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CarolynBaker.net

Ciò che l’uomo ha unito, la natura non è capace di disunire
Aldous Huxley, “Brave New World”, Capitolo 2

I miei amici sono dei giocattoli. Io li fabbrico. È un hobby. Sono un disegnatore genetico.”
J.F. Sebastian (William Sanderson), “Blade runner”, 1982

Un agghiacciante articolo circa l’ingegneria genetica e la moralità

Chiamatemi strano ma uno dei momenti salienti del mio 2007 è stata una notte di dicembre quando alla fine riuscii nell’intento di vedere uno dei miei film preferiti sullo schermo argentato al più grande e migliore cinema di cui ero a conoscenza, lo storico Senator Theatre di Baltimora…

Film in questione: “Final Cut” di Ridley Scott del classico film fantascienza/noir del 1982 Blade Runner

Blade Runner è uno dei miei favoriti per una serie di motivi. Innanzitutto, rappresenta l’esempio più fine che io abbia mai visto di integrazione scorrevole tra scrittura e cinematografia. A differenza di molti altri del genere fantascientifico, gli effetti speciali – sebbene incredibili per l’epoca e per il budget con cui furono creati – non sopraffanno la storia, ma la completano in una sublime sinfonia di eccellenza nella narrazione.
In realtà, la simbiosi di storia ed effetto presente in Blade Runner è così elaborata e ben concepita che ti trasporta letteralmente quasi in un’America futura che sembra tanto plausibile e palpabile quanto l’incessante, confusionaria e quotidiana fatica che si è lasciato fuori dal teatro. La primaria ragione di ciò non è la rinomata eccezionale bravura di Ridley Scott nell’arte di fare cinema, la quale ci ha donato dei classici talmente indelebili quali Alien, Gladiator e ciò che è pressocchè universalmente riconosciuto come uno dei messaggi pubblicitari di tutti i tempi – il popolare spot Apple “1984” durante il Super Bowl dell’allora nuovo computer Macintosh …

A mio parere, è causata dall’ispirata ed ingegnosa capacità di rinnovata immaginazione dell’altrettanto ingegnosa fonte di materiali da parte degli sceneggiatori collaboratori Hampton Fancher e David People: il romanzo fantascientifico del maestro Philip K. Dick del 1968, Ma Gli Androidi Sognano Pecore Elettriche? Oltre ad essere un intenso, sfumato, singolare a livello visivo, all’incirca perfettamente realizzato esercizio dell’arte cinematografica (io credo sia la realizzazione di Scott di più alto livello come regista finora), ciò che in verità rende grande Blade Runner è la sua storia profetica fuori dal comune.

Una storia che diviene sempre più attuale con il passare del tempo.

Le Profezie di Blade Runner

Blade Runner è ambientato nell’anno 2019, a Los Angeles. Per coloro che non conoscono la storia, si tratta essenzialmente di un dramma poliziesco circa un poliziotto assassino il cui lavoro è rintracciare ed uccidere i superumani (chiamati replicanti), progettati geneticamente ed organicamente costruiti, presenti sulla Terra. I replicanti sono superiori alla gente comune per quanto riguarda la forza e perlomeno pari in intelligenza – e sono indistinguibili dagli esseri nati naturalmente senza l’esecuzione di dettagliati test di risposte emozionali. Educati al lavoro da schiavi, al combattimento e ai lavori pericolosi nelle “colonie extra-mondo”, i replicanti sono illegali sulla Terra, a rischio di pena di morte…

Questo non arresta alcuni di loro dall’arrivare sulla Terra in incognito. Entra in scena Rick Deckard (Harrison Ford all’apice della sua fama iniziale). Egli è parzialmente in pensione, ma spinto a tornare in servizio dal suo vecchio capo al fine di eliminare un gruppo particolarmente mortale di quattro replicanti che sono ritornati sulla Terra intenzionati a infiltrarsi nell’azienda che li aveva prodotti, la Tyrell Corporation, nella speranza di trovare un modo di estendere le loro vite al di là dell’implicito arco di tempo di quattro anni…

Il film illustra come questo tentativo di infiltrazione gioca fino in fondo (violentemente), come questi replicanti combattono contro la loro stessa mortalità e il loro sottosviluppo emozionale, come Deckard fa “andare in pensione” questi pseudo umani e viene alle prese con il senso di colpa dell’ucciderli – e ha a che fare con il fatto che egli stesso potrebbe essere un replicante…

È una storia eccezionale e straordinariamente ben raccontata. Ma quel che è talmente profetico circa la pellicola non è la trama quanto la visione di un’America nel 2019 che Dick, Fancher, Peoples e Scott hanno creato durante la produzione di Blade Runner nei primi anni ’80. Nella loro Los Angeles di 37 anni dopo:


Il linguaggio parlato per strada non è l’inglese, ma un miscuglio di molteplici linguaggi. I variabili tabelloni all’aperto alternano dei linguaggi con cui attirano la gente e generalmente dei volti con delle caratteristiche asiatiche. La maggior parte delle persone che si vedono per strada sono dei non bianchi. Cibi etnici, in particolar modo varietà asiatiche come sushi, sembrano essere le tipologie più consumate. Tali cose suggeriscono un enorme, incontrollato flusso di immigranti negli Stati Uniti e un’economia aggressivamente globalizzata – con dei conseguenti cambiamenti nella cultura…

Il paesaggio urbano di Los Angeles è vasto e torreggiante. È uno sporco, arenoso mix di strutture industriali, architettura futuristica e costruzioni di antichi appartamenti dilapidati. Il cielo notturno è illuminato violentemente da fiammanti gas naturali che fuoriescono da elevate ciminiere di scarico. Inoltre, piove quasi sempre costantemente. Chiaramente, gli USA (e presumibilmente, il mondo) è ancora dipendente dai carburanti fossili per molta parte della sua energia e come conseguenza il clima globale è cambiato …

Se le dimensioni, l’importanza e la stravaganza delle loro sedi aziendali non danno alcuna indicazione, una delle più influenti e redditizie imprese di Los Angeles è la Tyrell Corporation – produttori di replicanti al 100% organici, geneticamente progettati (e altri organismi duplicati fatti dall’uomo, accenna la sceneggiatura). Il loro motto è “More Human than Human”. Sembrerebbe che una quantità considerevole di persone siano impiegate in tale industria, oppure subappaltate da parte della Tyrell Corporation…

Ovviamente, le menti direttive di Blade Runner impiegarono tempo e sforzi considerevoli per immaginare come sarebbero stati gli Stati Uniti quattro decenni più tardi. E a giudicare dallo stato in cui siamo nel 2008, essi non si discostano molto dalla linea su numerose cose: la globalizzazione, l’immigrazione, il cambiamento in corso dell’identità culturale dell’America, la teoria circa i cambiamenti climatici e la nascita dell’ingegneria genetica.

È dell’ultimo elemento, l’ingegneria genetica, che vorrei parlare un po’ di più oggi…

Bambini di un “Dio” Trasgressore

In Blade Runner, i replicanti individuano e obbligano uno degli ingegneri genetici della Tyrell Corporation, J. F. Sebastian, ad organizzare un incontro con lo specialista designer e veterano dell’impresa, il Dr. Eldon Tyrell. Di ciò che trapela da quel colloquio non lo vanificherò in questa sede. Ma ciò che menzionerò è ciò di cui Sebastian si è circondato in casa sua. Essendo un designer genetico, Sebastian ha creato uno spazioso appartamento pregno di geneticamente aberranti pseudo umani il cui unico scopo nella vita è divertirsi e assisterlo…

Essi sono come animali domestici e sono progettati non per essere senza difetti – ma più divertenti o affettuosi rispetto ai tipici umani in virtù dei loro difetti. Essi sono di taglie anormali, hanno delle voci e dei vezzi anormali e sono chiaramente meno intelligenti e coordinati dei caratteristici umani. Sebastian li abbiglia con dei graziosi piccoli abiti, insegna loro a pronunciare delle banali frasi tipiche che lo ringrazino nel momento in cui egli ritorna a casa dal lavoro ogni giorno e li mette in posa in giro per la casa come dei peluche.

Questo, a mio parere, è l’aspetto profetico più terrificante di Blade Runner. Il concetto che la gente povera, disadattata, corrotta, all’ordine del giorno motivata, o semplicemente sola potrebbe un giorno perfezionare l’imponente potere di creazione genetica solo per divertimento e senza alcuna preoccupazione per i risultati – come un bimbo che trova la pistola di suo padre nel comodino e semina il terrore sparando al vicinato solo per sentirla fare “bang”.

Pensate questo non possa accadere? Pensate che l’unico scopo dell’ingegneria genetica umana sia accelerare l’evoluzione, evitare le imperfezioni cromosomiche, assicurare una salute migliore ed eliminare le malattie? Pensate che noi umani siamo talmente virtuosi e d’animo elevato al punto da non creare intenzionalmente bambini imperfetti?

Pensateci ancora.

In questo momento, in Gran Bretagna, un paio di organizzazioni a favore dei diritti dei non udenti – il Royal National Institute for Deaf and Hard of Hearing People e la British Deaf Association – stanno facendo pressioni affinché venga concesso ai genitori non udenti (e presumibilmente, ai genitori dotati di udito) il diritto alla creazione genetica di bambini non udenti. I loro sforzi sono incentrati sull’emendamento di un disegno di legge che al momento è al vaglio nella House of Lords, la proposta di legge sui tessuti umani e sugli embrioni, che attualmente proibirebbero lo screening degli embrioni allo scopo di sceglierne uno con una anomalia. A detta dell’inglese Sunday Times, una più ampia coalizione tra organizzazioni che rappresentano persone disabili contribuirà anche alla campagna per tale emendamento della proposta di legge, a partire da questo mese.

Questo genere di cose non si sta verificando neanche solamente nella dolce vecchia Inghilterra. Secondo un articolo dell’ Associated Press del 21 dicembre 2006, il 3% delle 137 cliniche americane sottoposte a sondaggio che offrono lo screening di embrioni hanno fornito il servizio alle famiglie che intendono creare un handicap nei loro bambini…

Le argomentazioni su entrambi i fronti della questione sono, nei loro aspetti, persuasivi. Ed essi aspramente illustrano semplicemente quanto sarà scivoloso l’argomento dell’ingegneria genetica umana in futuro. I gruppi che sostengono il diritto dei genitori nello scegliere un handicap nei loro bambini sono preoccupati che l’eliminazione genetica di condizioni come il nanismo e la sordità potrebbero essere equivalenti all’eliminazione di identità culturali di valore — e indebolirebbe i genitori e i bambini costretti a convivere con tali parziali invalidità. E loro hanno ragione, per così dire…

Coloro che si oppongono nel dare ai genitori la capacità di scegliere bambini disabili dichiarano che essa sovverte il ruolo fondamentale della medicina – guarire, non fare male. Essi mettono sullo stesso piano la pratica e la intenzionale malattia invalidante dei bambini. E anche loro hanno ragione…

Si consideri anche questo: Se l’ingegneria delle invalidità divenisse accettabile a livello genetico prima della nascita, come potrebbe essere in qualche modo differente dall’inflizione delle stesse invalidità dopo la nascita? Se, per così dire, diventa in qualche modo un diritto dei genitori progettare la sordità o la cecità per i loro bambini a livello embrionale, non sarebbe anche un loro diritto attendere semplicemente sino alla nascita dell’infante, successivamente assordarlo con dei ripetuti colpi d’arma da fuoco vicino alle orecchie – o accecarlo cavandogli gli occhi? Solo una lieve sofferenza, qual è la differenza? I bambini vivono grazie alla circoncisione, vero?

Probabilmente, la gran parte delle forme di invalidità dopo la nascita sarebbero migliori rispetto alla stessa cosa fatta dall’ingegneria genetica. A differenza dello screening embrionico, la sordità post nascita o la cecità di un infante, sarebbe al 100% affidabile – e sarebbe di sicuro molto più economico rispetto a 15000 $ e oltre da pagare per procedure di ingegneria genetica…

Il che significherebbe più denaro che avanza per costruire una casa per i bambini adatti ai sordi – o ai non vedenti !

Inoltre, quando si porrà fine al “Statute of Limitations” sui bambini disabili? Se un padre single, per sempio, dovesse divenire sordo a causa di un’esplosione sul luogo di lavoro, allora potrebbe tornare a casa e far divenire sorda sua figlia di nove anni per sostenere la propria identità culturale o/e rafforzare la sua unità familiare?

A prescindere da questo, se il diritto di progettare dei bambini geneticamente risiedesse totalmente nelle mani dei genitori, chi arresterebbe tali genitori sregolati (si veda anche Spears, Britney) dal progettare creature totalmente dipendenti da loro? Se i genitori con una bassa stima di sé stessi vedessero l’educazione dei loro figli come un modo per rendere valide le loro vite o per ristorare il loro proprio senso di validità, cosa ci sarebbe di meglio per assicurare una vita del genere che creare un bambino con difficoltà mentali o motorie che non potrebbe mai abbandonare il nido?

Estrapolazioni e supposizioni (assurde o di altro genere) a parte, qualcuno qui sta per interpretare Dio, in ogni modo si ponga la questione. Sia il Governo che l’azienda ospedaliera lo faranno determinando dove esistono i confini nei termini di ciò che è in nostro potere “progettare” e in nostro potere costruire nei nostri bambini – oppure i genitori disabili creeranno figli a loro immagine imperfetta, o per la convalida della loro infermità…

In conclusione: sarebbe giusto verso i bambini il progettare la loro sordità, la loro cecità, il loro nanismo o altre inabilità per assicurare la sopravvivenza dell’identità culturale dei loro genitori? Sarebbe giusto verso i bambini se fossero intenzionalmente procreati inferiori, oppure incapaci, come da terapia, per le nevrosi dei loro genitori?

Ma questo è l’aspetto più disturbante di questa equazione: Tanto spaventoso e promettente potrebbe essere il potere dell’ingegneria genetica per i genitori, ma potrebbe divenire persino più rischioso fornire al governo tale autorità…

Un nuovo mondo pericoloso

Nel classico di Aldous Huxley del 1932 Brave New World [letteralmente “un nuovo mondo coraggioso”, tradotto in Italia col titolo “Il Mondo Nuovo” n.d.t.], la stragrande maggioranza delle persone (coloro che fanno parte dello Stato Mondiale) sono sterili, il matrimonio, l’essere genitori e la famiglia sono obsoleti tra di loro, e i bimbi sono procreati e allevati in laboratorio da parte del governo per rispondere alle esigenze della società. Nello Stato Mondiale, ci sono cinque classi di essere umani progettati geneticamente. In ordine decrescente di intelligenza, ci sono: gli Alfa, i beta, i gamma, i delta e gli epsilon. Ognuno di questi possiede le proprie abilità e i ruoli societari che si addicono loro ( gli alfa sono i pensatori, gli epsilon gli umili lavoratori) – e ognuno è accudito dal governo verso la beata accettazione del loro posto nello schema delle cose.

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Ecco qui il motivo per cui ho menzionato questo: Non importa quanto noi qui in America facciamo del moralismo, l’ingegneria genetica umana sta giungendo su questo mondo. È già presente sotto forma di “screening prenatale” – e non passerà molto tempo ancora prima che si possano decidere sempre più i tratti di un bambino al posto suo. Perciò pensiamo a ciò che avremo un po’ più in là…

Diciamo che a partire dal 2019 saremo in grado più o meno di ordinare il nostro bambino su un catalogo. Una coppia potrà fornire la materia prima, il proprio DNA, e la scienza potrà aggiungere dei tratti positivi, sottrarre quelli negativi, misurare l’intelligenza, incorporare l’immunità e unire il colore dei capelli, il colore degli occhi, l’altezza, il tasso metabolico, la preferenza sessuale, ecc. ora, quante persone in questa impavida Utopia, opterebbero per bambini naturali al posto di bambini superintelligenti prodotti dall’ingegneria genetica, “super-bambini” a prova di malattia?

Non molti, scommetto.

E ciò significa che oltre il lasso di tempo di una singola generazione, la naturale Yin e Yang darwinistica tra chiaro e oscuro, forte e debole, audace e vulnerabile, la gente bella e schietta sarebbe innaturalmente incline al lato “perfetto” dello spettro. Al contrario di un america in cui la gente copre la gamma di tutte le forme, le taglie, le attrattive e la serie di abilità che soddisfano ogni lavoro ed esigenza all’interno della nostra società – dal fisico allo scavatore – si avrà un eccesso di belle persone intelligenti, appropriate, audaci, perfettamente adatte alle posizioni più intellettuali, e una carenza di coloro adatti a incarichi più umili, seppure non meno necessari.

Lo sporco piccolo segreto della società americana è che, al di là di quanta retorica sulle opportunità e sulle conquiste ci gettano addosso le nostre scuole, i genitori, i tutori del dopo scuola, i film, i terapisti e i guru fai da te, la realtà brutale è che non necessitiamo di così tanti supermodelli, professori, avvocati, medici, artisti e giudici della Corte Suprema. Per ognuno di questi, noi avremmo bisogno di 100 scavatori, idraulici, saldatori, muratori, meccanici di auto, braccianti agricoli, tassisti, trasportatori e venditori porta a porta. La grande maggioranza dei lavori e dei compiti in America (e in ogni paese, se è per questo) cade nel novero di quelli meno desiderabili, meno affascinanti e poco remunerativi…

Ci sono due modi molto probabili in cui queste necessità verranno affrontate in una futura America di persone abnormemente perfette: o importeremo una sottoclasse perché faccia per noi queste cose (e già stiamo facendo così), o faremo leggi che dicano chi può avere quale tipo di figli–proprio come in Brave New World. O faremo entrambe le cose.

In definitiva: se non saremo saggi nel modo di applicare questa tecnologia di ingegneria genetica inevitabilmente umana, finiremo per fornire al governo il potere di dire negli Usa quali figli potremo avere in base ai bisogni della società.

Come nell’ Office of the Handicapper General [ si potrebbe tradurre con “Ufficio dell’handicappariato Generale” n.d.t.] nel romanzo di Vonnegut “Harrison Bergeron”, potremmo finire per avere il “Dipartimento per un’Equa Procreazione” o qualcosa di simile. Come quando chiediamo un prestito o che ci si faccia credito, forse dovremo dimostrare la nostra idoneità prima di poter ordinare i nostri perfetti fagotti di gioia. O forse ci sarà una Lotteria della Procreazione, e dovremo essere felici di far nascere e crescere i figli che verranno estratti. Diventare genitori–ed essere felici e grati allo stato per qualunque tipo di figlio ci permetta di avere–potrebbe semplicemente diventare un dovere in più del Buon Cittadino, proprio come pagare le tasse.

Pensate che stia dicendo assurdità? Continuate a leggere…

Un pesce, due pesci, pesci rossi, NUOVI pesci

Se pensate che la necessità di interferire con la natura non sia diffusa tra gli umani, considerate cosa facciamo noi stessi in nome dell’individualità. Noi tingiamo e arricciamo i nostri capelli, ci trucchiamo, buchiamo la nostra pelle, indossiamo lenti a contatto (addirittura colorate), ci tatuiamo–ci mettiamo sotto i ferri per avere tette più grandi, pance più piatte e nasi più fini. Spendiamo ore infinite e una quantità pazzesca di dollari per comprare vestiti, scarpe e trucco che migliorino la nostra unicità e richiamino l’attenzione su di essa. Facciamo la stessa cosa con le nostre macchine e case. Le personalizziamo, perché non siamo felici di loro per come sono…

Non fraintendetemi, non sono critico verso la tendenza a migliorare le cose. Io stesso faccio ciò. Lo facciamo tutti. Sto semplicemente dicendo che fa parte della natura umana modificare se stessi e le proprie cose (e un sacco di gente mette i bambini in questa categoria) perché si adattino maggiormente a un qualche ideale interno di “me”. Pensate davvero che resisteremmo a questa tendenza per quanto riguarda i nostri figli? Guardate a come chiamiamo i nostri bambini; molte coppie scelgono intenzionalmente nomi strani o unici–arrivando a inventarseli– per indirizzare i loro figli all’individualità…

Pensate davvero che i genitori–se ne avessero il potere–non farebbero la stessa cosa con l’aspetto di un bambino? Pensate davvero che non vedreste i giovani genitori punk progettare figli con capelli rosa shocking? Pensate davvero che non vedreste tipi da body building camminare per strada con bambini massicci e scolpiti che trotterellano di fronte a loro?

Per tutti coloro che ancora dubitano che tutto ciò è quanto ci aspetta, considerate il caso del GloFish.

Messo sul mercato negli Usa dal dicembre 2003 i GloFish sono pesci-zebra (originari dell’India e del Bangladesh) modificati geneticamente. Inserendo geni delle meduse, dei coralli marini e di altre fonti nel genoma del pesce zebra i progettisti del GloFish sono riusciti a renderli brillanti nel verde, nel rosso e nell’arancio. La FDA, dopo uno studio e una valutazione dei rischi, non ha trovato alcuna ragione di salute pubblica per porre su questi pesci altre regole oltre quelle valide per i normali pesci zebra. Possono procreare e, sì, continuano ad essere molto venduti…


[I GloFish. Il link ufficiale dell’azienda che li produce.]

Considerate anche il caso dei LifeStyle Pets [animali domestici “stile di vita“ n.d.t.]—una nuova linea di gatti e cani ipoallergenici geneticamente modificati. Tutto il piacere e nessuno starnuto.

Forse verranno venduti presto nel negozio di animali vicino casa i GloDogs–più difficili da perdere e più facili da evitare quando si è in macchina…

E forse appena dopo i GloKids?

Cerchiamo di essere coraggiosi in questo mondo nuovo e pericoloso.

Di Jim Amrhein: “Whiskey & Gunpowder”, Freedoms Editor

Titolo originale: “BLADE NEW WORLD, GRAVE NEW WORLD”

Fonte: http://carolynbaker.net/
Link
04.02.2008

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di e di ALCENERO E RITA PASTORE

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