C’è forse una sinistra agenda dietro la crisi idrica della California?

Finora Washington ha fatto incredibilmente poco per affrontare la crisi e i funzionari del California Water Board hanno addirittura peggiorato la situazione svuotando le riserve d'acqua dolce dello Stato... direttamente nell'oceano

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F. William Engdahl
journal-neo.org

Negli ultimi mesi, la crisi nell’approvvigionamento alimentare degli Stati Uniti si è fatta sempre più grave e sta per assumere dimensioni allarmanti, che potrebbero addirittura diventare catastrofiche. Oltre ai problemi causati dai lockdown per il coronavirus e dalla disoccupazione, l’incombente crisi del settore agricolo potrebbe diventare il fattore scatenante di una crisi finanziaria, con misure antinflazionistiche e conseguente aumento dei tassi di interesse. Gli ingredienti sono molti, ma quello più importante è la grave siccità negli stati agricoli chiave, Nord e Sud Dakota e in quelli del Sud-Ovest, compresa la California con la sua produzione agricola intensiva. Finora Washington ha fatto incredibilmente poco per affrontare la crisi e i funzionari del California Water Board hanno addirittura peggiorato la situazione svuotando le riserve d’acqua dolce dello Stato… direttamente nell’oceano.

Finora, lo stato agricolo più colpito è il Nord Dakota, dove si coltiva la maggior parte del grano rosso primaverile della nazione. Nel Midwest superiore, negli Stati delle pianure settentrionali e nelle praterie del Canada l’inverno ha portato troppa poca neve dopo l’estate eccessivamente secca del 2020. Il risultato è la siccità, dal Manitoba canadese agli Stati delle pianure settentrionali degli USA. Questo colpisce gli agricoltori della regione solo quattro anni dopo le devastazioni dell’improvvisa siccità che, nel 2017, aveva colpito senza preavviso la regione delle Grandi Pianure settentrionali degli Stati Uniti, che comprende Montana, Nord Dakota, Sud Dakota e le adiacenti praterie canadesi.

Al 27 maggio, secondo Adnan Akyuz, climatologo statale, il 93% dello stato del Nord Dakota è in categoria “siccità grave” e il 77% dello Stato è in  categoria “siccità estrema.” Le organizzazioni agricole prevedono che, a meno che non si verifichi un drastico cambiamento metereologico nelle prossime settimane, il raccolto dei cereali ad uso alimentare sarà compromesso. Le condizioni di estrema siccità si estendono a nord del Dakota fino al Manitoba canadese, un’altra importante regione cerealicola e agricola, specialmente per frumento e mais. In queste regioni la mancanza di precipitazioni e le temperature più elevate della norma minacciano i raccolti, anche se è ancora presto per queste colture. Nel Nord Dakota e nella regione delle pianure l’acqua destinata all’agricoltura proviene dalla fusione della neve invernale e dalle precipitazioni primaverili.

Gli Stati del Sud-Ovest sono in stato di grave siccità

Anche se non in modo così così grave, gli stati agricoli dello Iowa e dell’Illinois stanno soffrendo condizioni “anormalmente secche” nel 64% dell’Iowa e nel 27% dell’Illinois. Alla fine di maggio, circa il 55% del Minnesota era anormalmente arido. La siccità è misurata in una scala che va da D1 “anormalmente secco,” a D3 “grave siccità,” per arrivare a D4, “eccezionale siccità.”

Le gravi condizioni di siccità non sono limitate, purtroppo, al Nord Dakota o agli stati agricoli del Midwest. Una zona di siccità molto intensa si estende dal Texas occidentale attraverso il Nuovo Messico, il Colorado, l’Arizona, il Nevada fino ad arrivare in profondità nella California. In Texas il 20% dello Stato è in “grave siccità” e il 12% in “estrema siccità”. Quasi il 6% dello Stato sta vivendo una “siccità eccezionale,” la peggiore. Il Nuovo Mexico è per il 96% in “grave siccità” e per il 47% in “eccezionale siccità.”

L’agricoltura californiana è di vitale importanza

La situazione in California è di gran lunga la più grave, vista l’enorme importanza di questo Stato nella fornitura di prodotti agricoli all’intera nazione. In questa regione, i sistemi di irrigazione e un sofisticato sistema di stoccaggio delle risorse idriche forniscono acqua per l’uso agricolo e civile a tutto lo Stato durante le periodiche stagioni secche. Qui si sta ora preparando una catastrofe molto più grande. Una siccità stagionale, unita ad una politica ambientale statale letteralmente criminale, sta devastando l’agricoltura nel più importante Stato agricolo della nazione. Per quanto folle possa sembrare, [questa opera di demolizione] fa parte di un’agenda verde radicale sostenuta dal governatore Gavin Newsom e dai colleghi democratici per smantellare l’agricoltura tradizionale.

Pochi al di fuori della California si rendono conto che lo Stato famoso in tutto il mondo per la Silicon Valley e le sue spiagge è, in realtà, una fonte vitale  per la produzione agricola. Il settore agricolo californiano è il più importante degli Stati Uniti, leader nella produzione nazionale di oltre 77 prodotti diversi, compresi i latticini e una serie di colture “speciali” di frutta e verdura. Lo Stato è l’unico produttore di colture come mandorle, carciofi, cachi, uva passa e noci. La California coltiva un terzo delle verdure e due terzi della frutta e delle noci del Paese. È in testa a tutti gli altri Stati per reddito agricolo, con 77.500 fattorie e ranch. È anche seconda nella produzione di bestiame, dietro il Texas, e il settore lattiero-caseario è il primo comparto industriale californiano per incassi. In totale, 43 dei 100 milioni di acri [17,4 milioni di ettari su 40,4] dello Stato sono dedicati all’agricoltura. In breve, quello che succede in California è vitale per l’approvvigionamento alimentare dell’intera nazione americana.

La crisi della California è dovuta all’uomo: dov’è finita l’acqua?

La crisi idrica californiana è di gran lunga la più grave in termini di conseguenze per l’approvvigionamento alimentare, in un periodo in cui gli Stati Uniti si trovano ad affrontare gravi interruzioni della catena di approvvigionamento a causa di assurdi lockdown pandemici e di hackeraggi altamente sospetti a carico di infrastrutture chiave. Il 31 maggio, era stato hackerato il sistema informatico di una delle più grandi aziende mondiali per il trattamento carni, la JBS SA, cosa che aveva costretto la società a chiudere tutti i suoi stabilimenti per la lavorazione della carne bovina negli Stati Uniti, che coprono quasi un quarto del fabbisogno del Paese.

La lobby verde afferma, senza presentare alcuna prova concreta, che è il riscaldamento globale, cioè l’aumento delle emissioni di CO2 prodotte dall’uomo, la causa della siccità. Il NOAA ha esaminato il caso e non ha trovato alcuna prova. Ma i media ripetono la narrativa per far avanzare l’agenda del Green New Deal con dichiarazioni spaventose, come quella secondo cui questa siccità sarebbe “paragonabile alle peggiori mega-siccità dall’800 in poi.”

Dopo il 2011, la California aveva dovuto sopportare sette anni aridi. La siccità si era conclusa nel 2019, quando un periodo di forti piogge aveva portato al limite della capacità il sistema dei bacini di raccolta della California. Secondo i funzionari del servizio idrico statale, gli invasi contenevano abbastanza acqua per far fronte senza problemi ad almeno un quinquennio di siccità. Eppure, due anni dopo, l’amministrazione del governatore Newsom ha dichiarato una nuova siccità e minaccia misure di emergenza. Quello che la sua amministrazione non dice è che lo State Water Board e le autorità idriche statali competenti hanno deliberatamente lasciato defluire l’acqua [degli invasi] nell’Oceano Pacifico. Perché? La versione ufficiale è per salvare due specie in pericolo di pesci quasi estinti: un raro tipo di salmone e il Delta Smelt, un minuscolo pesce di circa 4 centimetri ormai quasi scomparso.

Nel giugno 2019, la diga di Shasta, che dà origine più grande serbatoio dello stato ed è la chiave di volta dell’enorme Central Valley Project, era al 98% della capacità. Solo due anni dopo, nel maggio 2021, il bacino del lago Shasta era sceso al 42% della capacità, quasi il 60% in meno. Allo stesso modo, nel giugno 2019 il serbatoio della diga di Oroville, il secondo della California, era al 98% della capacità e, nel maggio 2021, era sceso ad appena il 37%. Altri bacini più piccoli hanno visto cali simili. Dov’è finita tutta l’acqua?

Nel mese di maggio, in soli 14 giorni e presumibilmente per “salvare” queste varietà di pesci, secondo Kristi Diener, un’agricoltrice esperta dei problemi idrici della California, “il 90% dell’afflusso del Delta (nella Bay Area) era finito in mare. È l’equivalente del fabbisogno di acqua per un anno per 1 milione di persone.” La Diener, negli ultimi anni, ha ripetutamente messo in guardia sul fatto che, mentre lo Stato si trova di fronte ad un nuovo anno siccitoso, l’acqua dei bacini viene inutilmente sversata in mare. Si chiede: “Dovremmo forse avere carenze d’acqua già all’inizio del secondo anno siccitoso? No. I nostri bacini di riserva sono progettati per fornire un apporto idrico costante della durata di cinque anni per tutti gli utenti, ed erano stati riempiti al massimo nel giugno 2019.”

Nel 2008, su richiesta di alcuni gruppi ambientalisti, come la NRDC, un giudice della California aveva ordinato che il Central Valley Water project sversasse nell’Oceano Pacifico il 50% dell’acqua contenuta nei bacini di raccolta per “salvare” una varietà di salmone in pericolo, anche se la ONG aveva ammesso che, anche con questa misura estrema, non si sarebbero probabilmente salvati più di 1.000 salmoni. Negli anni 1998-2005, una media stimata del 49% della fornitura d’acqua gestita dallo Stato della California era stata riversata in quello che viene definito l'”ambiente,” ad alimentare i ruscelli e i fiumi della Delta Bay. Solo il 28% era servito al mantenimento delle scorte di acqua per l’agricoltura.

Lo scorso gennaio, Felicia Marcus, dal 2018 presidentessa del California State Water Resources Control Board e responsabile delle sue controverse politiche idriche, era arrivata alla fine del suo mandato, si era dimessa ed aveva assunto la carica di consulente legale del Natural Resources Defense Council (NRDC), una delle più potenti ONG verdi, con una dotazione di 400 milioni di dollari, per condurre battaglie legali in difesa delle “specie in pericolo,” come il salmone della California e il Delta Smelt.

Nominata nel 2018 dal governatore verde Jerry Brown a capo dello State Water Board, la Marcus è la diretta responsabile dello svuotamento nell’oceano dei bacini idrici dopo il loro riempimento nel 2019, con il pretesto di proteggere le specie ittiche in pericolo. Nel marzo 2021, con la Marcus come legale, la NRDC aveva chiesto allo State Water Resources Control Board (diretto fino a poco tempo prima dalla stessa Marcus), di prendere “immediati provvedimenti” per affrontare ipotetiche minacce ai suddetti salmoni nel bacino del fiume Sacramento di competenza del Central Valley Project (“CVP”). Questo proprio mentre lo Stato stava affrontando una nuova emergenza siccità.

Nel 2020, il governatore Gavin Newsom, un protetto di Jerry Brown, aveva firmato il Senate Bill 1, il California Environmental, Public Health and Workers Defense Act, che avrebbe mandato miliardi di litri di acqua nell’Oceano Pacifico, apparentemente per salvare ancora più pesci. Era una copertura per provocare l’attuale crisi idrica e, per quanto incredibile possa sembrare, attaccare specificamente l’agricoltura.

Il bersaglio è l’agricoltura

La vera agenda dell’amministrazione Newsom, come anche quella della precedente amministrazione Brown, è quella di minare radicalmente il settore altamente produttivo dell’agricoltura californiana. Il governatore Newsom ha ora introdotto un disegno di legge da 5,1 miliardi di dollari per alleviare la siccità (Drought Relief bill). Nonostante il nome, non ci sarà alcun miglioramento nella disponibilità idrica dei bacini statali per le città e le fattorie. 500 milioni di dollari saranno spesi in incentivi agli agricoltori per la “riqualificazione” dei loro territori, cioè incentivi per smettere di coltivare. I suggerimenti includono il miglioramento dell’habitat della fauna selvatica, il settore ricreativo e quello dei pannelli solari! Altri 230 milioni di dollari saranno usati per “corridoi per la fauna selvatica e progetti di passaggio ittico per migliorare la capacità della fauna selvatica di migrare in sicurezza.” “Progetti di passaggio ittico” è una frase astuta che, in realtà, significa la rimozione delle dighe, la distruzione della miglior rete di bacini idrici della nazione.

Poi il disegno di legge Newson stanzia 300 milioni di dollari per l’attuazione del Sustainable Groundwater Management Act, una legge del 2014 di Jerry Brown approvata durante la precedente grave siccità per impedire agli agricoltori di procurarasi l’acqua attraverso la perforazione di nuovi pozzi.

L’effetto sarà quello di allontanare ancora più agricoltori dalla terra. E altri 200 milioni di dollari andranno al “ripristino dell’habitat,” sostenendo progetti per le zone umide di marea, per le pianure alluvionali e per la riduzione del rischio di inondazioni. In pratica un pacchetto di aiuti per la siccità con finanziamenti alla prevenzione delle inondazioni. Si tratta di ricreare le pianure alluvionali in modo che, quando verranno demolite le dighe, l’acqua abbia un posto dove riversarsi. La maggior parte dei 500 miliardi di dollari è destinata a rimborsare i clienti dei costi maggiorati dell’acqua dovuti alla precedente siccità del 2011-2019, una mossa squisitamente politica, fatta nella speranza che gli elettori vedano Newsom sotto una luce positiva, quando, a novembre, si ripresenterà davanti agli elettori.

Lo smantellamento sistematico di una delle regioni agricole più produttive al mondo, usando il seducente mantra della “protezione dell’ambiente,” si inserisce nella più ampia agenda del Grande Reset di Davos e dei suoi piani per trasformare radicalmente l’agricoltura mondiale in quella che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite chiama l’agricoltura “sostenibile,” niente più proteine della carne. L’argomento verde è che le mucche, con i loro rutti, sono una fonte importante di emissioni di gas metano. Come questo influenzi il clima globale nessuno l’ha mai provato seriamente. Invece dovremmo mangiare carne finta fatta in laboratorio come l’Hamburger Impossibile geneticamente manipolato di Bill Gates e Google, o anche vermi. Sì vermi. A gennaio l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) dell’UE ha approvato i vermi da pasto, le larve dello scarafaggio fosforescente, come il primo “novel food” autorizzato per la vendita in tutta l’UE.

F. William Engdahl

Fonte: journal-neo.org
Link: https://journal-neo.org/2021/06/10/a-sinister-agenda-behind-california-water-crisis/
10.06.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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