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DI MIKE WHITNEY
Counterpunch

“Paulson ha solo l’intenzione di regalare un trattamento di lusso ai suoi amici banchieri, mentre i tassi di interesse salgono, i fondi pensione collassano, il mercato immobiliare crolla e il dollaro compie l’ultima nuotata del cigno in una piscina di lava incandescente”

Una banca per domarli,
Una banca per ghermirli e nel buio incatenarli…

Questi sono tempi oscuri. Mentre stavate dormendo gli scarafaggi erano intenti al loro lavoro, rovistando nella Costituzione Usa e mettendo i tocchi finali al piano per ottenere potere assoluto sui mercati finanziari della nazione e sul futuro economico del paese. Il rappresentante dell’industria Henry Paulson ha sottoposto al Congresso una legge che metterà fine alla pretesa che Bush controlli qualcosa di più dello schermo di 4 x 6 pollici situato a pochi centimetri dai suoi occhi privi di vita e su cui legge le ultime notizie. Al potere ora c’è Paulson, e il coronamento avverrà in qualche momento all’inizio di questa settimana. Egli è salito al potere tramite un ben mascherato colpo di Stato dei banksters [gioco di parole: banchieri-gangsters n.d.t.] in cui lui, della sua cerchia di furbi amici, ha dichiarato la legge marziale sull’economia Usa elevando se stesso a leader supremo.

“Ave Cesare!” i giorni della Repubblica sono finiti.

A seguire: “Economisti contro il piano Paulson”.
La sezione otto della proposta di legge dice tutto:


“Le decisioni del Segretario in seguito all’autorità di questa legge sono insindacabili [non-reviewable] e a discrezione dell’agenzia [la nuova agenzia creata appositamente da questa legge N.d.t.], e non possono essere sottoposte all’esame di nessun tribunale o agenzia amministrativa”.

Esatto; supremazia “insindacabile”.

Il Congresso, naturalmente, è più che ansioso di abdicare a qualunque piccola autorità gli sia rimasta. Sono infinitamente grati per il loro ruolo puramente cerimoniale, l’equivalente del cavallo di Caligola, anche se con molta meno dignità. Anche solo un senatore ha parlato contro questa follia, che, secondo sondaggi informali via Internet, è completamente rigettata dagli elettori? Forse Shelby dell’Alabama, l’unico repubblicano che ha votato contro l’abrogazione della legge Glass-Steagall nel 1999 [Legge risalente al 1933 che includeva misure contro la speculazione finanziaria. N.d.t.]. I membri del Congresso sono in qualche modo preoccupati che la presente crisi finanziaria è stata creata dalla proliferazione in vendita di migliaia di miliardi di dollari di obbligazioni spazzatura sui mutui, fraudolentemente presentate come obbligazioni da tripla A dalle stesse persone che ora affermano il bisogno di poteri dittatoriali senza precedenti per risolvere il problema? O sono più preoccupati che il costante torrente di contributi che fluisce da Wall Street alle casse delle campagne elettorali venga sconvenientemente distrutto se non ratificassero quest’ultimo assalto al governo democratico? La Camera dei Rappresentanti è un enorme mucchio di sterco fumante che dovrebbe essere raso al suolo e trasformato in un parco giochi da quel bordello pagato dai contribuenti che è ora. È un patetico gruppo di codardi e bifolchi.

Bloomberg News:

“L’amministrazione Bush, con quella che sarebbe un’intrusione senza precedenti del governo nei mercati, ha chiesto al Congresso poteri illimitati per comprare $ 700 miliardi di investimenti in cattivi mutui dalle aziende finanziarie. Tramite questo piano il segretario al Tesoro Henry Paulson mira a rovesciare un congelamento del credito che porterebbe il sistema finanziario e la maggiore economia mondiale su un binario morto. La legge impedirebbe ai tribunali di esaminare le azioni intraprese sotto quest’autorità.

‘Sta chiedendo una quantità enorme di potere’, ha detto l’economista della New York University Nouriel Roubini. ‘Sta dicendo: fidatevi di me, farò tutto bene se mi date un controllo assoluto. Questa non è una monarchia’”. (Bloomberg)

I banksters sono i proprietari di questo paese e lo sono sempre stati; solo che ora hanno deciso di togliersi la maschera e mostrare il macabro volto del burattinaio. Non è bello.

Paulson ha deciso che i mercati finanziari avevano bisogno di una plastica facciale di emergenza da mille miliardi di dollari qualche settimana prima che i suoi ex compagni d’affari della G-Sax [Goldman Sachs N.d.t.] vengano trascinati al patibolo del fallimento. È questa la ragione? Tutti a Wall Street sanno che lo sguardo del toro si era già spostato dalla schiena sanguinante della Lehman e stava per posarsi sulla Goldman. Ora sembra che sfuggiranno al loro giorno del giudizio per la grazia all’ultimo minuto concessa da Paulson. Bel colpo, eh?

Dalla proposta di legge:

Proposta di legge per l’acquisto da parte dell’autorità del Tesoro di beni legati ai mutui

“(3) designazione di istituzioni finanziarie come agenti finanziari del governo che eseguano tutti i ragionevoli doveri legati a questa legge, come può venire richiesto loro in qualità di agenti finanziari del governo”

Karl Denninger di Market Ticker ha riassunto bene questo fatto:

“Questa è una nazionalizzazione di fatto dell’intero sistema bancario, assicurativo e e del sistema finanziario collegato. Proprio così: ogni banca o altra istituzione finanziaria degli Stati Uniti potrebbe essere appena diventata, di fatto, un organo del governo degli Stati Uniti, se Hank Paulson lo ritiene giusto, ed egli potrebbe ordinare loro di fare virtualmente qualunque cosa egli affermi sia a compimento di questa legge… Il decreto dà a Paulson la capacità di nazionalizzare quantità illimitate di debito privato e costringere voi e i vostri figli a pagarlo”

Ancora Denninger:

“L’affermazione è che tutto ciò sia volto a ‘promuovere fiducia e stabilità’ nei mercati finanziari. Non farà nulla del genere. Incuterà invece il terrore nei cuori degli investitori di tutto il mondo in possesso di qualunque pezzo di carta, che sia un’azione ordinaria, un’azione privilegiata o un debito, di qualunque entità finanziaria che sia domiciliata negli Stati Uniti, indipendentemente da qualunque impatto potenziale delle rendite del Tesoro o della valutazione sul credito degli Stati Uniti.

Prevedo che se questa legge passerà farà precipitare la madre e il padre di tutti i panici finanziari.” (Market Ticker)


[G. W. Bush e H. Paulson]

Amen. La trasformazione da un libero mercato ad un’economia gestita da uomini il cui giudizio e la cui credibilità sono già messi in grave dubbio; non è di buon auspicio per i mercati o per il paese. Chiunque abbia un minimo di cervello, come prima cosa, lunedì, ritirerebbe i suoi investimenti e andrebbe a cercare i Campi Elisi del capitale oltremare, o nel posto più lontano possibile dallo spettacolo del circo gestito dal capo della combriccola G-Sax, il colonnello Klink.

Speriamo che il popolo americano sia di stoffa più dura del Congresso e rifiuti questa sciarada. Il discorso dovrebbe essere spostato dalla concessione di maggiore autorità agli strozzini in gessato, all’accusa di frode finanziaria. Pure la nazione in maggiore difficoltà economica dovrebbe riuscire a permettersi un po’ di catene e qualche centinaio di celle. E’ tutto ciò che serve.

Il piano di Paulson per rivitalizzare il sistema bancario è comprare centinaia di miliardi di dollari di securities poggiate su mutui (MBS) non monetizzabili, beni e altri strumenti di debito altrettanto velenosi. Egli ignora che questi complessi derivati sono già stati valutati dal mercato [“marked to market”] nella recente liquidazione della Merrill Lynch. Solo poche settimane fa la Merrill ha venduto $ 31 miliardi di queste CDO [ Collateralized debt obligations : obbligazioni di debito collateralizate] più o meno per 20 centesimi contro ciascun dollaro di valore fornendo il 75% del finanziamento, il che vuol dire che queste CDO erano in realtà valutate più o meno sei centesimi [per ogni dollaro nominale]. Se questo è l’accordo che Paulson ha in mente, allora il contribuente è proprio servito. Ma questo non ricapitalizzerà i bilanci delle banche, né cancellerà l’oceano di inchiostro rosso nei conti che sta allagando il sistema finanziario. No, Paulson ha solo l’intenzione di regalare un trattamento di lusso ai suoi amici banchieri, mentre i tassi di interesse salgono, i fondi pensione collassano, il mercato immobiliare crolla e il dollaro compie l’ultima nuotata del cigno in una piscina di lava incandescente. Grazie, Hank.

L’economista e autore Henry Liu ha riassunto l’attuale manovra in questo modo: “la Fed sta semplicemente cercando di iniettare denaro per impedire che i prezzi non supportati da fondamenti economici cadano. È la ricetta per una iperinflazione. L’unico modo per mantenere alti i prezzi di beni senza valore è quello di abbassare il valore del denaro. E questa sembra essere la strategia non dichiarata della Fed”.

Infatti. La Fed e il Tesoro hanno deciso di fare un assist all’intero sistema finanziario globale (anche le banche straniere possono accedere ai servizi della Fed!) con denaro contante che sta rapidamente perdendo il suo valore. Guardate il prossimo crollo del dollaro nel mercato valutario.

Il Congresso viene passato sotto uno schiacciasassi e il popolo americano viene preso per i fondelli. La fiducia dei consumatori, già ai minimi storici, è destinata a cadere a piedi uniti nella fossa. Qualcosa sta per cedere.

Un minuto prima tutto va bene; la crisi dei subprime è “contenuta” e “i fondamenti della nostra economia sono forti” (Paulson). Meno di una settimana dopo il Congresso, per fermare l’Armageddon economica, è costretto a rinunciare al suo mandato costituzionale di supervisionare le spese. Qual è la verità? Oppure il vero obiettivo è mantenere il paese emotivamente in bilico abbastanza a lungo perché tutto il potere statale sia fatto proprio dal Politburo di Wall Street?

Nessuno sa cosa accadrà adesso. Siamo in acque sconosciute. E nessuno sa quale sarà il panorama politico dopo che la polvere di questa oltraggiosa presa di potere si sarà posata. Secondo Paulson le cose sono messe così male che l’intera nazione sarà ridotta in macerie e metallo contorto. Ma possiamo fidarci di lui dopo la sua lunga litania di bugie?

Non è giunto il momento di ricacciare nei loro buchi gli scarafaggi e far venire quelli delle pulizie e disinfestare tutto?

Non lasciare che la prospettiva di una crisi nazionale ti porti a cedere la tua libertà, America. Le persone dietro questa truffa sono gli stessi squali e imbroglioni che hanno inquinato il mercato globale con il loro olio di serpente e i loro liquami tossici. E, soprattutto, questi sono i truffatori che hanno fabbricato la crisi. Sii decisa. Non indietreggiare. Forse le nostre basi economiche stanno crollando, ma non la nostra determinazione. Questo paese è nostro, non della Goldman Sachs. Le persone che hanno distrutto l’America devono essere messe di fronte alle loro responsabilità. Il loro momento sta per arrivare. La giustizia prima di tutto.

Mike Whitney vive nello stato di Washington. Può essere contattato all’indirizzo [email protected]

Titolo originale: ” Mushroom Clouds Over Wall Street “

Fonte: http://www.counterpunch.org
Link
22.09.2008

ECONOMISTI CONTRO IL PIANO PAULSON

Al Presidente della Camera dei Rappresentanti e al Presidente pro tempore del Senato:

Come economisti vogliamo esprimere al Congresso la nostra grande preoccupazione per il piano proposto dal segretario al Tesoro Paulson per affrontare la crisi finanziaria. Siamo ben consapevoli delle difficoltà dell’attuale situazione finanziaria, e siamo d’accordo con la necessità di un’azione decisa per assicurare che il sistema finanziario continui nella sua funzione. Vediamo tre azzardi fatali nel piano attualmente proposto:

1) La sua equità. Il piano è un sussidio agli investitori a spese dei contribuenti. Gli investitori che hanno intrapreso dei rischi per guadagnare profitti devono anche assumersene le perdite. Non tutti i fallimenti aziendali portano rischi sistemici. Il governo può assicurare un’industria finanziaria ben funzionante, capace di fare nuovi prestiti ai creditori meritevoli, senza tirare fuori dei guai particolari investitori e istituzioni le cui scelte si sono dimostrate imprudenti.

2) La sua ambiguità. Né la missione della nuova agenzia né la sua supervisione sono chiari. Se i contribuenti devono comprare beni opachi e non monetizzabili da venditori nei guai, i termini, l’opportunità e i metodi di tali acquisti devono essere di una chiarezza cristallina in partenza e attentamente monitorati nel seguito.

3) I suoi effetti a lungo termine. Se il piano verrà posto in atto, i suoi effetti saranno con noi per una generazione. Nonostante tutti i suoi recenti guai, i mercati, dinamici e innovativi, del capitale privato americano hanno portato alla nazione una prosperità senza precedenti. Indebolire in modo fondamentale tali mercati per calmare disastri a breve termine è qualcosa di terribilmente miope.

Per queste ragioni noi chiediamo al Congresso di non affrettarsi, di tenere udienze appropriate, di considerare con cura la giusta linea di azione, e di decidere con saggezza il futuro dell’industria finanziaria e dell’economia Usa per gli anni a venire.

FIRME

Acemoglu Daron (Massachussets Institute of Technology)
Adler Michael (Columbia University)
Admati Anat R. (Stanford University)
Alexis Marcus (Northwestern University)
Alvarez Fernando (University of Chicago)
Andersen Torben (Northwestern University)
Baliga Sandeep (Northwestern University)
Banerjee Abhijit V. (Massachussets Institute of Technology)
Barankay Iwan (University of Pennsylvania)
Barry Brian (University of Chicago)
Bartkus James R. (Xavier University of Louisiana)
Becker Charles M. (Duke University)
Becker Robert A. (Indiana University)
Beim David (Columbia University)
Berk Jonathan (Stanford University)
Bisin Alberto (New York University)
Bittlingmayer George (University of Kansas)
Boldrin Michele (Washington University)
Brooks Taggert J. (University of Wisconsin)
Brynjolfsson Erik (Massachusetts Institute of Technology)
Buera Francisco J. (UCLA)
Camp Mary Elizabeth (Indiana University)
Carmel Jonathan (University of Michigan)
Carroll Christopher (Johns Hopkins University)
Cassar Gavin (University of Pennsylvania)
Chaney Thomas (University of Chicago)
Chari Varadarajan V. (University of Minnesota)
Chauvin Keith W. (University of Kansas)
Chintagunta Pradeep K. (University of Chicago)
Christiano Lawrence J. (Northwestern University)
Cochrane John (University of Chicago)
Coleman John (Duke University)
Constantinides George M. (University of Chicago)
Crain Robert (UC Berkeley)
Culp Christopher (University of Chicago)
Da Zhi (University of Notre Dame)
Davis Morris (University of Wisconsin)
De Marzo Peter (Stanford University)
Dubé Jean-Pierre H. (University of Chicago)
Edlin Aaron (UC Berkeley)
Eichenbaum Martin (Northwestern University)
Ely Jeffrey (Northwestern University)
Eraslan Hülya K. K.(Johns Hopkins University)
Faulhaber Gerald (University of Pennsylvania)
Feldmann Sven (University of Melbourne)
Fernandez-Villaverde Jesus (University of Pennsylvania)
Fohlin Caroline (Johns Hopkins University)
Fox Jeremy T. (University of Chicago)
Frank Murray Z.(University of Minnesota)
Frenzen Jonathan (University of Chicago)
Fuchs William (University of Chicago)
Fudenberg Drew (Harvard University)
Gabaix Xavier (New York University)
Gao Paul (Notre Dame University)
Garicano Luis (University of Chicago)
Gerakos Joseph J. (University of Chicago)
Gibbs Michael (University of Chicago)
Glomm Gerhard (Indiana University)
Goettler Ron (University of Chicago)
Goldin Claudia (Harvard University)
Gordon Robert J. (Northwestern University)
Greenstone Michael (Massachusetts Institute of Technology)
Guadalupe Maria (Columbia University)
Guerrieri Veronica (University of Chicago)
Hagerty Kathleen (Northwestern University)
Hamada Robert S. (University of Chicago)
Hansen Lars (University of Chicago)
Harris Milton (University of Chicago)
Hart Oliver (Harvard University)
Hazlett Thomas W. (George Mason University)
Heaton John (University of Chicago)
Heckman James (University of Chicago – Nobel Laureate)
Henderson David R. (Hoover Institution)
Henisz, Witold (University of Pennsylvania)
Hertzberg Andrew (Columbia University)
Hite Gailen (Columbia University)
Hitsch Günter J. (University of Chicago)
Hodrick Robert J. (Columbia University)
Hopenhayn Hugo (UCLA)
Hurst Erik (University of Chicago)
Imrohoroglu Ayse (University of Southern California)
Isakson Hans (University of Northern Iowa)
Israel Ronen (London Business School)
Jaffee Dwight M. (UC Berkeley)
Jagannathan Ravi (Northwestern University)
Jenter Dirk (Stanford University)
Jones Charles M. (Columbia Business School)
Kaboski Joseph P. (Ohio State University)
Kahn Matthew (UCLA)
Kaplan Ethan (Stockholm University)
Karolyi, Andrew (Ohio State University)
Kashyap Anil (University of Chicago)
Keim Donald B (University of Pennsylvania)
Ketkar Suhas L (Vanderbilt University)
Kiesling Lynne (Northwestern University)
Klenow Pete (Stanford University)
Koch Paul (University of Kansas)
Kocherlakota Narayana (University of Minnesota)
Koijen Ralph S.J. (University of Chicago)
Kondo Jiro (Northwestern University)
Korteweg Arthur (Stanford University)
Kortum Samuel (University of Chicago)
Krueger Dirk (University of Pennsylvania)
Ledesma Patricia (Northwestern University)
Lee Lung-fei (Ohio State University)
Leeper Eric M. (Indiana University)
Leuz Christian (University of Chicago)
Levine David I.(UC Berkeley)
Levine David K.(Washington University)
Levy David M. (George Mason University)
Linnainmaa Juhani (University of Chicago)
Lott John R.  Jr. (University of Maryland)
Lucas Robert (University of Chicago – Nobel Laureate)
Luttmer Erzo G.J. (University of Minnesota)
Manski Charles F. (Northwestern University)
Martin Ian (Stanford University)
Mayer Christopher (Columbia University)
Mazzeo Michael (Northwestern University)
McDonald Robert (Northwestern University)
Meadow Scott F. (University of Chicago)
Mehra Rajnish (UC Santa Barbara)
Mian Atif (University of Chicago)
Middlebrook Art (University of Chicago)
Miguel Edward (UC Berkeley)
Miravete Eugenio J. (University of Texas at Austin)
Miron Jeffrey (Harvard University)
Moretti Enrico (UC Berkeley)
Moriguchi Chiaki (Northwestern University)
Moro Andrea (Vanderbilt University)
Morse Adair (University of Chicago)
Mortensen Dale T. (Northwestern University)
Mortimer Julie Holland (Harvard University)
Muralidharan Karthik (UC San Diego)
Nanda Dhananjay  (University of Miami)
Nevo Aviv (Northwestern University)
Ohanian Lee (UCLA)
Pagliari Joseph (University of Chicago)
Papanikolaou Dimitris (Northwestern University)
Parker Jonathan (Northwestern University)
Paul Evans (Ohio State University)
Pejovich Svetozar (Steve) (Texas A&M University)
Peltzman Sam (University of Chicago)
Perri Fabrizio (University of Minnesota)
Phelan Christopher (University of Minnesota)
Piazzesi Monika (Stanford University)
Piskorski Tomasz (Columbia University)
Rampini Adriano (Duke University)
Reagan Patricia (Ohio State University)
Reich Michael (UC Berkeley)
Reuben Ernesto (Northwestern University)
Roberts Michael (University of Pennsylvania)
Robinson David (Duke University)
Rogers Michele (Northwestern University)
Rotella Elyce (Indiana University)
Ruud Paul (Vassar College)
Safford Sean (University of Chicago)
Sandbu Martin E. (University of Pennsylvania)
Sapienza Paola (Northwestern University)
Savor Pavel (University of Pennsylvania)
Scharfstein David (Harvard University)
Seim Katja (University of Pennsylvania)
Seru Amit (University of Chicago)
Shang-Jin Wei (Columbia University)
Shimer Robert (University of Chicago)
Shore Stephen H. (Johns Hopkins University)
Siegel Ron (Northwestern University)
Smith David C. (University of Virginia)
Smith Vernon L.(Chapman University- Nobel Laureate)
Sorensen Morten (Columbia University)
Spiegel Matthew (Yale University)
Stevenson Betsey (University of Pennsylvania)
Stokey Nancy (University of Chicago)
Strahan Philip (Boston College)
Strebulaev Ilya (Stanford University)
Sufi Amir (University of Chicago)
Tabarrok Alex (George Mason University)
Taylor Alan M. (UC Davis)
Thompson Tim (Northwestern University)
Tschoegl Adrian E. (University of Pennsylvania)
Uhlig Harald (University of Chicago)
Ulrich, Maxim (Columbia University)
Van Buskirk Andrew (University of Chicago)
Veronesi Pietro (University of Chicago)
Vissing-Jorgensen Annette (Northwestern University)
Wacziarg Romain (UCLA)
Weill Pierre-Olivier (UCLA)
Williamson Samuel H. (Miami University)
Witte Mark (Northwestern University)
Wolfers Justin (University of Pennsylvania)
Woutersen Tiemen (Johns Hopkins University)
Zingales Luigi (University of Chicago)
Zitzewitz Eric (Dartmouth College)

Titolo originale: ” Economists Against The Paulson Plan”

Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link
25.09.2008

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