”, in modo da poterle riconoscere ascoltando le conversazioni.
Nel 2014, 43 riservisti dell’Unità 8200 avevano rotto l’omertà e avevano rivelato che l’unità non faceva distinzione tra i palestinesi comuni e quelli impegnati nella violenza e che tutti i palestinesi venivano considerati nemici dello Stato. Avevano anche affermato che le loro informazioni erano state trasmesse a potenti politici locali, che le avevano utilizzate come meglio credevano.
Più di recente, il nuovo progetto dell’Unità 8200, [il software] Lavender, utilizza l’intelligenza artificiale per selezionare gli obiettivi della campagna di bombardamenti dell’esercito israeliano a Gaza. Secondo una “stima prudente” pubblicata dalla rivista medica The Lancet, dal 7 ottobre sono morte 186.000 persone a causa dei bombardamenti israeliani. Altri due milioni di persone hanno perso la casa.
Gli agenti dell’Unità 8200 hanno prodotto molte delle applicazioni più scaricate al mondo, tra cui il servizio di mappe Waze e la piattaforma di comunicazione Viber. Forse la più importante, tuttavia, è il software di spionaggio Pegasus.
Pegasus è stato utilizzato per spiare oltre 50.000 persone di spicco in tutto il mondo, tra cui politici come il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro pakistano Imran Khan e il presidente iracheno Barham Salih. Anche giornalisti, difensori dei diritti umani e membri di famiglie reali sono stati sorvegliati. I veterani dell’Unità 8200 hanno venduto Pegasus ad alcuni dei governi più autoritari del mondo. Il primo ministro indiano Narendra Modi, ad esempio, aveva usato questo software per scovare informazioni compromettenti sui suoi avversari politici, mentre altri membri del suo governo avevano hackerato il telefono di una donna che aveva accusato il presidente della Corte Suprema indiana di averla violentata.
Tra gli acquirenti noti del software figurano la Central Intelligence Agency statunitense, nonché i governi degli Emirati Arabi Uniti, di Panama e dell’Arabia Saudita, quest’ultima aveva utilizzato il software per sorvegliare il giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi prima che venisse assassinato da agenti sauditi in Turchia. Tutte le vendite di Pegasus dovevano essere approvate dal governo israeliano, che, apparentemente, aveva accesso ai dati che i clienti stranieri di Pegasus stavano accumulando.
I veterani dell’Unità 8200 avevano già creato in passato VPN spyware. Nel 2013, Facebook aveva acquistato Onavo Protect e, in seguito, aveva pesantemente pubblicizzato il prodotto ai suoi miliardi di utenti. Tuttavia, coloro che l’avevano scaricato non sapevano che, lungi dall’essere un’app per la privacy, Onavo veniva utilizzato per sorvegliare gli utenti e aiutare Facebook a capire il mercato e a schiacciare i suoi concorrenti. Dopo lo scoppio dello scandalo, Facebook aveva rimosso Onavo dall’app store e, dal 2019, il prodotto è scomparso.
LE SPIE CHE CONTROLLANO I VOSTRI SOCIAL MEDIA
La collaborazione di Facebook con l’Unità 8200 va però ben oltre. L’inchiesta di MintPress News del 2022, condotta da questo autore, aveva scoperto che un gran numero di veterani dell’Unità 8200 ricoprivano posizioni di rilievo presso Meta, la società madre di Facebook.
Il principale di questi è Emi Palmor, veterano di lunga data dell’IDF ed ex direttore generale del Ministero della Giustizia israeliano. Palmor è una delle 21 persone che siedono nell’Oversight Board di Meta, il gruppo che controlla in ultima analisi la direzione politica di Facebook, Instagram e Threads e decide quali contenuti sono appropriati e quali sono inaccettabili e devono essere soppressi. In questo modo, un veterano dell’Unità 8200 sta influenzando i contenuti che miliardi di utenti vedono – e non vedono – online, compreso, presumibilmente, l’assalto di Israele a Gaza, una questione su cui Facebook ha costantemente favorito Israele e messo a tacere le voci palestinesi.
La stessa indagine aveva rilevato che almeno 99 ex agenti dell’Unità 8200 lavorano presso Google. Tra questi, il responsabile della strategia e delle operazioni di Google, Gavriel Goidel, il responsabile degli approfondimenti, dei dati e della gestione, Jonathan Cohen e il responsabile del self-service globale di Google Waze, Ori Daniel.
Microsoft, invece, ha assunto almeno 166 veterani dell’Unità 8200 per rinfoltire i suoi ranghi, tra cui molti entrati direttamente in azienda dall’esercito.
Questi numeri sono certamente una grave sottostima, poiché, secondo la legge israeliana, rivelare la propria affiliazione attuale o precedente all’Unità 8200 è un reato. Pertanto, le persone che lo ammettono sono quelle abbastanza audaci da sfidare la legge israeliana.
LA TUA IDENTITÀ È AL SICURO?
La segretezza di Internet è una cosa seria. Oltre un miliardo di persone si affida alle VPN per nascondere la propria identità online. Tuttavia, il background di Kape Technologies, dai suoi inizi come azienda di adware che spammava pubblicità agli utenti, fino ad arrivare alle strette connessioni delle sue figure chiave con l’intelligence israeliana, solleva serie preoccupazioni per la privacy dei suoi clienti.
Nel migliore dei casi, sono numerosi e preoccupanti i conflitti di interesse che sorgono quando si forniscono i propri dati ad un’azienda con un tale background etico. Ma, dato che molte delle figure chiave qui evidenziate hanno stretti legami con gruppi come Duvdevan e Unit 8200, entrambi impegnati in operazioni di spionaggio su larga scala, e che l’ex CTO di ExpressVPN avrebbe lavorato per spiare gli utenti e trasmettere tali informazioni a governi stranieri, non si può escludere che Kape Technologies altro non sia che una gigantesca operazione di spionaggio per raccogliere informazioni su un gran numero di individui, simile a ciò che fa Unit 8200.
Sebbene ExpressVPN, CyberGhost, Private Internet Access, ZenMate e altri prodotti di Kape Technologies possano essere sicuri da usare, gli attivisti e i rivoluzionari, in particolare quelli che si occupano di questioni come la Palestina, dovrebbero almeno conoscere la storia dell’azienda prima di fidarsi.
Alan MacLeod
Fonte: mintpressnews.com
Link: https://www.mintpressnews.com/exposed-how-israeli-spies-control-your-vpn/288259/
11.09.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org