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La Redazione

 

YEMEN: NUOVA MOSSA DEL “GRANDE GIOCO” GEOPOLITICO DEGLI STATI UNITI

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A cura di Das schloss
Il 14 Novembre 2010
31 Views

PERCHÉ LO YEMEN? L’OCCIDENTE PUNTA A UN NUOVO OBIETTIVO?

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DI BORIS VOLKHONSKY
Voice of Russia

Il tempismo degli attacchi (ossia i tentati attacchi, o meglio, i probabili tentati attacchi) è stato scelto con molta cura. Gli Stati Uniti affrontano le elezioni di medio termine e per i democratici si avvicina la peggiore sconfitta degli ultimi decenni. Riandando a un passato non molto lontano, viene in mente che un attacco terroristico di grande risonanza rappresenta forse il modo più efficace per innalzare l’indice di popolarità dell’amministrazione dominante.

-L’amministrazione Obama sta prendendo in considerazione un nuovo punto su cui far convergere i suoi sforzi e le sue iniziative. Dopo l’evidente fallimento in Iraq e in Afghanistan, lo Yemen potrebbe costituire la nuova mossa del “Grande Gioco” geopolitico statunitense. L’importanza strategica di questa nazione è difficile da sopravvalutare, giacché la potenza che controlla lo Yemen dominerebbe le rotte marittime di maggiore interesse che collegano l’Europa al Medio Oriente, all’Asia meridionale e sudorientale. – Certo, non si può ribaltare l’orologio della storia e ritornare indietro. Ma imparare dal passato sembra essere molto utile. E riandando agli anni ’80, si può dire che furono gli Stati Uniti, appoggiando i mujahedeen in Afghanistan, a creare i Talebani e Al Qaeda. Ora che li combattono ferocemente stanno rivoltando contro se stessi e i loro alleati l’intero mondo musulmano.

I tentati attacchi della settimana scorsa [30 Ottobre n.d.r.] al velivolo diretto negli Stati Uniti e ad alcune sinagoghe americane, probabilmente di Chicago, restano l’argomento più scottante dei media occidentali.

Seguono i fatti puri e semplici. Venerdì scorso due pacchi contenenti esplosivo sono stati trovati su aerei cargo partiti da Sanaa, Yemen, e diretti negli Stati Uniti. Un pacco è stato trovato a Dubai, l’altro all’aeroporto East Midlands vicino a Nottingham, Inghilterra. Entrambi i pacchi (uno trasportato dalla UPS e l’altro dalla FedEx) erano indirizzati a delle sinagoghe di Chicago. La responsabilità dei tentati attacchi non è ancora stata rivendicata, ma gli ufficiali della sicurezza hanno attribuito quasi subito il complotto alla sezione di Al-Qaeda nello Yemen.

Dopo l’incidente, in diversi aeroporti degli Stati Uniti è avvenuta un’intensa ispezione di tutti i bagagli destinati ai voli cargo e dei bagagli dei passeggeri. Inoltre, secondo i rapporti ufficiali, in Yemen sono stati bloccati altri 26 pacchi sospetti. Sabato gli ufficiali yemeniti hanno arrestato Hanan al-Samawi, una donna di 22 anni, perché sospettata del complotto. Ma il giorno dopo è stata rilasciata dietro cauzione perché si è scoperto che qualcuno aveva rubato e usato la sua carta d’identità per piazzare i pacchi contenenti esplosivo.

Nel frattempo, gli Stati Uniti e l’Europa occidentale sono caduti in preda al panico. La maggior parte delle nazioni occidentali ha innalzato il livello di allarme antiterrorismo. La Gran Bretagna ha persino proibito a qualsiasi aereo decollato nello Yemen di atterrare in territorio britannico.

L’intera storia ha bisogno di qualche chiarimento.

Prima cosa, perché lo Yemen?

Il fatto è che le autorità Yemenite esercitano un controllo insufficiente sul loro territorio e certamente non desiderano combattere il terrorismo internazionale quanto i loro vicini sauditi. Di conseguenza, alcune figure note del movimento terroristico hanno trovato nello Yemen un porto sicuro, specialmente da quando l’Afghanistan e il Pakistan hanno cessato di esserlo a causa delle continue attività militari.

Seconda cosa, perché adesso e perché a Chicago?

In realtà, il tempismo degli attacchi (ossia i tentati attacchi, o meglio, i probabili tentati attacchi) è stato scelto con molta cura. Gli Stati Uniti affrontano le elezioni di medio termine e per i democratici si avvicina la peggiore sconfitta degli ultimi decenni. Riandando a un passato non molto lontano, viene in mente che un attacco terroristico di grande risonanza rappresenta forse il modo più efficace per innalzare l’indice di popolarità dell’amministrazione dominante. E scoprire un attacco prima che questo avvenga dà alle autorità dei punti di vantaggio. Perciò, a prescindere dai motivi reali dei terroristi, la scoperta della congiura sembra fatta apposta per dare a Obama e ai Democratici un paio di punti extra ottenuti per “voti di compassione”. Il fatto che gli esplosivi fossero indirizzati a delle sinagoghe di Chicago (la città natale di Obama) parla da solo.

E ora, che cosa succederà?

La risposta più ovvia sarebbe che l’amministrazione Obama sta prendendo in considerazione un nuovo punto su cui far convergere i suoi sforzi e le sue iniziative. Dopo l’evidente fallimento in Iraq e in Afghanistan, lo Yemen potrebbe costituire la nuova mossa del “Grande Gioco” geopolitico statunitense. L’importanza strategica di questa nazione è difficile da sopravvalutare giacché la potenza che controlla lo Yemen dominerebbe le rotte marittime di maggiore interesse che collegano l’Europa al Medio Oriente, all’Asia meridionale e sudorientale. Al momento, gli unici che controllano questa regione vitale sono i pirati somali. Per gli Stati Uniti, impossessarsi di un territorio in quella regione con la prospettiva di costruirvi delle basi militari costituirebbe un ritorno in scena che, visti i fallimenti degli ultimi decenni, fa già pensare a una sconfitta.

Ma poi c’è un’altra questione estremamente importante. Che mezzi sono disposti a usare gli Stati Uniti contro una forza che è sin dall’inizio una loro invenzione, ossia Al-Qaeda?

Finora, le misure militari si sono rivelate del tutto inutili, tanto in Iraq quanto in Afghanistan. Per giunta, se lo Yemen è diventato davvero un porto sicuro per gli estremisti, ciò non è altro che una conseguenza dell’invasione americana di quelle due nazioni. Perciò, un’operazione militare contro lo Yemen avrà un unico effetto: Al-Qaeda sposterà le sue operazioni in un’altra zona, diffondendo ulteriormente i semi del terrorismo.

Certo, non si può ribaltare l’orologio della storia e ritornare indietro. Ma imparare dal passato sembra essere molto utile. E riandando agli anni ’80, si può dire che furono gli Stati Uniti, appoggiando i mujahedeen in Afghanistan, a creare i Talebani e Al Qaeda. Ora che li combattono ferocemente stanno rivoltando contro se stessi e i loro alleati l’intero mondo musulmano. Che cosa sperano di ottenere estendendo le loro attività militari a un’altra zona di quella regione instabile, è una domanda la cui risposta si farebbe volentieri a meno di sentire.

TTitolo originale: “Yemen: New Venue For U.S. Geopolitical Great Game”

Fonte:http://english.ruvr.ru/
Link
01.11.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CRISTINA URONI

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