DI SHELDON RICHMAN
Counter Punch
Il movimento in crescita di Occupy
Wall Street, malgrado abbia una visione del mondo e un programma
molto vaghi, sente che c’è qualcosa di terribilmente sbagliato in
America. I manifestanti sfogano la propria rabbia contro le grandi istituzioni
finanziarie del ricco distretto di New York (così come di altre grandi
città) per le bolle dell’immobiliare e della finanza, la conseguente
Grande Recessione, la mancata ripresa, la minaccia di una seconda recessione
e la disoccupazione di lungo termine, che in media è superiore al 9
per cento ma che colpisce alcuni gruppi e zone più severamente di altre.La protesta è comprensibile,
persino da lodare, ma c’è qualcosa che i contestatori devono sapere:
Wall Street non può aver fatto
tutto da sola. L’ira dei manifestanti dovrebbe essere diretta anche
al governo nazionale e alla sua banca centrale, il Federal Reserve
System, perché sono il governo o alla Fed (o a entrambi)
che:
hanno creato barriere per
l’ingresso, col proposito di proteggere le banche esistenti dalla
concorrenza e dall’innovazione radicale;
hanno poi fatto leggi per
il beneficio dell’industria privilegiata;
hanno emesso del credito
artificialmente facile, distorsivo per l’economia per offrire, tra
le altre cose, incentivi alle banche per concedere mutui traballanti
ma altamente remunerativi (e anche per ingrassare la macchina bellica
con il deficit di spesa);
hanno consentito alle banche
di ottenere altri profitti – e ai loro dirigenti alla ricerca di
bonus –, riunendo migliaia di mutui rischiosi in titoli e altri
derivati, sapendo che il cartello dei rating autorizzato dal
governo li avrebbe valutati come AAA e che le aziende sponsorizzate
dal governo come Fannie Mae, Freddie Mac e altre li avrebbero acquistati;
hanno assicurato i depositi
di modo che i singoli correntisti non avessero da preoccuparsi dei rischi
presi dalle proprie banche;
hanno inflazionato una
bolla immobiliare insostenibile per ciò che abbiamo appena detto,
invitando la gente a iper-investire in modo folle nelle case;
hanno lavorato a stretto
contatto con le aziende di credito per fissare una serie di programmi
designati per allettare le persone con poche risorse o una cattiva posizione
creditizia a comprare case che non si potevano permettere;
hanno attratto lavoratori
per la bolla delle costruzioni di immobili, preparandoli una disoccupazione
a lungo termine quando la bolla sarebbe inevitabilmente scoppiata;
hanno implicitamente offerto
garanzie alle grandi compagnie finanziarie e ai loro creditori per offrire
un loro salvataggio in caso di problemi;
hanno costretto i contribuenti
a salvare queste aziende e i creditori quando il tetto gli è cascato
in testa.
Nessuna banca o gruppo di banche può
riuscire a fare tutto questo in un mercato libero. Occorre una collaborazione
tra governo e Wall Street – lo stato aziendalista – per creare una
tale miseria e un tale sfruttamento. Lo stato aziendalista non è una
cosa nuova nella storia americana. I politici di tutti gli orientamenti
hanno da tempo istituito politiche che hanno beneficiato le grandi banche
e le grandi imprese, e hanno mascherato queste politiche con la retorica
del libero mercato (dei Repubblicani) o progressista (dei Democratici)
per cullare la gente fino alla totale accettazione. L’esito è un
governo sovradimensionato che attribuisce privilegi a chi ha le conoscenze
giuste, per poi fare leggi sotto loro mandato. Il resto della popolazione
deve pagare e soffrire.
Molti dei partecipanti a Occupy
Wall Street lo percepisce, ma hanno bisogno di una teoria e di una
storia economica ben chiare per comprendere pienamente chi sia l’avversario.
Wall Street non può aver fatto tutto da sola. L’avidità priva di
potere politico è tipica dei cafoni. L’avidità con il potere politico
è pericolosa.
Quindi, contestatori, avete ragione.
Qualcosa è terribilmente sbagliato. Ma la lista dei vostri colpevoli
è ben lontana dall’essere esaustiva. Quindi andate ancora avanti
e protestate fuori da Goldman Sachs e dalla Bank of America.
Ma passate un po’ di tempo (come pochi stanno già facendo) fuori
dalla Casa Bianca, dalla Fed, dal Tesoro e dal Campidoglio. Insieme
sono responsabili per il nostro disastro economico. Ci sono organizzazione
che controllano il nostro destino e su cui non abbiamo alcuna voce in
capitolo. L’America non dovrebbe essere ridotta a questo. È l’ora
di un cambio reale.
Il libero mercato – incarnando la
libertà individuale e l’autonomia, la cooperazione sociale volontaria
e la pace – è l’alternativa al sistema aziendalista dello stato
sociale e delle guerre che voi giustamente disprezzate. Dovete solo
scoprirlo.
Fonte: Wall Street Couldn’t Have Done It Alone
14.10.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE