Una proposta condivisibile

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Dieci giorni fa Moreno Pasquinelli aveva lanciato da questo canale una proposta condivisibile: quella che il pugno di deputati e senatori che si oppongono alla tessera verde ed alla deriva autoritaria potessero votare per Giorgio Agamben nei primi scrutini delle elezioni del Presidente della Repubblica. Ieri sera Pino Cabras, leader del gruppo di fuoriusciti del Movimento 5 Stelle ribattezzatisi prima “L’alternativa c’è” e poi solo “Alternativa”, ha ribadito la volontà di portare avanti, come candidatura “di bandiera” , quella del giurista Paolo Maddalena, Si tratterebbe di una personalità altrettanto autorevole, se non fosse che ha avuto occasione sia di schierarsi contro “i negazionisti del covid” e sia di considerare realizzabile, sul piano del diritto costituzionale, l’obbligo vaccinale: tutte opinioni legittime, che lo collocano però, nonostante le sue obiezioni all’istituzione del Green Pass, dall’altra parte della barricata. Anche Giorgio Agamben ha commesso dei passi falsi (vedi l’apertura di credito a Cacciari) e il suo complesso pensiero filosofico si espone, come tutte le opere umane, a critiche anche serrate e feroci, ma la sua schiena davanti all’abominio è sempre rimasta dritta, ed egli ha scelto di consumare tutta la sua “onorabilità accademica” sull’altare della Libertà. La candidatura, simbolica, alla carica di Capo dello Stato, rappresenterebbe un omaggio al suo coraggio di uomo ed alla sua autorevolezza di filosofo. Chissà se avrà almeno il voto di Sara Cunial, l’unica che può vantare la stessa coerenza fra quelli che siedono nei palazzi del potere apparente.

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