DEL PROF. RODRIGUE TREMBLAY
Global Reseearch
“Se si includono questi argomenti [i benefici
promessi nella Previdenza
Sociale, Assistenza Sanitaria Nazionale, nella
Gestione dei Veterani ed in
altri programmi di assistenza], si stima l’onere
totale [del debito] al
valore attuale del dollaro sia di circa 53 trilioni
di dollari. Messa
diversamente, l’onere totale corrente stimato è di
quasi 175.000 dollari per
ogni americano; ed ogni giorno quell’onere diventa
più grande.“
David Walker, Revisore Generale dei Conti degli
Stati Uniti
“Le forze economiche che guidano l’equilibrio
globale di
risparmio e investimento si sono sviluppate nel
decennio scorso, cosicché la
ripidezza del recente declino nei rendimenti di
lunga durata del dollaro e
nei tassi a lungo termine collegati, suggerisce che
possa essere in opera
qualcosa di più ampio“.
Alan Greenspan, ex presidente FED, 20 luglio 2005
“Il buco nero dei subprime sembra sempre più
profondo, più scuro e
spaventoso di quanto [le banche] pensino. Hanno
avuto ricadute su… circa
il 40 % del cumulo della parte di prestito
speculativo e lì ci sono
decisamente dei segni di disgelo“.
Tony James, Presidente e CEO del Blackstone Group LP
Il sistema finanziario globale basato sul dollaro è
in crisi e sta
minacciando la prosperità e la stabilità di molte
economie.Eccessi
finanziari di ogni genere hanno insidiato la sua
legittimità e la sua
efficienza. Il dollaro USA sta perdendo la sua
predominanza come principale
valuta di riserva internazionale mentre molte banche
sono travolte dal
subbuglio della crisi dei crediti subprime.
Lo scenario generale è la bolla senza precedenti dei
beni immobili che c’è
stata in tutto il mondo dal 1995 al 2005. Negli
Stati Uniti, ad esempio, i
prezzi delle case occupate dai proprietari sono
aumentati annualmente di una
media di circa il 9 %. Il valore di mercato del
capitale delle case occupate
dal proprietario negli Stati Uniti è aumentato da un
po’ meno di 8 trilioni
di dollari del 1995 ad un po’ più di 18 trilioni nel
2005. Da allora si sta
contraendo, confermando il funzionamento del ciclo
di 18 anni del mercato
immobiliare teorizzato da Kuznets, che va dal picco
del 1987 al picco del
2005.
Ciò che rende questo periodo particolarmente
pericoloso è il fatto che è in
gioco anche il ciclo dei 54 anni di Kondratieff di
inflazione-disinflazione-deflazione, iniziato nel
1949 dopo che i prezzi si
erano scongelati. L’inflazione mondiale è poi salita
per venti anni fino al
1980, seguita da un periodo di disinflazione sotto
la FED di Volcker.
L’entrata della Cina nella World Trade Organization
(WTO) l’11 dicembre
2001, con i suoi lavoratori in abbondanza e stipendi
bassi, ha liberato
notevoli forze deflazionistiche in tutto il mondo.
Ciò a sua volta ha poi
condotto ad aspettative di un’inflazione più bassa
che hanno aperto la
strada alla FED di Greenspan per tenere i tassi
d’interesse ad un livello
anormalmente basso.
Tassi di interesse persistentemente bassi ed
aspettative di bassa inflazione
hanno portato ad una frenesia nei prestiti e ad un
vasto aumento nella
valutazione del mercato, non solo dei beni immobili
ma anche delle azioni e
delle obbligazioni. Le banche ed altri istituti di
credito ipotecario hanno
approfittato dell’occasione per introdurre alcune
innovazioni finanziarie
per finanziare l’esplosione del mercato ipotecario.
Queste innovazioni hanno
provocato lo spaccamento del tradizionale
collegamento diretto fra
mutuatario e prestatore e la riduzione del rischio
del prestatore
normalmente associato ai prestiti ipotecari.
Quindi, con la connivenza delle agenzie di rating e
del Sistema della
Federal Reserve, grandi banche hanno inventato nuovi
prodotti finanziari
sotto vari nomi tipo “obbligazioni collateralizzate”
(CBOs), “obbligazioni
di debito collateralizzate” (CDOs), anche chiamate
“veicoli di investimento
strutturati” (SIVs), che hanno avuto le
caratteristiche di cambiale
finanziaria a breve termine fluttuante. Nel mercato
delle ipoteche
residenziali, ad esempio, i mediatori di ipoteche ed
i prestatori “al
minuto” vendevano i loro prestiti ipotecari alle
banche, che a loro volta
ne facevano un unico pacco e lo spezzettavano in
differenti classi di titoli
garantiti da ipoteche (RMBS), che portavano
differenti livelli di rischio e
di guadagno, prima di venderli agli investitori.
Quindi questi nuovi strumenti finanziari erano il
risultato finale di un
processo di “conversione dei beni in titoli” ed
erano fette di pacchetti di
prestiti, non solo prestiti ipotecari ma anche
debiti delle carte di
credito, prestiti per automobili, prestiti agli
studenti ed altri crediti
esigibili a breve termine. Ogni fetta portava un
differente onere di rischio
ed un differente rendimento. Con la benedizione
delle agenzie di rating, le
banche sono andate persino un po’ oltre ed hanno
cominciato a riunire le
fette finanziarie più rischiose in pacchetti ancor
più rischiosi dividendoli
ancora per venderli agli investitori in cerca di
rendimenti elevati.
Vendendo questi nuovi strumenti di debito agli
investitori in cerca di
rendimenti sempre più elevati, compresi i fondi
monetari protetti ed i fondi
pensione, le banche sono state doppiamente
ricompensate. In primo luogo, per
i loro sforzi hanno riscosso meravigliosi diritti di
gestione. Ma in secondo
luogo e di maggior importanza, hanno scaricato il
rischio dei prestiti all’ignaro
compratore di tali titoli, perché nel caso di
default dei prestiti
originali, la banca l’avrebbe fatta franca. Erano
stati già pagati ed erano
stati liberati dal rischio di default e di
preclusione sui prestiti
originali.
Il ruolo residuo delle banche era di raccogliere e
distribuire interesse,
finchè i mutuatari avevano effettuato i loro
pagamenti degli interessi. Ma
se i pagamenti si arrestavano, le perdite di
capitale incontrate a causa del
declino nel valore di prestiti non performanti
sarebbero invece state
sostenute dagli investitori dei CBO e CDO. Le stesse
banche non avrebbero
sofferto perdite e sarebbero state libere di usare
le loro basi di capitale
per impegnarsi in ulteriori vantaggiosi prestiti.
Infatti, gli investitori
alla fine della catena divennero i reali prestatori
di ipoteca (senza
raccogliere tutte le ricompense di tali rischiosi
prestiti) e le banche
poterono riutilizzare il loro capitale per
arricchirsi sempre più con le
loro operazioni di prestito. Questo era il periodo
migliore per le banche e
si abbuffavano senza freno. Alcune di loro hanno
pagato ai loro impiegati
decine di miliardi di dollari in indennità di fine
d’anno.
Quindi, ed è qui che la FED ed altre agenzie di
controllo sono venute a
mancare, i prestatori di ipoteca di prima linea sono
diventati sempre più
aggressivi nei loro prestiti, con la completa
certezza che avrebbero potuto
scaricare proficuamente il rischio a valle. Ciò
spiega l’espansione del
mercato di ipoteche “subprime” in cui il prestito è
stato fatto senza
pagamenti in acconto, nessun pagamento d’interessi
per un certo periodo e
niente domande riguardo reddito e solvibilità del
mutuatario. Queste non
erano normali pratiche di prestito. Simili “schemi
di Ponzi” [Charles Ponzi
all’inizio del XX secolo divenne celebre, e venne
arrestato, per
investimenti fraudolenti ad alto profitto che
presero il suo nome, ndt] non
potevano durare per sempre. E quando i prezzi delle
case hanno iniziato a
calare, sono aumentati anche i pignoramenti,
scuotendo così fino alle
fondamenta la nuova casa finanziaria di carte. Le
banche divennero le
riluttanti proprietarie a valori molto ribassati di
parte delle proprietà
pignorate.
Perchè allora tante banche sono in difficoltà
finanziarie, se il rischio del
prestatore era stato trasferito agli ignari
investitori? Essenzialmente,
perché quando è scoppiato il boom delle case, la
giacenza delle banche di
“titoli con garanzia collaterale” invenduti era
insolitamente alto. Quando
il pifferaio ha smesso di suonare e gli investitori
hanno smesso di comprare
i rischiosi investimenti di recente creazione, il
loro valore è precipitato
in una notte e le banche sono rimaste con perdite
enormi che non si sono
ancora completamente riflesse nei loro bilanci
finanziari. Quindi, le banche
che non hanno scaricato i loro stock di pacchetti
ipotecari sono state
costrette ad accettare la proprietà di beni
pignorati, a valori molto
ribassati. Con poco o nessun collaterale dietro i
prestiti, le perdite per
crediti inesigibili sono diventate inevitabili.
Poiché nessuno sa per certo il valore di qualcosa
che non è commerciato,
serviranno mesi prima che le banche vengano a capo
del totale delle perdite
che hanno sofferto nei loro stock di “titoli basati
su beni” preconfezionati
ed invenduti. È più di una normale “crisi di
liquidità” o di un
“restringimento del credito ” (che risulta quando la
banca presta a breve
termine ed investe in beni di lunga durata non
liquidi); è più come una
“crisi di solvibilità” se la base di capitale delle
banche è sopraffatta
dalla scoperta di enormi perdite finanziarie
incontrate quando le banche
sono costrette a vendere beni ipotecati in un
mercato immobiliare in
depressione.
E’ questa confusione di operazioni bancarie e
finanziarie che si sta
sviluppando davanti ai nostri occhi e che sta
minacciando il sistema
finanziario americano ed internazionale. Ci sono
quattro classi di perdenti.
In primo luogo, gli acquirenti di case che hanno
comprato le proprietà a
prezzi inflazionati con poco o nessun acconto e che
ora rischiano il
pignoramento. In secondo luogo, gli investitori che
hanno comprato cambiali
finanziarie garantite con ipoteche non liquide e che
sono in allarme per il
rischio di perdere una parte o tutti i loro
investimenti. In terzo luogo,
gli azionisti delle banche che hanno tratto profitto
finchè il sistema ha
funzionato senza difficoltà ma che ora devono far
fronte a valori delle
azioni in declino. E, per concludere, chiunque tema
di diventare vittima,
direttamente o indirettamente, del rallentamento
economico prossimo venturo.
Rodrigue Tremblay è un economista canadese che vive
a Montreal; può essere
raggiunto su [email protected]
Visitate il suo blog : www.thenewamericanempire.com/blog
o il suo sito web: www.thenewamericanempire.com
Titolo originale: “A Financial System under Siege”
Fonte: http://www.globalresearch.ca
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15.11.2007
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FILMARI
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