Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org
Madame Lagarde non ha fatto in tempo ad annunciare la fine della garanzia sui debiti degli stati membri e l’aumento dei tassi, che tutti i nostri politici all’unanimità sostenuti dal main-stream, hanno immediatamente inveito contro Francoforte: “E’ un attacco all’Italia”.
Sembra incredibile, ma tutti quelli che oggi attaccano la BCE per la ripartenza dello spread, sono esattamente gli stessi che 11 anni fa urlavano ai mercati quando lo spread sul differenziale BTP/Bund era oltre i 500 punti base.
Per individuarli ed essere certi di non far torto a nessuno, è sufficiente ricomprendere tutti i soggetti che rappresentano l’intero panorama politico. Questi signori, con la falsa scusa di calmare i mercati, hanno frodato l’intero popolo italiano, sostenendo in tutti questi anni (alternandosi tra governo ed opposizione), tutti i governi che si sono resi responsabili di tutte le politiche di folle austerity, che hanno portato la nostra economia a livelli di un paese da terzo mondo.
Ricordiamoli questi governi con il nome del loro premier: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte I e II, Draghi.
Ma se nel 2011 e negli anni a venire, il problema dello spread e quindi di dover pagare più interessi sul nostro debito, era dovuto ai voleri dei mercati, come mai oggi si grida alla BCE?
Dove sono finiti i mercati?
Vabbè dai sono passati 11 anni ed abbiamo avuto molteplici prove e contro-prove… cavolo! Oggi anche i neonati dovrebbero sapere che quello che conta è solo e soltanto la garanzia della Banca Centrale, quando si parla di sostenibilità del debito pubblico.
Allora perché dobbiamo ascoltare sempre le stesse cose?
Un popolo sveglio – tolti i furbetti – dovrebbe inveire con chi per 11 anni lo ha costretto a sacrifici immani in virtù di quella che oggi è una “balla” certificata.
Facciamo un passo indietro: nel 2011 lo “spread” va oltre i 500 punti base, o meglio, la BCE su ordine dei poteri di stanza a Bruxelles, si attiva per mandarlo in cielo; il motivo, è che in Italia c’è da togliere di mezzo un governo democraticamente eletto – vicino a Putin e non molto incline ai poteri profondi internazionali e di casa nostra che vogliono trasformare l’Italia in colonia – e soppiantarlo da governi tecnici o politici che rispondano al piano predatorio, che i poteri profondi hanno in mente per il nostro paese.
Arriva al governo il Presidente dell’Università Bocconi di Milano, Mario Monti, frequentatore di circoli zeppi di uomini dal “cuore grande”, come il Bilderberg e la Trilaterale. Berlusconi ed il potere che lo circonda non perdono tempo ad allinearsi in nome di quel “Dio interesse”, capace nel miracolo di unire fratellanze di ogni genere.
Non appena insediato il governo Monti, Mario Draghi, allora seduto sulla poltrona più alta di Francoforte, immediatamente dà il segnale ai mercati (“whatever it takes”) e a ruota passa ai fatti, facendo fare alla BCE quello che fino ad un’ora prima non faceva: il prestatore di ultima istanza.
Con un colpo unico, il potere ottiene due garanzie fondamentali per poter proseguire sulla strada del saccheggio: quella sui debiti degli stati membri e quella del totale asservimento dei governi italiani fino a data da destinarsi.
Eppure i più duri di comprendonio, con l’avvento della pandemia, hanno avuto anche la possibilità di toccare con mano, quanto il potere della garanzia della BCE sia senza confini.
Quando in una sola notte a Francoforte, si sono messi a cliccare sul famoso tasto del computer che crea moneta, per ben 1.850 miliardi di volte, senza per questo che lo spread ed i mercati facessero parola.
Pare che l’unico che abbia parlato, per chiedere l’indennità di invalidità per “callo” permanente, sia stato l’inserviente che ha messo a disposizione il suo dito per il “click”.
Prendiamola a ridere altrimenti si fa una… strage!
Altra prova della balla ci è arrivata due giorni fa, quando appunto la BCE, ha deciso di toglierla questa garanzia.
E come di incanto ecco il risultato:
I tassi sui BTP a 10 anni, come potete vedere, sono già sopra il 4%.
Questo non sarebbe un problema se l’Italia utilizzasse una moneta che emette, ma dal momento che abbiamo deciso di usare l’euro e legarci alle sue folli regole, gli interessi sul debito li dobbiamo pagare attraverso il prelievo fiscale e, quindi, più il tasso sale, più i nostri risparmi scendono.
Se, al contrario, avessimo la Lira ed il nostro governo decidesse di pagare tassi maggiori sul debito, lo potrebbe fare tranquillamente emettendo moneta attraverso la sua banca centrale, senza attingere ai risparmi degli italiani.
Direte voi, se è così semplice, allora siamo scemi!
Sì, è esattamente così semplice e chi, in buona fede, continua a non capirlo o metterlo in discussione, dovrebbe sinceramente cominciare a chiedersi se è il caso di farsi vedere.
Passiamo ad una delle “bufale”, con cui da anni ci tengono dentro la gabbia dell’euro e che sta venendo a galla in maniera clamorosa giorno dopo giorno.
Quanti di voi hanno sentito politici, giornalisti di regime, economisti alla Marattin e “nani” alla Brunetta, dire che senza l’euro non ci avrebbero più venduto il petrolio oppure che l’euro ci avrebbe protetto a vita dall’inflazione.
Bene, oggi con l’euro paghiamo la benzina come mai nella storia del nostro paese ed il fenomeno inflattivo pare essere ricomparso stabilmente.
Questa è un tabella che ho preso su un sito greco e ci riporta i prezzi della benzina alla pompa nei vari paesi europei e dell’est-europeo, alcuni che usano l’euro ed altri no.
Mi scuso è in greco, dai ve la traduco qua sotto:
Bielorussia: 0,654 euro/litro
Russia: 0,743 euro/litro
Ungheria: 1,223 euro/litro
Moldavia: 1,525 euro/litro
Macedonia del Nord: 1,542 euro/litro
Slovenia: 1,560 euro/litro
Serbia: 1,566 euro/litro
Bulgaria: 1,592 euro/litro
Norvegia: 2,622 euro/litro
Danimarca: 2,455 euro/litro
Finlandia: 2,363 euro/litro
Islanda: 2,321 euro/litro
Grecia: 2,277 euro/litro
Principato di Monaco: 2,263 euro/litro
Olanda: 2,257 euro/litro
Potete vedere tranquillamente, che la Bielorussia, la quale emette ed usa non il dollaro ma il rublo della Bielorussia, riesce ad approvvigionarsi senza alcun tipo di problema di petrolio e se ti rechi a fare il pieno a Minsk, scopri con meraviglia che la benzina costa 4 volte di meno rispetto che a Roma.
Molti paesi della ex-Jugoslavia che non utilizzano l’euro, con le loro monete locali, riescono tranquillamente a rifornirsi di greggio e farlo costare alla pompa 0,80 centesimi di euro in meno rispetto ai paesi che adottano la valuta della BCE.
Non vi sembrerà possibile! eppure questa è la realtà.
Non ci credete ancora? ecco la foto scattata in diretta, questa mattina, da chi vi scrive, presso una stazione Shell in Grecia: vengono i brividi!!!
Qualcuno che ancora non accetta la frode in corso, magari per orgoglio perché non gli piace passare da fesso, potrebbe obiettare che in Norvegia, dove non usano l’euro, il prezzo alla pompa è identico come da noi.
C’è solo un piccolo particolare, in Norvegia, un infermiere al cambio percepisce uno stipendio di 120 mila euro all’anno. Cosa vuoi che incidano per lui gli attuali aumenti del petrolio.
Dobbiamo assolutamente prendere coscienza che l’euro ed il suo sistema predatorio hanno come principali vittime i paesi del sud Europa, dove gli stipendi sono 1/3 rispetto a quelli della Germania, dell’Olanda e del Belgio.
E tutto questo avviene sotto gli occhi e la collusione della nostra classe politica (tutti nessuno escluso), ed i rappresentanti del nostro governo, Mario Draghi in primis, i quali sono titolari e responsabili delle politiche fiscali, unico mezzo per riportare la vita di famiglie ed imprese alla giusta normalità
Dobbiamo svegliarci! Che Salvini e la Meloni si uniscano e si scaglino contro la BCE per la fine del QE e l’aumento dei tassi, dovrebbe farci arrabbiare ancor di più. Se fossero veramente sinceri, dovrebbero prendersela con se stessi per averci tenuto dentro a questa gabbia, con argomentazioni che sono delle vere e proprie “balle”.
Non solo, ma oggi che le “balle” sono venute a galla, loro continuano a dare linfa e sostenere questa frode. Sono recidivi e quindi imperdonabili.
Per i due leader del centrodestra che di sovranista e patriota non hanno nemmeno un capello, sarebbe semplicissimo mettere da parte questa frode ed invertire la rotta.
Per di più Salvini è anche sostenitore di questo governo, ma metto sullo stesso piano anche Giorgia Meloni che, pur essendo all’opposizione, è sempre pronta all’occorrenza a puntellarlo questo governo, come nella folle decisione di inviare armi in Ucraina.
Nessuno dei due è mai andato in TV a dire le cose come realmente stanno. A dire quello che vi sto dicendo in queste poche righe.
Niente, non possiamo più dare fiducia a questa classe politica di racconta “balle” traditori, dobbiamo agire e rinfacciare loro tutte le falsità che ci propinano…, è semplice, molto semplice, quante evidenze e quante prove in più volete ancora!
E’ sufficiente che la maggioranza prenda coscienza di questi semplici concetti ed agisca, per cambiare…
Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org