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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

L’accordo sulla Macedonia del Nord è fresco di firma e non si spengono le proteste dei greci. La stampa racconta in modo sempre più circostanziato di fiumi di denaro che sono arrivati sui tavoli dei ministri e deputati greci, Tsipras dice a Macron che “chi sa pensare sta con noi”. Perfino all’epoca delle dittature e delle occupazioni militari della Grecia, i Quisling al potere non osavano ignorare del tutto le manifestazioni popolari, quando erano massicce, come invece fa Tsipras, i cui amici di gioventù sono tutti sistemati nei posti chiave e ben retribuiti. Intanto Atene è svenduta pezzo per pezzo ad investitori stranieri di ogni genere, che trasformano il centro in un immenso Airbnb per turisti di passaggio. Per quelli che restano si avvicina il tempo delle elezioni (europee, ma anche amministrative e – forse – legislative), con insistenti voci di possibili brogli e la prospettiva di un cambio al potere, puramente di facciata (Mitsotakis al posto di Tsipras). Oggi i politici si rinfacciano reciprocamente i legami con Soros, con minacce da film, mentre i motociclisti delle consegne a domicilio muoiono ogni settimana per strada per due spiccioli e, finalmente, scendono in sciopero. 

 

Da “Cultura popolare” – Mercoledì 30 gennaio 2019

(…)

Lasciando il porto di casa. In Attica, gennaio 2019

Il Putsch macedone di Tsípras e altri si sente come una pugnalata alla schiena del corpo sociale. Ci sarà un prima e un dopo, come per il referendum tradito da questi stessi nel luglio 2015. La quotidianità torna a superare la politica, i caicchi lasciano sempre il loro porto di casa e il “Parlamento” sarà ancora ben custodito dalle forze della legge e dell’ordine.
Ma il paese non si calma. Durante le partite di calcio di domenica scorsa, i seguaci delle squadre hanno esposto i loro striscioni … ferocemente opposti alla politica macedone di Tsípras, e più in generale opposti a tutto il personale politico. I sostenitori delle squadre, e non certo esclusivamente quelli della Macedonia greca come il PAOK di Salonicco, ma anche l’Olympiacos del Pireo o il Tríkala, la città della Tessaglia vicino alle famose meteore. Cultura popolare… E anche “populista” ci dicono quelli “dall’alto”. La Grecia già piegata in quattro è ora tagliata in due pezzi. Bel lavoro…
(…)
Il mio amico H. è ancora più radicale. “Che vengano a prendermi, li accoglierò … con le buone maniere”. La stampa riporta che le forze dell’ordine proteggeranno in modo particolare i 153 membri eletti [che hanno votato] l’accordo macedone, poiché le case dei funzionari eletti e dei dirigenti di Syriza sono attaccati nel nord della Grecia e il Presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos, in arrivo a Salonicco, è stato accolto da alcuni manifestanti che lo chiamavano “traditore”. Brutto clima, vento malato.

 

L’Assemblea sotto scorta. Atene, gennaio 2019
Sostenitori del PAOK di Salonicco. 27 gennaio (stampa greca)
Sostenitori del PAOK-‘ politici traditori ‘. 27 gennaio (stampa greca)
Manifestazioni anti-accordo in Macedonia greca. 26 gennaio (stampa greca)

(…)
Invitato da un amico giornalista per discutere della situazione del… nostro ultimo ellenismo in un caffè dei quartieri più benestanti di Atene, abbiamo assistito alla scena seguente: Il ministro delle finanze Tsakalótos accompagnato da un’altra persona, ha fatto il suo ingresso nel locale per sedersi a un tavolo. Subito è sceso un profondo silenzio e c’è stato un certo disagio per qualche istante negli ospiti del caffè, non appena Tsakalótos è stato riconosciuto.
Non una sola parola, nessun gesto. Di solito i greci, qualunque sia la loro sensibilità, sono abituati a salutare gli uomini politici, e reagiscono, a volte, non necessariamente In modo positivo. Niente di simile è accaduto in quella circostanza. Abbastanza lontano dal tavolo di Tsakalótos, due pensionati della vecchia borghesia ateniese hanno sussurrato in tono riservato: “Il delinquente, si mostra anche pubblicamente e non si vergogna.” Grecia borghese, vecchio mondo antiquato e comunque moderato nelle sue reazioni “a caldo”. (…)

Atene, quartieri eleganti. Gennaio 2019
Atene, quartieri eleganti. Gennaio 2019
Atene, quartieri eleganti,’ in vendità. Gennaio 2019

Per il resto, nei quartieri di lusso in cui mi aggiro come un turista, scoprendo come i loro negozi siano ancora frequentati, quando non sono in bancarotta. (…)
Il visitatore curioso scoprirà anche nuovi abitanti dei luoghi, perché come si nota altrove, a volte, questi borghesi della terra di Aristotele e Onassis, “sono sostituiti da borghesi itineranti, europei, americani, cinesi, che hanno fatto di questo pianeta la loro seconda casa in attesa di un trasloco nello spazio che non arriva…” . (…) Il centro di Atene si trasforma in un grande cantiere di Hotel, residenze e abitazioni per Airbnb per gente in transito che crede di essere residente. (…)
Dal porto di Rafína in Attica, la gente del posto esamina i dintorni di Mati di fronte, i quartieri devastati dall’incendio dello scorso luglio, i cui cento morti [sono in capo] all’apparato dello stato per incompetenza, e che molti greci poi considerano come sospetto: “Gli avvoltoi verranno a comprare [qui] per le loro attività”, si sente dire a Rafína (…)

Chiusura Definitiva. Quartieri ricchi, Atene, gennaio 2019
Vetrina. Quartieri eleganti. Atene, gennaio 2019
Tracce del fuoco del 2018 luglio. Vista di Rafína, Gennaio 2019

(…) Il voto di fiducia nell’Assemblea che precede solo pochi giorni la ratifica dell’accordo è stato possibile solo grazie a un deputato di Stavros Theodorakis. E, naturalmente, l’accordo è passato senza una maggioranza di SYRIZA ma ancora, grazie ai rappresentanti eletti di Theodorakis, e ai pochi apostati di Kamménos (…)
Si noti che molto incidentalmente, Koudourá, sempre ministro del turismo e figura… tra gli apostati del partito di Kamménos, sarebbe secondo la stampa, “indebitato verso le banche di un… milione di euro, per il quale era stato citato in giudizio da Eurobank, poiché non poteva rimborsarlo in modo normale”, Stampa della settimana. (…)
E quanto a Kamménos, il giornalista Trángas, nel suo show mattutino su 90,1 FM del 30 gennaio, 2019, sostiene “che uno strano intermediario avrebbe incontrato Kamménos a casa di un ex ministro di Nuova Democrazia, offrendo 3 milioni di euro al ministro della difesa per cambiare idea sull’accordo macedone in preparazione. È per questo motivo che poco dopo Kamménos in pieno Consiglio dei ministri ha sostenuto che per l’OK all’accordo c’erano 50 milioni sul tavolo, e che gli altri ministri, Tsípras compreso, non hanno reagito. Beh, direi che c’era un totale di 250 milioni sul tavolo ad Atene per far passare l’accordo. Strano che i Media, l’informazione non allineata e, soprattutto la presunta giustizia non intervengano. (…)
Nel frattempo, il governo radicalizza le sue pratiche, qualsiasi opinione contraria allo spirito e alla lettera dell’accordo macedone dell’ambasciatore Pyatt, della Cancelliera Merkel e del piccolo Tsípras, e anche conduce i “recalcitranti nazionalisti” davanti alle commissioni disciplinari dei servizi pubblici (…).
Nello stesso senso, una conferenza sulla Macedonia greca, fissata molto tempo fa nel Museo della guerra e organizzata da associazioni di ufficiali in pensione, è stata appena annullata. È stata vietata d’urgenza, nonostante l’autorizzazione già concessa, con decisione del nuovo ministro della difesa Apostolákis, capo di stato maggiore da due settimane, in conformità con l’articolo 6 del trattato macedone di Tsípras-Zaev. (…) Da Radio 90,1 FM, giornalisti come Kalarrýtis, chiedono di non cedere a questa pseudo legittimità che, in particolare, penalizza le opinioni diverse, alla stregua della dittatura dei colonnelli, o addirittura dell’occupazione tedesca degli anni 1940, (programmi del 27 e 28 gennaio).
(…)

Protesta contro l’arrivo del Presidente. Salonicco, stampa locale, gennaio 2019

(…) Per terminare dando il senso della realtà, Aléxis Tsípras, dialogando con Emmanuel Macron al vertice del Mediterraneo tenutosi a Cipro, ha ripetuto le sue menzogne e la consueta calunnia dell’approvazione dell’accordo macedone da parte del popolo greco. “Coloro che sanno pensare sono dalla nostra parte”, ha ripetuto, dando degli idioti in realtà, a tutti quelli che in Grecia sono la stragrande maggioranza (…) . Questo scambio Tsípras-Macron, ripetutamente riprodotto su tutti i Media In Grecia provoca ancora l’indignazione ed il profondo disgusto dei greci. “Tsípras è un ciarlatano di prima qualità,” abbiamo sentito stamattina al caffè dell’angolo ad Atene.
(…)

Articolo originale QUI


Da “Assemblea… “Prostituente” – Martedì 5 febbraio 2019

 

Assemblea greca. Atene, febbraio 2019

(…) Nelle caffetterie, le discussioni ruotano intorno all’elettoralismo già nell’aria. Le elezioni, “la festa della democrazia” e tante altre storie per dormire da svegli. Sei deputati apostati hanno presentato questa settimana le loro… credenziali per unirsi alla minoranza di SYRIZA che così ufficialmente ritorna ad essere … maggioranza qualificata ma inqualificabile. “Ora unisco la mia voce a quelle del gruppo parlamentare SYRIZA su base permanente per ogni voto pubblico e anche quando non sarà richiesta la chiamata del mio nome.”, stampa greca del 5 febbraio.
(…)

Incollando le proprie scarpe. Atene, febbraio 2019

Esplosione, eccetto che sulle… tastiere. Sui social network e quando il profilo di Aléxis Tsípras ancora si avventura qui o là, non meno di 20.000 messaggi in gran parte insultante o anche scortese, sono stati emessi negli ultimi giorni, dopo ciò che i greci comunemente chiamano “il Tradimento macedone di Tsípras “. (…) La stampa del giorno fa anche i suoi titoli sull’Airbnb-izzazione galoppante. “Gli acquirenti, russi, israeliani, cinesi, libanesi e altri, comprano anche interi edifici per trasformarli immediatamente… in esclusive location Airbnb. ” La città di Atene è quindi attraversata da questi veicoli a nove posti appartenenti a agenzie immobiliari, spesso straniere. (…) Così come la ripresa economica, è certamente un salto in avanti… solo che si realizza praticamente senza gli abitanti del paese, o, la maggior parte di essi, contro di essi. (…)

Airbnb in interi edifici. Stampa greca, Atene, febbraio 2019
veicolo a 9 posti per agenzie immobiliari. Atene, febbraio 2019

(…)
Così va la vita e la … morte, in un paese rimesso a nuovo, e i morenti, il 70% della popolazione in difficoltà, il 30% rimanente che se la cava e che consuma, turisti e nuovi abitanti. Acquirenti immobiliari, pensionati di paesi occidentali le cui pensioni non consentono più una vita economicamente dignitosa a casa, i migranti, sovvenzionati o meno dalle ONG di Soros o dall’UE, o anche i mafiosi di tutti i tipi che hanno trovato un terreno fertile grazie ai criminali locali. Terreno fertile grazie alla rapida realizzazione del “paradigma greco” sotto la troika. In meno di dieci anni ormai palese… terreno nazionale e “nuova economia”.
(…)
Così per quanto riguarda il… grande sogno. I nostri giovani sono sempre più simili a questi “rifiuti” economici e sociali prodotti in serie da questo sistema dall’obsolescenza umana prevista e ordinata. “Rifiuti” dunque… Anche prima che siano passati dalla fase della… “massa” utilizzabile a piacimento. Marx sarebbe così superato, sembra. (…)
(…) Assemblea… “Prostituente” non essendo “costituente” di una nuova Grecia veramente democratica. Il tutto, quando il pericoloso cadavere politico di Aléxis Tsípras è attualmente in visita ufficiale ad Ankara da Recep Tayyip Erdoğan. Una visita che non annuncia nulla di molto positivo per la Grecia, come dimostrano foto e dichiarazioni a riguardo.

 

Il potere “Tsiprista”. ‘Kathimeriní’ Dal 3 febbraio 2019
L’assemblea… “Prostituente” degli apostati. ‘Di Kathimeriní’ Dal 3 febbraio 2019
Tsípras presso Erdoğan. Stampa greca del 5 febbraio 2019

(…) Nelle caffetterie, le discussioni ruotano intorno all’elettoralismo già nell’aria. Le elezioni, “la festa della democrazia” come già detto e altre storie per dormire da svegli. (…) I maestri della politica già sufficientemente transumanista, preparano la fase del pupazzo Mitsotakis. (…) Inoltre, molti analisti, temono che Tsípras e i suoi, sarebbero pronti a manomettere parzialmente i risultati delle prossime elezioni legislative, il Blog tornerà presto su questo argomento.

Hermes di Greekcrisis. Atene, febbraio 2019

Articolo originale QUI


 

Da “Un mondo finito” – Giovedì 14 febbraio 2019
(…)
La situazione è senza precedenti, perché questo è chiaramente un [nuovo] modello antropologico. Rileggendo il diario personale di un ateniese colto, dalla vecchia borghesia greca di Costantinopoli, un testo scritto “a caldo” durante gli anni dell’occupazione tedesca di 1941-1944, un certo parallelismo è possibile quanto allo stato delle mentalità, tra questo tempo non così distante e il nostro.

Per Georgios Pappás (1903-1982), questo è il nome dell’autore, non c’è dubbio. Nonostante le difficoltà, la carestia, la durezza, e anche la crudeltà delle forze occupanti, dopo una guerra prima vittoriosa per l’esercito greco contro quello di Mussolini sui monti dell’Albania, la triplice occupazione del paese, Tedesco, italiano e bulgaro, era considerata sempre provvisoria, perché prima di tutto “non abbiamo mai avuto una mentalità da sconfitti”. Poi racconta questo episodio, già notevole agli occhi di di Pappás.

Tsolákoglou , primo ministro di tipo “Quisling”, posto al potere dai tedeschi durante il primo periodo dell’occupazione (aprile 1941-dicembre 1942), nel 1941 aveva ricevuto nel suo ufficio Pános Kókkas (1919-1974), un giovane avvocato dell’epoca e editore di stampa dopo la guerra. “Fu Kókkas ad insistere per questo incontro, il cui scopo era quello di mostrare a Tsolákoglou un documento pensato e preparato dal giovane avvocato, dove si dimostrava che il primo ministro era colpevole del crimine di alto tradimento. Tsolákoglou lesse il testo in presenza di Kókkas [il quale] senza reagire, gli chiese subito di lasciare i locali. Tutti si aspettavano l’arresto di Kókkas, ma successe nulla. Tsolákoglou mostrava davvero un certo senso della realtà e un minimo di moralità come di patriottismo, che gli storici specialisti del periodo non hanno mancato di sottolineare.

Tsípras traditore. Atene, febbraio 2019
Bandiere ed eroi della rivoluzione greca del 1821. Atene, febbraio 2019
SYRIZA è NATO. Atene, febbraio 2019

L’anno seguente, il 5 marzo 1943, si svolse una dimostrazione massiccia, patriottica e resistente nel centro di Atene. Gli Ateniesi protestarono contro l’annuncio della creazione di una forma di servizio obbligatorio di lavoro a beneficio della Germania. L’evento fu violentemente represso dagli occupanti, e ci furono quasi venti morti sul posto e molti feriti. Il governo, sempre del tipo “Quisling” guidato da Konstantínos Il Logothetópoulos (1878-1961) comunque assecondò la volontà popolare. “Nessun greco verrà inviato in Germania per lavorare”, così venne annunciato molto formalmente e così fu.

(…) Peggio ancora, il cinismo, così come l’amoralità degli ignoranti come Aléxis Tsípras (e come molti altri politici) sono tali, che questo fantoccio del tempo presente, insulta apertamente la stragrande maggioranza del popolo greco quando quest’ultimo si mostra In gran parte contrario alla sua politica. E ancora, non si tirerà indietro nemmeno davanti una massa significativa dei manifestanti. Sembra che Tsolákoglou e Logothetópoulos avessero un maggiore senso della realtà, e in particolare del rifiuto di cui sono stati oggetto da parte della stragrande maggioranza del paese reale. A volte hanno anche tenuto conto di questa opinione pubblica e alcune dimostrazioni del 1943 vennero tenute in considerazione, contrariamente a quelle degli anni 2010-2019. Non oggi.

 

Galleria di bandiere e negozi chiusi. Atene, febbraio 2019
Tsípras = USA. Atene, febbraio 2019
Negozi chiusi. Atene, febbraio 2019

Occorre chiarire che, con la cosiddetta globalizzazione, le entità umane e sociali sono private delle loro condizioni antropologiche originarie, quelle che dall’alba dei tempi hanno assicurato la loro riproduzione culturale e persino biologica. Questa paranoia veramente esistente, arriverà a dichiarare guerra alla famiglia, per atomizzare gli esseri umani all’osso, come pauperizzare ciò che ancora rimane della vecchia classe decisamente (troppo) media.
(…)
Modello antropologico che si presume inedito. Antropologia postmoderna che coinvolge un mosaico di forme appiattite, impersonali, prive di significato e politicamente largamente inespresse. Il tutto, guidato da questa mano invisibile che governa le relazioni tra gli individui coinvolti (…)

 

Al diavolo la famiglia. Atene, febbraio 2019
Tutte le banche devono essere bruciate. Atene, febbraio 2019
Momento del tempo presente. Atene, febbraio 2019

Come sappiamo, questa aspettativa è comune alle due tendenze ideologiche, con numerose sfumature intermedie, delle posizioni cosmopolitiste e internazionaliste, conduce a questo postulato “finale”, che rende l’eliminazione delle differenze come presupposto per il presunto fine dei conflitti di guerra. (…) Kondylis, “Teoria della guerra”, (“Teoria Di Il Krieges. Clausewitz, Marx, Engels, Lenin”. Stuttgart: Klett-Cotta, 1988)
Fedele a Tucidide, Kondylis giustamente ha visto come l’internazionalismo e il cosmopolitismo di tutte le sfumature, hanno sempre e in un primo momento [favorito] gli strumenti ideologici per promuovere i poteri [che erano] già in una posizione di forza. I poteri saranno internazionalisti e cosmopoliti al fine di promuovere la [propria] penetrazione, mentre le ideologie internazionaliste introdotte, anche imposte ai paesi più piccoli, facilitano l’eliminazione o altrimenti, l’indebolimento delle Nazioni così come quella della sovranità dei loro Stati, a beneficio, naturalmente, delle egemonie dei poteri e dell’iper-casta dell’autoproclamato [potere] planetario “eletto” intoccabile.
(…) La quantità minima di moralità ancora [presente] in Tsolákoglou e in Logothetópoulos al loro tempo manca completamente nei burattini di oggi.
(…)Allo stesso tempo, e in un’indifferenza altrettanto consolidata, la stampa annuncia che i dieci porti principali del paese saranno privatizzati, compresi i porti strategici di Igoumenítsa (Mar Ionio e Adriatico), e Alexandroúpolis (Mar Egeo e Dardanelli), stampa greca del 13 febbraio 2019.
Le società umane, in equilibro come sono tra la guerra ibrida e pace brusca, hanno poca scelta nei mezzi del loro destino, se non cambiando i paradigmi. Meglio tardi che mai.

“La situazione politica in Grecia oggi dimostra che siamo andati troppo in là su questa china e che sarà necessario a tutti i costi reagire, fermarsi, risalire. Ci sono momenti nella vita del popolo dove il presente, per tragico che sia, ha solo un interesse transitorio e strumentale per scatenare le passioni, sforzarsi di mantenere la serenità e prendere lo slancio. Ora siamo in uno di quei momenti. I quattro anni tragici di guerra e di occupazione hanno solo depositato un male latente e la facciata, a lungo incrinata, è crollata, accumulando tra i suoi detriti un mondo finito di persone rassegnate.

“Parliamo un po’ dei politici. Quando la carestia si avvicinava, i politici discutevano della questione del regime; Quando la carestia colpì durante il terribile inverno del 1941, nessuno, nessuna figura politica appartenente a nessun partito, si alzò per protestare, nessuno aveva il coraggio, nessuno osava. Quando si trattò di passare alla resistenza attiva davanti al nemico, nessuno di questi signori aveva il coraggio, nessuno ha osato” ha scritto Georgios Pappás nel suo libro e in francese, il 12 dicembre 1944, in piena… Guerra civile ad Atene.

Kókkinos, gatto adespota del quartiere, è appena tornato dopo una settimana di amore e fuga. Di fronte al nuovo modello antropologico, i mandorli stanno comunque sbocciando in questo momento. Futuro in vista.

Kókkinos, di ritorno. Atene, febbraio 2019

Articolo originale QUI


Da”Scelte politiche” – Mercoledì 20 febbraio 2019

Pope e monaco. Salonicco nel 2018

(…). Elezioni in vista, Europee, e poi molto probabilmente legislative, e anche le elezioni comunali e regionali, tutto questo… concentrato democratico è previsto per il mese di maggio prossimo. Scena dal vivo: un candidato alle comunali ordina un caffè da portare via, e va a salutare uno per uno tutti gli ospiti del caffè. Sorpresa generale e immediatamente imbarazzo. Nessuno risponde: febbraio, il mese dei morti dedicato alle purificazioni.

Neve. Grecia centrale, febbraio 2019

(…)
Mare inquieto e dimostrazioni molto simboliche davanti ai ministeri, come di stagione. “Contro la scomparsa della sicurezza sociale e contro la sostituzione dello stato sociale con uno stato di elemosina”, ma è già così. Inoltre, orgogliosi di aver sconfitto il paese, la restante classe media, la speranza, e incidentalmente anche la sinistra, tutte le attuali tattiche di SIRIZA vanno verso una presunta sopravvivenza politica grazie alla creazione delle indennità da due soldi, grazie alla naturalizzazione di nuovi elettori soprattutto ad Atene, così come attraverso presunti brogli sull’esito delle prossime elezioni; lo si dice da tempo, ed è ciò che si dice in Grecia in questo momento, (stampa della settimana e per esempio Radio 90,1 FM).
Anche questa settimana, e in occasione del parziale rimpasto del governo Tsípras, una parte della stampa ha pubblicato questa immagine di Tsípras e della sua banda di amici del tempo della scuola. Il commento insiste sul fatto che tutte le persone presenti nella foto – tranne una – sono attualmente ministri, consulenti del primo ministro o portavoce del governo, senza dubbio una coincidenza che … le grandi qualità necessarie per governare [fossero] già presenti in questo modo nella loro gioventù.

La banda di Tsípras. Stampa greca, febbraio 2019

(…)

Contro la scomparsa della previdenza sociale. Atene, febbraio 2019

(…) Allo stesso tempo, e sapendo quanto l’accordo macedone Tsípras-Zaev sia stato ottenuto in flagrante violazione della sovranità a partire dalla volontà dei due popoli (greci e slavomacedoni), il Ministero degli affari esteri di Berlino ha avvertito i futuri governi ad Atene e a Skopje. “Non toccate questo accordo, pacta Sunt Servanda ” altrimenti ci saranno sanzioni, ed è Michael Roth, Vice Ministro responsabile per gli affari europei del Reich europeista che lo dice (stampa greca della settimana).
(…) Alcuni degli editorialisti di Atene ancora (quasi) liberi dalle loro opinioni, per esempio ricordano che il ministro della difesa a Skopje, era stato per lungo tempo Segretario delle rappresentanze di Soros nel suo paese, “senz’altro una coincidenza” come scritto da Státhis in “To Pontíki” [NdT: giornale greco, Febbraio 2019]. Altrove, si chiede apertamente, “come ha fatto il primo ministro Tsípras a intraprendere negoziati con SKOPJE, sapendo che questo paese ha un padrino semi-ufficiale, vale a dire Soros, e la risposta è piuttosto ovvia: Soros è anche sponsor di SYRIZA, a partire da Varoufákis, tra gli altri, quaggiù ad Atene”, (trasmissione dal giornalista Trángas su 90,1 FM, martedì 19 febbraio).
E ad Atene, a parte i parenti molto stretti di Mitsotakis che sono ufficialmente amici di Soros, c’è il caso di Kotziás, ex ministro degli affari esteri di Tsípras, che ha appena presentato una denuncia contro Kamménos, (ex ministro della difesa sotto Tsípras), riguardo a Soros. Kamménos afferma apertamente che “Kotziás è stato pagato da Soros per far passare l’accordo macedone”. (…) Kotziás ha anche reso pubblici alcuni messaggi di Kamménos si era poi rivolto a lui durante 2018. (…) “Ora devi esprimerti circa i 24 milioni euro di fondi segreti del tuo ministero, bastardo”, per terminare poi direttamente in una sorta… di avvertimento da cinema “Comportati bene perché se no, ti farò fuori”, stampa greca della settimana.
(…)
Nel vero paese degli esseri umani e degli [animali] adespoti, le preoccupazioni sono molto diverse da quelle della mafia dei politici. Ci sono caffè ateniesi che non sono sempre pieni, e soprattutto questa volta i motociclisti delle consegne a domicilio si sono finalmente messi in sciopero nazionale. È già annunciato per l’11 aprile, e denunciano la precarietà delle loro condizioni disumane. Tra di loro, ogni mese c’è un morto per incidente stradale, come per esempio questo martedì 19 febbraio a Salonicco, stampa greca.

Caffè ateniese. Febbraio 2019
Annuncio dello sciopero dei motociclisti. Atene, febbraio 2019
Egeo in inverno. Anno 2010

Il Blog Greekcrisis, è ormai ridotto al ruolo di … estensore di referti medici. Dalla Grecia, in realtà dall’Europa al momento. (…) Elezioni e altre “scelte politiche” a trompe-l’oeil. Altrimenti, l’altra era degli estremi. Mimi di Greekcrisis ci guarda, questo probabilmente la diverte, osservando anche noi.

Mimi di Greekcrisis. Atene, febbraio 2019

Articolo originale QUI

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANZ-CVM

febbraio 2019

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