DI JEREMY SALT
Information Clearing House
6 Ottobre 2011, Ankara – Mentre
l’insurrezione in Siria degenera verso la guerra civile, devono essere
posti dei freni alla propaganda che dilaga sui principali media
occidentali e che viene acriticamente accettata da molti che invece
dovrebbero conoscere meglio i fatti. Qui è di seguito esposto un insieme
di posizioni da cui partire per discutere su ciò che sta accadendo
in questo critico paese del Medio Oriente:
1. La Siria è stata uno Stato sotto il controllo della Mukhabarat
(l’organizzazione di intelligence irachena durante il dominio di Saddam),
sin da quando il temibile Abd al Hamid al Serraj organizzò i servizi
segreti, il Deuxième Bureau* nel 1950.Lo stato autoritario
che si è sviluppato a partire dal momento in cui Hafez al Assad prese
il potere nel 1970 ha schiacciato ogni dissenso senza pietà. Talvolta
le operazioni sono state condotte da quest’ultimo, talvolta dal
Mukhabarat stesso. La presenza ubiquitaria del Mukhabarat
è un brutto aspetto della vita siriana, ma poiché la Siria è un bersaglio
centrale per l’azione assassina e di sovversione da parte di Israele
e delle agenzie di intelligence occidentali, poiché è stata più volte
oggetto di attacchi militari avendo avuto una larga porzione dei propri
territori occupati, e poiché i suoi nemici sono sempre alla ricerca
di opportunità per abbatterla, difficilmente si può dire che la presenza
del Mukhabarat non fosse necessaria.
2. Non c’è dubbio che la maggior parte delle persone che dimostrano
in Siria vuole una transizione pacifica verso una forma democratica
di governo. Né vi è alcun dubbio che i gruppi armati che operano occultandosi
dietro lo schermo delle manifestazioni non hanno alcun interesse per
le riforme. Vogliono solo distruggere il governo.
3. Ci sono state manifestazioni molto grandi a sostegno del governo.
C’è rabbia per la violenza delle bande armate e rabbia per le interferenze
esterne e lo sfruttamento della situazione da parte dei governi stranieri
e dei media. Agli occhi di molti siriani, il loro paese è di nuovo
il bersaglio di un complotto internazionale.
4. Qualunque sia la verità delle accuse contro le forze di sicurezza,
i gruppi armati hanno ucciso centinaia di poliziotti, soldati e civili,
probabilmente in totale in questa fase circa 1.000. I morti civili sono
professori universitari, medici e persino, molto recentemente, il figlio
del Gran Muftì della Repubblica. Le bande armate hanno massacrato,
fatto agguati, assassinato, attaccato edifici governativi e sabotato
linee ferroviarie.
5. Bashar al Assad ha una forte base di popolarità personale.
Anche se si trova sulla cima del sistema è fuorviante chiamarlo un
dittatore. Il sistema stesso è il vero dittatore. Il potere è in Siria
profondamente detenuto, da oltre cinque decenni, dalla classe militare
e dall’intelligence, e solo in misura minore dalla struttura
del partito. Queste sono le vere sorgenti della resistenza al cambiamento.
Le manifestazioni sono state occasione per Bashar, come poi ha fatto,
di trasmettere il messaggio che il sistema doveva cambiare.
6. Di fronte a dimostrazioni su larga scala, all’inizio di quest’anno
il governo ha finalmente avanzato un programma di riforme, che è stato
immediatamente respinto dall’opposizione. Nessun tentativo è stato
fatto neanche per testare la buona fede del governo.
7. L’affermazione che l’opposizione armata al governo sia iniziata
solo di recente è una completa bugia. Le uccisioni di soldati, poliziotti
e civili, spesso nelle più brutali circostanze, vanno avanti praticamente
dall’inizio.
8. I gruppi armati sono ben equipaggiati e ben organizzati. Grandi
spedizioni di armi sono state contrabbandati in Siria dal Libano e dalla
Turchia. Erano costituite da fucili a pompa, mitragliatrici, kalashnikov,
lanciarazzi RPG, bombe a mano di fabbricazione israeliana e numerosi
altri esplosivi. Non è chiaro chi fornisca tali armi, ma qualcuno lo
sta facendo e qualcuno sta pagando tutto questo materiale. I membri
delle bande armate catturati durante gli interrogatori hanno puntato
il dito contro il Movimento del Futuro di Saad Hariri. Hariri è un
fantoccio degli Stati Uniti e dell’Arabia Saudita, con un raggio di
influenza che va ben al di là del Libano.
9. L’opposizione armata al regime sembra in gran parte sponsorizzata
dai fuorilegge della Fratellanza Musulmana. Nel 1982 il governo schiacciò
spietatamente una rivolta iniziata dalla Confraternita di Hama. Molte
migliaia di persone morirono e parte della città fu distrutta. La Fratellanza
ha due obiettivi principali: la distruzione del governo baathista e
la distruzione dello stato laico a favore di un sistema islamico. È
quasi palpabile la sete di vendetta.
10. I gruppi armati hanno un forte sostegno dall’esterno, oltre
a quello già noto o indicato. L’esiliato ex Vicepresidente siriano
e Ministro degli Esteri, Abd ul Halim Khaddam, che vive a Parigi, sta
conducendo da anni una campagna per far cadere il governo di Assad.
È finanziato sia dall’Unione Europea, che dagli Stati Uniti. Tra
gli attivisti in esilio vi è Burhan Ghalioun, sostenuto dal Qatar come
dirigente del “Consiglio Nazionale”, istituito a Istanbul. Ghalioun,
come Abd ul Halim Khaddam, vive a Parigi e come lui lavora nei corridoi
dei parlamenti dell’Unione Europea e degli Stati Uniti per influenzarli
contro il governo di Assad. Insieme a Muhammad Riyad al Shaqfa, il leader
dei Fratelli Musulmani in Siria, è concorde su un “intervento umanitario”
esterno in Siria sul modello libico (altri, invece, vi si oppongono).
La promozione degli esuli per costituire un governo alternativo ricorda
il modo in cui gli Stati Uniti hanno usato gli iracheni in esilio (il
cosiddetto Congresso Nazionale Iracheno) prima dell’invasione dell’Iraq.
11. L’informazione da parte dei media occidentali su
ciò che è accaduto e sta accadendo in Libia e in Siria è pessima.
L’intervento della NATO in Libia ha causato distruzioni di massa e
migliaia di morti. Questa guerra, dopo l’invasione dell’Iraq, è un
ulteriore grave crimine internazionale commesso dai governi degli Stati
Uniti, della Gran Bretagna e della Francia. La città di Sirte è stata
bombardata giorno e notte per due settimane senza che i media occidentali
prestassero alcuna attenzione alle pesanti distruzioni ed alle perdite
di vite umane che i bombardamenti hanno causato. I media occidentali
non hanno fatto alcun tentativo di verificare i rapporti che provenivano
da Sirte sul bombardamento di edifici civili e l’uccisione di centinaia
di persone. L’unica ragione può essere che questa brutta verità potrebbe
far deragliare l’intera operazione della NATO.
12. In Siria gli stessi media hanno seguito lo stesso
comportamento basato su dichiarazioni inesatte e disinformazione. Hanno
ignorato o glissato sulle dei frequenti omicidi commessi dalle bande
armate. E hanno invitato il loro pubblico non a credere ai proclami
del governo, ma solo alle rivendicazioni dei ribelli, spesso in nome
di organizzazioni dei diritti umani con sede in Europa o negli Stati
Uniti. Sono state dette molte menzogne, come sono state dette in Libia
e come sono state dette prima durante l’attacco all’Iraq. Alcune quanto
meno sono state svelate. Persone di cui si era detto che erano state
uccise dalle forze di sicurezza sono tornate in vita. I fratelli di
Zainab al Husni hanno affermato che lei era stata rapita dalle forze
di sicurezza, uccisa e che il suo corpo era stato smembrato. Questo
lurido racconto, diffuso da Al Jazeera e da Al Arabiyya,
tra gli altri, era totalmente falso. Lei è ancora viva, anche se ora,
naturalmente, la condotta della propaganda è quello di affermare che
non è davvero lei, ma una sosia. Al Jazeera, il Guardian
e la BBC si sono distinti per il loro cieco sostegno a tutto
ciò che scredita il governo siriano. La stessa linea è stata seguita
dai principali media degli Stati Uniti. Al Jazeera, in particolare,
che si è distinta per l’informazione che ha dato della rivoluzione
egiziana, ha perso ogni credibilità come canale indipendente di notizie
dal mondo arabo.
13. Nel cercare di distruggere il governo siriano, la Fratellanza
Musulmana ha un obiettivo in comune con Stati Uniti, Israele e Arabia
Saudita, la cui paranoia sciita ha raggiunto il culmine con la rivolta
in Bahrein. Wikileaks ha rivelato come gli Stati uniti fossero impazienti
di attaccare l’Iran. Un obiettivo alternativo è la distruzione della
relazione strategica tra Iran, Siria e Hezbollah. Gli Stati Uniti e
l’Arabia Saudita potrebbero voler distruggere il regime baathista di
Damasco dominato da Alawi per motivi leggermente diversi tra loro, ma
la cosa importante è che vogliono distruggerlo.
14. Gli Stati Uniti stanno facendo tutto il possibile per mettere
la Siria in un angolo. Stanno dando sostegno economico ai dirigenti
in esilio dell’opposizione. Hanno cercato (e ancora non ci sono riusciti
per via dell’opposizione russa e cinese) di introdurre un vasto programma
di sanzioni attraverso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Non c’è
dubbio che ci proveranno di nuovo e, a seconda dell’evolversi della
situazione, si può provare, con il supporto inglese e francese, ad
attuare l’istituzione di una no-fly zone che sia il preludio per un
attacco straniero. La situazione è fluida e senza dubbio tutti i tipi
di piani di emergenza sono in corso di sviluppo. La Casa Bianca e il
Dipartimento di Stato rilasciano dichiarazioni intimidatorie a giorni
alterni. Provocando apertamente il governo siriano, l’ambasciatore degli
Stati Uniti, accompagnato dall’ambasciatore francese, si è recato a
Hama prima della preghiera del Venerdì. Con tutto ciò che si sa delle
loro passate interferenze nei paesi del Medio Oriente, sarebbe inconcepibile
che gli Stati Uniti e Israele, insieme a Francia e Gran Bretagna, non
siano coinvolti in questa rivolta.
15. Mentre ci si concentra sulla violenza del regime siriano,
i governi degli Stati Uniti ed europei (soprattutto quello della Gran
Bretagna) hanno totalmente ignorato la violenza diretta contro il regime
stesso. Le violenze infinitamente più grandi da loro perpetrate in
Libia, Iraq, Afghanistan e in altri luoghi, ovviamente non devono nemmeno
essere fotografate. La Turchia ha aderito alla loro campagna contro
la Siria con gusto, facendo anche più di quello che loro hanno fatto
contro il regime siriano. Nel giro di pochi mesi la politica regionale
della Turchia dei “problemi zero” è mutata in modo ancora approssimativo.
La Turchia alla fine, dopo una iniziale titubanza, ha appoggiato l’attacco
della NATO contro la Libia. Si è inimicata l’Iran per la sua politica
sulla Siria e per aver accettato, nonostante la forte opposizione interna,
di ospitare l’installazione di un missile radar a ‘difesa’ degli Stati
Uniti , chiaramente diretto contro l’Iran. Gli americani dicono che
i loro dati saranno condivisi con Israele, che ha rifiutato di chiedere
scusa per l’attacco alla Mavi Marmara, facendo precipitare le relazioni
turco-israeliane prossime a una crisi. Così dai “problemi zero”,
la Turchia ha oggi una politica regionale piena di problemi con Israele,
Siria e Iran.
16. Mentre alcuni membri dell’opposizione siriana si sono espressi
contro l’intervento straniero, il Free Syrian Army ha detto che il suo
obiettivo è l’istituzione di una no-fly zone nella Siria settentrionale
che alla fine dovrebbe essere istituita, e abbiamo visto come questo
ha portato in Libia alla distruzione massiccia delle infrastrutture,
all’uccisione di migliaia di persone e all’inizio di un nuovo periodo
di dominazione occidentale.
17. Se il governo siriano sarà abbattuto, i baathisti e gli
alawiti ancora presenti subiranno una caccia all’uomo. In un governo
dominato dai Fratelli Musulmani, lo status delle minoranze e delle donne
farebbe un grande passo indietro.
18. Attraverso il Syria
Accountability Act e attraverso le sanzioni che l’Unione Europea
ha imposto, gli Stati Uniti hanno cercato per venti anni di distruggere
il governo siriano. Lo smantellamento dell’unificazione degli stati
arabi lungo linee etnico-religiose è stato un obiettivo di Israele
per decenni. Dove Israele va, gli Stati Uniti seguono naturalmente.
I frutti di questa politica possono essere visti in Iraq, dove uno stato
indipendente in tutto tranne che nel nome è stato creato per i curdi
e dove la Costituzione, scritta dagli Stati Uniti, separa la popolazione
dell’Iraq in curdi, sunniti, sciiti e cristiani, distruggendo il logico
legame del nazionalismo arabo. L’Iraq non ha conosciuto un momento di
pace da quando gli inglesi entrarono a Baghdad nel 1917. In Siria le
divisioni etnico-religiose (musulmani sunniti arabi, musulmani sunniti
curdi, drusi, alawiti e varie sette cristiane) la rendono soggetta in
modo analogo al fomento della discordia confessionale e a un’eventuale
disgregazione, come negli anni ’20 quando i francesi cercarono di
impedire la formazione di uno Stato unitario arabo.
19. La distruzione del governo baathista costituirebbe una vittoria
strategica di valore inestimabile per gli Stati Uniti e Israele. L’arco
centrale nella relazione strategica tra Iran, Siria e Hezbollah
verrebbe così distrutto, lasciando Hezbollah geograficamente isolata,
con un governo sunnita ostile alle porte e esponendo ancor di più
Hezbollah e l’Iran a un attacco militare da parte degli Stati Uniti
e di Israele. Fortuitamente o forse no, la “primavera araba” che
si sta sviluppando in Siria ha messo nelle loro mani una leva con cui
possono raggiungere il loro obiettivo.
20. Non sarà possibile che un governo dominato dalla Fratellanza
Musulmana in Egitto o in Siria possa essere ostile agli interessi americani.
Per essere visto come un membro rispettabile della comunità internazionale
e un altro buon esempio per l’Islam “moderato”, è probabile e
certamente possibile che un governo egiziano dominato dalla Confraternita
sarebbe d’accordo a mantenere il trattato di pace con Israele per tutto
il tempo possibile (cioè fino a quando un altro attacco su larga scala
da parte di Israele a Gaza o in Libano lo renda assolutamente insostenibile).
21. Un governo siriano dominato dai Fratelli Musulmani sarebbe
vicino all’Arabia Saudita e ostile verso l’Iran, Hezbollah
e gli sciiti in Iraq, specialmente quelli associati a Muqtada al Sadr.
A parole sarebbe vicino alla causa palestinese e alla liberazione delle
alture del Golan, ma è improbabile che la sua politica pratica sarà
differente da quella del governo che si sta cercando di distruggere.
22. Il popolo siriano ha il
diritto di chiedere la democrazia e gli deve essere data, ma in questo
modo e con questi costi? Anche ora, la fine degli omicidi e i negoziati
per le riforme politiche costituiscono sicuramente la strada da seguire,
e non certo la violenza che minaccia di lacerare il paese. Purtroppo,
la violenza e non una soluzione negoziata è quello che troppe persone
all’interno della Siria vogliono e ciò che troppi governi desiderano
e auspicano. Nessun siriano in ultima analisi può trarre guadagno da
questo, qualsiasi cosa possa pensare in questo momento. Il loro paese
sta per essere portato verso una guerra civile, peraltro attraverso
un ‘intervento straniero, e certamente il caos sarà di scala ancora
più grande rispetto a quello cui stiamo ora assistendo. Non ci sarà
nessuna possibilità di un rapido recupero se lo stato collassa o verrà
abbattuto. Come l’Iraq e, probabilmente, la Libia, guardando la situazione
attuale, la Siria entrerà in un periodo di sanguinosi tumulti che potrebbero
durare per anni. Come l’Iraq, ancora una volta, sarebbe messo fuori
gioco uno stato in grado di battersi per gli interessi arabi, il che
significa, naturalmente, contro Stati Uniti e Israele.
23. In definitiva, gli interessi di quali parti verranno garantiti
da questi esiti?
* Il Deuxième Bureau de l’État-major
général è stato uno dei servizi di informazioni militari francese,
dalla nascita nel 1871 al suo scioglimento nel giugno 1940. A differenza
del Premier Bureau, che si occupava di informare gli Stati Maggiori
sulla situazione delle truppe francesi e di quelle alleate ed amiche,
il Deuxième Bureau ebbe l’incarico di raccogliere informazioni sullo
stato delle truppe nemiche.
Fonte: Truth and Falsehood in Syria
06.10.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSIA