Oltre un miliardo di dollari in armi a Taiwan: il presidente degli Stati Uniti chiederà al Congresso di approvare l’operazione.
Nonostante la Cina si esprima contraria ad un intervento così palesemente a favore del separatismo dell’isola, Biden sembra convinto nella sua decisione. Il pacchetto comprenderebbe missili antinave Agm-84L Harpoon Block II, 100 missili aria-aria e l’estensione della sorveglianza radar.
La misura, se varata, non aumenterà in maniera rilevante le capacità militari di Taiwan, ma – nello stile di sempre – è una mossa più che provocatoria nei confronti della Cina che naturalmente la vede come una minaccia alla sua sicurezza.
Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha sottolineato che il governo centrale di Pechino è l’unica autorità legale a Taiwan ed ha affermato:
Il fatto che la situazione nello Stretto di Taiwan sia cambiata è colpa degli Stati Uniti e dei separatisti taiwanesi.
A seguito del viaggio a Taipei di Nancy Pelosi prima e di una seconda delegazione del Senato statunitense poi, la tensione tra l’isola e la Cina è aumentata notevolmente, con numerose esercitazioni militari cinesi attorno all’isola.
Due giorni fa, John Kirby, Coordinatore per le Comunicazioni Strategiche del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha dichiarato che gli Stati Uniti non accettano la “nuova normalità” dell’aumento dell’attività militare della Cina continentale e continueranno a fornire assistenza a Taiwan.
Provocazioni continue: sarà ai fini della pace e della giustizia?
FONTI: https://tass.com/world/1499879