DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
blogs.telegraph.co.uk
Salut souverainistes. Per quelli che vogliono più dettagli sul piano di rottura dell’euro abbozzato dagli economisti francesi, ecco il link al sito web de L’Observatoire de L’Europe.
Alcuni estratti, tradotti alla buona: “La determinazione ostinata dei governi per portarci a una marcia forzata nel vicolo cieco dell’euro può portare solamente all’aggravamento generale della situazione economica in Europa.”“Anche se i nostri concorrenti americani e cinesi hanno un interesse nella sopravvivenza della valuta unica, l’euro è condannato presto o tardi” a un’esplosione incontrollabile. (Una bella svolta, che inverte la falsa e diffusa teoria della cospirazione secondo cui gli Stati Uniti stanno tentando di distruggere l’euro.)
“Le valute nazionali dovrebbero essere ricreate in ogni paese dell’eurozona”. Ci sarà un breve periodo di transizione con doppia circolazione, mentre i vecchi euro verranno bollati da ogni stato (“U” per la Francia) fino a che verranno stampati i nuovi franchi. (ciò avvenne quando l’unione monetaria austro-ungarica collassò nel 1919.)
I nuovi tassi di cambio saranno determinati da una formula che prenderà in considerazione il differenziale di inflazione e gli squilibri commerciali accumulati dal lancio dell’UEM.
Le svalutazioni/rivalutazioni
verranno stabilite su una nuova unità di conto che rifletta una ponderazione media del vecchio euro (non ancorato al nuovo D-Mark).
“Il debito pubblico di ogni stato verrà convertito nella valuta nazionale corrispondente, chiunque siano i creditori. Per contrasto, il debito estero delle entità private verrà convertito nell’unità di conto europea. Anche se questo aiuta i paesi più forti e penalizza i deboli, è l’unico modo fattibile per sostenere i contratti precedenti.”
“Tutti i governi dichiareranno una chiusura bancaria per un periodo limitato. Le banche chiuderanno temporaneamente per determinare quali siano in salute e quali avranno bisogno di appoggiarsi alla banca centrale.”
“Le banche centrali perderanno la loro indipendenza, ritornando al loro status pre-anni ’70 (Giusto anche questo. Le banche centrali che sono prive di controllo democratico sono un oltraggio.)
Le nuove valute avranno un cambio fisso per un periodo, poi soggette a un’oscillazione limitata al 10 per cento. Gli economisti hanno affermato che l’intera operazione sarebbe facilitata se l’euro dovesse avere un forte deprezzamento sui mercati globali.
Se alla Germania non dovesse piacesse, la Francia potrebbe far precipitare l’euro abrogando la legge di Giscard del 1973, che impedì il finanziamento del debito statale da parte delle banche centrali. (Davvero non capisco questo punto.)
Detto fatto. Funzionerebbe? Qualche ripensamento?
Il gruppo di dodici economisti fa chiaramente parte del campo degli euroscettici, e non sono in alcun modo collegati alla squadra di Sarkozy. È nuovo il fatto che stanno guadagnando terreno. Sono: Gabriel Colletis, Alain Cotta, Jean-Pierre Gérard, Jean-Luc Gréau, Roland Hureaux, Gérard Lafay, Philippe Murer, Laurent Pinsolle, Claude Rochet, Jacques Sapir, Philippe Villin, Jean-Claude Werrebrouck.
Fonte: An orderly EMU break-up, à la Française
07.02.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE