Ancora una morte causata da effetti avversi da vaccino è da considerare quella del carabiniere Pietro Taurino, deceduto a Mantova il 17 marzo a seguito della vaccinazione con AstraZeneca.
Questa la conclusione a cui sono giunti i periti nominati dalla Procura.
Il caso ricorda molto da vicino quello di un altro militare, Stefano Paternò, il sottufficiale della Marina deceduto a 43 anni il 9 marzo scorso, 15 ore dopo la somministrazione della prima dose di Astrazeneca.
I tre periti, nominati dal procuratore capo Manuela Fasolato e dal sostituto Giulio Tamburini, esperti in trombosi cerebrali, hanno dichiarato che la morte del Maresciallo Taurino è stata causata dal vaccino AstraZeneca.
La vittima era in ottima forma; dopo la somministrazione è stato colpito da forti mal di testa fino alla devastante e letale trombosi cerebrale. L’autopsia ha confermato la presenza di porpora trombocitopenica trombotica (PTT), ovvero la formazione di piccoli coaguli in tutto il corpo che bloccano l’apporto di sangue a organi vitali come cervello, cuore e reni, evidenziando quindi l’ipotesi di una forte correlazione tra la morte del militare e la vaccinazione da lui ricevuta.
Ciò che lascia sconcertati è che, nonostante i risultati della perizia, verrà avanzata la richiesta di archiviazione. Infatti, il destino del fascicolo aperto contro ignoti dai magistrati inquirenti, circa la fattispecie di reato di omicidio colposo, è quello di un non luogo a procedere con relativa restituzione degli atti per ulteriori accertamenti probatori. Questi ultimi saranno utili solo per accertare una eventuale responsabilità civile.
La decisione spetta al Giudice per le indagini preliminari il quale dovrà tener conto del decreto legge 44/2021 entrato in vigore il 1° aprile che, tra le disposizioni in materia di contenimento della pandemia da coronavirus, contempla una norma che garantisce uno ‘scudo penale’ per casi come questo.
In pratica, secondo quanto previsto dal legislatore, le fattispecie di omicidio colposo e lesioni colpose (art. 589 e 590 cod. pen.), verificatesi a causa della somministrazione di un vaccino anti covid, sono escluse quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e dal ministero della Salute e relative campagne vaccinali.
Rimane aperta per i familiari della vittima, la possibilità di poter procedere in sede civile per il risarcimento del danno da vaccino.
Il che equivale a percorrere una strada impervia a causa delle difficoltà a districarsi tra protocolli sanitari, contratti UE, versioni differenti ed in continuo aggiornamento dei fogli informativi e dei consensi informati.
Fonte articolo: https://www.byoblu.com/2021/11/03/carabiniere-morto-dopo-il-vaccino-la-procura-accerta-la-correlazione-ma-archivia/